sabato 21 maggio 2011

ANCHE NELLA POLITICA CI POSSONO ESSERE I LADRI DI PECORE?


Stamattina sono costretto - anche se obtorto collo - a parlare di mister B.
Lo faccio solo per far notare che il comportamento di questo "signore", in questi giorni che precedono il ballottaggio di Milano e di Napoli, per allargare a dismisura la sua ormai stucchevole visibilità, fa di tutto per entrare in tutte le "finestre" televisive, nonostante ogni regola preelettorale: compreso il massimo rispetto della par condicio.
E ciò me lo fa apparire simile a quel tizio - di evangelica memoria - che non entra nell'ovile delle pecore per la porta, ma si arrampica da un'altra parte ed è - dice Gesù - un ladro e un brigante.

Il presidente dell'Autorita per le garanzie nelle comunicazioni (AGICOM) Corrado Calabrò, in seguito alle proteste sollevate da questo "caso", ha dichiarato che se ne discuterà dopo avere ascoltato le controdeduzioni della parte accusata.
Quali potrebbero essere le "controdeduzioni" che l'Autorità s'attende, potrebbe averlo anticipato l'inseparabile Cicchito, quando oggi durante il TG della Rai ha asserito che "al premier non si può impedire di parlare, visto che è stato per tre giorni zitto".
Ed è giusto che recuperi...
Chi l'abbia indotto a rimanere muto, però, non l'ha spiegato.
Sarà stato lo shock per la sconfitta subita a Milan
o?

RIDICOLO



1 commento:

Anonimo ha detto...

L'ingannatore nazionale ed i suoi giannizzeri continua imperterriti a dire che Milano non può essere lasciata al govero degli estremisti bolscevichi. Mi meraviglia il fatto che ancora nessuno ha rinfacciato al bugiardo nazionale che gli estremisti in Italia ci sono e sono proprio quelli fascisti che sorreggono la sua maaggioranza.

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