lunedì 12 marzo 2012

A QUATTRO MESI CIRCA DALL'ALLUVIONE ANCORA SI DISCUTE SU COSA FARE PER RIPRISTINARE L'ATTRAVERSAMENTO DEL TORRENTE LONGANO A CALDERA'

Tra dieci giorni saranno passati quattro mesi da quando, il 22 novembre, la fanghiglia dei torrenti e delle saie, esondando, ha invaso gran parte di Barcellona Pozzo di Gotto.
Dopo quelle ore drammatiche e i successivi giorni di angoscia e di fatica, si attendeva che le promesse d'aiuto alla città venissero presto confermate dai fatti, di maniera che - anche se gradatamente - si potesse avviare il ripristino delle infrastruture andate in rovina.
Per prima essenziale cosa s'è creduto che al più presto si volesse mettere mano al ricollegamento delle sponde del Longano in prossimità della foce, dove la violenza d'urto della piena aveva fatto crollare il ponte Spinesante-Calderà.
Sono trascorsi centodieci giorni da quel disastroso evento e solo adesso - dopo le urlate richieste dei cittadini e dei loro rapresentanti alla Provincia regionale - si ventila che il presidente dell'Ente interpellato, Nanni Ricevuto, stia vagliando  la possibilità di intervenire concretamente, ricorrendo ad  una soluzione che consenta provvisoriamente l'attraversamento, non solo pedonale, del torrente.
Almeno nel periodo estivo. 
Ciò avverrebbe mediante il ricorso ad una struttura noleggiata da posizionare a sostegno del piano di carreggiata, ceduto alla violenza della piena.
La spesa sarebbe di circa duecentomila euro e la disponibilità d'uso limitata a sei mesi, tanto quanto basterebbe per alleviare il disagio con l'approssimarsi della stagione balneare.
Si tratterebbe quindi ancora una volta di soluzione provvisoria, ovviamente per disponibilità finanziaria carente. Il solito intervento provvisorio che, in questa nostra provincia, si identifica spesso con il definitivo.
 Basta ricordarsi della provvisorietà dei cinque locali scolastici,  in cui da anni sono "ricoverati" gli studenti del liceo scientifico "E. Fermi", in questa nostra bistrattata città, per rendersene conto.
Experientia docet.

1 commento:

franzsidoti ha detto...

Siamo contenti per i nostri concittadini che così avranno superato un grande disagio con una petizione popolare. Ma la soluzione ventilata provvisoria diventerà perenne,come dice il blogger,con immenso spreco di denaro pubblico,perchè una volta installato il ponte provvisorio sarà difficile sospenderne la funzionalità. Progettare e finanziare un ponte nuovo è la soluzione maestra.Si spende quello si deve spendere ma poi il ponte rimane là,operativo per sempre. Se se ne affitta uno per sei mesi,si fa un'operazione a perdere,iniziando a spendere 200mila euro,e poi 500,00 euro alla settimana fino alle calende greche.Il noleggio è accettabile solo di fronte a tempi certi per la ricostruzione del nuovo ponte.
A Bardi in provincia di Parma si è installato un ponte mobile in acciaio ,con una luce di 21mt e una carreggiata di 4 mt circa ,per un costo di euro 23.200,00 per sei mesi,e noleggio settimanale di euro 450,00 ,per ogni settimana successiva ai sei mesi.
franzsidoti

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