lunedì 28 novembre 2011

ABBIAMO SENTITO UNA CAMPANA, ADESSO ASCOLTIAMONE UN'ALTRA


Accogliamo uno scritto di Pasquale Rosania, segretario del Circolo Prc Nino Pino Balotta.
Anche qui si esprimono parere e suggerimenti sull'evento tragico che sconvolge BARCELLONA POZZO DI GOTTO:

"Ora che i giorni trascorsi dall’alluvione del 22 Novembre ci consentono ragionamenti a mente lucida sull’accaduto, è il caso anche di interrogarci sulle prospettive.
Innanzitutto, la conformazione di Barcellona, come più volte avevamo sottolineato, è estremamente problematica dal punto di vista idrogeologico. Per semplificare si potrebbe dividere la città in tre fasce (di cui le prime due riguardano il corso del torrente), che comportano tutte seri rischi in caso di precipitazioni di una certa rilevanza.
La prima è a monte, e comprende le frazioni che si affacciano sul Longano. Queste sono rese franose dall’assoluta mancanza di manutenzione. Teniamo a sottolineare che gli imbrigliamenti di cui negli anni si è fatto uso non sono assolutamente sufficienti e sono soluzioni ormai superate che sarebbe ridicolo riproporre ora. L’unica cosa che rende un terreno geologicamente stabile è la vegetazione. Per via dell’incuria e degli incendi estivi l’instabilità dei terreni a monte sembra ormai essere una caratteristica fisiologica del nostro territorio. Più volte abbiamo ribadito che l’ESA, costantemente sul punto di chiudere, rappresenterebbe uno strumento indispensabile in questo senso; oppure, l’utilizzo alternativo di queste aree, che comprenda pascolo ed agricoltura, consentirebbe il normale ciclo vitale delle pareti, che tornerebbero ad essere stabili. Crediamo che questa proposta sia ancora assolutamente valida.
La seconda area è quella in cui il Torrente attraversa il centro. Innanzitutto, anche solo guardando il letto ci si rendeva conto che i lavori di pulitura erano approssimativi, ma il problema è di ordine strutturale e riguarda le coperture. Il ponte di via Roma e quello di via San Giovanni Bosco non sono assolutamente sufficienti a contenere una portata di piena (per quanto ipotetica) del Torrente. Dunque non è affatto vero che evitando che l’acqua trascini detriti ed alberi il problema si risolve! Ovviamente si ridurrebbe di molto il rischio, ed è verissimo che la presenza di corpi solidi e fango nella corrente è stata la causa principale dell’esondazione, ma resta l’enorme problema che detti ponti sono sufficienti per circa due terzi rispetto alla portata che il torrente può assumere (anche questo è un argomento più volte segnalato). Questi due tratti del ponte Longano vanno necessariamente riformulati, insieme agli argini, peraltro crollati in più punti.
La terza area è quella, particolarmente diffusa in una città interamente fluviale come Barcellona, delle cosiddette saje, piccoli torrenti disseminati in tutto il territorio. Queste sono costantemente allagate alle prime piogge autunnali e, seppur asfaltate, si comportano, appunto, come saje. Si pensi alla saja d’Agri, Pantano, Santa Venera, Battifoglia. Diventano delle vere e proprie pozze d’acqua che bloccano la città e creano disagi, allagamenti nelle abitazioni circostanti, diverse frane. A parte la stessa conformazione di questi torrenti e l’urbanistica assolutamente discutibile, non esiste un vero sistema di drenaggio, e quando c’è consiste in piccoli scoli che non vengono mai puliti e praticamente sempre raccolgono acqua, spesso, peraltro, in corrispondenza di sottopassaggi che diventano pericolosissimi, senza che a nessuno venga in mente di ripensare strutturalmente almeno alcuni siti più rischiosi.
Viste le ripetute iniziative svolte dal nostro Circolo sull’argomento e il fatto che dette problematiche erano note a chi ci amministra, e visto inoltre l’immobilismo assoluto, a parte qualche intervento di pulitura perché uscisse sui giornali, da parte della Giunta, impegnata a spendere fondi per la costruzione di piazze e strutture varie da inaugurare sotto elezioni, noi riteniamo che la responsabilità sia interamente del Comune. Restano valide, e speriamo trovino finalmente applicazione, le nostre proposte. Nel frattempo, pur nella condizione, che mai avremmo voluto si verificasse, di dire “l’avevamo detto”, i nostri ragazzi, fascia rossa al braccio, sono tutta la giornata nel fango da una settimana e la nostra sede sta facendo da base operativa e da ricovero per chi spala. Crediamo che questa tragedia, unita all’unica, ma grande nota positiva della solidarietà cittadina, ci possa consegnare ad una nuova generazione che sembra viva ed estremamente umana, voltando una pagina cupa, che sa di marcio, che stava uccidendo lo spirito pubblico, e che come ultimo atto ci abbandona nel fango.
Pasquale Rosania, Segretario Circolo Prc Nino Pino Balotta.


CLICCA

GAZZETTA DEL SUD Barcellona, «impossibile farcela da soli»


1 commento:

Sebastiano ha detto...

Intervista a Gian Antonio Stella: «Basta con il fatalismo dei siciliani, che non protestano abbastanza e al momento del voto si accontentano di due pigne secche»
Sulle alluvioni di Saponara e Barcellona P.G., “diversamente considerate” dai media nazionali, il giornalista e scrittore riconosce un «un certo distacco dei giornali del nord verso quello che succede nel profondo sud», ma bacchetta l’atteggiamento dei siciliani, che dovrebbero far sentire più forte la loro voce .
Abbiamo incontrato Gian Antonio Stella in occasione della sua ultima visita a Messina. Il noto giornalista, editorialista del Corriere della sera ed autore di libri di successo è approdato in riva allo Stretto per presentare la sua ultima fatica editoriale : “Licenziare i padreterni. L’Italia tradita dalla Casta” scritto - come “La casta” e “Vandali , l’assalto alle bellezze d’Italia” - a quattro mani con il collega Sergio Rizzo. Nel libro, i due giornalisti-scrittori analizzano la situazione politica italiana attuale, partendo dalla definizione che Luigi Einaudi diede, in un articolo pubblicato sul Corriere della sera, del termine padreterni, che - come ci spiega Stella - indica quella categoria di «politici che fanno confusione tra l’interesse pubblico e l’interesse privato e, ovviamente, danno preferenza all’interesse privato» .

Durante il nostro incontro con Gian Antonio Stella, svoltosi in un noto locale del centro, abbiamo voluto affrontare anche l’ argomento razzismo, partendo dal suo libro ,scritto nel 2009, “Negri, froci e giudei. La guerra contro l’altro”, in cui l’autore racconta storie vere di xenofobia, violenza, pregiudizio, ed emarginazione che hanno riempito le pagine di storia ed anche quelle di cronaca degli ultimi anni. Con un parallelismo forse azzardato, siamo passati da queste forme estreme di razzismo alle forme più blande ma anche più subdole del razzismo tutto italiano, fomentato da chi rinnega l’Italia unita e lo fa spesso con la complicità dei media nazionali , disattenti e superficiali nei giudizi anche di fronte a catastrofi che non possono essere catalogate in base all’area geografica in cui avvengono . L’alluvione di Giamplieri prima e quelle di questi giorni a Saponara e Barcellona Pozzo di Gotto ci hanno “insegnato” che , per certa opinione pubblica , qui le colline franano, i torrenti esondano e le abitazioni crollano, seminando morte e distruzione, perché siamo tutti abusivi; al Nord perché certe “reazioni” della natura sono imprevedibili , salvo poi osservare con i propri occhi che a Genova come a Messina si è costruito troppo e male.

Gian Antonio Stella riconosce, anche se con po’ di scetticismo, «un certo distacco dei giornali del nord verso quello che succede nel profondo sud», ma è diretto quando afferma che la colpa è anche di un «certo fatalismo del siciliano , che non protesta abbastanza quando ci sarebbe da protestare» e che, poi, «quando è il momento di votare si fa bastare due pigne secche». Dice molto più di questo Stella, che non ha paura di “bacchettare” il Meridione: «dovrebbe avere più consapevolezza di se stesso, essere più orgoglioso di se stesso e più duro nel difendere i propri princìpi. Ad un certo- punto conclude impietoso - chi è causa dei suoi mali pianga se stesso». (Danila La Torre)

Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.