sabato 7 aprile 2012

* AUGURI * AUGURI * AUGURI * AUGURI * AUGURI * AUGURI *


barcellonablog augura a tutti
BUONA PASQUA 


venerdì 6 aprile 2012

NON E' UNA BUFALA: IL PONTE SI FARA' ...






Il ponte sul torrente Longano, che unisce Spinesante a Calderà, sarà presto costruito.
 I cittadini hanno aperto la gara d'appalto alla quale parteciperanno  quattro concorrenti.
Già qualcuno ha provveduto ad un sopralluogo alla presenza di fotoreporters e operatori TV.
Il progetto dovrà tenere conto di tutti i particolari e caratteristiche presenti nella foto, molto sbrigativi ed efficaci.
Chi arriverà a realizzarlo nel minor tempo possibile sarà eletto primo cittadino dell'intera zona balneare.

ADESSO LA LEGA MOSTRA LA CORDA...ALL'INSAPUTA DI BOSSI

 

Terremoto giudiziario colpisce la Lega Nord con tre inchieste portate avanti dalla procura di Milano, Napoli e Reggio Calabria. I reati contestati sono molteplici e vanno dalla appropriazione indebita alla truffa ai danni dello Stato...

 

GIUFA' = U sintistu, don Babà, comu sta finendu ddà ssupra, nta patània?
DON BABA' = Tuttu u mundu è paisi, mi pari a mia, e tutti i pattìti stannu mustrandu a corda.
GIUFA' = A corda? Vi ricurdati chi nto pallamentu chiddi da lega a mustraru cu ghiaccu: e gridauno Roma latruna?
Ora pi iddi c'avissimu a gridari "patania latrina?"
DON BABA' = S'è veru chiddu chi scrivunu i giunnali, s'avissi a diri latrina  latruna.
GIUFA' = Ma Bossi, puvirazzu, non avia a sapiri nenti. Eppuru si dimittiu dicendu chi paga cu avi a pagari, senza scuntu di nomi.
Ma vui non pinzati chi parrava di so' figghiu, chiddu chi chiamunu u...pisci?
DON BABA' = A trota, u chiamunu: no, u pisci.
GIUFA' = O trota o pisci, sempri pisci è: e u pisci feti da testa, nevveru don Babà?
DON BABA' = Propriu così, caru Giufà. Ma a testa, o megghiu u capu, u sa chi dici ora?
GIUFA' = No sacciu.
DON BABA' = Bossi ora dici: "Tutta la manovra è chiara: è contro di me e contro la Lega. Siamo la sola forza politica all’opposizione, sapevamo che il sistema ce l’avrebbe fatto pagare".
GIUFA' = Ah, u sapia! E allura picchi subitu dissi chi di tutta sta storia non sapia nenti? Si avia stu scantu, voddìri chi avia u cabbuni bagnatu.
DON BABA': Ovverossia la coda di paglia.

giovedì 5 aprile 2012

QUESTA ITALIA E' RIDOTTA IN MISERIA

Troppi suicidi, nei primi tre mesi di questo duemiladodici: e in grandissima parte per la disperazione di non potercela fare più economicamente. 
Qualcuno ha stilato la sottostante classifica, dalla quale s'evince che il triste fenomeno non ha toccato le caste dominanti, quali quelle dei politici e dei banchieri.

"CLASSIFICA SUICIDI AGGIORNATA:
 
DISOCCUPATI circa 50 (stima per difetto)
PENSIONATI: almeno 20
PICCOLI IMPRENDITORI: 30
POLITICI e BANCHIERI: 0,0

Grazie a voi governanti e affini, perchè continuate ad avere la coscienza pulita, anzi direi CASTA."
 papurello gualtiero
Postato il 4 Aprile 2012 alle 18:37" <CLICCA

Ciò che sta avvenendo è il segno che l'Italia è ormai in preda allo sconforto, perché si sta tentando di passare nel tritacarne la sua gente: quella per intenderci che vorrebbe vivere di lavoro - come Costituzione vorrebbe - e invece è costretta a morire per mancanza di lavoro.

Di Pietro, in Parlamento, ha osato porre sulla coscienza del primo ministro il crescendo dei suicidi e, per questo, è stato criticato e accusato di populismo, da chi del popolo non sa che farsene.
Può darsi che l'ex nagistrato non abbia centrato in pieno, puntando il dito su uno solo, perché come ha suggerito qualcuno, quell'uno sarebbe una figura nelle mani di altri. 

Il fatto è però che al degrado di una nazione, dove il dieci per cento continua ad arricchirsi mentre il restante novanta vede mancarsi il terreno sotto i piedi, si aggiunge l'insensibilità di chi, per  ritenersi con la coscienza a posto, rammenta che anche in Inghilterra la gente si toglie la vita.

PENSIONI : Poliziotti, Militari e Vigili del Fuoco pronti alla mobilitazione Sarno (UIL) : I politici non hanno compreso bene il nostro malessere



Dichiarazione Stampa di Eugenio SARNO – Segretario Generale UIL Penitenziari

E’ terminata nella tarda serata di ieri la riunione tra le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, del  Corpo Forestale, dei Vigili del Fuoco e delle rappresentanze militari di Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito ed Aeronautica. All’ordine del giorno valutazioni sullo schema di regolamento  per l’accesso al trattamento previdenziale degli operatori del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico. Schema giudicato unanimemente molto negativo e addirittura peggiorativo della proposta che fece scendere in piazza, il 13 marzo scorso, le Organizzazioni Sindacali dei Corpi di polizia ad ordinamento civile ( Polizia di Stato, polizia Penitenziari, Corpo Forestale) e dei Vigili del Fuoco. Durante la riunione di ieri sono emersi con estrema nettezza sentimenti di rabbia e frustrazione per il voltafaccia del Governo Monti che da un lato definisce “cuore dello stato” il Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico e dall’altro nulla fa per tutelarne la specificità. Così come- sottolinea il Segretario della UIL Penitenziari -  la mancata convocazione  annunciata dai Ministri Fornero, Severino, Cancellieri e Di Paola ha alimentato la sfiducia di poliziotti, militari e vigili del fuoco nei confronto del Governo. Non a caso le parole più ricorrenti, pronunciate nel corso dei numerosissimi interventi anche dai vari rappresentanti del COCER Carabinieri-Esercito-Marina e Guardia di Finanza, sono state mobilitazione e proteste eclatanti . Per queste ragioni l’assemblea ha deciso di investire direttamente i leader dei partiti che sostengono l’attuale governo. Le Organizzazioni Sindacali ed i COCER chiedono ad Alfano, Bersani e Casini di essere ricevuti e di confrontarsi su uno schema di regolamento che penalizza fortemente il personale del Comparto e che finirà per generare irreparabili problemi di efficienza all’apparato della sicurezza nazionale. Prevedere l’omologazione delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e dei Vigili del Fuoco al personale del pubblico impiego non solo ne disconosce la specificità, quanto ignora le tensioni, i rischi e lo stress psico-fisico a cui questi lavoratori sono sottoposti nel corso della loro esperienza lavorativa. Per questo  è forte la determinazione di portare in piazza il disagio e la rabbia di poliziotti, militari e vigili del fuoco. Ne abbiano piena coscienza Alfano, Bersani e Casini, che forse non hanno ben compreso, al pari del premier Monti e dei suoi ministri, quanta siano profondi e radicati i sentimenti di insoddisfazione e di indignazione che attraversano il personale. E’ giunta – conclude SARNO -  l’ora di verificare se i loro impegni e i loro proclami di vicinanza agli operatori della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico siano intenzioni concrete piuttosto che mere parole.

mercoledì 4 aprile 2012

BARCELLONA POZZO DI GOTTO =SAPURCHI E VARETTE PER RINNOVARE LA MORTE E PASSIONE DEL CRISTO

Giunti a metà percorso della "Settimana santa", la tradizione c'invita a rinnovare la visita ai "sapurchi".
 Impropriamente chiamati "sepolcri", sono i cenacoli che in tutte le chiese, con addobbi particolari, vengono rievocati in memoria dell'Ultima Cena, nel corso della quale Gesù annunciò il Suo Sacrificio in Croce per la salvezza dell'Umanità.
Nella nostra città, dopo questo mesto silenzioso pellegrinaggio serale, proprio del Giovedì Santo, ogni anno il giorno successivo, si rinnova il grande evento della Passione e Morte del Cristo, con l'ormai secolare duplice processione delle varette.
E' auspicabile che la crisi, almeno in questa occasione, abbia un'influenza benefica, inducendo chi addobba le vare a tornare alla sobrietà di un tempo,  che meglio si addice ad una manifestazione così bella in sè stessa.



"L'anno in cui cominciò questa divozione nel nostro paese non saprebbe precisarsi: ma è certo che il Promotore di essa fu il pio Sacerdote nostro Don Filippo Lanza che si era ferventissimo, il quale mercè le limosine del popolo e gli aiuti di una Deputazione annualmente scelta, fece costruire le statue a plastica dal bravo ns pittore Sac. Don Antonino Vescosi, collaboratore piissimo e caldissimo, e le barette a legno pittato, benchè ignobili e grossolane: sono le cinque statue dell'Orto, del Signore alla colonna, la Caduta, il Signore che porta la Croce, l'Urna ossia il Sepolcro".Ho voluto iniziare con questo brano tratto da un manoscritto che, parecchi anni fa, ebbi modo di consultare nella canonica della chiesa di Santa Maria, in Pozzo di Gotto, e di cui pare che adesso non si trovi traccia. Lo scritto conteneva "costumanze e pratiche liturgiche" registrate nel 1860 da mons. De Luca. Allora copiai a penna, in un quadernetto che ancora conservo, la parte riguardante l'origine delle varette di Pozzo di Gotto e quella sul Santo Filippo Ardigò, custodito nella Chiesa di Santa Maria.
Dicevo ho voluto iniziare con questo antico brano per ricordare che, delle due processioni di varette che il pomeriggio del Venerdì Santo sfilano per le vie della città, quella di Pozzo di Gotto è la più antica. 

L'altra che, dopo avere percorso le strade della zona barcellonese s'incontra sulla copertura del Longano con le varette dell'opposto versante (Pozzo di Gotto), è stata istituita dopo diversi anni da un gruppo di barcellonesi (allora li chiamavano mangiacagnoli per distinguerli dai pozzogottesi definiti affumicati) che per emulazione fecero costruire i primi gruppi, tra cui quello dell'Ultima Cena, e con essi improvvisarono la prima processione antagonista, che negli anni successivi, come d'altronde avvenne per quella di Pozzo di Gotto, si arricchì incrementando il numero dei simulacri e ornando sempre in maniera più sontuosa le diverse varette. Col passare del tempo si acuì una specie di concorrenza, sempre lasciando le due processioni completamente separate.
Fu durante una delle amministrazioni di Santalco che si cercò di smorzare i toni della rivalità facendo mettere gli organizzatori delle due magnifiche manifestazioni d'accordo per fare incontrare le processioni, con il passaggio contemporaneo di entrambe sulla via San Giovanni Bosco, quella per intenderci che coprendo il torrente Longano praticamente ha suggellato definitivamente l'unificazione spirituale e materiale di Barcellona e Pozzo di Gotto, due Comuni fusisi in uno: quello attuale, che, dopo il disastroso evento alluvionale, merita un accresciuto impegno da parte di chi lo reggerà, assieme ad un più efficace interessamento per la valorizzazione in campo nazionale  delle due magnifiche  processioni del Venerdì Santo.

Francesco Cilona
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Quelli che a Barcellona Pozzo di Gotto chiamiamo i "babbaluci", in Puglia sono detti i "babbamusci". Nella foto i babbamusci della processione dei Misteri che si svolge a Francavilla Fontana di Puglia.

BARCELLONA P.G. = L'ATTESA PER IL 6 E 7 MAGGIO SI FA SPASMODICA

Ci credo o non ci credo: a qui sta il busillis.
Fra trentadue giorni, stando alle disposizioni generali, i cittadini dei Comuni che dovranno rinnovare la propria amministrazione andranno a votare,
Tra costoro, ricorrendo la scadenza di Consiglio e Sindaco a Palazzo Longano, per legge dovremmo esserci pure  gli elettori di Barcellona, ed è davvero strano che, nel ricordare ciò, io abbia dovuto usare il condizionale.
Eppure ho dovuto farlo, perché purtroppo non si può fare a meno di ascoltare qualche voce che,
come il venticello rossiniano, "leggermente, dolcemente incomincia a sussurrar. Piano piano, terra terra, sottovoce, sibilando, va scorrendo, va ronzando; nelle orecchie della gente s'introduce destramente e le teste ed i cervelli fa stordire e fa gonfiar".
 Ciò non ostante, bisogna tirare avanti, senza frasi condizionare da timori e sospetti.
 Ed è per questo che  i vari comitati degli schieramenti che dovranno ( stavolta non ho scritto dovrebbero) confrontarsi in campagna elettorale procedono regolarmente nella raccolta delle firme per la formazione delle liste, che a quanto pare dovrebbero essere una decina.
Un po' diversa sembra invece la prostettiva di  alleanza tra l'Udc di Barcellona - che è praticamente nelle mani di Carmelo Torre - e il Pdl.
 Finora, anche se sotto traccia ltrattaive ci sono state intense trattative, l'accordo ancora non è stato siglato, non essendosi del tutto  chiarito se sarà concesso - nell'eventualità della scalata di Catalfamo a Sindaco  -  l'inserimento di due rappresentanti udc di peso nell'esecutivo.
Può darsi che, domani,  il venticello, soffiandoci all'orecchio, ci farà sapere che l'abbraccio si sarà concretizzato.




ANCHE I COCCODRILLI PIANGONO = RECIPROCA CONSOLAZIONE

solidarietù senza se e senza ma
FLORILEGIO DA "REPUBBLICA.IT"

Belsito dopo Boni. Dopo le presunte tangenti del caso Boni (Davide, il presidente leghista del consiglio regionale lombardo), arriva un'altra batosta che colpisce al cuore il Carroccio. Questa volta a finire nelle maglie della giustizia è Francesco Belsito, diventato non solo sottosegretario nell'ultimo governo di
Silvio Berlusconi, ma tesoriere della Lega.

L'ex ministro leghista, Roberto Maroni, lancia il suo atto di accusa sul terremoto giudiziario che ha colpito la Lega Nord e che coinvolge il tesoriere Francesco Belsito, ora indagato 1. Per Maroni si poteva fare qualche cosa prima, ma nulla è stato fatto.

"Sono stato io a chiedere a Belsito di dimettersi, per fare chiarezza. E lui si è dimesso. Colpiscono me per colpire la Lega". Umberto Bossi parla dopo ore di silenzio, nel corso dellle quali le agenzie di stampa aggiungevano dettagli sull'inchiesta che ha travolto il tesoriere del partito e gettato ombre pesanti sullo stesso leader e sulla sua famiglia. "Vogliono colpire la Lega e quindi colpiscono me, mi sembra che sia iniziata la prossima campagna elettorale", dice Umberto Bossi all'Ansa.

"Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa - aggiunge - . Io non so nulla di questa cose e d'altra parte avendo pochi soldi non ho ancora finito di pagare le ristrutturazioni di casa mia".

A poche ore di distanza è arrivato il commento dell'ex premier, Silvio Berlusconi: "Chiunque conosca Umberto Bossi e la sua vita personale e politica, non può essere neanche lontanamente sfiorato dal sospetto che abbia commesso alcunché di illecito. E in particolare per quanto riguarda il denaro della Lega, del movimento al quale ha dato tutto se stesso. Perciò esprimo a Umberto Bossi la mia più affettuosa vicinanza".

martedì 3 aprile 2012

SI CHIAMANO PLACIDO MANDANICI LE PERIPEZIE D'UN'ERMA E QUELLE DI UN TEATRO







Parecchi di voi che frequentate questo blog non eravate ancora nati quando ho scritto quest'articolo sul giornale Sicilia del Popolo, che allora veniva pubblicato coi tipi del Giornale di Sicilia.
Fa parte della nutrita raccolta dei miei pezzi più significativi e la sua pubblicazione risale a sabato 6 luglio 1957.
Ne ripropongo il ritaglio, benché ' sciupato, perché l'argomento riguarda l'inaugurazione della ormai famosa erma bronzea di Placido Mandanici, il musicista barcellonese recentemente tornato alla...ribalta per ovvi motivi: l'inaugurazione ancorché anomala del nuovo teatro che gli sarà intitolato.

GRAN CONFUSIONE E DUBBI SULLA PROSSIMA TORNATA ELETTORALE A BARCELLONA



avv. Russo
Mentre si avvicina il tempo della campagna elettorale e gli schieramenti poltici si affannano a preparare le liste che dovrebbero partecipare alle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio, una serie di notizie, supposizioni, sospetti o pronostici che dir si voglia, investono la città facendo intavvedere la possibilità - o meglio l'ingiustizia - che la prossima tornata elettorale venga impedita
sindaco uscente
all'elettore di Barcellona.
Si parla sempre con maggiore insistenza della possibilità di scioglimento del consiglio comunale, determinata dalle risultanze dell'inchiesta prefettizia a Palazzo Longano.
E si suppone che ciò debba influire sulla data delle consultazioni, che non potrebbe essere più quella di Maggio 2012.
"Se il Consiglio dovesse essere sciolto- si dice -  Barcellona Pozzo di Gotto non sarebbe più tra i Comuni che rinnoveranno il proprio massimo consesso il 6 e 7 maggio in quanto l'amministrazione dell'Ente verrebbe commissariata con l'affidamento ad una commissione straordinaria composta di  tre membri, nominata con decreto del Presidente della Repubblica, per la durata di un anno  e mezzo  se non oltre"..
 Tutta questa bailamme, ovviamente serve soltanto a creare non solo imbarazzo in seno ai vecchi amministratori, ma sgomento e rabbia su quanti altri avrebbero la voglia di scalzare chi per dieci anni ha governato in questa città.
In tale difficile frangente l'avvocato Francesco Russo, segretario cittadino del Pd, così esprime la propria perplessità: "Si auspica che il Ministro e il Governo adottino senza indugio gli opportuni provvedimenti per definire tale enorme pendenza – scrive Russo – onde evitare ulteriore disorientamento in vista dell’ormai prossima scadenza dei termini per la presentazione delle liste per le elezioni comunali. O si va al voto, o si sospenda il voto; ma che sull’aperto dilemma il Ministro ponga fine provvedendo con la massima speditezza nel rispetto del sacrosanto diritto di tutti i cittadini barcellonesi a conoscere tempestivamente la sorte del loro Municipio e della sua rappresentanza. Sull’eventuale scioglimento degli organi comunali – prosegue la nota – intendo chiarire che il Partito democratico, per sua stessa natura costitutiva, ripone incrollabile fede nei superiori principi del rispetto delle leggi e delle istituzioni. È quindi evidente che se la Commissione Prefettizia abbia ritenuto sussistenti i presupposti legali per chiedere al Ministro il decreto di scioglimento degli organi comunali, da parte del Pd (e, aggiungo, così come da parte di ogni cittadino) non può non osservarsi il prudente rispetto dell’attività svolta e delle conclusioni adottate, salva la legittima facoltà di critica dopo che siano stati resi noti gli atti con i fondamenti di una tale grave determinazione». E ancora: «Non può però tacersi, allo stato, di considerare che se a Barcellona Pozzo di Gotto in questo ultimo decennio si fossero verificati fatti rilevanti legalmente per la richiesta di scioglimento dei suoi organi municipali, ciò costituirebbe – a tacer d’altro – una grave compromissione del patto civile di convivenza cui è necessario porre il giusto improcrastinabile rimedio"

UN FILO DI SPERANZA PER I PUNTI NASCITA A BARCELLONA, LIPARI E MISTRETTA

Su iniziativa di due consiglieri provinciali -  Massimiliano Branca del PdL e Matteo Francilia dell’Udc - è stata presentata  alla Provincia una mozione con cui s’i impegna il presidente  Nanni Ricevuto ad intervenire presso  la Regione  perché venga scongiurata la chiusura di importanti punti nascita negli ospedali di Barcellona, Lipari e Mistretta.
FRANCILIA
BRANCA
Come già riferito a suo tempo, il provvedimento di soppressione  disposto dall’assessore regionale alla salute , era stato recepito  dal commissario dell’ADSP di Messina, Francesco Poli, nonostante le numerose proteste degli utenti dei tre ospedali.
La gravità degli effetti prodotti dalla penalizzazione delle tre strutture è evidentissima .
 Se poi si pensa che si toglie al Cutroni-Zodda la prerogativa di consentire i parti in loco, nonostante non esista il limite di 500 all’anno, ma solo  per la vicinanza dell’ospedale di Milazzo, si comprende benissimo quanta ragione si abbia  nel sospettare che verso l’ospedale di Barcellona , qualcuno alla Regione  abbia  il dente avvelenato.
E non soltanto per quanto concerne questo particolare provvedimento.

lunedì 2 aprile 2012

FOSCHE PREVISIONI SULLA SORTE DELLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE A BARCELLONA

Il settimanale messinese "Centonove" ipotizza che il comune di Barcellona Pozzo di Gotto, sulla scorta dei risultati delle indagini effettuate a Palazzo Longano dalla Commissione interforze disposta dal Prefetto di Messina, possa essere penalizzato con l'emissione di un decreto di scioglimento che "travolgerà anche la nuova amministrazione".
Un pronostico piuttosto crudo che, se cogliesse il segno, appiccicherebbe ingiustamente su ciascun barcellonese l'etichetta di malavitoso, "grazie" ad una penalità inflitta indiscriminatamente  all'intera comunità. 

PRIMO PIANO
Barcellona sul filo di lana
I tre ispettori propongono lo scioglimento del Comune guidato da Candeloro Nania
                                    
DI MICHELE SCHINELLA
BARCELLONA. Modifica del Piano regolatore generale a favore di persone vicine ad esponenti mafiosi. Appalti affidati
a cooperative sociali costituite da parenti di affiliati ai clan che imperano nella provincia.
Sono queste le ragioni per cui il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto deve essere sciolto. La relazione di 150 pagine della Commissione interforze è arrivata sul tavolo del prefetto di Messina alla vigilia delle elezioni amministrative fissate per il prossimo 7 maggio. Francesco Alecci nei prossimi giorni la trasmetterà al ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, che a sua volta la porrà all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri. La conclusione a cui sono arrivati i tre ispettori guidati dal viceprefetto Antonino Contarino e formata anche dal capo del commissariato di polizia di Barcellona Mario Ceraolo Spurio e dal comandante della sezione operativa della Dia di Messina, Danilo Nastasi, è che l'attività amministrativa del comunale di Barcellona Pozzo di Gotto è a rischio per la possibilità infiltrazioni mafiose. Se le conclusioni dei funzionari saranno sposate dal Consiglio dei ministri, la più grossa città della provincia sarà affidata per 18 mesi alle cure di un commissario prefettizio: un decreto di scioglimento travolgerà anche la nuova amministrazione.

 

... segue in edicola                     

SI PAVENTA LO SCIOGLIMENTO?.....GLI SCHIERAMENTI NON CI CREDONO E AFFILANO LE ARMI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE

Malgrado il timore che possa succedere qualche impedimento allo svolgimento delle prossime elezioni comunali, suscitato da notizie ventilate su presunti effetti  delle recenti indagini a Palazzo Longano,  gli schieramenti politici procedono regolarmente nell'attuazione dei preliminari alla imminente campagna elettorale.
Ieri, nei locali ristrutturati del  mercato coperto di via Longo, l’unica candidata donna  a sindaco, la ricercatrice universitaria Maria Teresa Collica, attorniata dai rappresentanti delle “forze” che la sostengono (Idv, Prc, Psi, Sel, Movimento Città Aperta)  ha  presentato ad un pubblico numeroso e attento, in gran parte composto da giovani, i punti programmatici salienti  che, in caso di riuscita, intenderà attuare col sostegno del  nuovo Consiglio Comunale, dove  spera che possa  essere  bene rappresentata dagli eletti delle due liste che l’appoggeranno:  “Vo(l)tiamo pagina col centrosinistra” e “Insieme per cambiare”.
Il programma enunciato praticamente è quello abbozzato  significativamente dal gruppo  “Vo(l)tiamo pagina” in Face book, che per la sua tendenza partecipativa, ha riscosso successo e adesione.
 In pratica la candidata di centrosinistra promette  trasparenza e partecipazione, per un completo mutamento di tendenza operativa, in grado di attuare un progetto di risanamento con il contributo  dei cittadini, grazie anche attraverso laboratori di quartiere, incontri nelle scuole  e quant’altro necessario per potere fruire democraticamente delle forze giovani.
Sarebbe superfluo qui specificare i punti programmatici dettati da Maria Teresa Collica, considerato che quel che effettivamente conta è lo spirito con cui ogni linea programmatica viene affrontata.
D’altronde a guardar bene non c’è programma che non possa sembrare bello sulla carta…
Ne abbiamo  letto tanti, in fase preliminare. Diceva la bonanima del senatore Santalco: "parlare è arte leggera". "Il fare -aggiungo io - è problematico".
A proposito di candidature e di programma ci tocca ricordare che, nella sede del PD di Barcellona,  si sono incontrati i rappresentanti dello schieramento ( Api, Fli, Mpa, Pd)  che presenta  candidato sindaco Giusi Turrisi , allo scopo di rendere ufficiale tale scelta.
Ufficialità effettuata con un comunicato, in cui s’abbozza una linea programmatica in cui si condividono alcune idee per un progetto che vuole partire dal basso, essere concreto e proporre una alternativa autentica. Una proposta, che accetta le sfide del tempo, pone al centro il cittadino e punta a rilanciare le potenzialità della Città.”.” Un percorso guidato da una gruppo competente e funzionale al progetto politico complessivo, caratterizzato da condotte improntate alla massima trasparenza e partecipazione ed incentrate sul principio della legalità”.

Come si può arguire i programmi danno spesso ampio spazio alla partecipazione democratica.


domenica 1 aprile 2012

A BARCELLONA C'E' CHI TEME IL RINVIO DELLE ELEZIONI

SI VENTILA CHE VENGA SCIOLTO ANZITEMPO IL CONSIGLIO  COMUNALE

 Mentre a Barcellona, quasi dimentichi che solo qualche mese fa s'è abbattuto il dramma dell'alluvione con gravissimi danni rimasti finora incompresi, ci si rammarica perché non s'è dovuto inaugurare il nuovo teatro senza poterlo... utilizzare;
 mentre i rifiuti urbani, nonostante le promesse di sgombero, restano sui marciapiedi della città, soprattutto in periferia;
mentre c'è chi comincia ad esporre vistosi manifesti preelelettorali, convinto di potercela fare;
mentre nessuno sembra più accorgersi che la città riesce a sopravvivere senza la presenza di almeno un vigile urbano sulla strada,
un nuovo grosso rischio potrebbe incombere sulla città: che, cioè, in seguito a risultanze delle indagini effettuate negli uffici tecnici di Palazzo Longano, venga  commissariato il Comune e pertanto siano rinviate le elezioni a Barcellona.
Tale preoccupazione è sottolineata nella seguente nota che il consigliere comunale uscente Orazio Calamuneri (PD) ci ha fatto pervenire:
Si sta addensando sulla Città di Barcellona P.G. un’aria greve, densa di mesta amarezza e delusione. Si vocifera che il Consiglio Comunale sarà sciolto, pertanto non si voterà, naturalmente per la gioia di pochi, così tutto il livore di chi odia questa città troverà sfogo. Ma non si può mai dimenticare che mentre Barcellona P.G. era sotto una spessa coltre di fango (dal 22/11/2011) il 24/11/2011 un Ministro dell’attuale Governo firmava in tutta fretta, non un intervento a favore della popolazione Barcellonese rovinata dall’alluvione , ma una indagine (peraltro legittima), sul Comune di Barcellona P.G. per verificare eventuali infiltrazioni mafiose. E la popolazione pesantemente colpita dall’alluvione, ancora oggi non ha preso un euro. E la candidata a Sindaco “ Maria Teresa Collica” che pure lei era per sciogliere il Consiglio Comunale  vedi Conferenza Stampa del 20/01/2012 ore 11:00., ora non so più come la pensa, dal momento che per come si stavano mettendo le cose aveva la concreta possibilità di andare al ballottaggio e diventare Sindaco di Barcellona P.G. , davvero ora non so come la pensa. Io resto dell’idea che non si può punire un popolo impedendogli di esercitare un diritto democratico , quale è il voto. Se ci sono errori, paga chi li ha commessi, non il popolo. Anzi così si impedisce all’elettorato di punire chi ha male amministrato . I Commissari tanto reclamati dai “ forestieri” non hanno mai risolto i problemi di una città, specialmente una città in ginocchio come Barcellona P.G.. 
Voglio restare fiducioso che alla fine prevalga il buon senso e si voti.

I Barcellonesi non vogliono rinunciare a questo diritto.
                                                                                           Orazio Calamuneri

QUEST'ANNO IL PRIMO APRILE E' "DOMENICA DELLE PALME"


TEATRO: IL PESCE D'APRILE ALLA RIBALTA




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CAMBIATO E' GIA' IL PROGRAMMA
SIAMO GIUNTI A GIORNO UNO
SENZA OFFESA PER NESSUNO
ALLEVIAR BISOGNA IL DRAMMA.



DAL SIPARIO VIENE  FUORI
UN BEL PESCE COLORATO
E' APRIL CHE L'HA PORTATO
PER DOMAR TUTTI I RANCORI.

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Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
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