sabato 23 aprile 2011

BUONA PASQUA PURE A TE





A TUTTI GLI AMICI DI "BARCELLONABLOG"


E DI FACEBOOK, A TUTI I PARENTI, A TUTTO


IL MONDO CHE CREDE NELL'ONESTA' ED E'

SENSIBILE UMANAMENTE, NOI PORGIAMO

I NOSTRI PIU' SENTITI SINCERI AUGURI

venerdì 22 aprile 2011

AUGURI A TUTTI DA BARCELLONABLOG PER LA SANTA PASQUA















Una volta, nella nostra città - parlo dell'inizio del secolo scorso, quando ancora il duomo di San Sebastiano era appunto nella omonima piazza - durante la festa di Pasqua molti dolciumi non erano così raffinati come quelli di adesso: andavano in auge il cosiddetto tronco, un prodotto a base di glassa cioccolata ripieno, la cassata siciliana, il pupo di zucchero, l'agnello prodotto tutto a base di zucchero.
L'ultimo a mantenere viva la tradizione dell'agnello pasquale tutto di zucchero, fu don Giovanni Pinna che aveva il suo negozio-laboratorio in via Garibaldi, quasi di fronte all'attuale bar Freni.
Negli ultimi tempi, i suoi più tenaci clienti erano gli abitanti dell'hinterland, parecchi dei quali erano i "coloni" che erano scesi a Barcellona per portare al "padrone" i jadduzzi e l'ova per la santa Pasqua.
Finito don Giuvanni, la tradizione del pecoro di zucchero si perse.
L'agnello pasquale è adesso prodotto generalmente con la pastareale, a volte farcito e guarnito secondo il gusto del "dolciere" produttore e le aspirazioni della clientela.

SCIOPERO IN VISTA PER I FORESTALI, A CAUSA DELL'IMPROVVISO DISIMPEGNO DELLA REGIONE


Fallito l'incontro tra Governo regionale e sindacati confederali di categoria, intercorso con gli Assessori D'Antrassi e Sparma, alla presenza dei Dirigenti Generali del Dipartimento Azienda Foreste e Corpo Forestale, le Segreterie Regionali di FLAI, FAI e UILA hanno ritenuto conseguenziale abbandonare il tavolo e decidere le iniziative di lotta da assumere.
Al tavolo coi i rappresentanti della Regione, CGIL, CISL e UIL avrebbero dovuto definire il percorso del confronto iniziato il 9 marzo u.s., con il Presidente Lombardo, ma a discapito di ciò hanno avuto comunicato che allo stato attuale non esistono margini per il rispetto integrale dell'accordo del 14 maggio 2009, nè per il provvedimento legislativo in materie di riordino forestale.
Per cui, in una nota congiunta,FAI, FLAI e UILA definiscono “capzioso e offensivo il comportamento del Governo di affrontare questioni vitali per l'economia e il territorio isolano, con il metodo delle promesse enunciate e dei diritti sistematicamente disconosciuti".
Ed “evidenziano il tasso di esasperazione e di intollerabilità raggiunto dai lavoratori, stanchi di essere presi in giro e lesi da anni nell' aspettativa di traguardare il diritto a migliori tutele occupazionali e professionali”.
"In presenza di uno scenario così desolante e prevaricatorio, le scriventi interpretando il malessere dei lavoratori, hanno deliberato di mettere in campo diverse iniziative di lotta, in esse incluso lo sciopero generale della categoria proclamato ad oltranza a far data 29 aprile p.v. con inizio alle ore 09.30 innanzi la Presidenza della Regione".
"Lo sciopero verrà preceduto da iniziative provinciali, ove da parte dell'Amministrazione si dovesse dar corso a ipotesi di sospensione o licenziamenti dei lavoratori in atto occupati ovvero di ritardo in ordine agli avviamenti".
"Contestualmente preannunciano per giorno 28 aprile p.v. una conferenza stampa sulle ragioni della vertenza; e per la stessa data chiedono sin da adesso di essere ricevuti da tutti i Gruppi Parlamentari presenti all'A.R.S. e dal Presidente della Commissione Bilancio".
Auspicano che nell'azione di Governo, alla superficialità e disimpegno, subentrino il senso di responsabilità e la capacità di ritrovare il valore dell'onorabilità nel saper rispettare gli impegni assunti e sbandierati; ed ahimè, come ormai è copione, vanificati".

LA PROCURA DELLA REPUBBLICA PROCEDE NELLE INDAGINI PER IL CONTROLLO DEL SUOLO PUBBLICO INFESTATO DA ECCESSIVE OCCUPAZIONI


Che sui marciapiedi di Barcellona sia divenuto impossibile camminare non è certamente una favola.
A renderli intransitabili, oltre alle loro pessime condizioni, contribuisce in maniera determinante l’incongrua occupazione di numerosi spazi, utilizzati spesso per fini commerciali, di cui non si è certi se siano stati tutti concessi ( o con quali limiti autorizzati ) dal Comune.
Poiché, nell’ambito delle attività di controllo del territorio e di tutela della vivibilità e del decoro degli spazi urbani, spetta alla Polizia municipale agire per accertare l’esistenza di casi d’’occupazione abusiva del suolo pubblico, nello scorso mese di febbraio, sollecitata da un evidente stato di eccessiva presenza di bancarelle, baracche, gazebo e spesso di autovetture “parcheggiate” sui marciapiedi ed in altre parti del suolo cittadino, la Procura della Repubblica di Barcellona ha deciso di intervenire per accertare eventuali illegalità, ed ha avviato un’indagine delegando, per gli opportuni controlli, la polizia municipale di Barcellona Pozzo di Gotto.
Per tale operazione ha concesso due settimane di tempo, che, essendo ormai trascorse, dovrebbero ormai avere dato qualche esito.
Da qui la notizia del proseguimento dell’operazione dell’importante caso, ormai nel mirino della Magistratura, la quale intende andare fino in fondo, mediante la verifica dei risultati e della qualità delle indagini effettuate dai Vigili Urbani.

giovedì 21 aprile 2011

SETTIMANA SANTA A BARCELLONA POZZO DI GOTTO
























FOTO:
immagini delle due processioni della città di Barcellona Pozzo di Gotto





Domani, Venerdì Santo, si rinnova la tradizionale manifestazione della "Passione e Morte del Cristo", con le due processioni di Pozzo di Gotto e Barcellona, che ormai da diversi anni si danno appuntamento nell'incontro lungo la via San Giovanni Bosco, nata dalla copertura del Torrente Longano, che inizialmente aveva diviso i due Comuni confinanti e che ormai è il segno indelebile della loro unificazione: Barcellona Pozzo di Gotto.




mercoledì 20 aprile 2011

RIFLESSIONE SUL LIBRO “IL MIO NOVECENTO” DI IGNAZINA SCANDARIATO


Nel quadro del “primo ciclo di lavorazioni” del neonato Istituto di Cultura Politica per la QUESTIONE SICILIANA – xQS e nella prospettiva di un impegno per la diffusione della Cultura Siciliana
alle ore 17,30 di Giovedì 21 aprile 2011 a Castellammare del Golfo, nei locali della Biblioteca Multimediale di Piazza Matteotti
avrà luogo una riflessione sul libro: “Il mio Novecento” di Ignazina Scandariato, Premio Letterario “ Scopello 2010“.
Svolgerà il ruolo di moderatore e relatore il Prof. Fabio CANNIZZARO.
Sarà presente anche l’Autrice.
Tra gli ospiti il Prof. Corrado MIRTO e il Dr. Giuseppe SCIANO’

VENERDI' SANTO A CASTROREALE ALLEORE 17 PROCESSIONE DEL CRISTO LUNGO

UN'ANTICA FOTO DELLA MEMORABILE PROCESSIONE DEL CRISTO LUNGO NELLA PRINCIPALE VIA DI CASTROREALE




Fra le tradizioni religiose di Castroreale la festa in onore del SS. Crocifisso (nel dialetto locale “U Signuri longu”) occupa, sin dalla metà del sec.XIX il posto principale, sia per il suo significato religioso-folcloristico, sia per la grande affluenza di pubblico, che giunge da tutte le parti.

L’istituzione della festa risale al 1854, l’anno in cui una terribile epidemia di colera infierì nella città di Messina, falciando, nello spazio di appena due mesi, circa trentamila persone.

ITALIA: IL PDL VORREBBE CAMBIARE L'ARTICOLO UNO DELLA COSTITUZIONE: NON FAREBBE MEGLIO SE CAMBIASSE IL NUMERO UNO DEL GOVERNO?


Il premier, dopo avere umiliato per anni il Parlamento facendosi approvare i propri decreti a colpi di fiducia, adesso cerca di rivalutarlo assegnandogli il ruolo di "sovrano assoluto".
Per far ciò tenterà di far passare un disegno di legge, avanzato da un suo deputato, Remigio Ceroni, per cambiare l'articolo uno della Costituzione, che, com'è noto, recita: "l'Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione"
Ma questo è un comma che, per Berlusconi, è diventato roba stantia e pertanto bisogna sostituirlo con quest'altro che è nuovo di zecca e vorrebbe recitare:
"l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".
Ma, anzicché scartare l'Art. Uno della Costituzione non sarebbe meglio scaricare il numero uno dell'attuale governo?

ATO...TIA...TARSU...PRIMA O POI TI TARTASSO



Dopo il falllimento dell'ATO, culminante nell'emergenza rifiuti di cui ancora portiamo le "stimmate", il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, in un momento di resipiscenza, tenta di riappropriarsi della gestione del servizio di nettezza urbana.
Con questa finalità, lunedì scorso, il Consiglio Comunale di Palazzo Longano ha ripristinato, con voto a maggioranza, la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) in sostituzione della Tariffa Igiene Ambientale (TIA) che finora l'utenza ha avuta applicata dall'ATO ME 2.
La differenza tra le due forme di pagamento è notevole, in quanto la TARSU è una tassa e la TIA una tariffa, come tale non oberata da IVA.
Ma c'è inoltre una specificità sostanziale, determinata dal fatto che la tassa comunale, per le abitazioni civili, tiene conto soltanto della misura dell'abitato, escludendo il numero degli abitanti, mentre la TIA si basa su due calcoli: la capienza della casa e il numero di chi l'occupa.
Una discriminazione numerica che renderebbe più equo il contributo, in quanto è ovvio che la produzione dei rifiuti è direttamente proporzionale al numero dei produttori.
Comunque il Consiglio comunale ha deliberato per il ritorno alla tassa, con l'astensione del gruppo misto (Marte, Puliafito, Torre), di Mario Presti (Pd) e di Messina (Udc). L'altro rappresentante del Pd (Calamuneri) ha invece creduto opportuno aggregarsi alla maggioranza, probabilmente per nostalgia del passato...
Che cosa ci guadagnerà l'utenza con questa retromarcia, non è dato ancora capirlo. Anche perchè la stessa letteratura sulla disquisizione TARSU-TIA è talmente varia e contraddittoria che difficilmente chi non è addentro alla questione riesce a raccapezzarsi.

Sarà maggiormente equa la Tarsu o la Tia?

Ma vediamo che cosa spiega l'esperto, in merito alla differenza tra la tassa e la tariffa in questione:

Tassa e tariffa
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La principale delle differenze tra Tarsu e Tia è nei criteri di commisurazione del prelievo. In particolare, mentre la tassa rifiuti è calcolata sulla base dei metri quadrati dei locali e delle aree occupate dal contribuente, senza che rilevi il numero degli occupanti, nel caso della tariffa il sistema è più complesso.
La tariffa è suddivisa in una quota fissa e in una quota variabile.
La quota fissa è rappresentativa delle spese generali sostenute per l'organizzazione del servizio, che in quanto tali non variano in funzione della quantità di rifiuti prodotti. Si tratta, per fare degli esempi, delle quote di ammortamento degli impianti, delle spese di amministrazione e dei costi di gestione dei rifiuti esterni (spazzamento strade).
La quota variabile deve tendere ad avvicinare il prelievo al grado di fruizione del servizio pubblico da parte dell'utente.
Questo avviene modulando l'ammontare da pagare in ragione di specifici parametri normativi.
A tale scopo, gli utenti del servizio vengono suddivisi in due categorie: le utenze domestiche (famiglie) e le utenze non domestiche (operatori economici).
Con riguardo alle prime, i parametri per determinare l'importo da pagare sono costituiti dai metri quadrati dei locali e dal numero dei componenti del nucleo familiare. Per gli operatori economici, invece, i criteri previsti sono costituiti dalla superficie dei locali e dalla produttività media di rifiuti per metro quadrato, individuata per ciascuna macro tipologia di attività.
Nei Comuni maggiormente efficienti i criteri sopra indicati sono sostituiti dalla pesatura individuale dei rifiuti prodotti. In questo sistema, i cittadini pagano una somma direttamente corrispondente alle quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico.
Un'ulteriore differenza tra le due tipologie di prelievo è che mentre nella Tarsu non esiste l'obbligo della copertura integrale dei costi del servizio, essendo sufficiente che il Comune assicuri una copertura minima del 50%, nella Tia invece, almeno a regime, tale obbligo sussiste.
Le spese da coprire con la tariffa, inoltre, sono superiori a quelle della Tarsu, e ciò accade perché nella Tia si tiene conto anche delle spese di amministrazione (stipendi del personale amministrativo, oneri del contenzioso, perdite su crediti), ecco perché, mediamente, gli importi da pagare a titolo di tariffa sono più elevati di quelli dovuti per la Tarsu.
Le considerazioni sopra evidenziate si riferiscono alla tariffa Ronchi, l'unica oggi applicata. La tariffa prevista dall'articolo 238 del Codice dell'ambiente, infatti, è rimasta sulla carta per mancanza del decreto attuativo. Mentre la tariffa del decreto correttivo del Codice, stante l'estrema genericità del dettato legislativo, recepisce il metodo di costruzione della tariffa Ronchi, con possibilità di apportare variazioni da parte dei Comuni.

La raccolta differenziata
In tutti i Comuni è obbligatorio attivare forme di raccolta differenziata, che possono andare dalla raccolta domiciliare delle frazioni da riciclare all'installazione di piattaforme ecologiche di "quartiere". L'attivazione della raccolta differenziata comporta riduzioni per i cittadini in Tia, mentre non è detto che abbia effetti per chi paga la Tarsu. Nell'ambito della tariffa Ronchi è infatti previsto, all'articolo 49, comma 10, Dlgs 22/97, e all'articolo 7, comma 1, Dpr 158/99, che la quota variabile debba essere ridotta in proporzione ai risultati raggiunti nella raccolta differenziata. In ambito Tarsu, invece, non esiste nessuna disposizione specifica. È tuttavia possibile per i Comuni deliberare, con regolamento, delle riduzioni correlate ai risultati della raccolta differenziata (articolo 67, Dlgs 507/93).

Abbiamo capito? Chi ci capisce è veramente bravo...

martedì 19 aprile 2011

RIFIUTI: SIAMO PUNTO E A CAPO???


Siamo entrati nella settimana di Passione, si avvicina il Venerdì Santo, caratterizzato a Barcellona dalle due processioni delle Varette e le strade principali, dove esse passeranno, praticamente cominciano ad essere sgombre delle montagne di rifiuti che tanto ci avevano assillato.
Le maestranze, seguendo un iter preferenziale che ha messo in secondo ordine le periferie, hanno lavorato intensamente, e adesso vorrebbero che almeno i mesi arretrati di cui sono creditori venissero loro saldati.
Ma ecco che apprendono la brutta notizia: rischiano di trascorrere la settimana santa con le tasche vuote, perché la Regione non ha ancora ottemperato al versamento delle somme promesse per l'attuazione dell'opera di ripulitura nei 38 Comuni dell'ATO ME 2, soffocati dai rifiuti.
..."tardano infatti ad essere accreditate le somme promesse direttamente alle cinque imprese, un acconto di 2 milioni e 300 mila euro su un totale previsto di 4 milioni e 600 mila euro e le maestranze sono in subbuglio perché si sono accumulati ben tre salari arretrati da onorare". La notizia, eclatante, è apparsa stamani sulla Gazzetta del Sud e praticamente sconvolge i piani per salvaguardare almeno il peroiodo pasquale da uno stato d'emergenza che sicuramente non fa onore a nessuno. Una storia che ovviamente rischia di fare incazzare i lavoratori che devono far fronte alle esigenze delle loro famiglie - circa trecento cinquanta - e di riflesso anche i cittadini utenti che disperano di vedere completata l'operazione antirischio mentre si annuncia di contro l'arrivo di salate bollette per un servizio non espletato.

lunedì 18 aprile 2011

ENTRA IN FINALE PER MISS MONDO LA TENACE BELLEZZA BARCELLONESE TANIA BAMBACI




Con il titolo di Miss Mondo Maria Cristina Sterling, conquistato durante la selezione regionale del 17 aprile, al Salone della Borsa della Camera di Commercio di Messina, la ventenne barcellonese Tania Bambaci accede direttamente alla fase finale del concorso nazionale Miss Mondo, che si terrà, per il quarto anno consecutivo, a Gallipoli, dal 28 maggio all'11 giugno 2011.
La bella Tania Bambaci, 20 anni, è la stessa bellezza barcellonese, che nonostante il giudizio partigiano di Mariotto e company,l'anno scorso nella gara nazionale per Miss Italia riuscì a piazzarsi tra le dieci finaliste che, con l'aggiunta delle due ripescate, formarono la dozzina in gara nell'ultima fase del Concorso Miss Italia 2010.

FORSE S'INTENDE ESPOLIARE BARCELLONA DEI SUOI DUE OSPEDALI : CUTRONI ZODDA E OPG



L’Opg di Barcellona, da un po’ di tempo a questa parte, sembra essere entrato nell’occhio del ciclone: e per il susseguirsi di reazioni violente da parte di ricoverati a danno degli operatori di polizia penitenziaria e per il clamore suscitato dal blitz mediatico a seguito d’un’improvvisa visita effettuata nell’estate scorsa,all’interno del nosocomio psichiatrico giudiziario di via Madia, dalla commissione parlamentare sanitaria guidata dal sen. Ignazio Marino.

Il più recente episodio di violenza ( a causa del quale, un sovrintendente che stava accompagnando alla doccia un ricoverato, è finito al pronto soccorso) è stato registrato ieri, quando l’operatore penitenziario è stato aggredito a pugni, calci e testate dal recalcitrante degente.

Altri due episodi del genere erano avvenuti il 5 e l’11 marzo , quando tre unità della Polizia Penitenziaria erano state anch’esse costrette a ricorrere alle cure dell’ospedale Cutroni Zodda.

E l’escalation di continue aggressioni aveva suscitato la reazione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria e di coloro che si rendono conto del pericolo d’una condizione esplosiva all’interno di una struttura ormai piena di problemi insoluti: che vanno dal mancato passaggio di gestione dal ministero della Giustizia a quello della Salute, dal continuo afflusso di detenuti in soprannumero provenienti da altri OPG, al mancato adeguamento del personale penitenziario nelle infinite more di tale passaggio.

Sabato a Barcellona –- secondo quanto attesta Mimmo Nicotra Vice Segretario Generale dell'OSAPP - sono giunti 23 detenuti malati provenienti dall'O.P.G. di Aversa e nei giorni che verranno si prevedono altri arrivi.” ”Intanto nell’OPG “Vittorio Madia” di Barcellona – sempre secondo dati offerti dal sindacato - sono ormai 380 circa i detenuti presenti”.

Quindi oltre il doppio della normale capienza.

Già il 25 novembre 2010 l’OSAPP, per bocca del Vice Segretario Generale Domenico Nicotra, aveva denunciato lo stato in cui versano nell’OPG di Barcellona, sia gli agenti di Polizia Penitenziaria, sia i ricoverati.

“Infatti - asseriva Nicotra - quei detenuti, pare siano figli di un Dio minore per il loro status quo . Tanto che i ripetuti interventi posti in essere da un anno a questa parte dall’OSAPP sono rimasti inascoltati, relegando la regione Sicilia quale ultima regione in Italia ad assicurare il passaggio della sanità penitenziaria a quelle regionale.”

“L’OPG di Barcellona P.G. è diventato solo il catalizzatore di questa o quell’altra commissione per verificare lo stato di trattamento degli internati o la passerella del politico di turno senza che poi nessun concreto provvedimento venga effettivamente adottato".

Continua Nicotra: "Sono stati presentati di recente alcuni progetti che dovrebbero usufruire dei fondi della cassa delle ammende per l’edilizia penitenziaria del D.A.P. ma ad oggi, il numero dei detenuti ristretti all’interno dell’O.P.G. di Barcellona ammonta a 380 e nessuna concreta miglioria è stata apportata.”

“Se l’immobilismo - conclude Nicotra - dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria e della Regione Siciliana continueranno ad ignorare la “bomba ad orologeria” dell’O.P.G. di Barcellona P.G., l’O.S.A.P.P. – se necessario - farà appello direttamente al Presidente della Repubblica per vedere rispettati i diritti minimi ed essenziali dei Poliziotti Penitenziari e quelli sanciti dalla Costituzione Italiana per i detenuti.”

"Le azioni violente - spiega padre Pippo Insana - non sono solo da parte dei ricoverati a danno degli operatori, ma anche tra ricoverati stessi. Le azioni violente sono il frutto del sovraffollamento, del poco personale; per cui la conseguente mancanza di attività socializzante, la mancanza di presenza di personale, il sovraffollamento indiscutibile portano inevitabilmente ad atteggiamenti violenti".


A questo punto, resta da chiedersi se tutto ciò che sta avvenendo a pieno danno dei due ospedali di Barcellona – quello giudiziario e quello civile – non sia il frutto della nostra incapacità di difendere questa città dall’evidente progetto di espoliazione, messo in atto a tutti i livelli.



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