sabato 14 maggio 2011

AMMAZZA CHE PETTO: SEMBRA IL BALCONE DI GIULIETTA


Lo fa per aumentare la propria visibilità: invece di usare la tattica mediatica del cavaliere che in queste ultime settimane ha sforato tutto pur di impadronirsi della scena, la modella spogliarettista americana Chelsea Charms (nome d'arte significativo) preferisce affidare la propria fair visibility al proprio seno, ritenendolo il miglior balcone da cui affacciarsi per farsi notare.
Volendolo rendere prosperoso il più possibile, la donna un giorno ha deciso di affidarsi al chirurgo estetico per aumentare con opportune protesi il volume delle mammelle.
Riuscito il primo intervento, non contenta della grandezza ottenuta, si è affidata per altre due volte al bisturi dello specialista, in grado di dotarla di un "verone" sempre più sporgente: un petto cioè che fosse tale da battere ogni record.
E c'è riuscita, avendo avuto la "fortuna" di mettere le sue mammelle nelle mani di specialisti che - nell'ultimo intervento - hanno escogitato il modo di ingrossarle a dismisura, ricorrendo al volume aggiunto delle protesi impiantate e all'avvio di un particolare meccanismo fisico, esercitato dallo speciale propilene che, stimolando per irritazione la produzione di un siero anatomico, consente un graduale ulterore aumento della grossezza dei seni..
Fino a farli - attualmente - pesare la bellezza di una decina di chili "pro ubere".
Beata lei che ha tanta forza da potere reggere in maniera disinvolta quelle mastodontiche mammelle.

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: SI DISCUTE SULL'OPPORTUNITA' DI IMPRIMERE UNA SVOLTA NELLA VITA ECONOMICA E SOCIALE DELLA CITTA'




In questi giorni, in seguito allo sgombero dei marciapiedi da strutture ritenute abusive o illegalmente autorizzate, e in concomitanza col grave atto intimidatorio a danno del vicecomandante dei Vigili Urbani, Maimone, si sono intrecciate ai formali sensi di solidarietà nei confronti dell'ufficiale del Corpo di Polizia Urbana, discussioni e proposte riguardanti il possibile riassetto del piano commerciale cittadino e la costituzione - declamata e mai attuata - del mercato del contadino, entrambi ritenuti utili a sgombrare la città dallo stato di disordine in cui è precipitata, per carenza di attenzione ai suoi reali problemi.
Su queste argomentazioni ci sarebbe da dire tanto, se si riuscisse ad avviare un dialogo tra i responsabili e la cittadinanza.Ma perché ciò sia fattibile è opportuno che si dia l'avvio.

Per questo ospitiamo una nota del consigliere comunale Orazio Calamuneri che cerca di fare il punto sulla situazione sopra accennata.

COMUNICATO STAMPA "In merito a quanto avvenuto in questi giorni a Barcellona P.G. ritengo necessario fare chiarezza. L’ingiustificabile episodio capitato al Comandante Maimone è da condannare senza se e senza ma. E la solidarietà piena anche la mia personale, non viene fatta a comando di qualcuno anche provocatoriamente ma è sincera e dovuta, come deve essere in una società civile. Ma attenzione a non fare simultanei e facili collegamenti con gli addetti alla vendita di frutta e verdura, criminalizzando una intera categoria di lavoratori che si guadagna il pane con tanti sacrifici lavorando almeno 17 – 18 ore al giorno, procurandosi la merce da vendere nei mercati di Catania, Ragusa, Siracusa e Messina. Del resto si sa da sempre che tradizionalmente i barcellonesi il commercio ce l’hanno nel sangue. E il mercato del contadino (ancora da fare) con i prodotti locali non può rimpiazzare tutta la merce necessaria. Infatti molta merce non viene prodotta nemmeno in zona dove mancano strutture e infrastrutture e dove accusiamo ritardi decennali. Creando il mercato del contadino non si potrà privare la città del Pomodoro di Pachino, delle Banane, di molta altra frutta esotica e così via dicendo. Il problema pertanto è quello di fare le regole e chi vuole fare questa attività deve sapere di attenersi alle regole. E anche qui ci dobbiamo fare un po’ di autocritica sui ritardi accumulati anche in questo campo. Pertanto è necessario mettere mano urgentemente alle regole per ristabilire un po’ di serenità di cui Barcellona ha tanto bisogno".

Orazio Calamuneri

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: EVENTO CULTURALE

domenica 29 maggio 2011, ore 18.00
Sala Congressi Palazzo “G. Spagnolo” (OASI)
Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

Presentazione "Dialoghi" di Giuseppe Giunta -


Edizioni Smasher


PROGRAMMA
Moderatore: Andrea Italiano
Relatori: Carmelo Eduardo Maimone,
Interventi: Giulia Carmen Fasolo, Gino Trapani, Mariano Pietrini
Letture a cura di Carmelo Coppolino Billè

Interventi musicali a cura dell'Accademia Musicale Artistica-Culturale
di Barcellona P.G. con brani eseguiti da Giuseppe Bellinvia al pianoforte

venerdì 13 maggio 2011

LA SCUOLA E' STATA PUNITA CON I TAGLI: ADESSO SI VOGLIONO PUNIRE I DOCENTI...POLITICIZZATI



Dal color fango dell'episodio di Milano, protagonista la Moratti calunniatrice, al color cacca della sconcertante iniziativa pilotata del pidiellino Fabio Garfagnani, che proprio in questo clima volutamente imbrattato se n'è uscito con una proposta di legge...punitiva per i docenti statali che si arrischiasero di fare politica nella scuola, inculcando, con le loro parole, ideologie false nei discenti.
Su tali eventuali "impostori politici", in base alla proposta del berlusconiano, ogni dirigente scolastico avrebbe l'obbligo di vigilare e decretare la sospensione dall'attività scolastica (da uno a tre mesi) , nei confronti di chi eventualmente venisse scoperto a fare propaganda ideologica: del tipo di quella che - secondo lui - verrebbe svolta nelle scuole dell' Emilia Romagna dai docenti iscritti alla Cgil.
Per quanto riguarda l'insegnamento della religione nelle scuole, il deputato del Pdl nella stessa norma, fa fare capolino ad un assioma secondo cui "l'ora di religione non può essere un mero studio della storia delle religioni, ma uno studio specifico della religione cattolica".

DON PALACINO, ALTRO BRAVO SALESIANO CHE HA LASCIATO UNA BUONA IMPRONTA A BARCELLONA


Ho più volte parlato dei Salesiani e non ho potuto far altro che parlarne bene e con grande nostalgia per la mia frequenza in quest'Oratorio, durante la mia adolescenza e anche dopo... Tra i ricordi migliori: quelli legati a fantastici sacerdoti che ci hanno seguito con affetto, pazienza e sensibilità magistrale. Delle tante figure degne di ricordo, è affiorata - anche tramite i numerosi commenti collegati al blog - quella simpaticissima di don Palacino. Giovane, dinamico, generoso, era tra noi sicuramente 33 anni fa, quando - ricordo bene - come per altre occasioni con altre persone, si mise a completa disposizione della mia famiglia e fece di tutto per aiutarci a trovare un cane che aveva morso la nostra bambina. Un giorno però fu trasferito e di lui, dopo qualche anno, mi si disse ch'era passato a...miglior vita. Ma ecco che, a distanza di anni, apprendo che ad andarsene in Paradiso era stato un altro salesiano dal nome somigliante (Don Solarino) e che invece lui - don Palacino- è vivo è vegeto, dal 1990 è stato parroco della Chiesa di San Gaetano a Portopalo e ha condotto una vita pastorale intensa che non smentisce la sua natura generosa e fattiva, già rivelata presso il nostro oratorio. Dall'ottobre scorso è stato trasferito a Modica Alta, dove è stato un ritorno, avendo per anni operato nell’Oratorio San Domenico Savio. E anche qui ha cominciato a ridare vivacità, in particolare, al quartiere di Santa Teresa dove guida l’omonima comunità parrocchiale. "Un Prete Vero - ha commentato una sua fan - che sceso dal piedistallo di Dio si è saputo calare tra gli umili e per loro lavorare, così in Lui ho rivisto il Prete di Barbiana che tanto ha donato con i suoi insegnamenti alla storia della pedagogia". "La comunità salesiana di Barcellona non ha mai più conosciuto un prete così grande: forse si può ricordare anche Don Solarino." Lo stesso don Palacino che, 33 anni fa, conobbi ed apprezzai qui da noi, ora è il Don Calogero Palacino , il parroco che indossa una tonaca impolverata che ha più l'aspetto d'una veste da lavoro anzicché d'un abito talare. ..e come già per 20 anni a Portopalo, ora a Modica Alta, s'interessa di tutto e di tutti e stimola la gente a migliorare la città.

CHI NON RICORDA IL SALESIANO DON FARINA?



Stasera, mentre rovistavo tra un mucchio di vecchie foto, me ne è capitata tra le mani una color seppia che avevo inutilmente cercato tempo fa per corredare un mio pezzo sui "Salesiani".
Adesso che, senza averla cercata, l'ho trovata, la voglio rendere pubblica e son sicuro che ciò farà piacere a molti ex ragazzi di Barcellona.
La foto, che coglie don Farina accanto a me, venne scattata quando - dopo anni d'assenza dalla sua prima stagione salesiana nel nostro oratorio - don Farina era rientrato a Barcellona per passare in questo Oratorio la maturità del suo ministero sacerdotale.
E allora che faccio? In ricordo di quel grande indimenticabile "parrino salesiano" la pubblico ripescando il "post" per il quale l'avevo inutilmente cercata.
E vi assicuro che non farà l'effetto di una minestra...riscaldata.

RICORDI D'INFANZIA: DI QUANDO BAMBINI FREQUENTAVAMO L'ORATORIO

Quando ieri ho assistito all'arrivo di quella numerosa truppa vociante e festosa che, scodellata dai pullman, s'è riversata sulla spiaggia e ho capito che erano i ragazzi del Grest salesiano, mi si è risvegliata la sopita nostalgia del tempo in cui anch'io, come loro, frequentavo l'oratorio San Michele Arcangelo, allora ospitato in un'antica costruzione donata dal commendatore Salvatore Cattafi. Erano tempi diversi, quelli d'allora: e l'oratorio poteva essere frequentato soltanto dai maschietti. Erano altri tempi, ma anche se i sacerdoti erano altri, non erano diversi per umiltà, carità cristiana, intuito psicologico di quelli che operano adesso nella mirabile istituzione creata da Don Bosco. Avrei da ricordare tanti piccoli episodi, di quando frequentavo, e a giocare con noi c'erano giovanissimi sacerdoti, che si chiamavano don Farina, don Giarratano, don Zambuto, e per raggiungere l'Oratorio bisognava attraversare il letto del Longano. Che tempi allora e che fame! Ricordo che, potevo avere sei anni, e i più grandi, che s'eran presi l'impegno di vigilarci e metterci in fila per raggiungere la cappella - al primo piano - ad ascoltar Messa, erano non più di due: uno si chiamava Aldo, l'altro si chiamava...(il nome non lo dico e capirete in seguito perchè). Dicevo che era tempo di magra, il tempo in cui i nostri genitori per farci sbarcare il lunario si ...imbarcavano per l'Abissinia. Una domenica mattina, prima di spedirmi all'oratorio, la mamma mi diede un pezzo di pane e per companatico una bella zolla di zucchero, avvolti in un pezzo di carta: allora, per chi non lo sapesse, dirò che c'era lo zucchero anche a zolle belle grosse. Giunto all'oratorio, dovetti mettermi in fila con gli altri compagnetti; e chi c'era a far da capo squadra? Il giovane che non ho voluto nominare. Aveva un cipiglio severo, come sempre, e vedendo che avevo in mano un fagottino disse: "Eh, no! In chiesa non si entra con questo in mano. Là bisogna pregare. Dammi quel coso che te lo conservo io. Te lo restituirò dopo la messa". E me lo tolse di mano. Finita la messa, cercai il caporione per farmi restituire la mia colazione. Sapete cosa fece quel giovanotto? Negò che m'aveva tolto il pane e lo zucchero. Io, protestai, andai piangendo da don Farina, ma il giovane negò con sussieguo e mi chiamò bugiardo. Don Farina, vedendomi piangere e forse anche avendo capito dov'era finita quella misera colazione - dove pensate voi ? - cercò di rabbonirmi, mi condusse sopra in cucina e mi fece sedere ad un tavolo - mentre io singhiozzavo per rabbia mista a fame - aprì la dispensa e prese un tocco di pane e una magnifica pera, tanto buona e grossa che ancora la ricordo. Mi disse: "Prendi, questo te l'ha portato l'angelo". E siccome continuavo a singhiozzare, per farmi sorridere prese un coltello e una forchetta e sapete che cosa fece? Una cosa che davvero mi fece sorridere: pizzicando con la lama i denti della forchetta fece emettere dei suoni, una specie di musichetta che m'invogliò subito a ficcare i denti nella pera. Oh, don Farina, don Farina, quanto t'ho voluto bene, quanto t'abbiamo voluto bene! Smetto perchè adesso mi son venuti i lucciconi, come quando persi il pane e la zolla di zucchero.


mercoledì 11 maggio 2011

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011 IN SICILIA




Elezioni Comunali


Le elezioni comunali 2011 si terranno il 29 e 30 maggio in 27 comuni della Regione Sicilia.
Il turno di ballottaggio è previsto per il 12 e 13 giugno.

In provincia di Messina saranno chiamati alle urne i cittadini elettori dei seguenti dieci Comuni:

Antillo (ab. 1.128), Capo d'Orlando (12.710), Caronia (3.589), Falcone (2.858), Ficarra (1.803), Galati Mamertino (3.127), Patti (13.108), San Marco d'Alunzio (2.202), Sant'Angelo di Brolo (3.856), Torregrotta (6.542)

TORREGROTTA (6.542 abitanti)
Candidato a sindaco PASQUALINO NATALE TIMPONE (Assessori designati Rosa Nastasi, Vincenzo Pinizzotto) per la
LISTA:
TORREGROTTA CITTA' APERTA – TIMPONE SINDACO: Bernava Rosalia, Grasso Domenico, Barresi Giovanni detto Gianni, Certo Francesco, D'Amico Giuseppe detto Pippo, Grasso Roberto, Mento Antonio, Nastasi Raffaele, Ordile Giuseppe detto Peppe, Pavone Giuseppe Antonio detto Peppe, Pinizzotto Nicola, Polimeni Antonino detto Antonio, Scaglione Giovanni, Scibilia Francesco, Sindoni Giuseppe detto Peppe

Candidato a sindaco ANTONINO CASELLI (Assessori designati Vincenzo Gitto, Giovanni Polito)
per la LISTA:
TORREGROTTA ESPERIENZA E LEALTA': Tita Vincenzo, Giordano Carmelo, Impalà Antonino detto Nino, Gitto Antonino detto Tonino, Amico Pasquale, Salvo Franco, De Gaetano Francesco, Gangemi Enrico, Ximone Corrado, Bruno Castrense detto Enzo, Celi Antonino detto Antonello, Mancuso Filippo, Santangelo Salvatore, Polito Giuseppe detto Peppino, Spada Nicola

SI CERCA DI LIBERARE I MARCIAPIEDI DA GAZEBO E BARACCHE : QUANDO SI PROVVEDERA' PER SGOMBRARLI DALLE MACCHINE IN SOSTA?


"Il pesce puzza dalla testa".
Pare che questo sia il ritornello ripetuto da quanti hanno appreso dai giornali che - nella nostra città e non solo in essa - sono state "scoperte" centinaia di occupazioni illegali del suolo pubblico, soprattutto marciapiedi, e che conseguentemente si sta procedendo al sequestro di tali manufatti irregolari: anche se con qualche remora.
" A quanto pare - si legge nell'odierna edizione della Gazzetta del Sud - sono numerose in città queste illegalità "regolarizzate" nel tempo dagli stessi uffici comunali che hanno rilasciato copiose autorizzazioni in contrasto con leggi nazionali".
Ci sarebbe, addirttura, un caso "sui generis" riguardante il sequestro di una baracca per la vendita di frutta e verdura, effettuato parzialmente per il fatto che l'erezione del nucleo originale - pur non essendo consentito dalla legge e dai regolamenti contro l'occupazione di marciapiedi - una ventina d'anni fa era stato autorizzato dai competenti uffici del Comune.
Non mancano inoltre casi in cui risulta che è stato stipulato normale contratto con l'Enel per l'utilizzo dell'energia elettrica, con tanto di contatore e conseguenti bollette di pagamento.
Piscis a capite putet: lo dicevano i Latini, per significare che il marcio parte ed è diffuso dall'alto.
Intanto, i marciapiedi, che si sta cercando con l'attuale retata di "recuperare" al retto uso, continuano ad essere usurpati dal permanente posteggio di macchine in moltissime parti della città.
C'è in vista qualche ulteriore provvedimento...liberatorio?

martedì 10 maggio 2011

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: SI AVVIANO I LAVORI PUBBLICI MA SI STENTA A COMPLETARLI


Da un paio di mesi, i lavori riguardanti la costruzione della strada destinata a congiungere i due rioni di S. Andrea e S.Antonino, avviati lo scorso anno, sembrano essersi fermati.
Da quando è stato ultimato il cavalcavia sulla Umberto I e avviati i lavori per la realizzazione del tratto che, in discesa, deve raggiungere la via Ugo di Sant'Onofrio - all'altezza dell'ormai eliminato passaggio a livello - il proseguimento dei lavori sul dismesso tracciato ferroviario risulta bloccato.
Non conosciamo se esistono motivi d'intralcio, ma sappiamo solo che diverse zone della città rimangono recintate, per la permanenza di zone cantierate visibilmente in stallo.
Uno standby, che ormai sembra divenuto normale, in fatto di lavori pubblici, i quali saltuariamente vengono sospesi, o per intoppi burocratici o per altri improvvisi fermi.
Solo che, andando di questo passo, ci soffre tutta la città: non solo sul piano estetico, ma anche e soprattutto per intralci alla vivibilità.

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: SONO GIA' STATE APERTE LE ISCRIZIONI AGLI ASILI COMUNALI PER L'ANNO 2011-2012


QUESTA LA PRASSI DA SEGUIRE PER POTERE ISCRIVERE I BAMBINI AVENTI DIRITTO

Nella nostra città esistono quattro asili nido comunali, dov'è possibile la frequenza e l'assistenza dell'infanzia che non ha raggiunto l'età per la scuola materna: cioè bambini da tre mesi a tre anni..
Per potere ottenere l'iscrizione degli aventi diritto, le famiglie devono seguire una prassi qual è indicata dal Comune.
Tali asili sono ubicati in via Pitagora (Casa del Fanciullo), via A. Musco (Panteini), Villaggio Petraro (Petraro), Via Campania (S.Antonino).
Le iscrizioni per l'anno 2011-2012 sono già aperte e possono essere presentate le relative domande ogni giorno dal lunedì al venerdì (ore 8,30 -13,45) direttamente alle sedi d'asilo sopra indicate.
Le tariffe mensili cambiano a seconda delle condizioni familiari del bambino da ospitare e vanno dai 39 euro per chi documenta fino a euro 2.800 di ISEE a euro 176 per chi supera i 22.00,1 euro d'ISEE.

Le domande d'iscrizione vanno intestate AL PRESIDENTE DEL COMITATO DI GESTIONE dell'asilo nido autocertificando Nascita – Vaccinazione – Stato di Famiglia – Dichiarazione dei redditi – Residenza - Medico (Pediatra) e dihiarando sotto la propria responsabilità di non aver presentato domanda di iscrizione in altro Asilo Nido Comunale.

lunedì 9 maggio 2011

GLI SCIENZIATI INTENDONO REALIZZARE UNA BATTERIA RICARICABILE CON SUONO DELLA VOCE


Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma: l'uomo produce il rumore e per far questo spreca energia; se però non vuole sprechi, dovrà trasformare il rumore in energia: ebbene pare che si stia capendo come poterlo fare.
Una possibilità del genere - direi meglio una speranza - ce l'offrono alcuni ricercatori coreani, i quali, basandosi sulla legge della indistruttibilità della massa, hanno creduto opportuno studiare il modo di utilizzare come fonte energetica le onde sonore.
Poiché il suono ( e quindi anche quello caotico chiamato rumore) è predominante nella vita moderna, sarebbe davvero un peccato continuare a sprecarlo, senza sapere dove va a finire: se non per arrecare danno alla salute.
Pertanto i detti scienziati si son messi d'impegno a studiare la cosa e già sono riusciti a realizzare un dispositivo in grado di convertire suoni di circa 100 decibel (pari al rumore del traffico cittadino o del passaggio di un treno) in energia elettrica.
Per farlo hanno utilizzato dei filamenti di ossido di zinco che, inseriti in due elettrodi, hanno rilasciato energia elettrica, stimolati dalle vibrazioni di un tampone assorbente le onde sonore.
In pratica gli scienziati coreani avrebbero seguito i dettami della natura, probabilmente ricordandosi d'avere studiato il meccanismo dell'orecchio, che traduce l'energia dell'onda sonora in segnale elettrico, consentendo al nervo acustico di trasferirlo al cervello e a quest'organo di decodificarlo.
I ricercatori incoraggiati dai primi risultati, hanno intenzione di approfondire le ricerche in maniera da potere realizzare una batteria per cellulare, ricaricabile con la voce umana e con altri suoni.
Cosicché finalmente, se l'esperimento andrà a buon fine, si potrà dire che non tutte le parole ( flatus vocis) saranno affidate al vento. Come spesso accade, soprattutto in politica.

I SOLDATI CON RAMAZZA E RUSPE PROVVEDONO A LIBERARE NAPOLI DAI RIFIUTI, MA DOVE FINIRA' TUTTA QUELLA ROBACCIA?

A Napoli, in vista delle prossime elezioni amministrative, il mandrake dell'emergenza dei rifiuti, ha mandato con l'assenso del Ministro della Difesa i soldati a fare da spazzini.
Sono migliaia di tonnellate di monnezza che invadono la città partenopea ed il lavoro sarà massacrante, tanto che l'iniziativa del Governo per lo smaltimento affidato all'Esercito ha suscitato polemiche e proteste.
Anche perché ancora non si ha neppure l'idea del dove tutta quella "schifezza", finora accumulata dietro le porte e sotto le finestre dei Napoletani, potrà essere convogliata.
La recente esperienza, avuta dalle nostre parti, dove poche settimane fa sono giunti carichi a decine su enormi compattatori campani, diretti a scaricare i rifiuti nella discarica di Mazzarrà Sant'Andrea, potrebbe giustificare il timore che - per carenza di altri siti in provincia di Napoli e/o nel resto della Campania - si ascolti l'appello di solidarietà lanciato dal Governo e si trasporti fino in Sicilia parte di quel "ben del diavolo".
Clicca sul video

domenica 8 maggio 2011

MILAZZO: SAN FRANCESCO DA PAOLA IN PROCESSIONE, HA DANZATO DAVANTI ALLE NAVI ORMEGGIATE NEL PORTO

Avevo assistito un paio di volte alla processione del Santo Patrono di Milazzo, e quindi sapevo che i fedeli di Santo Stefano, quando il Santo è sulla vara lo fanno "danzare" facendo muovere in sù e in giù al ritmo delle marcette della banda l'amato protettore.
Non avevo invece visto mai portare in processione quell'altro Santo, pure Lui carissimo ai Milazzesi, San Francesco da Paola, storicamente e sentimentalmente legato alla città, per avere là soggiornato e costruito un convento, in momenti difficili per quella comunità.
Ma c'è sempre una prima volta: ed è capitata oggi, quando - dopo avere atteso un bel pezzo assieme ad una marea di gente nei pressi del porto - ho avuto il piacere d'assistere, lungo la strada antistante la banchina, al passaggio della vara con San Francesco, poco prima annunciato dal prolungato segnale sonoro delle navi là ormeggiate.
Il Santo è stato fermato per un po' davanti all'imbarcazione più imponente e al suono della banda l'hanno fatto ballare.
E così l'arzillo miracoloso santo calabrese, con parenti pure a Pozzo di Gotto, di cui si ricordano tanti miracoli e tante opere d'apostolato, ha fatto contenti i devoti di Milazzo e dintorni, facendo vedere di non essere secondo a nessun altro beato, neppure in questo campo, coltivato dalla Musa Euterpe.

DOMENICA OTTO MAGGIO: FESTA DELLA MAMMA





OGGI E' LA FESTA DELLA MAMMA: Io che ho perso la Mamma quando ancora ero in prima Media, non potendo fare altro, Le rivolgo il mio affettuoso ricordo, e dedico il mio augurio a tutte le Mamme del mondo, cominciando da mia moglie e da mia figlia che mamme generose sono, e consiglio a tutti i giovani, che figli sono, di ricordarsi che sacra è colei che ci ha messo al mondo.
Poiché il poeta Carmelo Famà, com'è solito fare nelle grandi ricorrenze, anche per questa occasione ha improntato una poesia, mi fa piacere pubblicarla, senza nessun commento, considerando che per ogni pensiero o gesto gentile che sgorga dal cuore non c'è alcun bisogno di commenti.

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