sabato 6 marzo 2010

GIORGIO NAPOLITANO SPIEGA PERCHE' HA FIRMATO IL DECRETO INTERPRETATIVO CHE TANTE POLEMICHE STA SUSCITANDO

Notizia pres repubblica


Il Presidente Napolitano risponde ai cittadini

Signor Presidente della Repubblica,
le chiedo di non firmare il decreto interpretativo proposto dal governo in quanto in un paese democratico le regole non possono essere cambiate in corso d'opera e a piacimento del governo, ma devono essere rispettate da tutte le componenti politiche e sociali per la loro importanza per la democrazia e la vita sociale dei cittadini italiani.
Confidando nella sua serenità e capacità di giudizio per il bene del Paese e nel suo alto rispetto per la nostra Costituzione.
Cordiali saluti
Alessandro Magni

Signor Presidente Napolitano,
sono a chiederle di fare tutto quello che lei può per lasciarci la possibilità di votare in Lombardia chi riteniamo che ci possa rappresentare. Se così non fosse, sarebbe un grave attentato al diritto di voto.
In fede
M. Cristina Varenna

Egregio signor Magni, gentile signora Varenna,
ho letto con attenzione le vostre lettere e desidero, vostro tramite, rispondere con sincera considerazione per tutte le opinioni dei tanti cittadini che in queste ore mi hanno scritto.
Il problema da risolvere era, da qualche giorno, quello di garantire che si andasse dovunque alle elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti politici. Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo, per gli errori nella presentazione della lista contestati dall'ufficio competente costituito presso la corte d'appello di Milano. Erano in gioco due interessi o "beni" entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi. Non si può negare che si tratti di "beni" egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico.
Si era nei giorni scorsi espressa preoccupazione anche da parte dei maggiori esponenti dell'opposizione, che avevano dichiarato di non voler vincere - neppure in Lombardia - "per abbandono dell'avversario" o "a tavolino". E si era anche da più parti parlato della necessità di una "soluzione politica": senza peraltro chiarire in che senso ciò andasse inteso. Una soluzione che fosse cioè "frutto di un accordo", concordata tra maggioranza e opposizioni?
Ora sarebbe stato certamente opportuno ricercare un tale accordo, andandosi al di là delle polemiche su errori e responsabilità dei presentatori delle liste non ammesse e sui fondamenti delle decisioni prese dagli uffici elettorali pronunciatisi in materia. In realtà, sappiamo quanto risultino difficili accordi tra governo, maggioranza e opposizioni anche in casi particolarmente delicati come questo e ancor più in clima elettorale: difficili per tendenze all'autosufficienza e scelte unilaterali da una parte, e per diffidenze di fondo e indisponibilità dall'altra parte.
Ma in ogni caso - questo è il punto che mi preme sottolineare - la "soluzione politica", ovvero l'intesa tra gli schieramenti politici, avrebbe pur sempre dovuto tradursi in soluzione normativa, in un provvedimento legislativo che intervenisse tempestivamente per consentire lo svolgimento delle elezioni regionali con la piena partecipazione dei principali contendenti. E i tempi si erano a tal punto ristretti - dopo i già intervenuti pronunciamenti delle Corti di appello di Roma e Milano - che quel provvedimento non poteva che essere un decreto legge.
Diversamente dalla bozza di decreto prospettatami dal Governo in un teso incontro giovedì sera, il testo successivamente elaborato dal Ministero dell'interno e dalla Presidenza del consiglio dei ministri non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità. Né si è indicata da nessuna parte politica quale altra soluzione - comunque inevitabilmente legislativa - potesse essere ancora più esente da vizi e dubbi di quella natura.
La vicenda è stata molto spinosa, fonte di gravi contrasti e divisioni, e ha messo in evidenza l'acuirsi non solo di tensioni politiche, ma di serie tensioni istituzionali. E' bene che tutti se ne rendano conto. Io sono deciso a tenere ferma una linea di indipendente e imparziale svolgimento del ruolo, e di rigoroso esercizio delle prerogative, che la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica, nei limiti segnati dalla stessa Carta e in spirito di leale cooperazione istituzionale. Un effettivo senso di responsabilità dovrebbe consigliare a tutti i soggetti politici e istituzionali di non rivolgersi al Capo dello Stato con aspettative e pretese improprie, e a chi governa di rispettarne costantemente le funzioni e i poteri.
Cordialmente

Giorgio Napolitano

LE VERE VERITA' STORICHE D'ITALIA


Roma: anno 44 anni Cristo, idi di Marzo

Il 15 marzo del 44 a.C., si cerca di salvare la democrazia pugnalando Giulio Cesare, reo di attentato alla salute della Repubblica Romana,







Roma: 2010 dopo Cristo


Dieci giorni prima delle idi di marzo dell'Anno Domini 2010, sempre a Roma, viene corretta la democrazia italiana con un decreto ad hoc, a salvaguardia dai trucchetti della sinistra comunista.

GRAZIE ALLA LEGA NORD POTREMO FINALMENTE LIBERARCI DELLA ZAVORRA ATO

APPROVATA CON UN SOTTERFUGIO UNA LEGGE CHE ELIMINA GLI AMBITI TERRITORIALI ingiustamente definiti OTTIMALI

Il solito emendamento "fantasma", che s'insinua inavvertito in un disegno di legge, e finalmente ne esce fuori sorprendentemente qualcosa di buono.
Stavolta ad inserirlo è stata la Lega Nord, che alla Camera dei Deputati, lemme lemme, ha fatto approvare la soppressione degli ATO rifiuti e degli ATO idrici.
Grazie Lega, finalmente uno spunto che potrà servire anche e soprattutto a noi terroni, che degli ATO abbiamo ormai le scatole piene.
Anzi stracolme ed esondanti di maleolenti rifiuti.
Se il drastico emendamento, che comporterà un inatteso cambiamento legislativo in fatto di rifiuti e acqua, sarà confermato dal Senato, finalmente si potrà cercare la strada giusta per uscire dall'impasse in cui la nostra Regione si sta trovando nel campo specifico finora maltrattato dagli ATO.
Già, in questo blog, s'era lamentata l'inutilità della riduzione del numero degli ATO siciliani, prospettata dal Governo Lombardo, per il semplice motivo che si tratterebbe di semplice trasformismo ingannevole, capace solo di aggravare lo stato confusionale esistente, per via dell'aumento dei comuni da consorziarsi in ogni singolo Ambito territoriale.
Adesso, con l'ausilio di questo emendamento nordico, si aprirebbe uno spiraglio, che potrà fare finalmente desistere dalla tentazione d'insistere sulla validità degli ATO.
“Non c’è dubbio, si tratta di un intervento di legge radicale che cambia tutti i termini e moduli gestionali nei settori regionali dei rifiuti e dell’acqua – commenta Franco Piro della direzione regionale del Pd, il primo in Sicilia ad accorgersi dell’accaduto – che impone la necessità di una riflessione attenta sul ddl di riforma del sistema rifiuti in Sicilia sul quale si sta discutendo all’Ars”.
“Il testo di riforma della filiera dei rifiuti del governo regionale infatti – continua Piro – prevede un sistema fondato sugli Ato e sulla gestione unica territoriale basandosi sull’art 201 del decreto legislativo 152/06; proprio quello che è stato abrogato, ieri, dalla Camera. E’ indispensabile, perciò, trovare, urgentemente, soluzioni adeguate per evitare che la riforma dei rifiuti in Sicilia si blocchi ancora un’altra volta”.
Che vogliamo di più, non è davvero cosa eccellente che, pur avendo centinaia di onorevoli siciliani, non da loro ma dalla lega dobbiamo essere aiutati?

Varato il decreto tappabuchi


Il Consiglio dei ministri vara in 35' un decreto interpretativo che dà il via libera alla candidatura di Formigoni in Lombardia e alla lista del Pdl nel Lazio.
I contenuti del decreto. 1° punto: nel valutare i termini di presentazione delle liste ci si basi anche sul fatto che con qualsiasi mezzo si possa dimostrare di essere stati presenti nel luogo di consegna nei termini stabiliti dalla legge. Il secondo punto prevede che la documentazione possa essere verificata anche in un secondo momento, per la parte che attiene ai timbri e alle vidimazioni. Il terzo punto prevede che possano ricorrere al Tar le liste non ammesse, mentre per le liste ammesse sulle quali è stato fatto ricorso ci si può rivolgere al Tar solo dopo il voto. Il quarto punto precisa che queste norme si applicano alle prossime elezioni. I primi due punti dovrebbero permettere di aggirare le irregolarità per la lista Pdl nel Lazio e per quella Formigoni in Lombardia.
"Le norme vigenti non sono modificate - spiega il ministro Maroni- ma si è data una interpretazione autentica, affinché il Tar possa applicare la legge in modo corretto secondo l'interpretazione che il legislatore, in questo caso il governo, dà alla legge. E' lasciata al Tar la decisione se le contestazioni siano fondate oppure no e se la richiesta di riammissione delle liste è accoglibile oppure no"."Mettiamo a disposizione della magistratura amministrativa, l'unico soggetto istituzionale che potrà decidere sulle liste, una interpretazione corretta - prosegue Maroni - (non è il governo che decide: 'queste liste rientrano'), è lasciata al Tar la decisione se le contestazioni sollevate sono fondate oppure no, se la richiesta di riammissione è accoglibile oppure no. Il governo si è limitato a dire qual è l'interpretazione corretta da dare alle norme vigenti. Noi riteniamo che alcune di queste norme siano state applicate in modo non corretto". "E' un provvedimento - sottolinea ancora Maroni - che non modifica le norme di legge".Napolitano firma il decreto. E poco più di un'ora dopo il suo varo, il presidente della Repubblica ha emanato il decreto legge salva-liste. Il capo dello Stato ha dato il suo via libera al decreto una volta verificato che il testo - spiega il Quirinale - corrisponde alle caratteristiche di un provvedimento interpretativo della normativa vigente.
Le reazioni delle opposizioni sono state tutte negative, e tutte espresse in termini duri.

venerdì 5 marzo 2010

SI VENTILA L'EMISSIONE D'UN DECRETO ESPLICATIVO PER I FIGLI DELLA GALLINA BIANCA



Umberto Bossi, quando parla di "dilettanti allo sbaraglio", dimostra d'avere le idee chiare. Ebbene, così dovrebbero averle pure i satelliti di Berlusconi.
Invece, un po' tutti, mantengono la loro arroganza, insistendo col dire che sono gli avversari la causa di tutto questo trambusto.
Se invece avessero il buonsenso degli umili, ammetterebbero ufficialmente che hanno sbagliato e chiederebbero scusa, prima ai loro elettori e poi a tutti gli italiani, che sinceramente sono sdegnati per quanto sta accadendo.
Non credo che le esclusioni in una tornata elettorale così vasta, che coinvolge regioni, province e comuni, tocchino soltanto le liste del Lazio e della Lombardia; ce ne saranno tante altre che vi avranno incappato: o per motivi analoghi, o per motivi differenti. Se così è, un eventuale decreto correttivo, come quello che si ventila, non dovrebbe garantire a tutti la sanatoria? Oppure dovrebbe avere effetto soltanto per la Polverini e Formigoni?
Per cui mi domando: gli elettori che intendessero votare per quelle altre liste non privilegiate non avrebbero anche loro il diritto di farlo? O ci sono figli e figliastri, anche in fatto di elezioni?
Comunque è auspicabile che si trovi un escamotage, che non sia sfacciatamente ad usum delphini.

fra' Galdino

PIDOCCHIOSI, PIDOCCHIOSI, SIETE VOI CHE NON VOLETE FARCI VOTARE



C'era una volta un contadino che, per sua cattiva abitudine, Ad ogni persona che passava davanti alla sua porta, gridava: "Pidocchioso, pidocchioso!"
Un giorno passò di là un marocchino, e, anche contro di lui, il contadino si mise a gridare: "Pidocchioso, pidocchioso".
Arrabbiatissimo, l'extracomunitario afferrò il contadino per il collo e lo trascinò fino al vicino pozzo.
"Ed ora ripetimi che sono pidocchioso, ed io ti butto dentro questo pozzo", gridò arrabbiatissimo, l'uomo offeso.
"Pidocchioso, pidocchioso, pidocchioso", tornò a gridare per nulla impaurito il contadino e, malgrado quell'altro lo stesse soffocando stringendolo al collo, continuò imperterrito, ma con voce sempre più flebile, a ripetere l'insulto.
"Ah, sì - ribattè il marocchino - Allah mi perdoni, ma io ti butto davvero nel pozzo!" E così fece.
Patapumfete, il contadino dopo un volo di dieci metri si trovò in fondo al pozzo, l'acqua era alta e lo coprì fino alla testa.
Il marocchino rosso per la rabbia si affacciò dall'imboccatura per gridargli:
"E allora, come sono io? Dimmelo sù!
E quello, dal profondo del pozzo, non potendo gridare per l'acqua che gli copriva la bocca, alzò le braccia e battendo l'una contro l'altra ripetutamentele l'unghie dei pollici gli trasmise con quel muto gesto l'insulto richiesto.
Questa favoletta, che mi raccontava la nonna e che ha la sua morale, come esempio di caparbietà presuntuosa, me l'ha fatta ricordare la caparbia sfacciataggine che stanno dimostrando i gregari
di Berlusconi, in questa stupida vicenda del pastrocchio, da loro combinato per dabbenaggine se non addirittura per boicottaggio interno. In un frangente così grave, da loro stessi determinato, anzicché spargersi il capo di cenere e riconoscere d'essere stati loro stessi a cacciarsi nel pasticciaccio, continuano a dichiararsi vittime di coplotti, orditi dai pidocchiosi di sinistra e della magistratura rossa.

LA STRADA PROVINCIALE CASTROREALE-MANDANICI. UN PROGETTO DA ATTUARE PER FACILITARE IL COLLEGAMENTO TRA LE SPONDE TIRRENICA E IONICA DELLA SICILIA


APPELLO DI BARCELLONABLOG AL SINDACO DI CASTROREALE, SALVATORE LETO

Nei giorni scorsi, prendendo spunto dalla richiesta, al governatore di Sicilia, di alcuni deputati per un suo interessamento a favore della costruzione d'un aeroporto nella fascia tirrenica della nostra provincia, abbiamo avviato un discorsetto sulla opportunità di valorizzare il percorso - attualmente agricolo - che congiunge il territorio di Castroreale con quello del Comune di Mandanici.
Ciò abbiamo fatto, avendo presente che sono ormai decenni che si prospetta la necessità di una strada provinciale che, sfruttando l'esistenza di una traccia percorribile, dia la possibilità ai versanti Ionico e Tirrenico di fruire di un collegamento più rapido di quello finora fruibile.
Tale discorso è stato aperto, soprattutto con l'intento e la speranza che da parte degli amministratori comunali di Castroreale - e perché no? di Mandanici e di Barcellona - si spendesse qualche parola utile per un maggiore approfondimento, al fine di rinverdire un problema che, per indolenza, è divenuto ingiustamente fin troppo datato.
Sappiamo che il sindaco di Castroreale, prof. Salvatore Leto - barcellonese di nascita -, è un amministratore attivo e combattivo e che, anche su questo particolare problema, ha condotto una sua battaglia.
Pertanto da lui ci attenderemmo uno specifico autorevole sostegno a questa nostra iniziativa.
A conforto di tale speranza esiste un importante precedente: il Consiglio Comunale di Castroreale, il 18 gennaio 2008, all'unanimità ha deliberato l'inserimento, nel sistema della viabilità, della strada di collegamento Ionico-Tirrenico, Castroreale-Mandanici, per la quale il Comune di Castroreale aveva già sottoscritto un accordo di programma con il Presidente della Provincia Regionale di Messina.
Tale deliberazione era conseguente alla constatazione che , nel programma triennale 2007-2009 della Provincia regionale di Messina non s'era fatto alcun cenno a finanziamenti per detta arteria.
L'appello, insito nella delibera consiliare, ha avuito i suoi effetti, perchè la Provincia regionale di Messina, nel Programma triennale OO,PP. 2008- 2010", ha avuto il buonsenso di includere "l' ultima edizione del Progetto preliminare per la strada di collegamento, circuito Jonio-Tirreno, tra i Comuni di Castroreale e Mandanici. per una spesa prevista di € 140.000.000,00".
Possiamo sperare che qualcuno faccia leggere, al sindaco prof. Salvatore Leto, o a chi per lui, questo post?

giovedì 4 marzo 2010

"Quei rifiuti andavano smaltiti" Corte di giustizia boccia l'Italia"

Campania

Il Tribunale del Lussemburgo accoglie il ricorso della Commissione, affermando che il governo italiano non ha "creato una rete adeguata di impianti" e non ha adottato le misure necessarie per tutelare la salute umana

Forse ci sarà da piangere: se l'Unione europea scopre che siamo ridotti come Napoli in fatto di rifiuti, un'altra ammenda e un'ulteriore stretta di laccio alla borsa europea a danno dell'Italia non ce la toglie nessuno. Intanto si paga lo scotto della monnezza napoletana, attualmente nascosta sotto il tappeto, domani pagheremo per la nostra sozzura...

ORAZIO CALAMUNERI SCRIVE UNA LETTERA AL SINDACO NANIA PER UN DECISO INTERVENTO A FAVORE DELL'IGIENE CITTADINA E DEGLI OPERATORI ECOLOGICI



PER LE MAESTRANZE NIENTE STIPENDI, MA SOLO MINACCE DI LICENZIAMENTO

Il consigliere comunale Orazio Calamuneri (Pd) , in riferimento alla gravità della situazione igienica in cui versa la città, scrive una lettera aperta, indirizzata al sindaco di Barcellona Pozzo doi Gotto, dott. Candeloro Nania.

"Le esprimo - inizia Calamuneri - profonda preoccupazione per quanto da qualche tempo accade nella nostra città.

Barcellona Pozzo di Gotto è in ginocchio. Mai è stata così come adesso,: i servizi crollati, a cominciare da quello di nettezza urbana ( con la città stracolma di spazzatura, ma fatto ancora più strano, i lavoratori addetti a tale servizio , anzicché ringraziati per il lavoro che fanno evitandoci malattie, da mesi non vengono pagati e resi indigenti, costretti come sono a fare prestiti per vivere; addirittura vengono licenziati e il servizio chi lo fa? Tutto ciò è vergognoso, nemmeno ai tempi di Intili santi, della ditta Chiarchiaro e della Coop. Libertà e Lavoro i lavoratori e la città sono stati in queste condizioni. Ora i “corvi” e gli “untori” sono spariti. Tutti zitti. Eppure questa città non merita questa umiliazione essendo la più in regola con i pagamenti. Sono anni che propongo di trovare un nuovo sito di concerto con altri comuni viciniori. Sono anni che mi sgolo perchè si faccia la raccolta differenziata, che sarebbe non solo ecologica ma anche più economica e si potrebbero assumere altri lavoratori.

Ma l’ATO preposto a tutto questo, che sta facendo? Questi sono i compiti dell’ATO: tenere pulita la città, fare la raccolta differenziata e pagare ogni mese i lavoratori addetti al servizio. Per questo è stata creata. Non fare questo significa mancare ai suoi compiti istituzionali e pertanto diventa ente inutile.

Pertanto caro Sindaco occorre una reazione energica a questo stato di cose, anche perché la pazienza dei barcellonesi è finita, l’estate è alle porte e con il caldo la situazione può precipitare, creando seri problemi igienico sanitari e di ordine pubblico. Per questo dico che non c’è più tempo da perdere e tanto per cominciare si provveda subito a rassicurare i lavoratori circa il loro posto di lavoro e a pagargli gli stipendi arretrati. È intollerabile trattare i lavoratori come mendicanti. I lavoratori di Barcellona P.G. non sono stati mai ridotti così, come adesso. Non offendiamo la loro dignità e il loro onore di lavoratori. La pazienza ora è finita".

Consigliere Orazio Calamuneri

Barcellona P,G,= ANCORA SCARTI AGRUMARI CHE INSOZZANO MARE E SPIAGGIA

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"Parli del diavolo e spuntano le corna". S'era detto nei giorni scorsi delle condizioni sconcertanti della spiaggia tra Spinesante e Cantoni, e dei reflui acidi che da tempo imbrattano mare e arenile, ricordando tra l'atro che considerazioni sconfortate su una situazione del genere, sempre nella stesso litorale, erano state espresse lo scorso anno, proprio all'inizio del mese di marzo.

Ebbene, stamattina, le
corna di questo diavolaccio spuntano sulla "Gazzetta del Sud, dove a pagina 37 si legge: "Gli scarti agrumari sulla spiaggia: Emesso un avviso di garanzia".
E, sotto il titolo, un ampio articolo del collega Leonardo Orlando, che chi, lo desidera, potrà leggere sul quotidiano messinese.

A noi, qui, interessa avere capito che quell'acre tanfo che verso sera, nei mesi scorsi, sentivamo uscire dalle fogne cittadine, poteva essere collegato a qualcosa del genere, e che come lo sentivano gli ignari cittadini, devono averlo avvertito anche chi ha il compito di vigilare in città sull'igiene pubblica.
Può darsi che ci fosse gente che confondesse quel puzzo acido con il cattivo odore prodotto dai cumuli crescenti di rifiuti urbani. Comunque, prima o poi una risposta a tali sospetti bisognava darla.
E ora ne è stata data una, ancorché provvisoria: in quanto ancora il fenomeno è al vaglio della Magistratura. Si legge, nella Gazzetta del Sud, che, secondo una prima ipotesi investigativa, gli inquirenti sospettano che i liquami provengano da un opificio ispezionato. Che sarebbe lo stesso inquisito lo scorso anno. "Del risultato degli accertamenti - spiega Orlando - si avranno più elementi per stabilire le responsabilità e la portata dei pericoli per l'ambiente, soprattutto quello marino". "L'unica certezza - continua il corrispondente della Gazzetta del Sud - al momento è quella dello sversamento nella condotta fognaria di un quantitativo notevole di sostanze organiche acide, scarti di lavorazione industriale nocivi per l'ambiente marino che hanno mandato in tilt la condotta fognaria principale" E inoltre: " La battigia e lo specchio di mare tra Cantoni e Spinesante, in corrispondenza di via Eolie dove è ubicato il pozzetto di troppo pieno, sono state trasformate in cloache maleodoranti..."
Quindi non solo le corna del diavolo, ma addirittura la bolgia infernale, in un litorale che dovrebbe essere l'attrazione di bagnanti e turisti, e sul quale - come si legge in altro "pezzo" della stessa "Gazzetta" - si sono spesi milioni Fas per renderlo più confortevole e attraente.
E' davvero il caso di dire: Conzulu comu vo' sempri cucuzza è.

Fra' Galdino

mercoledì 3 marzo 2010

NASCE IL FORUM "ACQUA BENE COMUNE/BARCELLONA P.G."


Si costituisce formalmente il Forum per l’acqua bene comune di Barcellona Pozzo di Gotto formato dai movimenti e dalle associazioni, dei Sindacati CGIL – CISL – UIL – CNA – CIA – Confesercenti, dai partiti politici della città del Longano, il quale aderisce al Forum Provinciale per l’Acqua Bene Comune PREMESSO - che l’acqua è fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi universali da cui dipende il futuro di tutti gli esseri viventi; - che l’acqua costituisce un bene comune universale dell’umanità, un bene comune pubblico indisponibile che appartiene a tutti; - che l’acqua è un bene inalienabile, e pertanto, non potrà essere di proprietà di nessuno, bensì un bene condiviso equamente da tutti; - che l’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico; - che l’accesso all’acqua, alla luce del nuovo quadro legislativo, in prospettiva se non affrontato secondo principi di equità e rispetto per l’ambiente rappresenta una causa scatenante di tensioni e conflitti sociali a livello dei singoli stati e delle comunità internazionali RILEVATO - che è preminente confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà; - che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale, privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti con pari dignità umana a tutti i cittadini PER QUANTO PREMESSO E RILEVATO il Forum ha deciso: - di aderire alla manifestazione nazionale del prossimo 20/03/2010 che si terrà a Roma nonché di sollecitare i propri iscritti e tutta la cittadinanza a partecipare alla medesima manifestazione; - di chiedere ai Sigg.ri Sindaci e ai Presidenti dei Consigli Comunali di convocare i rispettivi Consigli Comunali sulle proposte avute dalla richiamata associazione nazionale; - di fornire informazioni alla cittadinanza sulla situazione idrica e sulla gestione nel nostro territorio; - di contrastare il consumo delle acque minerali e promuovere e sostenere l’uso delle acque dell’acquedotto per gli usi idropotabili; - di informare costantemente la cittadinanza sulla qualità dell’acqua con pubblicazione delle analisi chimiche e biologiche di ogni territorio comunale; - di aderire e sostenere le iniziative del coordinamento nazionale “Enti Locali per l’acqua bene comune e per la pubblicizzazione del servizio idrico integrato recentemente costituitosi nell’ambito della campagna acqua bene comune. Gli aderenti al Forum, anche alla luce della drammatica esperienza degli altri ATO Acque, che hanno visto peggiorare il servizio a fronte di un aumento esorbitante delle tariffe, e del locale ATO Rifiuti ME 2, considerano sciagurata la scelta posta in essere dalla Provincia Regionale di Messina di promuovere la privatizzazione del servizio idrico integrato nel nostro territorio. Gli aderenti: Arci “Città Futura” – Barcellona P.G. Oratorio Salesiano - Barcellona Pozzo di Gotto Arci “Senza confini” – Furnari CGIL, CISL, UIL, CIA – Messina CNA – Barcellona P.G. Confesercenti Movimento Città Aperta Italia dei Valori – Barcellona P.G. Legambiente Partito Democratico – Barcellona Pozzo di Gotto Sinistra Ecologia Libertà Partito Comunista –Circolo Ottobre Rosso – Barcellona Pozzo di Gotto

CHISSA' CHE SIGNIFICA QUEL "SIAMO PRONTI A TUTTO"



AGI) - Roma, 3 mar. - "Vorrei ricordare, non al paleo-fascista La Russa, ma a me stesso e ai cittadini italiani, che il Capo delle Forze Armate in Italia e' il Presidente della Repubblica.
Non ho nulla da aggiungere". Lo scrive in una nota Marco Pannella, commentando le frasi del ministro della Difesa, che in due interviste ai giornali, riferendosi allo stop delle liste del Pdl nel Lazio ha detto: "Se ci impediscono di correre siamo pronti a tutto".

Regionali, ammessa con riserva la lista polverini

(AGI) - Roma, 3 mar. - Allo stato attuale la lista civica Renata Polverini e' stata ammessa dal Tribunale di Roma con riserva per consentire approfondimenti sulla posizione di tre candidati. Lo apprende l'Agi da fonti della lista civica. I giudici stanno valutando i documenti relativi ad un luogo di nascita errato, ad un certificato elettorale e alla posizione di un terzo candidato. Secondo la lista i documenti gia' presentati dovrebbero consentire di risolvere i problemi e permettere la pronuncia positiva nelle prossime ore. Nessun problema nelle altre quattro province. Si dovranno aspettare ancora alcune ore per conoscere la decisione dell'ufficio regionale presso la Corte d'Appello sulla lista del Pdl Lazio che e' stata esclusa sabato scorso dalla competizione elettorale. E' presumibile che l'ufficio prendera' una decisione gia' nel pomeriggio.
Bisognera' invece aspettare piu' tempo per conoscere le sorti del cosiddetto 'listino' di Renata Polverini. L'ufficio regionale ha infatti 48 ore per decidere.

ULTIMO AGGIORNAMENTO.«La lista Pdl Roma è fuori dalle elezioni. Il ricorso è stato respinto»,

Regionali, lista Formigoni è fuori


La Corte d'Appello respinge il ricorso

La "Lista per la Lombardia" di Roberto Formigoni non è stata ammessa

alle elezioni regionali lombarde. La Corte d'Appello di Milano ha respinto il ricorso presentato dalla stessa lista contro il precedente provvedimento di esclusione. Subito dopo la decisione, il vice coordinatore regionale Pdl, Massimo Corsaro, ha dichiarato: "Faremo ricorso al Tar".


I giudici dell'ufficio centrale regionale della corte d'appello lunedì' scorso avevano decretato la non ammissione della lista di Formigoni per l'irregolarita' di 514 firme, che aveva portato le sottoscrizioni valide necessarie per presentare la lista sotto la soglia di 3.500, e in particolare a 3.421.

Dunque, con questa decisione l'attuale governatore continua per ora a non essere candidato alle prossime elezioni regionali. Conseguenza della decisione della Corte, contro cui il centrodestra ha già annunciato di volersi appellare al Tar, è che non si potranno presentare alle elezioni nemmeno le liste che lo sostengono, ovvero quelle di Pdl e Lega Nord.

Cappato: "Atto dovuto"
La decisione dell'ufficio centrale regionale della corte d'appello e' "un atto dovuto - spiega il radicale Marco Cappato - tanto quanto l'esclusione della Lista Bonino-Pannella. Voglio ricordare - aggiunge - che rimane aperta la denuncia depositata a nome della lista Bonino-Pannella dal delegato di lista Lorenzo Lipparini presso la Procura della Repubblica, che chiede il sequestro delle firme di Formigoni e di Penati nonche' la perizia grafica sulle firme".

SI PARLA DI AEROPORTO MESSINESE, SI PARLA DI COLLEGAMENTO STRADALE TIRRENO-IONIO


MA DICEVA IL SENATORE CARMELO SANTALCO:"IL PARLARE E' ARTE LEGGERA" == "SOPRATTUTTO -- AGGIUNGO IO -- SE A PARLARE SONO GLI UOMINI POLITICI"
Nei giorni scorsi, in un nostro post, abbiamo riferito di un incontro del governatore don Raffaele con un gruppo di deputati siciliani desiderosi e speranzosi di potere concordare col presidente della Regione la realizzazione di un aeroporto nella fascia tirrenica dela Provincia di Messina.
La notizia di questo incontro, durante il quale la delegazione di parlamentari è stata ascoltata con interesse dall'interlocutore, è stata riportata, dopo qualche giorno, da un altro sito, ed è stata così commentata, dal solito ormai caratteristico personaggio anonimo:
"Sono anni che si parla di aeroporto nella fascia tirrenica del messinese. Sono stati anche spesi soldi per società che non hanno partorito niente. Si continua a parlare di aeroporti quando non si può circolare nemmeno più a piedi! Ma siate seri e non tentate di prendere la gente per i fondelli! Basterebbe ed avanzerebbe fare (non completare perchè non è stato fatto ancora nulla) il collegamento viario Patti-San Piero Patti-Francavilla di Sicilia ed in meno di un ora e trenta abbiamo l'aeroporto già pronto, internazionale, e non per voli charter come quelli che si ipotizza di fare a costi enormi in termini di sacrificio di territorio, di inquinamento, ecc. Sono solo spot elettoral politici di basso profilo fatti da una classe politica di dilettanti...".
Ho riportato integralmente il commento, anche perchè ne condivido il concetto. Solo che desidero aggiungere un particolare: che cioè s'è tanto parlato - a vuoto - della opportunità di costruire un aeroporto nel nostro territorio, ma non meno a lungo e ugualmente invano s'è discusso sulla necessità di attivare un collegamento viario tra la sponda tirrenica e quella ionica.
E c'è stato chi ha "sponsorizzato" il collegamento viario Patti-San Piero Patti-Francavilla di Sicilia , ma anche chi - e da molto tempo prima - s'è battuto per la realizzazione della strada provinciale Castroreale-Mandanici: un sogno antico, in parte abbozzato con l'ormai sorpassata strada agricola congiungente i due comuni delle opposte sponde.
Questo del collegamento viario Castroreale- Mandanici è un argomento che, fra promesse e rinvii, è tenuto in piedi da almeno mezzo secolo ed è tuttora accantonato nelle previsioni triennali di spesa della Provincia di Messina. Ha appassionato e deluso generazioni e chissà per quanto tempo ancora resterà oggetto di speranze e delusioni.
Ma è talmente importante che l'ho voluto prendere in considerazione, non solo accennandone qui la sua validità, ma anche e soprattutto ripromettendomi di approfondirlo in seguito.
E spero di poterlo fare soprattutto grazie all'apporto di vostri commenti e notizie utili e certe, da aggiungere a quelle che sto raccogliendo personalmente.

Francesco Cilona

martedì 2 marzo 2010

A FINI IL PDL PIACE MENO CHE A LA RUSSA


IL PDL, DOPO LE «SMAFERE» DELLE LISTE PERDUTE , secondo il ministro La Russa, «POTREBBE» FARE DI PIU'

«Se mi si chiede se il Pdl mi piace così come è adesso, la risposta credo l'abbiano capita tutti, non c'è bisogno di ripeterla». L'ha dichiarato il presidente Fini, per ribadire che il Pdl così com'è non gli è gradito. Chissà a causa di chi.
Fini. allora, cerca di mitigare, giustificando gli errori del Pd «perchè è nato da poco e ha necessità di unire e omogeneizzare esperienze diverse. Questa prima fase si deve considerare di rodaggio iniziale non di routine».
Il ministro La Russa, anch'egli ex An, tentando di minimizzare l'amarezza dell'ex suo leader, intanto esclude che Fini abbia parlato così in riferimento ai recenti pasticciacci delle liste respinte, e tergiversa affermando che tutti - ovviamente di loro - vorrebbero il Pdl più bello e più forte...«però accontentiamoci, ha conluso condendo con il suo aspro sorriso la «soddisfazione che in pochi mesi il partito ha vinto tutto, organizzativamente è posizionato in tutte le città d’Italia. Anche questa vicenda delle liste - ha concluso - dimostra che si può fare di più e meglio con il tempo».
Forse il ministro voleva dire che "si deve" e non che "si può" fare di più e meglio.

UNA FIGURA DIVENUTA ORMAI EMBLEMATICA PER QUANTO HA SAPUTO E VOLUTO FARE A FAVORE DELL'ARTE MUSICALE



IL PROF. GAETANO RAGUSA, IN ARTE “DANILO”<> UNA VITA PER LA MUSICA

Sono centinaia, forse migliaia, gli alunni che hanno avuto impartite lezioni dal Gaetano Ragusa. A tanti di questi ha trasmesso la passione e l’amore verso la nobile arte dei suoni. Almeno una decina di essi oggi occupano un posto di primissimo piano nel mondo della musica come la Scala di Milano, Filarmonica di Vienna, cattedre in Accademie Musicali, Direzione di Bande Musicali.

Stiamo parlando di un barcellonese di sangue castrense che per ben 25 anni ha insegnato Educazione Musicale in una Scuola Media del suo paese e per dieci anni ha coperto la cattedra di tromba e trombone presso il liceo Musicale “ Placido Mandanici”di Barcellona. È proprio un personaggio da imitare, il quasi settantenne Prof. Gaetano Ragusa , in arte “ Danilo”.

Queste, le tappe della sua carriera artistica:

  • Marzo 1953- Entra a fare parte della Banda musicale di Barcellona P.G.
  • 1959- A soli 17 anni e mezzo vince un concorso nella Banda musicale della Marina Militare come orchestrale , e specificamente come suonatore di tromba in si-bemolle..
  • 1964- Trovandosi a Barcellona in licenza prende parte alla fase eliminatoria del concorso “ Trinacria d’oro” indetto dalla Rai che vede di fronte due squadre: Barcellona P.G. ed Acireale. A rappresentare la squadra barcellonese è Gaetano Ragusa, con altri due artisti. Gaetano esegue alcuni brani come solista di tromba e sbalordisce la Giuria e tutti i presenti per i suoi virtuosismi a tal punto che viene definito dai cronisti il “Ninì Rosso in miniatura” ottenendo come tale una menzione nel libro sulla storia di Barcellona dello storico Nello Cassata. Le cartoline che furono spedite alla Rai TV di Palermo permisero alla squadra barcellonese di vincere con 45 mila suffragi ,contro i 24 mila della rivale Acireale.
  • 1979- Si congeda col grado di Maresciallo Maggiore e il giorno dopo inizia la carriera scolastica nella Scuola Media “ Ugo Foscolo” di Barcellona.
  • 1984- Viene incaricato da Presidente pro tempore dell’Ass. Artemisia di Castroreale Prof. Mangano di riformare la Banda musicale del paese che mancava da oltre dieci anni. La Banda musicale rinasce per opera e merito del Prof. Ragusa, che assegna a ciascuno dei 55 ragazzi avuti in consegna, di età variabile dagli 8 ai 10 , lo strumento ad essi più congeniale, in base a prove ed osservazioni fatte dallo stesso Ragusa con il contributo della figlia Gianna e del defunto Mo ISGRO’. Agli 8 elementi adulti della vecchia Banda diretta dal Mo Rugolo assegna strumenti che i bambini non avrebbero potuto suonare: Bassotuba , Grancassa etc... La nuova banda ottiene diversi premi nazionali ed internazionali, oltre alla comparizione in RAIUNO nella trasmissione Cronache italiane condotta da Melo Freni.
  • 1995- C/o la Scuola Media “ Bastiano Genovese” di Barcellona P.G., dove era allora titolare della Cattedra di Educazione Musicale, forma il gruppo folklorico “ I Longanini” oggi “ Longano” il quale ottiene grossi successi a Lamezia Terme, Chiusi,....
  • 1996- A Terme Vigliatore viene incaricato dal Rag. Melo Citraro, presidente dell’Ass. “Un paese per vivere”, di formare la Banda Musicale di Terme Vigliatore. Raggiunge l’obiettivo insieme alla figlia Gianna ed al Mo Antonuccio . E’ da notare che Terme Vigliatore non aveva mai avuto una banda Musicale.
  • Nel 2008 e 2009 gli viene affidata la direzione artistica del Salonarte del Petraro dove organizza 2 Rassegne teatrali.

    Attualmente, da circa 6 mesi, svolge azione di volontariato presso la Casa di riposo di Via Immacolata a Barcellona, dove organizza piccoli spettacoli per gli ospiti anziani.

MARE NOSTRUM DIVENTA MARE MONSTRUM


Era sabato 8 marzo 2008, quando scrissi questo "post" riguardante la balnearità in gran parte del nostro azzurro mare: collegata, tra l'altro, alla scarsa efficienza del depuratore di Barcellona Pozzo di Gotto.

Si parlava di:

NIENTE BAGNI A CANTONI E SPINESANTE

Lo riporto integralmente, perchè secondo me repetita iuvant


"Bandiera nera per la più bella spiaggia di Barcellona e dintorni.
In seguito ad esami delle acque che bagnano il nostro litorale da Spine Sante a Cantoni, effettuati dall’Asl e dall’Arpa, risulta che bagnarsi in quel tratto del bel Tirreno è diventato pericoloso per la salute, a causa dell’inquinamento di quell’acqua marina.
Sulla base di tali elementi l’Assessore regionale alla Sanità ha dovuto emettere un decreto che proibisce la balneazione per un’estensione di metri 2.750 di mare, pari alla metà dell’intero litorale barcellonese.
L’ordine, recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, è stato trasmesso all’Ufficiale Sanitario, all’Usl, all’Amministrazione Comunale di Barcellona, con sollecitazione all’ufficio competente di provvedere alla esposizione nel tratto di litorale “incriminato” di cartelli di divieto di balneazione e dell’utilizzo della battigia, per la stagione 2008.
Intanto c’è da chiedere un paio di cose:
1) qual è la causa diretta dell’inquinamento?
2) che potere deterrente potranno avere i cartelli di divieto, se, come è avvenuto sempre, non ci saranno adeguati controlli e conseguenti sanzioni?
La risposta al primo quesito dovrebbero darla quanti hanno finora sostenuto che il funzionamento del depuratore è irreprensibile e che, pertanto, la cittadinanza ha l’obbligo di pagare, in aggiunta alla tariffa semplice per il consumo idrico, una pesante “taglia” per lo smaltimento delle acque nere che le fognature portano all'impianto di depurazione.
La risposta al secondo quesito, ce la darà chi ha l’obbligo di vigilare e non s’accorge che sono diverse le cose che in questa città appaiono incontrollate.
A cominciare dai cosiddetti manifesti spazzatura, che stanno nuovamente imbrattando i cassoni della nettezza urbana. Tanto per dirne una."
RIPRENDO IL DISCORSO DI ORA:

A parte la chiusa sui manifesti che imbrattavano i cassonetti - divenuta insignificante alla luce dell'oggi che non più manifesti ma montagne di rifiuti ci fa scoprire - qui mi preme sapere che cosa c'è di nuovo adesso in quello stesso tratto di mare - Cantoni, Spinesante - ritenuto impraticabile due anni fa.
Da quel che ho sentito dire, qualcosa c'è, e di veramente brutto e sconcertante, se è vero che le ultime mareggiate hanno "vomitato" sull'arenile scarti agrumari viscidi e puzzolenti, che non m'azzarderei di sospettare che siano finiti in mare per "bocca" del depuratore.
C'è qualcuno che con sicuri dati di fatto ce lo saprebbe spiegare?

POLLI, POLLI, FORTISSIMAMENTE POLLI...DELLA LIBERTA'



Aveva definito pollai i talk show Anno Zero, Ballarò e simili, e ha fatto di tutto per toglierseli di torno coll'approssimarsi della campagna elettorale.
Adesso entrambi sono spenti, assieme a Porta a Porta e...così sia.
Sennonchè è capitato che i polli ( non più quelli dei pollai spregevoli chiusi da Berlusconi, ma quelli suoi - i polli della lbertà - ) rimasti in libera uscita stanno facendo più danno di quanto il loro leader s'attendesse.
Il pasticciaccio delle liste Polverini e Formigoni ha pagato e ripagato lo stratega con l'antico detto, secondo cui "chi di coltel ferisce di coltel perisce".

Pubblicato in Umorismo

lunedì 1 marzo 2010

uomini "under sessanta": con aspirina e antinfiammatori non steroidei rischiano parziale perdita dell'udito



(AGI) - Washington, 1 mar. - L'uso regolare di alcuni farmaci comuni come l'aspirina e gli antinfiammatori non steroidei e' legato fortemente alla perdita parziale di udito negli uomini sotto i 60 anni. Lo afferma uno studio di diverse universita' americane fra cui quella di Harvard pubblicato dall'American Journal of Medicine. I ricercatori hanno utilizzato i dati di una ricerca che ha seguito piu' di 26 mila uomini americani ogni 2 anni per 18 anni, a cui veniva somministrato un questionario contenente fra le altre domande sull'udito e sull'uso di farmaci, in particolare analgesici. L'analisi statistica ha trovato che l'uso di aspirina sotto i 60 anni aumenta del 33 per cento il rischio di danni all'udito, mentre nessuna associazione e' stata trovata per i piu' anziani. Per quanto riguarda i Fans, l'aumento di probabilita' trovato e' stato del 61 per cento sotto i 50, del 32 per cento negli under 60 e del 16 per cento negli altri, mentre per l'acetaminofene gli utilizzatori regolari avevano il 99 per cento di probabilita' in piu' di perdita di udito sotto i 50, il 38 per cento in piu' tra i 50 e i 59 e il 16 per cento sopra questa eta'. Secondo gli esperti, le proprieta' ototossiche di aspirina e acetaminofene erano gia' note, ma e' la prima volta che si quantifica cosi' precisamente il rischio di perdita di udito. .

LA LISTA FORMIGONI (LOMBARDIA) FA IL PAIO CON LA LISTA POLVERINI (LAZIO)


MA CHE SUCCEDE NEL PDL: SI FA A GARA
CON LA SINISTRA, FACENDO KARAKIRI?

La Lista per Lombardia di Roberto Formigoni non è stata ammessa alle elezioni regioni per invalidità di oltre 500 firme. Lo ha deciso la Corte di Appello di Milano. I giudici della Corte d’appello di Milano dopo un controllo formale delle firme (l’unico consentito in questa sede) ha ritenuto «fondate» le «doglianze» contenute nel ricorso dei radicali. Le firme risultate non conformi sono state 514 sulle 3.935 presentate. Questo comporta che le firme valide sono 3.421, un numero inferiore da quello previsto dalla legge la quale impone che le firme siano non meno di 3.500 e non più di 5 mila. In particolare le irregolarità riguardano la «mancanza di timbri sui moduli», mancanza di data dell’autenticazione e «mancanza del luogo dell’autenticazione. Il ricorso dei radicali non è invece stato accolto in riferimento alla lista “Penati presidente”.

«Tra le firme della Lista Formigoni mancano timbri, luoghi degli autenticatori, date, requisiti sostanziali senza i quali quelle firme non sono valide- spiega Marco Cappato dei radicali-. La corte d’appello ha riconosciuto i nostri rilievi e, evidentemente, le firme irregolari sono così tante da non rendere ammissibile la lista, ovvero le firme valide sono meno di 3.500. Ora faranno ricorso, hanno 24ore di tempo per farlo, ma ci sono altre irregolarità che io credo metteranno fuori dalla competizione la lista di Formigoni e tutte quelle ad esso collegate».

C'E' UN'ITALIA FATTA PER FORZA CON ITALIANI MAI DIVENUTI TALI?

Tutto quanto sta accadendo in Italia, e non da oggi, con la cloaca di corruttele, ladrocini, disprezzo per le isituzioni, incuria sociale dovrebbe indurci a fortissima preoccupazione, eppure non sono molti coloro che, per tanto sfasciume, sembrano amareggiarsi.
Sembra che nel nostro dna ci sia un segmento che ci spinga alla rassegnazione: eppure rassegnazione non è, ma semplicemente assuefazione al putrido, alle storture, agli egoismi.
Ci si fa il callo, come sembra lo stiamo facendo di fronte allo scenario napoletano delle nostre immondizie.
Da che cosa nasce questa nostra indolenza? Forse da un'Italia che non è mai stata Italia vera.
O come è stato annunciato: da un'Italia fatta per forza per Italiani mai fatti????

I giudici su inchiesta Mediaset: "No a legittimo impedimento"

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI ODIERNO E' STATO CONVOCATO QUANDO GIA' ERA NOTO, SIN DAL 24 FEBBRAIO, CHE L'UDIENZA ERA STATA FISSATA PER IL 1 MARZO TENENDO CONTO DEGLI IMPEGNI DEL PREMIER

I giudici del Tribunale di Milano hanno respinto la richiesta di legittimo impedimento avanzata da Silvio Berlusconi per l'udienza di oggi nel processo Mediaset. Nell'istanza, presentata venerdì scorso dai legali del premier, si sosteneva l'impossibilità di presenziare all'udienza da parte dell'imputato Berlusconi a causa della riunione del Consiglio dei ministri fissata per oggi. I giudici, però, hanno spiegato che l'udienza odierna era stata fissata tenendo conto degli impegni del presidente del Consiglio. Per l'avvocato Piero Longo, uno dei legali di Berlusconi, "sarebbe ragionevole se la presidenza del Consiglio sollevasse un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato".

Nell'ordinanza si fa riferimento alla sentenza della Corte costituzionale in cui si parlava della necessità di contemperare le esigenze della giustizia con gli impegni istituzionali dell'imputato. I giudici hanno spiegato di avere rigettato l'istanza perché "altrimenti verrebbe svilita la funzione giudiziaria".

I giudici, presieduti da Edoardo D'Avossa, non hanno ritenuto di concedere il legittimo impedimento poiché hanno considerato che il Consiglio dei ministri di oggi è stato fissato il 24 febbraio scorso, dunque in data successiva a quella in cui era già stata stabilita l'udienza di oggi. Inoltre, il collegio ha considerato che nel frattempo altre tre udienze erano già saltate. Tra le altre cose, i giudici hanno spiegato che "nulla è stato dedotto" riguardo la necessità e inderogabilità di fissare il Cdm proprio per il primo marzo.

Da: La Repubblica.it

domenica 28 febbraio 2010

VIVO INTERESSE PER LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME CONTENENTE LA RISTAMPA DI ALCUNE STORIE MUNICIPALI PUBBLICATE TRA '800 E '900


Ieri, all’ex Monte di Pietà, l’associazione Genius Loci e il Centro Culturale Walter Tobagi di Messina, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, hanno presentato il volume “Barcellona Pozzo di Gotto tra Otto e Novecento”, appena pubblicato dall’editore Experiences di Messina.
Il libro comprende le ristampe di quattro storie municipali, pubblicate tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, scritte da Antonio De Trovato e Salvatore Raccuglia (1898), Antonino Di Benedetto (1906), Sebastiano Mazzei (1910) e Santi Emanuele Barberini (1933). Marcello Crinò, nella qualità di presidente della Genius Loci e di curatore del volume, ha aperto la serata, relazionando sui quattro autori delle opere ripubblicate, sui contenuti di ciascuna storia e sulla perdita della memoria della città, mentre Claudia Soraci ha letto l’inizio di ciascuna storia. Il sindaco Candeloro Nania, collegandosi alla perdita della memoria, ha ricordato gli interventi di restauro in corso e le distruzioni degli anni passati di parecchi beni culturali di Barcellona, non ultimo il pozzo che diede il nome a Pozzo di Gotto. L’architetto Sergio Bertolami, titolare della casa editrice Experiences, ha parlato dell’operazione di recupero della memoria storica attraverso i testi ripubblicati dalla casa editrice, e delle problematiche legate agli standard dei libri elettronici, cioè gli e-book. Gerri Gambino, responsabile della promozione turistica della Provincia di Messina, ha evidenziato come l’area del Longano, pur essendo densa di presenze culturali significative, si trovi in una condizione inferiore rispetto ad altri luoghi. Infine c’è stato l’intervento del dottor Filippo Barberini, nipote del Barberini autore della storia del 1933, che ha parlato dell'esistenza di una seconda parte del libro dello zio, mai pubblicata, il cui manoscritto potrebbe trovarsi tra le numerose carte della sua biblioteca.Il dott. Barberini ha promesso di fare una ricerca con l'intento di recuperarlo.

REGIONALI: LA CORTE D'APPELLO RESPINGE IL RICORSO PER L'ESCLUSIONE DELLA LISTA PDL PRESENTATA FUORI TEMPO MASSIMO

Una domenica davvero da dimenticare per il Pdl impegnato nella campagna elettorale. La Corte d’Appello ha da poco respinto l’istanza presentata dal partito per l’accoglimento della lista provinciale di Roma dei candidati Pdl, in vista delle prossime elezioni regionali.

Una doccia fredda, che giunge all’indomani del pasticciaccio - legato alle irregolarità nella presentazione, da parte dell’addetto Alfredo Milioni, delle liste elettorali del partito - che potrebbe seriamente compromettere la partecipazione del Pdl alle consultazioni fissate per il 28 e 29 marzo. Almeno nel collegio di Roma e provincia.

“Per ora – ha fatto sapere Ignazio Abrignani, responsabile elettorale del Popolo della libertà - faremo un nuovo ricorso all’ufficio centrale regionale della Corte d’appello”. Una dichiarazione particolarmente sintetica che lascia intuire il clima di grande preoccupazione ed ansia nello schieramento di maggioranza.

“Se confermato – ha invece commentato Pino Battaglia, consigliere provinciale di Roma – il respingimento dell’istanza del Pdl è un bene perché le regole non sono un optional come sembrano pensare alcuni suoi esponenti. Persino membri del governo e alleati del partito si sono dissociati da chi pretende di imporre l’illegalità. Una successiva riammissione, davanti ad una violazione palesemente sostanziale – ha rimarcato Battaglia – sarebbe davvero scandalosa“.

E un commento sull’incidente che potrebbe escludere il Pdl della provincia romana dalla corsa elettorale è arrivato anche dal ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi. “Non è colpa dei dirigenti locali - ha detto – ma è la dimostrazione dell’incapacità complessiva del Pdl. Non vorrei fare un torto ai dirigenti del Pdl del Lazio – ha ribadito – e quindi preciso che l’incapacità a cui mi riferisco è un dato complessivo della gestione delle liste del Pdl in cui la vicenda romana si inquadra”.

A breve la candidata alla presidenza della Regione sostenuta dal Pdl, Renata Polverini, parteciperà a una conferenza stampa in cui riferirà gli ultimi aggiornamenti sul pasticcio elettorale e informerà sulle nuove eventuali strategie da adottare. “Sono molto meravigliata – aveva commentato ieri la stessa Polverini, appresa la notizia della mancata consegna delle liste elettorali al tribunale di Roma – anche perché la superficialità formale rischia ora di travolgere il Pdl nel Lazio e di compromettere la campagna elettorale”.

Maria Saporito

Fonte: New Notizie.it

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Aeroporto in provincia di Messina, ieri delegazione da Lombardo



Dopo la proposta per avere un aeroporto anche ad Agrigento, ieri Raffaele Lombardo ha ricevuto una delegazione di deputati nazionali e regionali che chiedono la realizzazione di un altro, di secondo livello, stavolta nella fascia tirrenica della provincia di Messina.

L’aereoporto andrebbe ricavato in una area che sarà individuata da uno studio ambientale e da un piano socio economico.

La delegazione ha chiesto, inoltre, al presidente della Regione di incontrare il presidente dell’Enac, Vito Riggio, per rappresentare le necessità del territorio interessato dalla nascita dell’infrastruttura e per la possibilità di investimenti economici.

Aeroporto e gestione saranno realizzati con un sistema di project financing che prevede la partecipazione di privati.

Fonte c.s.Sicilia

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