sabato 26 marzo 2011

IL RESIDENCE DEGLI ARANCI DI MINEO NON PUO' E NON DEVE DIVENTARE UN GHETTO


Abbiamo potuto vedere, in tv, che parecchi extracomunitari "importati" a Mineo, dopo qualche giorno di forzata permanenza, hanno preferito "evadere" e sono stati incontrati per strada e addirittura intervistati: tutti hanno detto che non ci volevano stare in quel ghetto e avevano intenzione di raggiungere Catania, per prendere un treno che li portasse al Nord...Il metodo leghista di Maroni-Berlusconi evidentemente non funziona.
A conferma di ciò che ho scritto, leggete questa notizia di pochi minuti fa:

Catania, 26 mar. (Adnkronos) - "In un casotto in legno dalle parti della mia campagna a Grammichele, dopo due giorni dall'arrivo degli immigrati a Mineo, qualcuno ha dormito li'''. Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo incontrando i giornalisti a Catania, parlando del Residence degli aranci di Mineo, ribattezzato 'villaggio della solidarieta'' dove permangono 1.500 immigrati.

''Vi ricordate quando ho detto che bisognava per la preoccupazione camminare con il mitra? Era prevedibile - ha aggiunto - Sono liberi di camminare, dove volete che vadano. La sera perdono l'orientamento e cercano dove dormire. Una ventina di loro, ha gia' abbandonato il villaggio della solidarieta'".

fra' Galdino

BARCELLONA POZZO DI GOTTO - RIFIUTI: RIUSCIRA' QUESTA COMUNITA' AD AVVIARE IL PERCORSO VIRTUOSO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA?


"Il dossier "Comuni ricicloni Sicilia" è stato presentato da Legambiente nel corso di un convegno che si è svolto a Palermo, presso la sala conferenze della Presidenza della Regione Siciliana.
Villafranca Sicula, in provincia di Agrigento, è il più virtuoso dei "Comuni ricicloni", secondo la classifica di Legambiente, con il 73,62% di raccolta differnziata. La "Menzione Speciale" è stata conferita al Comune di Marineo che, «pur avendo iniziato il sistema di raccolta differenziata con la modalità porta a porta solo nel settembre 2009, ha raggiunto, nell’arco di un anno, una percentuale di raccolta differenziata superiore al 50%». Marineo si è distinto anche per essere stato è stato fra i primi comuni siciliani ad avere aderito al Patto dei Sindaci (Covenant of Majors) ed il primo comune della Sicilia ad aderire alla Strategia internazionale Rifiuti Zero 2010, con l'obiettivo di ridurre i rifiuti e implementare azioni concrete volte alla sostenibilità energetica ed ambientale". [Tratto da Piazza Marineo]

Barcellona Pozzo di Gotto

Come si può arguire, anche in Sicilia esistono le mosche bianche: ci sono centri - generalmente non superiori a 5.000 abitanti - che si stanno mostrando virtuosi nel campo della raccolta dei rifiuti, con grande soddisfazione per chi li governa e beneficio per la popolazione.
Di "virtù" del genere, a Barcellona, non solo non se ne parla, ma neppure si conosce l'esistenza e la valenza.
Lo stato d'emergenza che ancora stiamo scontando - nonostante gli annunci strombazzati dell'avvio della raccolta delle montagne di rifiuti che tuttora invadono strade e marciapiedi - serve soltanto per invocare anticipazioni di denaro per un puntellamento provvisorio del languente ATO ME 2.
Denaro che - secondo le condizioni attuali in cui versa il settore - sembra destinato a costituire una partita di giro e quindi a durare un soffio: come vedremo che accadrà con i milioni di euro che la Serit - dopo tanto implorare - ha finalmente concesso.
Adesso siamo giunti al termine di scadenza che - in base alle nuove disposizioni regionali - manda al macero i vecchi ATO per dar posto alle SRR ((Societa' di regolamentazione di servizio raccolta), che si occuperanno della gestione dei rifiuti in Sicilia in sostituzione dei vecchi consorzi o societa' d'ambito.
Scaduti gli Ambiti Territoriali Ottimali - che da noi sono stati invece Pessimali - si dovrebbe iniziare il cammino "virtuoso" che in moltissimi altri posti è già inoltrato.
Ma dovere è potere, soltanto se coloro che devono sanno da dove cominciare: staremo a vedere.

fra' Galdino

venerdì 25 marzo 2011

DIVENTA ESPLOSIVA LA SITUAZIONE CREATASI A LAMPEDUSA



MENTRE FRATTINI E MARONI SONO A TUNISI PER TENTARE DI FRENARE GLI IMBARCHI A LAMPEDUSA SBARCANO NUOVI MIGRANTI


''Lampedusa e' al collasso, e' una bomba sociale pronta ad esplodere''
.
Lo dice l'assessore regionale all'Ambiente Gianmaria Sparma che ha insediato, questa mattina nell'isola, gli uffici del governo della Regione siciliana nella sede del distaccamento del corpo Forestale e dell'Azienda Foreste.

Il governo regionale siciliano ha deciso di istituire tale presidio permanente a Lampedusa per seguire l'emergenza sul posto e per tutelare fisicamente l'isola e i suoi abitanti. Un pezzo di Sicilia oggi in difficoltà a cui l'amministrazione intende essere vicina. L'assessore Gianmaria Sparma è già arrivato ed è al lavoro. A breve lo seguiranno altri assessori e lo stesso presidente Lombardo. In questo spazio cerchiamo di dare un resoconto, attraverso le parole dei protagonisti, di quanto sta succedendo.
Per rimanere aggiornati seguite il Diario da Lampedusa su Twitter.

Carceri:Numeri da brivido e


situazione al limite del gestibile


Nel 2011: 14 suicidi, 201 tentati suicidi, 1087 autolesioni

Eugenio Sarno (UIL) informa: "Alle ore 24.00 del 20 marzo 2011 negli istituti penitenziari italiani (circuito per adulti) erano ristretti 67.318 detenuti (64.370 uomini e 2.948 donne) a fronte di una disponibilità reale di posti detentivi pari a 45059. Un surplus di 22.259 detenuti in più rispetto alla massima capienza che determina un indice medio nazionale di affollamento pari al 54,2 %. In nove regioni italiane il tasso di affollamento varia dal 23 al 50%. In dieci dal 51 all’ 80%. Unica regione che non presenta( apparentemente) una situazione sovraffollata è il Trentino A.A. (ma il dato è inquinato per il sottoutilizzo del nuovo carcere di Trento). Capofila, per sovraffollamento, la Calabria (77,6 %) seguita da Puglia (76,3%), Emilia Romagna (73,7%) , Marche (72,1%) e Lombardia (65,9%) . L’istituto con il più alto tasso di affollamento si conferma Lamezia Terme (193,3%), seguito da Busto Arsizio (164,7%), Vicenza ( 155,5%). Brescia Canton Mombello (152,5 %), Mistretta (137,5%)” A fotografare la situazione delle carceri italiane è la UIL PA Penitenziari che, attraverso il Segretario Generale Eugenio SARNO, diffonde anche i dati relativi ai cosiddetti eventi critici “ Dal 1 gennaio al 20 marzo del 2011, si sono verificati 14 suicidi in cella. Nello stesso arco temporale in 91 istituti (sui 205 attivi) sono stati tentati 194 suicidi. I detenuti che debbono la vita a salvataggi in extremis da parte di poliziotti penitenziari assommano a 31. Il numero maggiore di tentati suicidi si è verificato a Venezia Santa M.M. (10) seguita da Como, Firenze Sollicciano e San Gimignano (7). In 134 istituti si sono verificati 1025 episodi di autolesionismo . Il triste primato spetta a Lecce (54) seguita da Bologna e Firenze Sollicciano (33) nonché da Genova Marassi e dall’OPG di Napoli (31). Ad aggravare il quadro complessivo concorrono i 59 episodi di aggressioni in danno di poliziotti penitenziari, che contano 39 unità ferite che hanno riportato ferite giudicate guaribili oltre i sette giorni. A Genova Marassi il maggior numero di aggressioni ai baschi blu ( 6) seguita da OPG Aversa, OPG Napoli e Como (5). Ma non mancano nemmeno le proteste. Dal 1 gennaio al 20 marzo 2011 le manifestazioni di protesta collettive, all’interno dei penitenziari, sono state 75. Gli scioperi della fame 1153; i rifiuti delle terapie mediche 57; i rifiuti del vitto dell’Amministrazione 217 ; gli atti di turbamento dell’ordine e della sicurezza 59. Questi numeri fotografano oltre ogni competente commento – aggiunge SARNO – la realtà che connota i nostri penitenziari, sempre più città fantasma confinate nelle retrovie dell’attenzione di chi è deputato ad analizzare e risolvere le grandi questioni sociali : i politici “ Oltre a denunciare le condizioni di estremo degrado e decadenza degli istituti penitenziari la UIL non manca di rimarcare le conseguenze, dirette, che lo sfascio del sistema carcerario riversa sulla pubblica sicurezza “ La gravissima deficienza organica della polizia penitenziaria, stimata intorno alle 6500 unità, non solo determina carichi di lavoro insostenibili e infami condizioni di lavoro – conclude il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari – ma produce effetti devastanti per l’ordine pubblico. I cinque evasi, nelle ultime settimane ( da Augusta, Voghera e Roma) testimoniano, in modo significativo e indicativo, questa eventualità. Non poter garantire, per penuria d’organico, adeguata sorveglianza ai detenuti ristretti ( persino a quelli classificati Alta Sicurezza ) ed ai detenuti ricoverati nelle corsie ordinarie dei nostro ospedali e non poter effettuare i servizi di traduzione in canoni di sicurezza è un grave vulnus per l’ordine pubblico. Ne abbia consapevolezza il Ministro dell’Interno Maroni. Lo stesso Guardasigilli farebbe bene ad approfondire e vigilare sulla gestione dei detenuti sottoposti al 41-bis . Per legge, questa tipologia di detenuti dovrebbe essere sorvegliata dal reparto specializzato della polizia penitenziaria GOM (Gruppo Operativo Mobile). Ma in più di una struttura (Parma su tutte, a seguire Milano Opera, Novara, ecc.) i detenuti al 41-bis non sempre sono affidati al personale del GOM. Anche su questo, come per molto altro, il Ministro Alfano non trova il tempo per ascoltarci. Noi, però, non rinunciamo a parlarne. Lo faremo anche il 29 e 30 Marzo a Roma nel corso del nostro Comitato Direttivo Nazionale ”

stituto Regione Capienza
Regolare disponibile
Presenze
20 /03/11
Esubero presenze % Indice
affollamento
Suicidi al 20.03.11 Tentati suicidi al 20.03.11 Atti autolesione al 20.03.11 Aggressioni in danno POLPEN 2011
AGRIGENTO SICILIA 260 475 215 82,7
4 13 2
AUGUSTA SICILIA 329 659 330 100,3
1
1
BARCELLONA P.G. SICILIA 310 361 51 16,5
3 1 3
CALTAGIRONE SICILIA 284 294 10 3,5 1
7

CALTANISSETTA SICILIA 183 296 113 61,7

3

CASTELVETRANO SICILIA 49 91 42 85,7




CATANIA BICOCCA SICILIA 141 154 13 9,2




CATANIA P.L. SICILIA 247 581 334 135,2

5 2
ENNA SICILIA 120 191 71 59,2

10

FAVIGNANA SICILIA 95 107 12 12,6

1

GIARRE SICILIA 71 97 26 36,6




MARSALA SICILIA 35 45 10 28,6




MESSINA SICILIA 330 381 51 15,5
1 4

MISTRETTA SICILIA 16 38 22 137,5

1

MODICA SICILIA 35 62 27 77,1




NICOSIA SICILIA 43 65 22 51,2




NOTO SICILIA 186 239 53 28,5

4

PALERMO PAGL. SICILIA 828 1307 479 57,9
1 11 3
PALERMO UCC. SICILIA 492 620 128 26,0
1 22 1
PIAZZA ARMERINA SICILIA 45 99 54 120,0

1

RAGUSA SICILIA 173 202 29 16,8

8

SAN CATALDO SICILIA 118 114 -4 -3,4

4

SCIACCA SICILIA 92 92 0 0,0

2

SIRACUSA SICILIA 309 526 217 70,2
2 3

TERMINI IMERESE SICILIA 77 142 65 84,4

3

TRAPANI SICILIA 324 474 150 46,3

2

Totali
5192 7712 2520 48,5 1 9 92

giovedì 24 marzo 2011

MELIUS ABUNDARE QUAM DEFICERE


Da oggi sarà in onda su tutte le reti Rai lo spot (potete vederlo in fondo alla pagina) che vede il presidente del consiglio Silvio Berlusconi prestare il suo volto per pubblicizzare turisticamente il nostro paese, e convincerci ad utilizzare le nostre vacanze per visitare la nostra bellissima Italia. A dir suo e del ministro del turismo Michela Brambilla il bel paese possiede il 50% dei siti Unesco nel mondo.

Al di là della discutibilità del volto protagonista dello spot, magari non proprio il più indicato, i dati esposti sono palesemente falsi.


L'Italia non possiede il 50% dei siti Unesco nel mondo ma bensi "solamente" il 5% che è innegabilmente un ottimo dato visto che rende comunque il nostro paese la nazione con più siti tutelati.
La classifica attuale dei siti Unesco vede l'Italia con 45 siti contro 42 della Spagna, 40 della Cina, 35 della Francia, 33 della Germania, 28 del Regno Unito e 21 degli Stati Uniti. Davvero ottimo no?

E invece c'è poco da vantarsene. Questi dati ci farebbero subito pensare al nostro paese come al leader indiscusso mondiale del turismo interno ed estero. Certo sarebbe davvero bello, peccato che da un dossier della società di analisi Pricewaterhouse Cooper (la più grossa società di analisi del mondo) l'Italia per sfruttamento turistico dei siti Unesco e al 28° posto, cioè se il nostro paese produce 100, la Cina sta a 270, la Francia a 190, la Germania a 184, il Regno Unito a 180, il Brasile e la Spagna a 130. Davvero umiliante. (Tratto da iMbEsToNe)

Non chiamiamoli più rifiuti!
Sabato 26 marzo ore 9.30
Salone delle Bandiere del Comune di Messina

Organizzato da Rifiuti Zero e Legambiente Messina ed ATO3, si svolgerà un convegno nel quale confrontare le proprie idee sulla organizzazione del ciclo dei rifiuti a Messina e provincia. Alle relazioni dell'ing. Michele Trimboli e del prof. Beniamino Ginatempo, seguirà un dibattito pubblico per capire quali sono le soluzioni migliori per far diventare virtuosa l'ultima provincia d'Italia per raccolta differenziata.

SIAMO NELLE PESTE, CON QUESTO NUOVO AFFLUSSO D'IMMIGRATI: VOGLIAMO DARCI UNA DRITTA?



Mentre il premier si fa un sonnellino durante il Consiglio dei Ministri, lasciando nelle mani dei suoi avvocati il "filo conduttore" della sua salvezza in Tribunale, in Sicilia si apre la porta al caos lasciando nelle mani di incompetenti (o disamorati?) la soluzione all'epocale afflusso di immigrati,
con le conseguenze che stiamo registrando soprattutto nella fin troppo negletta Lampedusa.
Di fronte a tanta impreparazione, se non addirittura menefreghistico comportamento del Governo imbambolato di Roma, non può che apparire giusta e sacrosanta la reazione di don Raffaele Lombardo, il quale così si esprime, di fronte a questa squallida situazione:

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"Non so se si tratta di sottovalutazione del problema o di premeditata scelta politica.

Vorrei capire come mai un governo che parla di esodo biblico e prevede 100mila persone già ai primi 15mila ha consentito che si massacrasse un’isola. Lampedusa è ormai una propaggine della Tunisia, a tutti gli effetti un’isola non italiana ma tunisina. I tunisini hanno superato in numero gli abitanti.

L’isola non ha perduto abitanti in questi anni. E’ chiaro che questa politica farà scappare i lampedusani. Già oggi rispetto a 5000 isolani, di cui gli uomini attivi e in condizione di operare saranno 2000, i tunisini sono 6000. Stanno dovunque senza servizi igienici, con pericoli di epidemie, e con un sistema che non funziona perché la gente sbarca e poi si accampa.

Ci vogliono delle navi civili o militari non solo per il trasporto ma anche per ospitare provvisoriamente questa gente e un ponte aereo per trasportarli nelle destinazioni finali, a cominciare dalla Sicilia ma anche in Lombardia e Veneto.

Non vorrei che il piano di distribuzione di cui ha parlato ieri il ministro degli interni esonerasse le regioni del nord perché veramente questo non lo consentiremo. Così come non consentiamo che si uccida un altro pezzo di Sicilia che faticosamente attraverso l’aeroporto di Birgi ha portato 1,8 milioni di persone all’anno da quelle parti di cui molti turisti".

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Cavaliere, che dormi in Consiglio dei Ministri e deserti le aule del Parlamento anche nei momenti cruciali, cosa aspetti per darti una dritta?

COMITATO REFERENDARIO “2 SI per l’ Acqua Bene Comune”

SE CI FREGANO CON LA BENZINA NON
FACCIAMOCI FOTTERE PER L'ACQUA


IL Forum a difesa dell’acqua, bene comune, costituitosi lo scorso anno a Barcellona Pozzo di Gotto, dopo aver raggiunto un ottimo risultato in occasione della raccolta firme per la richiesta di referendum per l’acqua pubblica, ieri sera nei locali dell’Oratorio Salesiano di Barcellona P.G., ha costituito il comitato referendario per il con l’intento di affiancare un’altra importante battaglia: quella sul nucleare. Scopo del comitato referendario è quello di bloccare tramite il referendum, che orientativamente dovrebbe svolgersi il 12 giugno, la legge nazionale sulla privatizzazione dell’acqua e sulla costruzione delle centrali nucleari.

Il comitato si batterà per sollecitare i cittadini elettori ad esprimersi con due SI affinché venga abrogata la legge il cui fine primario è quello di incassare profitti su un bene di prima necessità qual è l’acqua.

IL comitato che si è costituito è indipendente ed inclusivo a favore di quanti - associazioni culturali e non, associazioni di ispirazioni cattoliche e laiche, singoli cittadini - hanno a cuore la battaglia al fine di evitare la costituzione degli “ATO Acqua” dopo l’amara esperienza sperimentata sulla pelle dei cittadini con gli ATO Rifiuti Solidi Urbani.

L'acqua è un bene, é un diritto universale fondamentale sul quale a nessuno è consentito lucrare. L’obiettivo dei referendari è quello di avviare subito una straordinaria campagna di mobilitazione ed informazione per raggiungere il quorum del 50% +1.

Erano presenti a questo primo incontro: Forum Acqua Bene Comune, “Oratorio Salesiano”, ex allievi Don Bosco, Suore Salesiane, FIDAPA, APS “OggiGiovane”, Società Dante Alighieri , CGIL, CISL, UIL , Conf-agricoltori, Conf-esercenti, CNA, Ass. Antiracket “Liberi Tutti”, Collettivo A Ramigna, ARCI _ Città Futura, CODI, ANGSA; AVULSS, Centro Studi Don Milani, Ass. Genius Loci, Città Aperta, Cittadinanza Attiva.

mercoledì 23 marzo 2011

NELLA CONFUSIONE IL SIGNORE HA PERSO IL BERRETTO

E IL CAVALIERE INVECE TROVO' LA PRESCRIZIONE BREVE

La commissione giustizia della Camera ha approvato la norma della prescrizione breve, che prevede un accorciamento della prescrizione per gli incensurati, creando una contraddizione con le norme previste per il processo breve. Contraddizione che si spiega solo perché di mezzo ci sono i processi del premier Silvio Berlusconi (La Repubblica)

SI LAUREA IN LETTERE UNA GIOVANE DOWN PALERMITANA


VALIDISSIMO L'AIUTO DEI GENITORI E IL SOSTEGNO SCOLASTICO PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLA META

Qualche anno fa, un collega docente, parlando di un ragazzo down che frequentava la scuola media, mi disse che gli pareva esagerato "costringere" quel giovane a trascorrere le sue giornate tra i banchi di una scuola per lambiccarsi con libri e quaderni senza poi alla fine riuscire a raggiungere una soddisfacente meta.
Evidentemente il collega ignorava che ci potesse essere in quel giovane, vittima d'una pesante sindrome, la capacità di operare e tendere verso una meta ritenuta dall'esperto raggiungibile soltanto in condizioni di "normalità".
E si sbagliava di grosso, perché l'esperienza ci ha fatto incontrare moltissimi casi di giovani down che hanno smentito quel suo scetticismo.
L'ultimo - quello che potrebbe apparire il più eclatante, ma che io definirei dirompente - ce l'ha offerto Giusy Spagnolo, 26 anni di Palermo, che pur costretta a convivere con la sindrome di down, è riuscita a laurearsi in lettere, discutendo una tesi sul ruolo assunto dal gioco nei meccanismi dell’apprendimento con esito di voto 105 su 110 e l'elogio del prof. Mario Giacomarra, preside della facoltà di Lettere e relatore della tesi della giovane, secondo cui
Quello di Giusy è un elaborato che presenta diversi pregi sia dal punto di vista accademico che umano.
Immaginarsi la gioia della giovane, la prima down a conseguire una laurea universitaria, pronta a mettere in pratica la sua conquista con il nobile intento d'intraprendere l'attività di maestra.
"Mi piace - ha detto - lavorare con i bambini. È stato bellissimo sentirmi chiamare “maestra”, spero un giorno di poterlo fare sul serio.”

martedì 22 marzo 2011

SI TORNA A PARLARE DI E.S.A. E DEL SERVIZIO CHE L'ENTE PUO' OFFRIRE ALL'AGRICOLTURA SICILIANA


Barcellona Pozzo di Gotto ha una lunga tradizione, in campo assistenziale e promozionale dell'agricoltura, avendo per un lungo periodo mantenuto all'avanguardia il centro ESA, con sede nell'ex stabilimento dell'Electromobil.
Pertanto una conferenza dei servizi a livello regionale, in grado di focalizzare le opportunità che possono essere offerte con il rilancio d'un tale istituto, va accolta con vivo interesse.

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: IL PROBLEMA DEI RIFIUTI RIMANE ANCORA UNA GROSSA INCOGNITA



PERSINO RESTANO LE STONATE CAMPANE PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA


Sono stato poco fa a Terme, e percorrendo prima la SS 113, che per il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto confina a Ponte Termini, e successivamente le strade del paese, ho avuto l'occasione di notare la differenza tra i due Comuni limitrofi.
Anzitutto, una volta oltrepassato il ponte sul torrente Termini - che è purtroppo la solita strettoia che l'Anas da decenni promette d'allargare e consolidare - ho constatato che la pavimentazione del tratto di carreggiata della strada statale è stata completamente rifatta, mentre invece il tratto precedente il ponte - facente parte del Comune di Barcellona - è stato lasciato come prima con qualche piccolo rattoppo in più.
E questo è un dato significativo,concernente l'occhio di riguardo che l'Anas ha per la nostra città. Tuttavia ciò è niente rispetto ad un'altra differenza che ho potuto notare tra i due Comuni limitrofi: aTerme, la pulizia nelle strade mi è parsa sovrana, con i contenitori dei rifiuti urbani dovunque svuotati e il verde pubblico ben mantenuto; cose che non sono riuscito a constatare lungo le strade di Barcellona: a cominciare dalla via Gaestano Martino, al cui ingresso, sulla destra, s'estende per decine di metri un bastione di rifiuti; e a seguire in altre strade dove, oltre alle montagne di mondezza, permangono inutili campane per la raccolta differenziata, abbandonate ormai da un anno, piene a zeppo di plastica, vetro e carta, tutta roba riciclabile ma non più raccolta, non essendoci più nessuna impresa incaricata allo smaltimento.
Esiste, sì, da qualche mese, l'ECOPUNTO, nato per interessamento di privati, ma non ha nulla a che vedere con la presenza inveterata di quelle campane, che ormai non si sa più a chi appartengono e della cui permanenza in suolo pubblico- ciò nonostante - il Comune non mostra di volersi interessare.


FRA' GALDINO

lunedì 21 marzo 2011

PROPOSTA DEGLI INDIPENDENTISTI DU FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – “SICILIA INDIPINNENTI”


COMUNICATO F.N.S.

TUTTI A LAMPEDUSA… IN VACANZA
ALTE CARICHE ISTITUZIONALI, PARLAMENTARI, MEMBRI DEI GOVERNI
CENTRALE E REGIONALE, GRAND COMMIS, VIP VENGANO IN VACANZA
A LAMPEDUSA


Gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”
constatano , con partecipata e viva apprensione, che a Lampedusa, la punta
avanzata della Sicilia e dell’Europa nel Mediterraneo è venuta ad aggravarsi
ulteriormente una situazione sociale, umanitaria, logistica complessa.
Una comunità quella lampedusana che ha visto “raddoppiare” la sua
popolazione e che ha colto chiaramente l’intenzione, la volontà palesata dal
Governo e dai partiti italiani di trasformare l’isola in una tendopoli.
Tant’è che i lampedusani ancor più degli altri Siciliani si sono visti costretti a
mobilitarsi compattamente per non fare passare sulle proprie teste scelte
illogiche fatte nei lontani palazzi romani.
I lampedusani non hanno rifiutato attenzione e accoglienza ai profughi,
avendone data ampia, diffusa, concreta testimonianza ma chiedono che siano
l’intera Italia e l’intera Europa ad assumere in forma organica, sostenibile e
rispettosa della dignità umana l’onore e l’onere derivanti dal dare
accoglienza.
Gli Indipendentisti du FNS sono solidali con l’Amministrazione comunale e i
cittadini di Lampedusa. E chiedono, ad alta voce, che siano l’intera Penisola e
l’intera Europa a fornire assistenza e accoglienza ai migranti e ai profughi.
E inaccettabile che tutti i sacrifici debbano essere sopportati dall’Arcipelago
Siciliano - Lampedusa in prima linea.
Siamo stanchi di essere trattati come una colonia.
Ma non ci fermiamo qui. Non basta, non può bastare.
A Lampedusa c’è, infatti oggi oltre all’emergenza logistico-umanitaria
un’altrettanto grave urgenza economica che può e deve essere affrontata al
più presto, prima che si inoltri la stagione turistica.
L’arrivo di migliaia di profughi in fuga ha causato, infatti, una valanga di
disdette da parte dei turisti. Fenomeno questo oltremodo grave in una isola
che vive soprattutto dell’ attività turistica.
Quindi, che fare?
‘U Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” ha una proposta concreta
che è anche una sfida.
Invitiamo i membri dei Governi centrale e regionale, i Parlamentari, tutte le
Alte Cariche Istituzionali, i Grand Commis, i Vip, tutti e senza defezioni a
prenotare e fare le loro prossime vacanze a Lampedusa.
Vediamo se, almeno una volta, le cosiddette èlite sapranno fare seguire i fatti
alla loro solita propensione alla retorica delle parole. Chissà se saranno
all’altezza…
Invitiamo inoltre il Governo e il Parlamento Siciliano a dare forza alla protesta
di Lampedusa e ad adoperarsi con questa ed altre proposte a salvare la
imminente stagione turistica e quelle successive. Non possiamo permettere
che Lampedusa sprofondi nel caos e… nelle promesse non mantenute.
Palermo, 21 marzo 2011.

ANCHE PER LA MONDEZZA A VOLTE ACCOGLIERE QUALCHE SUGGERIMENTO POTREBBE ESSERE UTILE


ADESSO DA TIRRENOAMBIENTE GIUNGE UNA PROPOSTA DI TRANSAZIONE CHE NON DOVREBBE APPARIRE NUOVA...


In un post pubblicato da barcellonablog l'altro ieri, spinti dal buon senso e confortati dalla Giurisprudenza, noi che avvocati non siamo, avevamo segnalato al sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto la possibilità di un accordo con TirrenoAmbiente per il debito regresso, in attesa che il contenzioso in atto venga risolto.
Ciò a prescindere da qualsiasi contatto con la società della discarica, il cui presidente, Francesco Cannone, adesso avanza una proposta congrua che dà ragione al nostro consiglio.

Lo si evince da un'intervista di Leonardo Orlando pubblicata oggi sulla Gazzetta del Sud.
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"Forse -
scrivevamo il 19 marzo nel post citato - piuttosto che puntare a tutti i costi sul contenzioso legale per dipanare una vecchia matassa debitoria – cosa che il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto sta facendo soltanto al pari di uno solo dei 38 dell’ATO ( Brolo), sarebbe stato più opportuno cercare di addivenire ad una transazione, accordandosi – nell’attesa del giudizio legale – di anticipare ratealmente il cosiddetto “regresso” alla Tirreno Ambiente, col patto però che venisse restituito in caso di giudizio favorevole alla tesi del Comune. Sappiamo che la Giurisprudenza prevede escamotage del genere: addirittura risulta un precedente caso, stabilito presso il nostro Tribunale, che ha avuto per protagonisti un grosso condominio e un progettista del luogo". Oggi, sul giornale, sotto il titolo "Rifiuti, la proposta di TirrenoAmbiente Cannone: disponibili a un accordo transitorio".
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Ebbene, Leonardo Orlando scrive sulla Gazzetta del Sud:
«Ieri, dinanzi al disastro igienico sanitario che stringe in una morsa la Città del Longano, il presidente di TirrenoAmbiente, il farmacista Francesco Cannone, ha dichiarato al nostro giornale che con il Comune di Barcellona «si poteva trovare un accordo transitorio nell'attesa della definizione del contenzioso giudiziario sui debiti arretrati. E invece – afferma Cannone – si è preferito litigare con dichiarazioni pubbliche che non hanno di certo giovato a risolvere il problema rifiuti». E ancora: «Potevamo metterci d'accordo, non avremmo chiesto alcuna anticipazione così come invece ha fatto la discarica di Catania. Il sindaco se si fosse consultato con i suoi legali avrebbe potuto praticare una strada diversa. Infatti noi di TirrenoAmbiente – rivela il presidente Francesco Cannone – eravamo a siamo ancora disponibili ad accettare un accordo condizionato all'esito del giudizio pendente in Tribunale sul debito pregresso che dal 2003 e fino all'avvento dell'Ato Me 2, è lievitato a ben 680 mila euro. In sostanza il Comune di Barcellona, e noi saremo stati disponibili, poteva sottoscrivere con TirrenoAmbente un accordo con la clausola "Salvezza di diritti" pagando la sola sorte capitale del debito con l'impegno che se il giudizio si fosse concluso favorevolmente al Comune di Barcellona, avremmo immediatamente restituito i soldi avuti. E invece no, si sono preferite le dichiarazioni di guerra a costi esagerati. Noi non avremmo chiesto alcuna anticipazione. La prassi che adottiamo è quella di inviare la fattura a fine mese con l'indicazione dei rifiuti conferiti. Invece il Comune di Barcellona oltre a pagare un anticipo di 150 mila euro, sta pagando altri 200 mila euro. Si tratta della metà del debito contratto con TirrenoAmbiente. Lo stesso invito ovviamente è rivolto anche agli altri due Comuni con i quali abbiamo un contenzioso: Brolo e San Piero Patti che rischiano di migrare fuori provincia. L'impegno è quello di restituire i soldi qualora dovessimo soccombere di fronte al giudizio del giudice del Tribunale».

Sindaco Nania, Ella probabilmente avrà finora creduto che fra' Galdino fosse una specie di Cecco Angiolieri, "che di tutti parlava male fuor che di Cristo, scusandosi col dir non lo conosco".
Se è così, s'è sbagliato di grosso, perchè pur essendo possibile che sotto le vesti di Galdino ci sia un Cecco, tal Cecco non sarà certamente quello che Lei s'è dipinto.
Per il semplice fatto che ogni suo intento è sempre stato ligio all'interesse della Città.
In piena armonia con le finalità di barcellonablog che "intende promuovere la conoscenza dei problemi cittadini e invitare gli amministratori ad affrontarli".

domenica 20 marzo 2011

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: AVVIATA STANOTTE LA RACCOLTA DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI


Stanotte, poco prima l'una, da casa mia finalmente s'è potuto sentire il frastuono - dolce stavolta all'orecchio - d'un pesante autocompattatore lampeggiante, che stava raccogliendo la mondezza accumulata dentro e fuori i cassoni ATO di via Madia.
Finalmente, dopo tre settimane di stasi, si stava riprendendo il servizio di raccolta dei rifiuti, in mancanza del quale s'era determinato il più grave stato d'emergenza per la salute pubblica finora registrato in questa nostra città.
Stamattina, tutta la via Madia praticamente era già stata liberata dei luridi fardelli che l'avevano invasa; e mi sono spiegato perché.
Perché il lavoro fatto lungo la strada con quell'autocompattatore era il "naturale" prosieguo della raccolta effettuata all'interno dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario "Vittorio Madia".
Una precedenza, questa data agli ospedali, sicuramente sacrosanta, che noi che vi abitiamo vicino dobbiamo benedire.
Cosa che non potremmo fare, però, se dovessimo accorgerci che per le altre strade l'operazione di sgombero si svolgerà a singhiozzo....come d'altronde è accaduto altre volte.

PALAZZO LONGANO: I CONSIGLIERI COMUNALI SI RIVOLGONO AL TAR PER FARE ANNULLARE LA NOMINA DEI REVISORI DEI CONTI


Conzula comu vo' sempri è cucuzza: o in un modo o in un altro , quel che conta è "IL TUTTO A NOI"

All'atto del rinnovo dell'organo che deve controllare l'operato economico del Comune, si sono verificati due fatti emblematci, identificabili in altrettante spaccature che da una parte hanno visto - quando s'è trattato di scegliere il terzo revisore dei conti- divisa la maggioranza che ha fatto braccio di ferro sui nominativi di Mariano Sottile ( sponsorizzato dal sindaco) e Giuseppe Rizzo, sostenuto da un nutrito gruppo di consiglieri della maggioranza;
e divisa - ma nel metodo di reazione - l'opposizione, che ritenendo un proprio diritto inserire nell'organo di controllo un elemento suggerito dai consiglieri di minoranza, e avendo vista bocciata la propria proposta di procedura unica, aveva espresso il proprio dissenso in maniera non uniforme: mentre cinque consiglieri (Messina, Pirri, Presti, Puliafito e Torre) optavano per l'abbandono dell'aula, uno (Calamuneri) vi rimaneva.
Due visioni di metodo diverse, che hanno avuto uno strascico polemico, con Orazio Calamuneri che ha stigmatizzato gli aventiniani, che praticamente allontanandosi dall'aula avrebbero favorito quanti hanno voluto accontentare il sindaco che, come già detto, sponsorizzava l'ex aennino Mariano Sottile. "Un'autorete dell'opposizione - ha detto ironico il consigliere sindacalista - che ha favorito l'amministrazione Nania".
"La nostra non partecipazione alla votazione - hanno ribattuto i consiglieri "autogollisti" - è coerente con la nostra denuncia di illegittimità della procedura, tanto che abbiamo già deciso di ricorrere al TAR per l'annullamento della votazione.
D'altronde non sarebbe stata giustificabile la permanenza in aula al fine di sostenere la candidatura di un professionista stimato che comunque era sempre espressione di una parte della maggioranza consiliare".
Insomma, l'obiettivo delle minoranze era e resta quello d'inserire un elemento che non sia espressione della maggioranza, e non quello di accentuare le momentanee divisioni della maggioranza, che in definitiva si risolvono in ricomposizioni che umiliano la democrazia.
Per riuscirci si cercherà di adire le vie legali.
E ciò perché, la politica del "tutto a noi", instaurata nel Palazzo Longano, alla fin fine, nonostante i bisticci, sembra essersi confermata anche nel momento in cui s'è dovuto procedere alla nomina dei revisori dei conti.

SCIANO': "NO" ALLA GUERRA! "NO" ALL'USO DELLE BASI MILITARI SICILIANE. "NO" AL BOMBARDAMENTO DI TRIPOLI. "NO" ALLE DECISIONI AVVENTATE ED ESTREME




MIRTO: E' ASSAI STRANO CHE SI DEMONIZZINO, IMPROVVISAMENTE, UN UOMO ED UN REGIME CHE GODEVANO, FINO A QUALCHE ANNO FA, DELLA "BENEDIZIONE" DELL'UNIONE SOVIETICA E DELLA SINISTRA INTERNAZIONALE. E CHE, RECENTEMENTE, ERANO STATI OSANNATI E "FESTEGGIATI" DAL GOVERNO ITALIANO.

LA REGIONE SICILIANA DEVE ASSUMERE UNA GRANDE INIZIATIVA DI PACE, INVITANDO AL DIALOGO LE FORZE CONTENDENTI E PROPONENDO LA SICILIA COME "LUOGO" D'INCONTRO.



Gli Indipendentisti del Fronte Nazionale Siciliano - in un comunicato riguardante l'attuale situazione in Libia - " (pur sostenendo che l'O.N.U. debba essere più presente nelle aree a rischio di stragi e di violazioni dei Diritti dell'Uomo e dei Popoli, nonchè nelle aree a rischio guerra) ritengono che la decisione di "bombardare" Tripoli e la Libia sia di estrema gravità, sia avventata, sia priva della strategia della gradualità degli interventi, necessaria per evitare l'irreparabile. Una strategia adeguata e finalizzata a trovare, comunque, una via d'uscita dalla crisi, praticabile e proporzionata alla gravità dei pericoli, ancorquando determinata.
Non si può, insomma, cominciare dai bombardamenti, che potrebbero distruggere tutto e tutti, se si vuole realmente la pace e la "normalità".
Non si possono aprire - con tanta disinvoltura - le porte al pericolo della terza guerra mondiale. Non si può mettere a rischio la vita, la collaborazione, il lavoro, l'economia e, soprattutto, la pace fra tutti i Popoli del Mediterraneo.
Intanto, la Sicilia dice "no" all'uso delle basi militari siciliane!
Detto questo, l'FNS invita il Govero Regionale ed il Parlamento Siciliano ad attivarsi presso l'ONU per porre freno all'escalation della violenza. Ed anche per proporre un adeguato "luogo" d'incontro alle parti contendenti. Nonchè per trovare, in un clima di fraternità, soluzioni della crisi in corso che escludano a priori i bombardamenti. Nessun luogo più della Sicilia è, infatti, idoneo per ospitare e per promuovere una iniziativa di pace e di collaborazione fra Popoli comunque nostri fratelli, in un momento tanto delicato, non solo per i Popoli del Mediterraneo ma anche per l'intera Umanità.

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