mercoledì 26 ottobre 2011

BARCELLONA POZZO DI GOTTO: SFRATTI E ABITAZIONI MALSANE GETTANO SUL LASTRICO DECINE DI FAMIGLIE



Non saranno dieci, quanto quelle d'Egitto, e neppure sette, quanto quelle di Roma, le piaghe che affliggono Barcellona: saranno quattro o cinque, e fra esse ce n'è una talmente purulenta che rischia di finire in cancrena.
Ce ne siamo resi conto stasera, quando il sindacalista Orazio Calamuneri ci ha fatto incontrare con un folto gruppo di persone - quasi tutte giovani - radunatesi presso la sede della Federcasa, per manifestare il grave stato di disagio in cui vivono per mancanza di una civile abitazione.
E' tutta gente costretta a vivere in case malsane se non addirittura presso parenti, per avere subito lo sfratto, causato dal mancato pagamento di qualche mese d'affitto, sempre esorbitante per famiglie di modeste possibilità.
Orazio Calamuneri, che da tempo sottolinea la necessità di venire incontro alle esigenze di questa gente mediante la costruzione di alloggi popolari, stasera ha parlato di ritardo abissale in questo settore, visto che a Barcellona da circa 20 anni non si programma in tal senso.
Per questo si chiede al Comune e all'Istituto Autonomo Case Popolari di provvedere alla costruzione di alloggi con rette di locazione accessibili.
Gli affitti - sottolinea Calamuneri - a Barcellona sono cari e sono ormai parecchi i casi di famiglie che, non potendo sostenerli, non solo sono cacciate fuori di casa, ma addirittura vedono sequestrati i mobili, per pochi mesi non pagati.
Ma l'IACP come mai non interviene a Barcellona?
Risponde il sindacalista: "Io rovescio la domanda con una fattami appunto negli uffici dell'IACP:
"Come mai le amministrazioni comunali di Barcellona non richiedono la costruzione di case popolari?".
Infatti bisogna constatare che da anni non esistono nè progetti, nè bandi in questo settore, con conseguente assenza di domande.
"Qui - afferma Orazio Calamuneri - si è preferita finora la politica delle lottizzazioni: ma come potrebbe una famiglia di queste affrontare mutui di cinquecento euro al mese, sempre che ne avessero la concessione?".
Il sindacalista, a questo punto, rivolge un appello ai commercianti e alla cittadinanza tutta, perché si solidarizzi con chi è costretto per necessità a pagare affitti alle stelle, spesso per case malsane e umide che fanno ammalare i bambini.
"Risparmiare anche 100 euro al mese d'affitto - spiega Calamuneri - dà la possibilità di comprare qualche vestito, qualche paio di scarpe o altro. Per questo la lotta degli inquilini e dei senza alloggio dovrebbe interessare pure i commercianti".

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