lunedì 31 gennaio 2011

BERLUSCONI-D'ALEMA: DUE PROGETTI POLITICI CHE NON STANNO NE' IN CIELO NE' IN TERRA





Due proposte politiche che sono la "fine del mondo".

Una viene da Massimo D'Alema il quale, preoccupato della gravità della situazione in cui Berlusconi ha gettato l'Italia, avanza una proposta per un accordo corale delle opposizioni al fine di superare il berlusconismo.
L'altra, conciliante, proviene dallo stesso capo del governo, che si rivolge a Bersani perché collabori per togliere le castagne dal fuoco in cui l'Italia sembra caduta.
Il primo ha parlato tramite un'intervista rilasciata a "Repubblica", il secondo s'è espresso tramite lettera, pubblicata dal " Corriere della Sera ".

D'ALEMA


"Il Paese - dichiara D'Alema - attraversa una crisi democratica gravissima. Se Berlusconi non si dimette, l'unico modo di evitare l'impasse e il caos politico-istituzionale è andare alle elezioni anticipate. Chiedendo agli elettori di promuovere quel governo di responsabilità nazionale che è necessario al Paese, per uscire da una crisi così profonda. Lancio un appello alle forze politiche di questo potenziale schieramento: uniamoci, tutti insieme, per superare il berlusconismo"

Ci si chiede, però, se il nuovo "ARCO COSTITUZIONALE" auspicato da Massimo D'Alema e che dovrebbe estendersi dall'estremità FINI all'estremità PECORARO SCANIO possa consentire una sintesi programmatica che non si estenda quanto quella delle cento pagine del Governo Prodi, le cui deleterie conseguenze riaprirono la porta del governo a Berlusconi.

BERLUSCONI

Con una inattesa lettera al Corriere della Sera Silvio Berlusconi apre al Pd , invitando Bersani ad agire insieme per la creazione e attuazione di un "piano bipartisan per la crescita".. Scrive, tra l'altro, il premier:."dal momento che il segretario del Pd è stato in passato sensibile al tema delle liberalizzazioni e, nonostante qualche sua inappropriata associazione al coro strillato dei moralisti un tanto al chilo, ha la cultura pragmatica di un emiliano, propongo a Bersani di agire insieme in Parlamento, in forme da concordare, per discutere senza pregiudizi ed esclusivismi un grande piano bipartisan per la crescita dell'economia italiana".

Anche questa proposta - al pari di quella precedente - non sta nè in cielo nè in terra, e forse serve soltanto ad una cosa: pungolare l'estro del vignettista Marco Vuchich=>



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