sabato 4 giugno 2011

SI PROCEDE ALLA CREAZIONE DI UN POLO AGGREGATIVO CON L'ANNUNCIO D'UN BANDO PER L'AGGIUDICAZIONE DI LOCALI NELLA "VECCHIA PESCHERIA"

Da oltre un anno si lavora in via Longo per far sì che quella antica strada -, tradizionale sede di esercizi alimentari,ortofrutta, carni, pesce, negli ultimi decenni lentamente abbandonati, - riacquisti il ruolo aggregativo che le era proprio.
Per raggiungere tale scopo, l'Amministrazione Comunale, grazie all'apporto di fondi speciali, ha puntato alla valorizzazione dell'area quasi completamente dismessa, intervenendo per un radicale miglioramento dell'arredo urbano e della struttura di proprietà muinicipale, volgarmente nota come la "vecchia pescheria", ma che in realtà era costituita da comparti destinati oltre che al commercio del pesce anche a quello di altri generi alimentari, ortofrutta compresa.
Adesso, obiettivo dell'amministrazione - come si legge nel bando d'appalto per l'assegnazione di box nella nuova struttura - è quello di realizzare un polo culturale di rilevante interesse collettivo, per momenti di aggregazione e socializzazione attorno ad eventi ed attività finalizzati allo sviluppo e alla promozione turistica del territorio per incentivare sia l'interscambio culturale, sia nuovi flussi economici che possono avere anche importanti e positive ricadute sull'economia e, nel complesso, sul sistema sociale locale. In quest'ottica si intende creare, all'interno della struttura, dei punti di ristoro e ricreativi che possano favorire una fruizione confortevole degli eventi culturali promossi. Pertanto oggetto del bando è l'affidamento in concessione dei locali contrassegnati , nella planimetria coi numeri dai numeri 1-2-3-4-5, ubicati all'interno della nuova struttura comunale denominata Ex Pescheria, per la loro destinazione ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (nn, 1-2-3-4) e di libreria (n.5), nonché la fruibilità di spazio comune per la realizzazione di eventi.
La finalità dell'intera operazione - come si può arguire dall'oggetto del bando - è senza dubbio ambiziosa, pur nella sua genericità, determinata dal fatto che ancora non si riesce a dare con specifica chiarezza che tipo di attività socio-culturali sono destinate a trovare diritto di "sede" in quella struttura, e con quali mezzi sviluppare i relativi programmi.
A Barcellona, come si può notare, stanno pullulando veri e propri poli destinati allo sviluppo socio-culturale della città - dal Palacultura di S.Andrea, all'Auditorium San Vito, alle sale di Vecchia Stazione, Oasi, ex Monte di Pietà e, ancora, all'ex centrale del latte di S.Antonio, nonchè al magnifico restaurando villino liberty di via Roma:
Una vera orgia di piccole cattedrali che si spera non finiscano nel deserto, mentre in stridente contrasto, si continua a rimanere con l'importante biblioteca comunale relegata in una villa disastrata, contestata tra l'altro, e forse per questo motivo non opportunamente riparata.
Si dirà che tutto ciò avviene perché così è imposto dall'origine dei fondi impiegati e, per quanto riguarda la biblioteca, per l'accennata vertenza giuridica.
E di ciò non è difficile rendersi conto.
L' ingiustificabile va ricercato nella politica del Governo, che con i suoi tagli alla cultura e allo sviluppo sociale porta i Comuni a dovere cercare questa o quella "fessura" - i politici la chiamano "a ngagghia giusta" - per racimolare denaro, che poi in effetti non può essere destinato al posto giusto: cioè là dove la comunità ha il maggior bisogno.
A qualcuno questo discorso, probabilmente, non piacerà: il che non significa che esso non possa avere il suon reale fondamento.

Francesco Cilona

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