sabato 27 febbraio 2010

SCADE IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE E A ROMA IL PDL RISCHIA DI ESSERE ESCLUSO PER RITARDO NELLA PRESENTAZIONE DEI DOCUMENTI


La lista del Pdl per il collegio della provincia di Roma alle prossime regionali del Lazio rischia di essere esclusa perchè presentata "oltre il termine fissato", oggi a mezzogiorno. A denunciarlo sono Angelo Fredda del coordinatore regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, un candidato della Lista Bonino e il senatore del Pd Mario Gasbarri, i quali raccontano di essere stati presenti stamattina in Tribunale quando è scoppiato il caso. Il Pdl ha già presetato ricorso: non c'è alcun motivo per escludere la lista del Pdl nel collegio di Roma, afferma il responsabile nazionale del settore elettorale del Pdl Ignazio Abrignani. "I nostri delegati, con tutta la documentazione necessaria, erano in fila - sostiene Abrignani - per presentare la lista ben mezz'ora prima della scadenza del termine, come possono testimoniare numerose persone presenti. Per un fatto assolutamente occasionale (un diverbio provocato da un delegato radicale) il delegato del Pdl si è dovuto allontanare dalla fila per non più di due minuti, lasciando peraltro tutte le firme e i certificati all'interno della zona predisposta per la ricezione delle liste. Quando la situazione è tornata alla normalità, il nostro delegato ha fatto per rientrare ma gli è stato impedito. Tale diniego è assolutamente ingiusto e lesivo del diritto non solo dei candidati ma anche di tutti gli elettori del Pdl". "Abbiamo presentato tempestivamente un ricorso e siamo certi che la lista verrà ammessa". "Ero presente - spiega ancora Gasbarri - al Tribunale di Roma ed ho potuto filmare l'episodio con il cellulare. Posso perciò documentare che intorno alle ore 14, quindi due ore oltre il limite di tempo consentito, le firme non erano state consegnate e giacevano abbandonate in un corridoio. Mi auguro che ora il Pdl non cerchi ora espedienti per far rientrare dalla finestra ciò che, secondo la legge, è ormai fuori della porta". Il rappresentante del Pdl, conferma Fredda, è "arrivato alle 11.50, poi si è accorto che non aveva i lucidi dei simboli, sono usciti e tornati alle 12.50 con le accettazioni dei candidati, che sono fondamentali per presentare le liste: ma non si può portare la documentazione a rate. Quindi il presidente del Tribunale gli ha detto che non potevano più consegnare la lista".
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Di cosa stiamo parlando? Lista Pdl esclusa? E' assurdo". Non riesce a trattenere la sua sorpresa e la sua indignazione il coordinatore del Pdl Lazio Vincenzo Piso, accorso al Tribunale di Roma dove questa mattina è scoppiata la bagarre attorno alla presentazione della documentazione per le liste provinciali del Pdl, avvenuta secondo le altre liste in maniera non regolare. "Credo sia una situazione ridicola" ha detto Piso, riferendosi alla "pretesa, sulla base di una presentazione avvenuta su una supposta violazione dell'orario, di escludere il più grande partito italiano. Ma al di là di questo, i nostri rappresentanti erano qui dalle 11 - ha concluso - quindi entro il termine stabilito".

SU ONDA TV HO ASSISTITO AD UN DIBATTITO RIGUARDANTE L'ATO ME 2 : E' STATA UNA CONFERMA ALLE NOSTRE PREOCCUPAZIONI


Chiedo scusa a me stesso se insisto su un argomento purtroppo trattato a iosa: intendo riferirmi alla grave situazione determinata dal pessimo funzionamento del servizio RSU (raccolta e smaltimento dei rigfiuti slidi urbani).
M'induce a quest'ennesimo ritorno l'interessante dibattito televisivo che ieri sera il collega Pippo Galipò ha condotto su Onda TV, sull'ormai caldissimo tema ecologico provocato dal cattivo funzionamento di ATO ME 2.
Erano presenti al consueto appuntamento settimanale, che consente un articolato e abbastanza lungo confronto tra ospiti pubblicamente
impegnati, il presidente del consiglio d'amministrazione ATO ME 2, Salvatore Re, tre sindaci di comuni collinari (Castroreale, Santa Lucia del Mela, Fondachelli- Fantina) e un sindacalista.
Da quanto ho sentito, la situazione emersa dalla lunga conversazione non ha potuto che riflettere il quadro desolante e assolutamente preoccupante che ogni cittadino sensibile è riuscito a captare di fronte all'estendersi di cumuli di rifiuti nelle strade e nelle piazze dei 38 Comuni associati appunto all'Ambito territoriale, solo da recente presieduto dal dott. Salvatore Re.
La presenza di ospiti rappresentanti soltanto tre Comuni non certamente grossi, m'ha fatto chiedere come mai, in quel contesto, dove tra l'altro appariva significativa e indispensabile la presenza del presidebnte ATO, non si sia inserita almeno una delle figure politico-amministrative che più di ogni altra, un lustro fa, entusiasticamente sponsorizzarono la costituzione di tale Società per Azioni, oggi decisamente destinata ad un fallimento, se non finanziario (?), certissimamente morale.
Per chi volesse e avesse la possiilità di sintonizzarsi su Onda TV, informo che la replica integrale del dibattito, di cui ho fatto cenno, verrà trasmessa, a partire dalle ore 15.

venerdì 26 febbraio 2010

L'ACQUA, ELEMENTO VITALE/// SAREBBE UN GUAIO SE IL SERVIZIO IDRICO COMUNALE FINISSE IN MANO AI PRIVATI

E' certo che a Barcellona i nostri amministratori non hanno alcuna intenzione di privatizzare la gestione del servizio idrico.
L'acqua è un bene indispensabile, non meno dell'aria che respiriamo, e il buonsenso non suggerirebbe mai un suo passaggio dal pubblico al privato.
Eppure, da quando "regna" l'attuale governo, la tendenza a privatizzare il più possibile i servizi pubblici è stata e continua ad essere evidente.
Con quali risultati?
Lo vediamo un po' tutti: deludenti.
A conferma di ciò, si esprime la Corte dei Conti riferendo su «Risultati e obiettivi delle operazioni di privatizzazioni di partecipazioni pubbliche» .
Nel rapporto si sottolinea che l'aumento della capacità di generare profitti delle utilities privatizzate «è in larga parte dovuto, più che a recuperi di efficienza, all'aumento delle tariffe che, infatti, risultano notevolmente più elevate di quelle richieste agli utenti di altri Paesi europei».
Il che significa che l'obiettivo del privato è il profitto, che è facilmente raggiunto con l'aumento delle tariffe, senza però che ad esso corisponda un miglioramento dei servizi.

DIVENTA TROPPO GROSSO IL PROBLEMA DEI RIFIUTI PER I NOSTRI GOVERNANTI

Se Messina piange, Palermo non ride. Almeno in fatto di rifiuti.
A Palermo l'azienda municipalizzata d'igiene ambientale (AMIA), che gestisce pure la discarica di Bellolampo, ha accumulato tanto credito nei confronti di ATO Pa rifiuti, da sentirsi costretta a chiederne il fallimento.
L'iniziativa è stata intrapresa dal commissario regionale dell'AMIA che, una volta insediatosi, ha dovuto constatare l'esistenza di un credito di 19 milioni d'euro nei confronti dell'ATO, difficilmente estinguibile per le inadempienze dei comuni consorziati.
Un credito risultato insanabile anche in seguito ad accordo di rateizzazione della somma.
Nel tentativo di evitare il fallimento, l'ATO ha chiesto l'intervento della Regione, che proprio oggi dovrebbe dare una risposta: per un aiuto che non dovrebbe essere pari a quello dato ai sindaci di ATO ME 2, che si riduce ad un tappabuco per una decina di giorni.
Come si può constatare, un po' in tutti gli ambiti territoriali cosiddetti ottimali esistono grane grosse, che non possono essere affrontate coi pannicelli caldi di contributi caritativi, vere e proprie elemosine che non risolvono i prolemi e, nello stesso tempo, umiliano soprattutto quanti di noi - nonostante l'inadeguatezza del servizio - abbiamo fatto più del nostro dovere pagando le bollette ATO.
Adesso la Regione crede di potere imprimere una svolta all'ormai fatiscente situazione, riducendo il numero degli ATO e incentivando il sistema di raccolta differenziata.
Il disegno di legge di riforma è intanto in itinere, ed è stato esitato dalla Giunta. Dovrebbe passare presto all'ARS, dove si annunciano resistenze da parte di Udc e del gruppo lealista PDL, e ipropositi di modifiche da parte del PD.
Che cosa ne uscirà ? E' ancora presto per poterlo prevedere.

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Giustizia, i Viola in piazza Sabato

giovedì 25 febbraio 2010

"LENTO PEDE" LA REGIONE PROCEDE SULLA VIA DELLA RIFORMA ATO



NON TUTTI SONO D'ACCORDO SULLA QUALITA' DEL DECRETO LEGGE PROPOSTO DAL GOVERNO LOMBARDO: ANCHE NEL PD SORGONO DUBBI E CONTRASTI SU CIO'

La Regione ha fatto, oggi, il primo passo per l'approvazione di un nuovo piano rifiuti.
La Commissione parlamentare ha esitato il testo proposto dal Governo che prevede la riduzione degli ato a nove, uno per provincia, nonchè l'incentivazione della raccolta differenziata, l’esclusione di esterni per la dirigenza e una maggiore responsabilità dei Comuni nella gestione degli Ato.
Il testo della riforma degli Ambiti territoriali ottimali passa adesso all’esame dell’Aula, che potrebbe affrontarlo prima della sessione di bilancio, dopo che sarà approvato il Piano Casa, attualmente in aula.
Il testo della riforma ATO, tuttavia, oltre ad essere osteggiato dall'opposizione, formata da Udc e Pdl lealisti, non viene del tutto apprezzato neppure da una parte del PD . Il senatore Enzo Bianco e i deputati Giuseppe Berretta, Giovanni Burtone e Marilena Samperi sostengono che "Il Ddl rifiuti del governo regionale non risolve il problema strutturale della gestione integrata dei rifiuti e realizza un neo centralismo della Regione, in un momento in cui questa dimostra tutta la sua inefficienza, rischiando così di essere una cura peggiore del male".
Ben altro parere invece esprimono i deputati siciliani del Pd Roberto De Benedictis, Concetta Raia, Roberto Ammatuna, Davide Faraone e Salvatore Termine, secondo cui ''in base a questo testo sara' data ai Comuni maggiore responsabilita' nei nuovi ATO, i quali non avranno piu' compiti di gestione ma solo di indirizzo e programmazione.

UN APPELLO SACROSANTO VIENE DALL'ASSOCIAZIONE LIBERTA' E GIUSTIZIA: USIAMO I SOLDI DEL PONTE PER SALVARE IL TERRITORIO




MILANO - L'associazione Libertà e Giustizia lancia un appello contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. "Le polemiche sulla costruzione del Ponte sullo stretto di Messina sono note. Come le contrarietà espresse dalla comunità scientifica, da amministratori locali e autorità statali. Intanto, frana la Calabria e frana la Sicilia. Proprio le due regioni sulle cui spalle dovrà appoggiarsi il Ponte. Che fare? L'unica decisione, in questa fase storica, sarebbe quella di bloccare quell'informe cantiere che il 23 dicembre è stato aperto in sordina (forse per vergogna) nei pressi di Cannitello, sul versante calabrese, spacciandolo per la "prima pietra" del Ponte. È la proposta che 'Libertà e Giustizia' si sente di avanzare al mondo politico, alla comunità scientifica, agli amministratori, agli imprenditori, al mondo accademico e culturale dell?intero Paese.

"Si dia vita, non al Ponte, ma a quel Piano urgente di prevenzione e difesa del suolo di cui il Paese ha bisogno. Quel Ponte, altrimenti, crescerebbe sui "piedi di argilla" ricordati da Bertolaso. Anche ammettendo che possa essere una delle meraviglie del mondo (ipotesi, peraltro, discutibile), il Ponte esalterebbe il disastro del famoso "sfasciume pendolo" di cui scrisse Giustino Fortunato. La prima pietra del Ponte gettiamola in mare prima che ci cada sulla testa".

Per firmare l'appello, clicca qui


CHI E' L'ASSOCIAZIONE LIBERTA' E GIUSTIZIA

Nata su proposta di note personalità della cultura italiana, come Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Enzo Biagi, Umberto Eco, Alessandro Galante Garrone, Claudio Magris, Guido Rossi, Giovanni Sartori e Umberto Veronesi, ha come scopi dichiarati nel suo Manifesto quelli di "dare un senso positivo all’insoddisfazione che cresce verso la politica, trasformandola in partecipazione e proposta"[1] e di "essere l’anello mancante fra i migliori fermenti della società e lo spazio ufficiale della politica" Tra gli obiettivi: la laicità dello Stato, l'efficacia e la correttezza del'agire politico, l'equilibrio tra i poteri.

L'associazione è stata inaugurata il 17 novembre 2002, al Piccolo Teatro Studio di Milano, davanti a un migliaio di partecipanti.[2]

La sua attività si basa su pubblicazioni, convegni, seminari, proposte di legge[3]

SI RIUNISCONO I SINDACI DEI COMUNI AFFIDATISI AD ATO ME 2 PER CERCARE D'INDIVIDUARE UNA SOLUZIONE ALL'EMERGENZA RIFIUTI.


Mentre scriviamo, i sindaci dei 38 Comuni aggregati all'ATO ME 2 , per la raccolta e lo smnaltimento dei rifiuti solidi urbani, dovrebbero essere riuniti nella sede ATO di Barcellona, convocati dal presidente Salvatore Re per un esame della gravità della situazione creatasi sul piano igienico sanitario in tutto il territorio a causa dell'accumularsi dei rifiuti.
Si dovrebbe decidere cosa fare per superare il gravissimo inconveniente, che rischia di diventare irreversibile per il comportamento della Gesenu, che unilateralmente ha dichiarato di scindere il contratto d'appalto e annunciato il licenziamento del personale alle sue dipendenze.
Quel poco che si sta facendo per liberare le strade dal cumulo di rifiuti ovviamente appare quasi inutile poiché di concreto non resta che la saltuaria pulizia nei punti cruciali, come in prossimità di ospedali e scuole.
Intanto che soluzione siano in grado di proporre i sindaci convocati è difficile prevedere, anche perchè il dialogo con i rappresentanti di Gesenu s'è interrotto senza riuscire a convincere la controparte a garantire il tempo necessario per la ricerca di una soluzione alternativa.
Il licenziamento annunciato porta una scadenza fin troppo prossima (il 31 marzo) e non pare che sia possibile entro tale termine trovare chi possa imbarcarsi in un impresa talmente grave ed importante, qual è la gestione del servizio rsu in unn territorio così vasto.

mercoledì 24 febbraio 2010

TRA FANGO E CERONE CONTINUIAMO AD IMBRATTARCI E NON CE NE ACCORGIAMO

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello! Dante, ai nostri giorni, ...


"Gratta gratta l'americano e ci scopri l'indiano", così amava ripetere una volta il mio carissimo collega ed amico Piccione, scandagliando dal suo "Tirreno" i vizi e i pregi della nostra gente.
Se adesso dovessimo dire "Gratta gratta l'Italiano che ci scopri...", come potremmo completare l'aforisma dovendolo adattare al verminaio che sempre più sta invadendo questa povera Italia?
Che cosa si potrebbe trovare sotto, se non lo stesso meccanismo corrotto e insulso che caratterizzò la prima repubblica e che, una volta scoperto, c'illudemmo che potesse essere travolto assieme ai partiti e alla gente che l'aveva adottato?
E invece, adesso, non ci resta che la grande delusione dell'esplosione vulcanica di ingordi misfatti , come se non s'avesse da sempre la sensazione che si stesse navigando in un mare di vergogna. Tanto da essere ormai da tempo, nella graduatoria planetaria della corruittela, proprio in fondo, al di sotto addirittura del Gabon.
E c'è chi cerca o finge di cercare l'incenso purificatore, promettendo di ricorrere alla severità, annunciando aspre pene per i corrotti e rigore estremo per le candidatuire politiche.
Ma cosa si farà, per cercare e accettare realmente gente "candida" da candidare?
Si eviterà di ripetere l'ormai inveterata complicità che il parlamento ha messo in atto di fronte alle richieste di autorizzazione a procedere avanzate dalla magistratura nei confronti di parlamentari indiziati di reato?
Nella stessa maggioranza parlamentare, intanto, si nota un certo fermento e non poca preoccupazione per questo fiume di fango che esonda e imbratta in maniera irreversibile l'immagine d'un Italietta sfruttata e bistrattata.
Anche se c'è ancora qualcuno che s'illude di farla apparire illibata e bella, truccandola con lo stesso cerone che serve a celare le rughe della sua propria vecchiezza.


Fra' Galdino

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"E PURE QUI"

martedì 23 febbraio 2010

QUANTO PRIMA BERTOLASO LASCERA' LE BERTOLE A DE GENNARO



Gianni De Gennaro sarebbe il candidato in pole position per sostituire Guido Bertolaso alla Protezione Civile. Qualora la situazione dovesse farsi difficile per l'attuale sottosegretario, finito nel mirino dell'inchiesta di Firenze, il superpoliziotto dovrebbe essere l'uomo che piu' incarna quella voglia di svolta e cambiamento che da qualche giorno
frulla nella testa del premier Silvio Berlusconi.
L'indiscrezione, riferita a MF-Milano Finanza da almeno due fonti governative, trova anche
un piccolo riscontro di cronaca.
De Gennaro, spiega un articolo di MF, che attualmente e' capo del Dis (Dipartimento per le informazioni e la sicurezza), l'organo dei servizi segreti che ha sostituito il vecchio Cesis, e' stato a far visita a Gianni Letta lo scorso 12 febbraio quando la vicenda del Berto-gate era esplosa da poche ore. Un colloquio di breve durata scandito da agenzie brevissime che riferivano di un colloquio avente come oggetto i servizi segreti, visto l'incarico di De Gennaro, gia' capo della polizia, e dello stesso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, titolare della delega sulla sicurezza.
Alcune ricostruzioni parlano di un'ipotesi "concreta" laddove pero' risultasse davvero impossibile continuare a sostenere Bertolaso. Il capo della Protezione Civile continua infatti ad avere alle spalle lo stesso Letta e Berlusconi. Ma proprio su quest'ultimo si sta facendo sempre piu' pressante l'azione di un'ala della maggioranza che chiede invece un passo indietro del sottosegretario. La soluzione si trovera' probabilmente dopo le elezioni di fine marzo, quando il premier dovra' perforza di cose rimettere mano alla squadra di governo per rilanciarne l'azione.
fonte: MilanoFinanza

ARTICOLI CORRELATI:


TORNIAMO AD INSISTERE SULLE STRISCE PEDONALI CHE NON CI SONO


BARCELLONA POZZO DI GOTTO ATTENDE LE ZEBRE, MA POTREBBE VEDERNE FORSE SOLTANTO SE ARRIVASSE IL CIRCO EQUESTRE

Prima di scrivere questo post, ho dato uno sguardo ai vari pezzi già scritti per le strisce pedonali e mi sono accorto che il loro contenuto è tale da potere essere riportato qui con un semplice "copy and paste".
Sarebbe però troppo comodo ricorrre al "copia ed attacca", per cui decido di tener presente quanto avevo scritto, per dire soltanto una cosa: "Nonostante tutte le lamentele e tutte le segnalazioni, quasi nulla s'è fatto per ripristinare nelle nostre strade la senaletica orizzontale". Siamo cioè alla situazione di un paio d'anni addietro quando cominciammo a lagnarci della mancanza di strisce, tranne che per qualche piccola mossa datasi dall'Amministrazione quando ha fatto "segnare" le corsie e gli stalli nello spiazzo della vecchia stazione, adibito a parcheggio e per qualche altra "segnatura" avviata in alcune strade, ma presto cancellatasi presumibilmente per difetto di "tintura".

Un tempo c'erano gli osti e i lattai che annacquavano i loro prodotti, ed era una truffa...

Ma torniamo alle zebre, per pregare il Sindaco di dirci se sarà possibile riaverle, negli incroci che costellano la città, o se dobbiamo continuare a fingere che esse ci sono e quindi pretendere che gli automobilisti, mentre da pedoni attraversiamo la strada, non ci schiaccino, con la scusa che non stiamo passando sulle strisce pedonali, come previsto dalla legge.

lunedì 22 febbraio 2010

APERTO UN PREZIOSO SERVIZIO DISTRETTUALE A FAVORE DELLE FAMIGLIE CHE ADOTTANO BAMBINI STRANIERI




LO SPECIALE SERVIZIO SOCIALE NASCE DAL PROGETTO "UN CAMMINO CONDIVISO" REDATTO PER INIZIATIVA DEL COMUNE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO

E' attivo, nella nostra città, lo sportello di sostegno e formazione "post adozione del minore" rivolto alle famiglie adottive presenti nel territorio del Distretto sociosanitario D28, comprendente i Comuni di Barcellona P.G., Basicò, Castroreale, Falcone, Fondachelli Fantina, Furnari, Mazzarrà S.Andrea, Merì, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, Rodì Milici, Terme Vigliatore, Tripi.
Finanziato dal Ministero dell’Interno a valere sui fondi UNRRA (United Nations Relief and
Rehabilitation Administration), lo Sportello è stato attivato con la funzione precipua di fornire un sostegno concreto ai genitori adotttivi nel difficile cammino dell’adozione internazionale e di aiutarli nell’attivazione delle proprie risorse interiori per affrontare adeguatamente le problematiche che emergono nella fase d’inserimento di un minore straniero nelle famiglie e nel contesto sociale.
Il progetto, elaborato dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, è gestito dalla
Cooperativa Sociale “GENESI”, la quale, in sede di procedura di affidamento, ha offerto anche dei
servizi aggiuntivi e migliorativi rispetto all’originaria stesura.
Lo sportello funziona a Barcellona Pozzo di Gotto nella sede di Vicolo Risorgimento n. 8,
tel. 090/9762046, dalle 15,00 alle 18,00 di ogni lunedì e mercoledì.
Le famiglie che intenderanno rivolgersi allo Sportello troveranno l’assistenza e
l’aiuto di figure professionali qualificate. Il progetto, infatti, prevede che sia fornita la consulenza di uno psicologo, un neuropsichiatra infantile e un educatore.
L’equipe professionale è formata dalle D.sse Marilena Briguglio (neuropsichiatra infantile),
Giusy Pino (psicologa) e Silvana Pino (educatrice) ed è coordinata dall’assistente sociale Dott.
Angela Maria Miano.
Il Comune di Barcellona P.G. mantiene la gestione diretta delle funzioni di monitoraggio,
valutazione e pubblicizzazione delle attività progettuali, che sono esercitate dalla Dott. Maria Rita
Camuti, dal Dott. Antonino Cautela e dal Dott. Sebastiano Spasaro.


ASSICURATI AI SINDACI DEL COMPRENSORIO ATO ME 2 I FONDI PER FAR FRONTE ALL'EMERGENZA RIFIUTI

GLI AMMINISTRATORI STAMANI SI SONO PRESENTATI ALLA REGIONE PER UN INCONTRO COL PRESIDENTE, MA SONO STATI ACCOLTI DAI FUNZIONARI CHE HANNO GARANTITO ENTRO DOMANI L'EROGAZIONE DI UN FINANZIAMENTO DI 1.300.000 EURO FINALIZZATO A CONTENERE L'EMERGENZA RIFIUTI DI QUESTI GIORNI

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Nella mattinata di oggi, 22 febbraio 2010, alcuni Sindaci dei Comuni ricadenti nel territorio
dell'Ambito Territoriale Ottimale ME2 si sono recati in delegazione a Palermo per tornare a sollecitare l'intervento del Presidente della Regione Siciliana, On.le Lombardo, a sostegno della Società d'ambito ATO ME2 S.p.A. e dei Comuni interessati dall'attuale “emergenza rifiuti”.
Alla trasferta a Palermo insieme al Sindaco di Barcellona P.G., Dr. Candeloro Nania, hanno
partecipato i Sindaci dei Comuni di Terme Vigliatore (Cipriano), Piraino (Campisi),
Sant'Angelo di Brolo (Caruso), Santa Lucia del Mela (Campo), Gioiosa Marea (Spanó), Rometta
(Abbadessa), Valdina (Di Stefano), Spadafora (Pappalardo), San Pier Niceto (Pitrone, insieme
all'assessore Delia), Oliveri (Pino) e Rodi Milici (Torre) e il Presidente della Società ATO ME2, Ing. Re, e l'amministratore delegato della stessa Società, Gangemi.
Pur non potendo incontrare il Presidente della Regione, il quale era impegnato in altre
concomitanti attività istituzionali, i Sindaci hanno trattato la delicata questione emergenziale con gli alti dirigenti regionali appositamente delegati dal Presidente, ed esattamente il Dr. Scimemi ed il Ragionere Generale della Regione, Dr. Vincenzo Emanuele, i quali nel corso dell'incontro hanno fornito ampia assicurazione che i fondi promessi dall'Assessore Regionale dei Servizi di Pubblica Utilità, On.le Pier Carmelo Russo, a chiusura dell'incontro del 9 febbraio scorso, per un importo di € 1.300.000,00, verranno prontamente erogati, con l'adozione dei necessari atti formali al più tardi entro la giornata di domani.
I Sindaci, anzi, si sono recati a Palermo proprio per conoscere che fine avesse fatto l'impegno
assunto quel giorno dall'Ass. Russo, giacchè ad oggi quei fondi non erano stati ancora erogati.
Il finanziamento reperito consentirà di assicurare il superamento delle criticità attuali e la
piena funzionalità dei servizi di raccolta, smaltimento e conferimento per una decina di giorni, in
attesa, comunque, che vengano studiate ed attuate ulteriori iniziative strutturali di riforma del ciclo dei rifiuti, per le quali resterà alta l'attenzione delle Amministrazioni comunali.

ANCHE PER IL TELEVOTO DI SAN REMO SI SOSPETTANO INTRALLAZZI

IL FESTIVAL NELL'OCCHIO DEL...PADRONE

IL TRIONFO DEGLI ESCLUSI FA SORGERE DUBBI

Il Codacons, assieme all'Associazione utenti radiotelevisivi, domenica mattina ha chiesto alla Guardia di Finanza di Sanremo e all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presidente Calabrò, di sequestrare tutti i televoti che hanno determinato i primi tre classificati al Festival e verificare le utenze di provenienza per escludere che si tratti di utenze collegate ad agenzie specializzate che è noto che svolgono questo mercato. La Guardia di Finanza - chiede il Codacons- dovrà verificare anche se le società private che gestiscono il televoto abbiano interessi o rapporti economici con alcuni dei partecipanti alla gara.

«Credo davvero che il televoto abbia fatto il suo tempo - ha dichiarato il presidente del Codacons Carlo Rienzi - e si deve tornare ai vecchi sistemi delle giurie tecniche o al giudizio del pubblico in sala o attraverso sondaggi pubblici sui siti di musica. Gli interessi economici di produttori e sponsor che ruotano attorno a un disco o a una miss sono enormi e se si scoprirà, cosa che ci auguriamo non avvenga, che il danaro ha condizionato i televoti, scatterà il reato di truffa aggravata. Credo che la Rai farebbe bene a sospendere la proclamazione dei vincitori fino al termine degli accertamenti», conclude Rienzi. /Da:Il Sole 24 Ore

Clicca qui: Sanremo 2010, tutti i dubbi sul televoto più strano della storia ...

domenica 21 febbraio 2010

OGGI GUIDO BERTOLASO HA RAGGIUNTO SAN FRATELLO PER ACCERTARSI DELLA PORTATA DEI DANNI SUBITI DAL PAESE NEBROIDEO


IL capo della protezione civile, sottosegretario Guido Bertolaso, è stato puntuale.
Aveva fatto annunciare che sarebbe andato domenica per un sopralluogo a San Fratello ed oggi - domenica 21 febbraio - è arrivato accompagnato dalla sua scorta ed è rimasto sbalordito davanti allo scenario apocalittico cui è andato incontro, mentre il sindaco e altri amministratori del Comune lo accoglievano.
''La situazione a San Fratello e' molto critica - ha detto sorpreso dalla gravità dei danni - non pensavamo di trovarci davanti a un fronte come questo: ci vorra' almeno un mese per fare una diagnosi definitiva''.:::::: (Foto: Bertolaso ed il sindaco di San Fratello)
'Lo Stato c'e' - ha aggiunto il sottosegretario - e' arrivato immediatamente e non se ne andrà fino a quando non avra' dato tutte le risposte che vogliono gli abitanti di San Fratello''.
Comunque ci vorranno ''molti fondi per il ripristino di queste zone colpite''.
Ma la strada giusta dovrà essere quella della prevenzione. ''E' da otto anni e mezzo che ne parlo, che dico che l'Italia è una e che bisogna investire per prevenire e gestire le emergenze'', ha affermato il capo della Protezione Civile. ''Non sono soltanto i Nebrodi che stanno franando - ha aggiunto - sta franando la provincia e parte della Calabria. C'e' una situazione molto piu' ampia e critica rispetto a un caso isolato''.
Bertolaso ha fatto notare che l'incoscienza ed l'incuria umane sono spesso determinanti in disastri del genere "Gli incendi in estate e le frane in inverno - ha specificato - sono facce della stessa medaglia, dimostrano che al di là degli eventi naturali c'è anche la mano dell'uomo''.
Secondo una prima stima, almeno un centinaio di case a San Fratello rischiano di dover essere abbattute.
Il centro dei Nebrodi continua ad essere un paese a rischio, ma la gente non ha intenzione di andarsene.
''Le istituzioni si devono muovere in fretta per mettere la zona in sicurezza e fare in modo che si possa restare, tutti. Perche' questo Bertolaso e gli altri lo devono sapere: noi da qui non ce ne andiamo e non permetteremo che il paese muoia'', ha protestato la gente.
''Non posso garantire che tornerete alle vostre case, ma certamente resterete a San Fratello'', ha risposto Bertolaso. In sottofondo, le polemiche non sono mancate e sono state anche aspre, soprattutto nei confronti del Capo del Governo: la popolazione dello sfortunato paese vorrebbe che il presidente Silvio Berlusconi si facesse vivo in Sicilia, venisse per garantire l'aiuto dello Stato, perchè non si deve dire che "ci sono italiani di serie A e italiani di serie B".
"Anche noi siamo italiani'', è stato detto un po' da tutti.

TERMINI IMERESE AL FESTIVAL DI SAN REMO



Maurizio Costanzo ha introdotto e presentato al pubblico dell'Ariston tre operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese in rappresentanza di tutti i colleghi metalmeccanici che vedono il proprio posto a rischio, offrendo loro una platea di milioni di italiani.

"Da una situazione in cui ci veniva presentato il rilancio di Termini, a distanza di due anni ci troviamo di fronte al baratro della chiusura dello stabilimento" ha dichiarato Calogero, il primo dei tre operai intervistati. "Ci sono le possibilità per mantenere il posto di lavoro, e bisogna lottare per far sì che ciò accada".

Gli altri due operai intervenuti fanno parte dei lavoratori dell'indotto. Il terzo dei tre intervistati fa parte del gruppo degli operai che hanno inscenato la loro protesta salendo sul tetto dello stabilimento.

Al termine dell'intervista, Maurizio Costanzo ha inopportunamente dato la parola al leader del PD Bersani.
"Avete fatto benissimo ad ospitare questi lavoratori - ha dichiarato Bersani - per dare importanza al tema del lavoro".
Dal loggione diversi l'hanno fischiato.Il segretario del Partito democratico ha tagliato corto passando la parola al ministro Scajola, che ha assicurato l'intervento del governo per tutti i lavoratori in crisi. Maurizio Costanzo ha concluso rimproverando quanti avevano rumoreggiato tra il pubblico

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Sanremo, il festival dello scontento: nell'Ariston in rivolta ...





Tratto da: Sicilia to day

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