sabato 29 ottobre 2011

SPUNTA L'ARCOBALENO, TORNA IL SERENO

Questo pezzo fa parte di un post da me scritto tre anni fa. Sembra cadere a fagiolo in quanto ad attualità: a parte qualche discrepanza atmosferica.

FOTO: L'arcobaleno visto da Centineo

Un vento tra scirocco e libeccio soffia in tutta la fascia tirrenica della nostra Isola. Da Palermo a Messina la furia del vento ha finora (ore 11,38) frenato lo scatenarsi della pioggia, per cui, anche a Barcellona, s'è instaurata un'atmosfera che sembra più marzolina che prenatalizia. Anche il tempo sembra mettersi in linea con la crisi economica che ci sta attanagliando.
Sembra che si stia parlando di due cose completamente diverse, anche se il loro comune fattore determinatore si può chiamare crisi.
Ma a ben riflettere non vi sembra che anche l'origine potrebbe essere unica?
Sì, a mio modesto parere, è unica la causa, perchè se storture si registrano nel tempo e una iperbolica crisi finanziaria imperversa nella società, entrambe hanno alla loro origine l'ingordigia e l'insipienza dell'uomo.
Siamo noi che, con il nostro egoismo, stiamo inquinando inesorabilmente il pianeta, e ancora noi che, con la globalità del nostro consumismo e l'avventurismo finanziario, ci stiamo impigliando in una delle peggiori crisi economiche planetari.
Stamani, sulla nostra città, c'è stato un tentativo di pioggia, il vento non ha consentito che durasse a lungo e, verso le undici, nel cielo grigio s'è affacciato un ampio arcobaleno.
La canzone vuole che con l'arcobaleno torni il sereno.
Sarà così per tutto? Anche per questa nostra società, che sembra avere davanti a sè prospettive non certamente ottimistiche?

C'è chi dice che l'ottimismo non ci deve mai abbandonare, neppure quando ci accorgiamo che la sera non c'è neppure il pane per la cena.
"Moglie mia, che cosa c'è per cena, stasera?" - fa dire Vauro al protagonista di una sua vignetta - "Niente"- risponde la moglie - "E allora - ribatte il marito - dammene una doppia porzione".

STANCHI DELLE PROMESSE A VUOTO GLI STUDENTI DEL LICEO SCIENTIFICO "E. MEDI" OCCUPANO LA SEDE CENTRALE DELL'ISTITUTO


COSTRUIAMO IL "MEDI" TUTTI INSIEME.

IL NOSTRO INCUBO?

IL FUTURO.
SVEGLIAMOCI INSIEME



Con questi tre slogan, gli studenti del liceo scientifico "E. Medi" di Barcellona, da stamani, hanno riavviato la loro azione di protesta per la mancata attenzione delle istituzioni verso i problemi che affliggono la loro scuola.
Dopo avere partecipato all'assemblea d'istituto che, ieri, per mancanza di locali idonei, hanno dovuto tenere all'aperto nel giardino pubblico Oasi di Piazza San Sebastiano, i ragazzi hanno deciso di avviare una forma di protesta drastica occupando la sede centrale dell'istituto - che è in effetti uno dei molteplici edifici privati in cui le numerose classi sono disseminate - , e così da oggi presidiano la scuola, dandosi il turno a gruppi.
Resta tuttavia aperta la segreteria, perché gli studenti non intendono violare il diritto al lavoro del personale scolastico, ma anzi sono convinti che la manifestazione intende essere a favore di tutti: segretari, docenti, personale ATA, studenti e dirigente scolastico.
E a tale proposito, in un volantino, precisano che "questa 'occupazione' non vuole svalorizzare l'impegno assiduo del nostro dirigente scolastico che ci ha sempre appoggiato nelle nostre proteste".
Se cercano visibilità - affermano i ragazzi del "Medi" è "per rendere consapevoli tutti delle disastrose condizioni in cui sono costretti a frequentare la scuola", che è sparpagliata in una
cinquina di sedi diverse, di cui quattro in edifici privati, non tutti in condizioni di sicurezza e di abitabilità scolastica.
Si sentono scoraggiati dalle continue prese in giro degli anni precedenti, avendo giocato inutilmente tutte le carte e provato a sollecitare la Provincia con qualsiasi altra forma di protesta. Per cui a maggioranza hanno deciso di approvare l'occupazione, ritenendola la maniera migliore per manifestare la propria indignazione nei confronti delle istituzioni.

PER CARITA', SMETTETELA D'INFIERIRE SULLA SALUTE DEI CITTADINI SPOGLIANDO IL "CUTRONI ZODDA"

QUESTE FOTO DOCUMENTANO L'INTERESSAMENTO DEL MANAGER POLI ALLA CREAZIONE DI UN IMPORTANTE CENTRO CHIRURGICO AL "CUTRONI ZODDA"

IN UNA DI ESSE UN GRUPPO DI SCOLARETTI - CHE ADESSO SONO GIOVANOTTI - INVADE FESTOSAMENTE LA SALA DI CHIRURGIA DURANTE L'INAUGURAZIONE


SOTTO: FRANCESCO POLI MENTRE PRONUNCIA IL DISCORSO INAUGURALE


Ancora un'azione che sembra rivolta a spogliare delle sue pretrogative l'Ospedale Cutroni-Zodda di Barcellona.
Proprio in questi giorni il direttore sanitario dell'Asp Me Santo Conti ha disposto la sospensione temporanea dell'attività ordinaria di chirurgia nel nosocomio barcellonese, consentendo soltanto il mantenimento di quella ambulatoriale nelle ore diurne.
Il che toglie la possibilità d'interventi in emergenza e impone la necessità di trasferire i pazienti da sottoporre a consulenza chirurgica, dal pronto soccorso del Cutroni Zodda all'ospedale di Milazzo. Dove ormai da tempo il disagio è divenuto palmabile a causa dell'eccessivo affollamento, dovendosi far fronte alle esigenze di due comprensori sanitari.
La nuova disposizione ovviamente è servita soltanto ad aumentare la preoccupazione dei cittadini del territorio che dovrebbe essere servito dal Cutroni-Zodda ed ha avuto eco in Consiglio Comunale, dove il consigliere Filippo Marte, cardiologo, ed il sindaco Candeloro Nania, pediatra, si sono trovati d'accordo nell'annunciare che, preoccupati e tuttavia speranzosi di comprensione, si sono rivolti al dott. Francesco Poli, commissario all'ASP di Messina, dalla cui direzione è purtroppo partita la poco rassicurante disposizione spoliativa.
A tale proposito, mi corre l'obbligo di ricordare che il 16 settembre scorso "barcellonablog", dando la notizia del "ritorno" di Francesco Poli a Messina in qualità di commissario presso l'Asp dela nostra provincia, ha espresso notevole fiducia nella comprensione del dott. Poli verso le reali esigenze del "Cutroni-Zodda". E ciò perché era ancora vivo il ricordo di quanto l'allora manager dell'Asl 5 di Messina, dott. Francesco Poli, avesse fatto per "modellare" il nuovo ospedale di Barcellona.
E infatti vale la pena ricordare che è stato proprio durante la sua gestione che venne completata e inaugurata con la sua presenza la grande moderissima sala operatoria del nosocomio.
Le foto che riproponiamo parlano chiaro in questo senso.
E ci fanno auspicare che la speranza espressa dal consiglio comunale in un suo interevento riparatore non voglia essere delusa.

venerdì 28 ottobre 2011

ALLA NOTIZIA CHE IL PROGETTO PONTE E' STATO MOLLATO SEL INVITA IL GOVERNO A STORNARE I FONDI PER ALTRE OPERE UTILI


COMUNICATO SEL

Per quanto non se ne comprende la buona fede solo pochi creduloni ancora sperano nell’attraversamento stabile sullo stretto di Messina.

Qualche mese addietro la U.E. e ora anche il parlamento, nella seduta di ieri, hanno abbattuto, finalmente, il reticolato della propaganda governativa e dell’apparizione profusa, su misura, dai cortigiani di basso profilo o meglio definiti: i replicanti del capo.

Una litania durata fin troppo, costata circa cinquecento milioni per somme spese dalla società dello stretto presieduta dal Dr. Ciucci, con l’unico intento di illudere la gente magari stanca di assistere ogni giorno al depotenziamento del sistema trasportistico su rotaia da e per il continente o di vedere naufragare, per precise colpevoli responsabilità, la metropolitana del mare.

In pochi minuti il governo ha mandato alle ortiche tutte le promesse sfornate agli italiani, e soprattutto alle comunità delle due sponde, dal suo Ministro alle infrastrutture Altero Matteoli.

Ora secondo SEL si faccia in fretta per destinare le restanti somme, pari a un miliardo e 770 milioni, non sciupate dalla società Stretto di Messina, alla bonifica e al risanamento del territorio della Città e della provincia squarciato dalle frane e dagli smottamenti a seguito delle alluvioni degli anni scorsi. Il governo nazionale non è stato capace di rispettare gli impegni assunti con le popolazioni interessate e restituire loro un tetto e condizioni di vita dignitose. Dare risposte agli sfollati e a quanti sperano di poter ritornare alla normalità è un dovere morale ed è altrettanto urgente atteso che è trascorso, dai fatti, tanto ma tanto tempo. Il Sig. Sindaco di Messina anziché impensierirsi in ordine alla reperibilità dei fondi per realizzare il ponte con proposte ingannevoli perché si sa abbastanza bene che i privati non investiranno mai un centesimo sull’opera, pensi a fare uscire dalla marginalità sociale ed economica la Città ed impegni il suo tempo a contrastare il depotenziamento dei servizi ferroviari sullo stretto con il dimensionamento del numero di navi traghetto impegnate, la drastica riduzione dei treni a lunga percorrenza e all’ammodernamento infrastrutturale del sistema ferroviario. Salvatore Chiofalo – Segretario Prov.le SEL- Daniele Ialacqua Coordin. Circolo Matteo Cucinotta.

FINALMENTE , DOPO ANNI DI CHIUSURA, PER INAGIBILITA', LA CHIESA DEL SS. CROCIFISSO VIENE RESTITUITA AL CULTO


LA BUONA NOTIZIA CI VIENE COMUNICATA DALL'ARCHITETTO DANIELA MOTTA CHE HA DIRETTO I LAVORI DI RESTAURO DELL'ANTICA CHIESA


E’ fissata per giorno 31 Ottobre alle ore 18:00, l’inaugurazione per la riapertura della Chiesa del SS. Crocifisso che verrà finalmente restituita alla comunità barcellonese.

La chiesa, chiusa dopo che un’ordinanza comunale l’aveva dichiarata inagibile, per la caduta di alcune porzioni di intonaco, è stata restaurata dalla parrocchia di San Giovanni ed ora è pronta per essere riaperta al culto.

Fondata nel 1663, la chiesa del SS. Crocifisso è, insieme alla vicina Chiesa di San Giovanni, una delle chiesa più antiche di Barcellona. Poche le notizie storiche sulla sua nascita e sulle varie trasformazioni subite; dopo la fondazione venne utilizzata fino alle metà dell’ 800 circa, quando,sconsacrata e quasi del tutto abbandonata, venne nuovamente riaperta al culto alla fine dello stesso secolo. L’intervento di restauro effettuato, ha però fornito una serie di informazioni importanti e basilari per la comprensione dei cambiamenti subiti nel corso dei secoli, come ad esempio la chiusura delle originarie finestrelle dei campanili, ritrovate durante i lavori, per evidenziare la posizione delle quali si è deciso di lasciarne le traccia sul nuovo intonaco.

I lavori, diretti dall’Arch. Conservatore Daniela Motta, sotto il controllo della Soprintendenza di Messina, hanno riguardato sostanzialmente il rifacimento del manto di copertura, la cui sconnessione aveva provocato ingenti infiltrazioni di acqua ed il rifacimento degli intonaci esterni, oltre che una sommaria pulitura e ripresa dell’interno proprio per consentirne la riapertura. I fondi necessari all’intervento, sono stati finanziati dalla parrocchia di San Giovanni con l’aiuto di una serie di contributi dati dalla cittadinanza, dalle imprese che hanno eseguito i lavori e dagli sponsor.

Giorno 31, quindi, sarà possibile accedere nuovamente all’interno di questa chiesa; la cerimonia di inaugurazione coinciderà inoltre con il passaggio di Padre Tindaro, ormai da molti anni parroco della Parrocchia di San Giovanni Battista, alla parrocchia di San Sebastiano dove, a partire dal 1 novembre, sarà appunto trasferito, rivestendo le vesti di Arciprete della città di Barcellona.


"UN MALDESTRO GESTO DI BUON SENSO"




COSI' E' INTITOLATA UNA LETTERA DEL DESIGNER NINO BUCALO ALL'ASSSESSORE COMUNALE MIMMO SCOLARO

E siamo al secondo caso.
Dopo la questione sorta tra l'artista Emilio Isgrò e il Comune di Barcellona sul "Seme d'arancia", un'altra ne nasce tra il designer Nino Bucalo -architetto, progettista d'oggetti, creatore e produttore di artistici arredi in ferro battuto - e la stessa Amministrazione di Palazzo Longano.
Il fatto è semplicemente sconcertante: e con una lettera - dal cappelletto ironico ma dalla conclusione aspra - ce lo fa conoscere Nino Bucalo.
La missiva, indirizzata all'Assessore Domenico Scolaro, nella sua qualità di responsabile dei Parchi, Piazze, Verde Pubblico ed Arredo Urbano etc., così s'esprime testualmente:
"Gentile Assessore Domenico Scolaro del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, responsabile dei: Parchi, Piazze, Verde Pubblico ed Arredo Urbano etc.
Desidero manifestarle la mia soddisfazione professionale nel vedere le due belle panchine in ferro che ha recentemente fatto costruire e poi collocare davanti all'antica chiesa dell’Immacolata (1702) sita nella via Immacolata a Barcellona Pozzo di Gotto e ancor più desio esprimerle i miei sentiti complimenti per il buon gusto e la grande sensibilità intellettuale che ha dimostrato scegliendo di copiare la mia panchina “LAPO” che ormai da anni arreda la piazzetta Provinciale in via Del Mare a Barcellona Pozzo di Gotto (ME).
Devo informarla, ahimè, che il disegno della panchina LAPO, così come gran parte della mia produzione, è protetto da brevetto europeo regolarmente iscritto col N. 000473954-0001 (con scadenza il 02-02.2015) al Registro Disegni e Modelli Comunitari presso U.AM.I.(Ufficio Per L'Armonizzazione Nel Mercato Interno) con sede ad Alicante Spagna (Avenida de Europa, 4 Apartado de Correos 77).
Per cui darò incarico ad uno studio legale consulenti in proprietà industriale con sede a Milano di procedere al riconoscimento del danno economico e professionale derivante dal furto del risultato del mio lavoro, studio e ricerca. Grazie, per la cortese attenzione.
Con osservanza Nino Bucalo"

giovedì 27 ottobre 2011

ATO MESSINA 2: ASPETTANDO ...UN COMUNICATO DELL'ING. RE SULLE CARTELLE TIA SOTTO ACCUSA



"Nel corso della presentazione delle modalità di avvio del servizio RSU e dell'organizzazione da parte della società Dusty, avvenuta stamattina 27/10/2011, il Commissario liquidatore Ing. Re, ha anticipiato che nella giornata di oggi diramerà un comunicato stampa per avvisare la cittadinanza che la scadenza del pagamento Tia 2010 prevista per il giorno 31/10/2011 sarà differita di mesi 3 in attesa di verificare gli eventuali errori segnalati dalle Amministrazioni interessate al pagamento, con particolare riferimento al Comune di Barcellona P.G.."

Leggeremo l'annunciato comunicato dell'ing. Re e quanti già ci siamo premurati a saldare la fattura con scadenza 31/10/2011 , se non avremo un chiarimento su ciò che si farà per ripagare eventuiali errori, ci mangeremo il fegato per essere stati corretti e puntuali.
Ci dirà, nel suo comunicato, qualcosa di comprensibile e accettabile sulla modalità di eventuali restituzioni o conguagli?

UNA MOZIONE DEL GRUPPO IDV APPROVATA ALLA CAMERA IMPEGNA IL GOVERNO A RINUNCIARE AL FINANZIAMENTO PER IL PONTE SULLO STRETTO


Una mozione presentata alla Camera dal gruppo Italia dei Valori stronca i finanziamenti dello Stato previsti dal Governo per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. L'iniziativa di Di Pietro è stata approvata contro il parere dell'esecutivo, con i voti favorevoli dell'opposizione e l'astensione dei deputati di maggioranza presenti in aula. La mozione, che prima d'essere presentata era stata oggetto dell'attenzione del nuovo vice ministro Aurelio Misiti con un tentativo di modifica, impegna l’esecutivo “alla soppressione dei finanziamenti che il Governo ha previsto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, pari complessivamente a 1 miliardo e 770 milioni di euro, di cui 470 milioni per il solo anno 2012 quale contributo ad Anas s.p.a. per la sottoscrizione e l’esecuzione – a partire dal 2012 – di aumenti di capitale della società Stretto di Messina s.p.a.”. Tutto ciò è avvenuto, nonostante le reiterate assicurazioni recentemente espresse dal Ministro Matteoli, che ottimisticamente aveva asserito che, per la costruzione del ponte, si sarebbero reperiti i necessari finanziamenti sul mercato, "come previsto dal piano allegato al progetto definitivo, essendo la costruzione del ponte una priorità essenziaòe per lo sviluppo del sistema dei trasporti in Italia".
Una priorità tuttavia non riconosciuta a livello europeo.

mercoledì 26 ottobre 2011

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: SFRATTI E ABITAZIONI MALSANE GETTANO SUL LASTRICO DECINE DI FAMIGLIE



Non saranno dieci, quanto quelle d'Egitto, e neppure sette, quanto quelle di Roma, le piaghe che affliggono Barcellona: saranno quattro o cinque, e fra esse ce n'è una talmente purulenta che rischia di finire in cancrena.
Ce ne siamo resi conto stasera, quando il sindacalista Orazio Calamuneri ci ha fatto incontrare con un folto gruppo di persone - quasi tutte giovani - radunatesi presso la sede della Federcasa, per manifestare il grave stato di disagio in cui vivono per mancanza di una civile abitazione.
E' tutta gente costretta a vivere in case malsane se non addirittura presso parenti, per avere subito lo sfratto, causato dal mancato pagamento di qualche mese d'affitto, sempre esorbitante per famiglie di modeste possibilità.
Orazio Calamuneri, che da tempo sottolinea la necessità di venire incontro alle esigenze di questa gente mediante la costruzione di alloggi popolari, stasera ha parlato di ritardo abissale in questo settore, visto che a Barcellona da circa 20 anni non si programma in tal senso.
Per questo si chiede al Comune e all'Istituto Autonomo Case Popolari di provvedere alla costruzione di alloggi con rette di locazione accessibili.
Gli affitti - sottolinea Calamuneri - a Barcellona sono cari e sono ormai parecchi i casi di famiglie che, non potendo sostenerli, non solo sono cacciate fuori di casa, ma addirittura vedono sequestrati i mobili, per pochi mesi non pagati.
Ma l'IACP come mai non interviene a Barcellona?
Risponde il sindacalista: "Io rovescio la domanda con una fattami appunto negli uffici dell'IACP:
"Come mai le amministrazioni comunali di Barcellona non richiedono la costruzione di case popolari?".
Infatti bisogna constatare che da anni non esistono nè progetti, nè bandi in questo settore, con conseguente assenza di domande.
"Qui - afferma Orazio Calamuneri - si è preferita finora la politica delle lottizzazioni: ma come potrebbe una famiglia di queste affrontare mutui di cinquecento euro al mese, sempre che ne avessero la concessione?".
Il sindacalista, a questo punto, rivolge un appello ai commercianti e alla cittadinanza tutta, perché si solidarizzi con chi è costretto per necessità a pagare affitti alle stelle, spesso per case malsane e umide che fanno ammalare i bambini.
"Risparmiare anche 100 euro al mese d'affitto - spiega Calamuneri - dà la possibilità di comprare qualche vestito, qualche paio di scarpe o altro. Per questo la lotta degli inquilini e dei senza alloggio dovrebbe interessare pure i commercianti".

DUELLO FINALE?


IERI SERA GIANFRANCO FINI, A BALLARO', HA COMINCIATO A TOGLIERSI APERTAMENTE QUALCHE SASSOLINO DALLE SCARPE, FIN TROPPO A LUNGO INDOSSATE SOTTO L'ABITO DEL CAVALIERE.
A QUANTO SEMBRA GLI EVENTI PRECIPITANO E NON SI SA COSA POTRA' ACCADERE DA UN GIORNO ALL'ALTRO.
INTANTO A PAGARE E' L'ITALIA: CIOE' NOI

SORPRESA E SMARRIMENTO PER LE NOTIZIE CHE CIRCOLANO SU ERRORI DI CALCOLO NELLE FATTURE PER LA NETTEZZA URBANA


Bollette «gonfiate» il sindaco di Monforte San Giorgio, Antonino Romanzo nomina un legale...

Azione decisa del comune di Monforte San Giorgio nei confronti dell'ATO ME2 che, in questi giorni, ha emesso per i cittadini bollette molto onerose...




Bollette gonfiate, calcoli errati, bollette illegittime: chi più ne ha più ne metta.
Attributi del genere sono stati accollati alle bollette emesse ultimamente dalla Serit per conto di ATO ME 2, dopo che s'è avanzata, da parte del consigliere Presti e del sindaco Nania, l'ipotesi - se non addirittura la certezza- dell'esistenza di sbagli nelle cifre imposte.
Tutti ora temiamo di rimanere fregati, se realmente esistono discrepanze nelle fatture di conguaglio per il servizio di nettezza urbana dell'anno 2010, ricevute in questo mese e da moltissimi già pagate.
Soprattutto perché non sappiamo in che modo, se e quando, eventuali somme pagate ingiustamente ci saranno restituite.
In più di un messaggio ci giungono lamentele e perplessità: c'è chi si dice fregato per essere stato sollecito a pagare e chi - non avendo ancora versato il richiesto - domanda se gli conviene non effettuare il pagamento, in scadenza al 30 ottobre.
Cosa rispondere a questi quesiti non spetta alla nostra incompetenza, per cui sarebbe opportuno che i sindaci dei Comuni che si stanno interessando per sbrogliare questo parapiglia, si esprimessero chiaramente per far sapere cosa intendono fare, per l'eventuale restituzione di somme erroneamente fatte pagare.
Per i Comuni - come quello di Barcellona Pozzo di Gotto che adesso ha in mano l'amministrazione della tassa rsu - a nostro modesto parere - l'unica cosa intelligente da fare sarebbe, in seguito a giusto ricalcolo, detrarre il maltolto nelle future rate tarsu 2011, la prima delle quali è già stata pagata, augurabilmente senza errori.

martedì 25 ottobre 2011

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L’ISMEZ RESTITUISCE IN UN VOLUME INEDITO LA STORIA E LA VITA ARTISTICA DEL TEATRO MANDANICI DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO


Il primo Teatro, in origine, fu denominato "Teatro Comunale" e successivamente, su proposta del consigliere comunale Filippo Rossitto, fu intitolato a Placido Mandanici. La struttura era stata edificata nel 1844, sui terreni di Giovanni Spagnolo accanto al Monte di Pietà, ed era stata fortemente danneggiata dal sisma del 1908; ricostruita, durante il ventennio fascista, fu distrutta da un incendio il 31 maggio 1967 e successivamente fu demolita per realizzare i Giardini Oasi in Piazza San Sebastiano.


Sabato 29 ottobre 2011 alle ore 18.30 presso l’Auditorium San Vito (via San Vito) di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), sarà presentato il volume di Salvina Miano Il Teatro Mandanici e i teatri minori di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Storia e vita artistica (1845-1967).

Il volume edito dall’ISMEZ – Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno, ripercorre la storia del Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto, inaugurato nel 1845, successivamente intitolato all’operista Placido Mandanici – cui il paese aveva dato i natali – e distrutto da un incendio nel 1967. Un lavoro sicuramente inedito in quanto sul Teatro Mandanici non è stata mai compiuta una seria indagine che delineasse non soltanto le vicissitudini dell’edificio quanto, quel che è più importante per un teatro, la sua attività artistica e la sua centralità nella storia civile della città. Se si escludono i tre teatri principali siciliani (Teatro Massimo di Palermo, Teatro Bellini di Catania e Teatro Vittorio Emanuele di Messina), purtroppo ancora oggi c’è un’enorme carenza di studi organici sulla vita teatrale siciliana. Degli oltre centoventi teatri attivi nella regione nell’Ottocento, la gran parte resta ancora da riscoprire, studiare e, soprattutto, restituire alla comunità che li edificò facendone il simbolo della propria identità civile. I teatri storici sparsi nei capoluoghi di provincia hanno spesso cambiato destinazione d’uso, sono rimasti chiusi per lunghi periodi a seguito di danni bellici o d’incendi sospetti, restando poi abbandonati all’incuria del tempo e degli uomini. Quelli riaperti sono diventati anonimi contenitori che non ospitavano più la lirica, ma spettacoli di prosa, concerti, manifestazioni eterogenee. Partendo da questa premessa l’ISMEZ ha voluto avviare un lavoro di ricerca sistematico sui teatri del Mezzogiorno, nella convinzione che solo un’indagine scientificamente attendibile ed estesa a tappeto a tutte le realtà locali possa, un giorno offrire un’immagine completa della vita musicale e civile in genere delle regioni meridionali. Muovendo dalla scarna pubblicistica locale, ciò che Salvina Miano è riuscita a portare alla luce sulla storia e la vita artistica del Teatro della sua città è davvero sorprendente per quantità e interesse. Le sue tenaci ricerche sulle fonti archivistiche, sulla stampa periodica e, in modo particolare, su una gran mole di documenti e atti amministrativi che giacevano in completo stato d’abbandono è stato ulteriormente arricchito da nuove testimonianze documentarie, ampliato con la trattazione dei teatri minori e delle istituzioni musicali barcellonesi, illustrato con un’iconografia inedita, corredato infine con puntuali cronologie e indici analitici. Questo suo volume aggiunge alla storiografia teatrale italiana una pagina non trascurabile, dal momento che sono proprio le piccole realtà locali a costituire il tessuto connettivo della vita culturale di una nazione. Fornendo nuovi dati sulla circuitazione di compagnie liriche e drammatiche e sull’attività di cantanti, attori, architetti, pittori, scenografi teatrali, esso si propone dunque come uno strumento utile a studiosi di più discipline.
Interverranno alla presentazione, arricchita da un intermezzo musicale: Gino Trapani (Pro Loco Barcellona P.G.), Alba Crea (Conservatorio di Messina), Johannes Streicher (ISMEZ/Conservatorio di Bolzano) e l’autrice Salvina Miano. Farà da moderatore Andrea Italiano (Pro Loco e Associazione Culturale Genius Loci di Bacerllona P.G.).

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DIO CE L'HA DATO E GUAI A CHI CE LO TOCCA


da "IL FATTO quotidiano"

Vendetta del direttorissimo Minzolini contro il presidente francese Sarkozy, reo di aver ironizzato su Berlusconi domenica durante la conferenza stampa congiunta con Angela Merkel. Il tg, oltre a proporre le dichiarazioni stizzite del ministro degli esteri Frattini e di Casini, manda in onda un servizio di Sergio Paini, che snocciola tutti i drammi in casa francese e che si conclude con esplicito: “Per Sarkozy c’è poco da ridere”. Ma la ciliegina è il dispaccio finale annunciato dal conduttore Attilio Romita, che diffonde nell’etere la notizia di un raduno “scanzonato” a Roma per un sit-in di protesta davanti all’ambasciata francese in piazza Farnese. Capo-rivolta d’eccezione: il pasionario Giuliano Ferrara

BARCELLONA P.G. / GLI ERRORI DI CALCOLO NELLE BOLLETTE PER IL SERVIZIO RSU SIANO CORRETTI E LE DIFFERENZE CONGUAGLIATE NELLE FATTURE TARSU DEL 2011



"In questi ultimi giorni i cittadini barcellonesi si sono visti recapitare nelle proprio case avvisi di pagamento della Serit Sicilia s.p.a. relativi a somme dovute per l’anno 2010 per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Risulta tuttavia che tali somme richieste siano determinate in modo errato non tenendo conto del piano tariffario deliberato dal Consiglio Comunale con delibera n.17/2010: errore che ha provocato una lievitazione di corrispettivi da pagare. In una situazione di così persistente e profonda crisi economica, che sta colpendo le famiglie, un ulteriore illegittimo aumento delle somme dovute sta gravando sui cittadini barcellonesi, costretti inoltre, in questi ultimi giorni, a dover subire enormi disfunzioni nel servizio di raccolta dei rifiuti stessi.
Al fine di garantire la corretta determinazione delle tariffe, si chiede all’Amministrazione Comunale di intervenire urgentemente e in modo risoluto presso l’Ato2, al fine di ottenere l’annullamento in auto tutela di tali avvisi e il successivo ricalcolo delle bollette stesse".
Con questa missiva indirizzata alla civica amministrazione, il consigliere del PD Mario Presti avvertiva che nelle richieste di pagamento in conguaglio per il servizio della nettezza urbana, risultanti nelle bollette inviate agli utenti per arretrati dell'anno 2010, i calcoli erano errati e che pertanto bisognava intervenire per porvi rimedio. Il sindaco Candeloro Nana, come già riferito in altro post, s'è mosso e per chiarire la situazione s'è rivolto al competente ufficio ATO. Oggi i giornali continuano a parlare di ciò, facendo rilevare, oltre all'imbarazzo delle istituzioni per l'incresciosa situazione, l'esistenza di risentimenti e proteste da parte dei cittadini: in modo particolare di quanti hanno già pagato il quantum, a loro carico fatturato. E' chiaro che, se errori ci sono stati, non dovrebbero essere sanati seguendo le tortuose vie buocratiche di eventali ricorsi, bensì inducendo i competenti uffici a rifare i conteggi, riparare gli squilibri e, in base al ricalcolo, là dove risultassero discrepanze, aggiustare comguagliando nelle prossime fattur, relative all'anno i2011. Poiché, a Barcellona, è il Comune che recentemente s'è assunto l'onere e l'onore di gestire l'amministrazione finanziaria del servizio RSU, è lapalissiano che debba essere compito di questo Istituto assumersi l'importante incombenza.

Francesco Cilona

lunedì 24 ottobre 2011

INERZIA E STRAFOTTENZA BRILLANO A BARCELLONA




Jaddina chi camina torna ca bozza china.
Ed io che sono un fra' Galdino rempio la borsa se cammino.
Scusate l'involontaria rima.
Mi serve per introdurre una segnalazione di malcostume.

Oggi m'è capitato di vedere - anzi di rivedere - una cosa che almeno da un paio d'anni sta accantonata su un marciapiede, all'angolo di uno dei muri esterni dell'OPG di via Madia.
E' una delle cento insegne di divieto di sosta con rimozione coatta (qui si legge co-tta) che un sindaco, il quale ormai non c'è più, fece fissare lungo le strade della città con l'intento ufficiale di discplinare la caotica abitudine di posteggiare le auto persino sui marciapiedi.
Tutte quelle insegne, però, riuscirono ad avere un loro significato soltanto per un giorno: perchè non passò più di tanto dalla data dell'ordinanza esecutiva che il carro attrezzi, non appena entrato in opera, venne bruciato da mani ignote.
Da allora tutte quelle insegne (tranne questa che - rimossa - giace in un angolo) restano impalate al loro posto: indice d'inerzia e d'inutilità. Come d'altronde è sintomo d'inerzia e di strafottenza quel che si vede nella foto accanto, scattata nella centralissima via Roma, all'altezza del negozio Lea, dove un tombino pericolante è da settimane coperto da un vaso, una pedana di legno e un po' di cartone, in segno d'avvertimento.


fra' Galdino

LA CASA DELL'ON. NINO PINO BALOTTA ACQUISTATA IN PARTE DA UN PARENTE. I


E così si rivela fondato il timore espresso dal Comitato "Pro Nino Pino Balotta" in occasione del Centenario della Nascita dell'illustre concittadino: che cioè fosse in corso una trattativa tra la Fondazione del Partito Comunista Italiano e un parente di Nino Pino Balotta per la vendita a quest'ultimo della parte dello stabile sito in Barcellona Pozzo di Gotto, via Operai, donato nel 1963 al PCI dall'on Balotta.
Basta leggere la notizia trasmessa da Leonardo Orlando alla Gazzetta del sud, per apprendere che:
"Il patrimonio immobiliare che fu dell'on. Nino Pino Balotta, donato nel 1965 al Pci con le firme di accettazione di Girolamo Li Causi e Giorgio Amendola, è stato definitivamente alienato dalla Fondazione che amministra i beni dei Ds. La casa natale di via Operai al civico 112 che fu di Nino Pino Balotta, poeta e docente universitario, uomo di scienza e parlamentare, morto il 26 luglio del 1987, eletto nelle liste del Pci alle prime elezioni del dopoguerra – mentre si trovava in carcere per aver capeggiato la rivolta in città del movimento contadino del 1948 – è stata definitivamente venduta dal tesoriere dei Ds, on. Ugo Sposetti e ciò per pagare i debiti accumulati dal partito".
"ad acquistare l'immobile, primo e secondo piano, sono stati gli stessi discendenti di Nino Pino Balotta. Resta invece ancora nella disponibilità dell'Università di Messina una porzione del fabbricato, lasciata dall'uomo politico all'Ateneo dove aveva insegnato alla Facoltà di veterinaria, una parte ancora indivisa ubicata in un'ala del primo piano. Anche questa porzione di fabbricato versa in stato di abbandono..."

L'iniziativa della Fondazione dell'ex PCI, divenuta adesso operativa, secondo quanto aveva temuto il presidente del Comitato, Antonino Costa, si sarebbe "mossa palesemente contro la volontà esplicitamente espressa dall'On.Pino Balotta nelle disposizioni testamentarie del
Capodanno 1963, trasmesse all'allora PCI: dove si legge la sua proposta di
destinare il lascito alla realizzazione di un'Istituzione culturale e di studio con un
carattere divulgativo e formativo".
Adesso non si sa se ci sarà qualche forma di protesta di fronte al fatto compiuto.
Parte dell'immobile del compianto Pino Balotta, sempre su donazione dell'onorevole, resta di proprietà dell'Università di Messina, mentre il piano terra rimane alla Fondazione.

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G D S - ONLINE La storica casa dell'on. Balotta è stata venduta

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