giovedì 12 aprile 2012

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: PLACIDO MANDANICI E LA JELLA DEL "SUO" TEATRO

Che Placido Mandanici, il musicista barcellonese, nonostante i successi conseguiti con le sue opere liriche mentre era in vita, debba catalogarsi tra le persone scalognate lo pensano ormai in molti.
I motivi ci sono e vanno dalla tiepidezza dei suoi concittadini di fronte alla sua notorietà ingiustamente perduta alle difficoltà incontrate sempre dagli stessi nel ricostruire il teatro Mandanici   distrutto da un incendio di origine sospetta, ben 46 anni fa..
Non sono pochi coloro che già sanno quante peripezie si sono accavallate nell'ultimo mezzo secolo a discapito della costruzione di un nuovo teatro, nella villa Primo Levi,dove addirittura, nei giorni scorsi, la sua inaugurazione  sì è dovuta svolgere all'aperto, per la troppa fretta di farla.

  
LE PERIPEZIE DEL NUOVO TEATRO

 L'avvio del finanziamento per la sua costruzione  inadeguato,  la sospensione dei lavori a causa della natura inadatta del terreno scelto per l'ubicazione della nuova struttura e la loro difficile ripresa, gli interventi della Magistratura per indagini su gare d'appalto e una nuova parziale progettazione hanno accumulato un insieme di intoppi, che fino ad oggi hanno allontanato l'ultimazione.
 Ma questo sarebbe inezia se ad esso non si aggiungessero certi ulteriori grattacapi con la Magistratura. Ultimissima quella per cui  il sindaco uscente, Candeloro Nania, e tre tecnici di Palazzo Longano, di cui uno già a riposo, a conclusione dell’udienza preliminare per l'inchiesta su presunte irregolarità nella progettazione del completamento del teatro,  sono stati rinviati a giudizio  per abuso d’ufficio, falso ideologico e concorso in truffa ai danni dell’ente, in base alle singole competenze.
  Come si può evincere, per il povero Placido Mandanici, i pitrudduli 'nta linticchia non mancano mai.

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