venerdì 8 giugno 2012

BARCELLONA . L'ALLUVIONE HA FATTO TUTTO IN UN GIORNO PER METTERE IN GINOCCHIO LA CITTA' E LE SUE IMPRESE, LA REGIONE IN SETTE MESI NON HA FATTO NULLA PER RISOLLEVARLE

UN ESERCENTE DISASTRATO CHIEDE AIUTO AI MEDIA PERCHE' SI RENDA NOTO LO STATO D'ABBANDONO IN CUI S'E' RIMASTI



Questa lettera è il segno di un silenzio assordante che circonda il comportamento della Regione di fronte alle esigenze di chi, avendo subito dall'alluvione del 22 novembre scorso danni alla propria impresa, cerca di
 ottenere  una richiesta di finanziamento per risollevarsi.

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Ce l'ha fatta pervenire, via e-mail, uno dei tanti barcellonesi che, vittima dell'esondazione del Longano, ha tentato la strada della "resurrezione"...
 Egli chiede "come privato cittadino colpito dall'alluvione del 22 novembre 2011"  l' aiuto del blog affinché si renda partecipe la nostra comunità  dell'ennesimo schiaffo verso persone e aziende che tanto hanno perso durante gli oramai noti e tristi avveniment".
E specifica:
"A seguito della legge regionale n.23/2011, il D.A. 612/2011, nonché della legge regionale n.8/2012 e il D.A.656/2012, la Regione Siciliana avrebbe istituito un fondo finalizzato ad aiutare tutte le aziende danneggiate dalla furia del fango. Attraverso la presentazione dell'apposita documentazione, in pratica, la Regione Siciliana, l'Assessorato alle Attività Produttive e Banca Nuova in qualità di erogatore, avrebbero messo a disposizione delle somme (fino ad un massimo di 30.000 per chi scrive) da restituire mediante rate a tasso agevolato.
Utilizzo forme verbali coniugate al condizionale poiché, a 90 giorni dalla presentazione in qualità di titolare di Ditta Individuale colpita, ricevo lettera (in allegato) nella quale Banca Nuova mi informa che, a sei mesi dall'alluvione, "nessuna comunicazione è, ad oggi, pervenuta da parte della Regione Siciliana e, pertanto, spiace comunicare che l'istruttoria della pratica non è stata né può essere avviata."

La denuncia del nostro amico è d'una gravità inconcepibile, soprattutto a fronte di quanto "ingenuamente" si dichiara in questi momenti tremendi che affliggono i terremotati del nord: "  “Casomai qualcuno si distraesse, avrebbe detto recentemente il capo dello Stato - noi vigileremo…per dargli una sveglia!".

In effetti, la verità sta tutta qui:

“Il fondo per il commercio è bloccato da marzo e nei cassetti di Banca Nuova giacciono oltre 400 pratiche.”
La denunzia è di Confcommercio Sicilia, secondo cui  ” E’ paradossale che in un momento di crisi come quello che le imprese stanno attraversando, i fondi per lo sviluppo e gli investimenti per le imprese commerciali siano inutilizzati.”
Oltre 400 pratiche presentate al fondo per il commercio gestito da Banca Nuova, infatti, non possono essere esaminate dalla banca dato che la Regione a marzo ha disdetto la convenzione con l’istituto di credito. Nel frattempo sempre la Regione ha attribuito ogni competenza sul credito agevolato all’Irfis, tranne quelle relative al fondo per il commercio.

“Il risultato e’ la paralisi del suddetto fondo in attesa che la Regione decida se indire un nuovo bando di gara o attribuire il fondo per il commercio all’Irfis. Sarebbe a questo punto auspicabile una proroga a Banca Nuova in attesa che si decida. Le imprese non possono aspettare le colpevoli inerzie della Regione”.
Tra le imprese "bloccate" ce ne sono diverse di Barcellona che hanno  presentato istanza a Banca Nuova e che oggi si ritrovano a dover attendere senza risultati.,
Si tratta dei "Finanziamenti a tasso agevolatocon Fondi Regionali ( circa 50 milioni)  per contribuire alla normalizzazione dell’equilibrio finanziario delle PMI del commercio e dei servizi e del settore turistico alberghiero, aventi sede nel Comune di Lampedusa e Linosa, (Decreto Assessore alle Attività Produttive n. 612/GAB del 27/12/2011 e pubblicato sulla G.U.R.S. N. 5 del 03/02/2012)".
Il Fondo per il commercio era gestito da Banca Nuova, che aveva chiesto una proroga non concessa dalla Regione Sicilia.






2 commenti:

Sebastiano ha detto...

AUTO ABBANDONATI NELLA PIAZZA DEL MERCATO SETTIMANALE S. Andrea

Ancora oggi quanto segnalato a mezzo FAX nulla è cambiato, tutto è rimasto come prima. E’ il caso di rilevare che lasciare abbandonati carcasse “maleodoranti”sul territorio significa porre a rischio l’ambiente di gravi ripercussioni per quanto attiene l’inquinamento del suolo, con riflessi negativi anche sull’igiene e la sanità pubblica.
Le autovetture abbandonate sono anche portatrici di sporcizia, considerando che molte hanno i vetri rotti, e lì molti bambini giocano. Il malcostume di lasciare sul ciglio della strada auto fuori uso , comporta anche seri rischi ambientali: non solo per le lamiere e la carrozzeria ma anche i componenti del motore, pneumatici e i liquidi interni (olio, carburante, antigelo) che con il tempo, corrodono i contenitori e fuoriescono nell’ambiente, trasformando il veicolo in una fonte di inquinamento diretto e in un altissimo fattore di rischio incendi.

Sebastiano ha detto...

ALLUVIONE 22/11/2011 AUTO ABBANDONATI NELLA PIAZZA DEL MERCATO SETTIMANALE S. Andrea
Ancora oggi quanto segnalato a mezzo FAX nulla è cambiato, tutto è rimasto come prima. E’ il caso di rilevare che lasciare abbandonati carcasse “maleodoranti”sul territorio significa porre a rischio l’ambiente di gravi ripercussioni per quanto attiene l’inquinamento del suolo, con riflessi negativi anche sull’igiene e la sanità pubblica. Le autovetture abbandonate sono anche portatrici di sporcizia, considerando che molte hanno i vetri rotti, e lì molti bambini giocano. Il malcostume di lasciare sul ciglio della strada auto fuori uso , comporta anche seri rischi ambientali: non solo per le lamiere e la carrozzeria ma anche i componenti del motore, pneumatici e i liquidi interni (olio, carburante, antigelo) che con il tempo, corrodono i contenitori e fuoriescono nell’ambiente, trasformando il veicolo in una fonte di inquinamento diretto e in un altissimo fattore di rischio incendi.

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