martedì 25 ottobre 2011

L’ISMEZ RESTITUISCE IN UN VOLUME INEDITO LA STORIA E LA VITA ARTISTICA DEL TEATRO MANDANICI DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO


Il primo Teatro, in origine, fu denominato "Teatro Comunale" e successivamente, su proposta del consigliere comunale Filippo Rossitto, fu intitolato a Placido Mandanici. La struttura era stata edificata nel 1844, sui terreni di Giovanni Spagnolo accanto al Monte di Pietà, ed era stata fortemente danneggiata dal sisma del 1908; ricostruita, durante il ventennio fascista, fu distrutta da un incendio il 31 maggio 1967 e successivamente fu demolita per realizzare i Giardini Oasi in Piazza San Sebastiano.


Sabato 29 ottobre 2011 alle ore 18.30 presso l’Auditorium San Vito (via San Vito) di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), sarà presentato il volume di Salvina Miano Il Teatro Mandanici e i teatri minori di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Storia e vita artistica (1845-1967).

Il volume edito dall’ISMEZ – Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno, ripercorre la storia del Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto, inaugurato nel 1845, successivamente intitolato all’operista Placido Mandanici – cui il paese aveva dato i natali – e distrutto da un incendio nel 1967. Un lavoro sicuramente inedito in quanto sul Teatro Mandanici non è stata mai compiuta una seria indagine che delineasse non soltanto le vicissitudini dell’edificio quanto, quel che è più importante per un teatro, la sua attività artistica e la sua centralità nella storia civile della città. Se si escludono i tre teatri principali siciliani (Teatro Massimo di Palermo, Teatro Bellini di Catania e Teatro Vittorio Emanuele di Messina), purtroppo ancora oggi c’è un’enorme carenza di studi organici sulla vita teatrale siciliana. Degli oltre centoventi teatri attivi nella regione nell’Ottocento, la gran parte resta ancora da riscoprire, studiare e, soprattutto, restituire alla comunità che li edificò facendone il simbolo della propria identità civile. I teatri storici sparsi nei capoluoghi di provincia hanno spesso cambiato destinazione d’uso, sono rimasti chiusi per lunghi periodi a seguito di danni bellici o d’incendi sospetti, restando poi abbandonati all’incuria del tempo e degli uomini. Quelli riaperti sono diventati anonimi contenitori che non ospitavano più la lirica, ma spettacoli di prosa, concerti, manifestazioni eterogenee. Partendo da questa premessa l’ISMEZ ha voluto avviare un lavoro di ricerca sistematico sui teatri del Mezzogiorno, nella convinzione che solo un’indagine scientificamente attendibile ed estesa a tappeto a tutte le realtà locali possa, un giorno offrire un’immagine completa della vita musicale e civile in genere delle regioni meridionali. Muovendo dalla scarna pubblicistica locale, ciò che Salvina Miano è riuscita a portare alla luce sulla storia e la vita artistica del Teatro della sua città è davvero sorprendente per quantità e interesse. Le sue tenaci ricerche sulle fonti archivistiche, sulla stampa periodica e, in modo particolare, su una gran mole di documenti e atti amministrativi che giacevano in completo stato d’abbandono è stato ulteriormente arricchito da nuove testimonianze documentarie, ampliato con la trattazione dei teatri minori e delle istituzioni musicali barcellonesi, illustrato con un’iconografia inedita, corredato infine con puntuali cronologie e indici analitici. Questo suo volume aggiunge alla storiografia teatrale italiana una pagina non trascurabile, dal momento che sono proprio le piccole realtà locali a costituire il tessuto connettivo della vita culturale di una nazione. Fornendo nuovi dati sulla circuitazione di compagnie liriche e drammatiche e sull’attività di cantanti, attori, architetti, pittori, scenografi teatrali, esso si propone dunque come uno strumento utile a studiosi di più discipline.
Interverranno alla presentazione, arricchita da un intermezzo musicale: Gino Trapani (Pro Loco Barcellona P.G.), Alba Crea (Conservatorio di Messina), Johannes Streicher (ISMEZ/Conservatorio di Bolzano) e l’autrice Salvina Miano. Farà da moderatore Andrea Italiano (Pro Loco e Associazione Culturale Genius Loci di Bacerllona P.G.).

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