sabato 6 febbraio 2010

PRESENTATO A MESSINA IL CIRCOLO DELLA NUOVA FORMAZIONE POLITICA DI NIKI VENDOLA: SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'


Stamatina, nella Sala del Consiglio della Provincia regionale , è stato presentato il Circolo Territoriale di Sinistra, Ecologia e Libertà intitolato a Matteo Cucinotta, istituito nella città dello Stretto.
Sull'onda del successo conseguito recentemente in Puglia dal coordinatore nazionale Niki Vendola, nel corso delle primarie per la candidatura a Governatore della Regione, la nuova formazione politica, nata con l'impegno fondante di evitare la frammentazione delle forze di sinistra sconfitte alle ultime elezioni nazionali, tende a mettere le proprie radici anche nel nostro territorio.
Daniele Alacqua, eletto coordinatore cittadino di Sinistra ecologica e libertà, nel presentare il circolo, ha sottolineato che
" Non ha senso oggi chiudersi in egoistici steccati. -ha proseguito Ialacqua- La sconfitta della sinistra è stata epocale non solo perché ha comportato l'esclusione dal parlamento nazionale di partiti storici, quanto perché ha certificato la perdita della connessione fra quei partiti e il loro popolo; l'oscurarsi di ogni prospettiva di cambiamento."
Numerosi interventi hanno contribuito a mettere a fuoco progetti e obiettivi del circolo. Irene Romeo, studentessa di filosofia, facendo riferimento al successo conseguito da Nichi Vendola ne ha individuate le ragioni soprattutto nella capacità del presidente pugliese di reinventare una "grammatica" che metta la politica nelle condizioni di farsi strumento utile a combattere tutte le forme della solitudine e dell'esclusione tipiche del nostro tempo.
Beniamino Ginatempo, professore di fisica dell'Università di Messina, ricordando l'amico e compagno Matteo Cucinotta, si è soffermato sul legame fra le battaglie ambientaliste e quelle per il lavoro. Egidio Maio , combattivo operaio della centrale Enel di Milazzo, ha illustrato le prossime tappe del movimento per la difesa dell'acqua pubblica; mentre è toccato allo storico ambientalista Peppino Restifo parlare del comitato scientifico di SEL: un organismo originale , che mette insieme iscritti e non iscritti impegnati nel portare avanti l'elaborazione teorica necessaria alla ricostruzione di un'identità forte per la nuova sinistra italiana.

Con tutti hanno interloquito gli ospiti presenti: tra gli altri, il segretario della Camera del Lavoro di Messina Lillo Oceano; Alfredo Crupi e Citto Saija, del PRC/Federazione della Sinistra, il portavoce provinciale Salvatore Chiofalo, che ha concluso l'incontro, facendo notare la prevalenza della componente giovanile nel nuovo circolo territoriale messinese.
Il circolo Matteo Cucinotta si propone di produrre inchieste e documentazioni, riportare la politica nel territorio, fuori dai salotti televisivi, recuperando l'esperienza del "circolo itinerante" con l'incontro dei cittadini dove vivono e lavorano per offrire loro ascolto e voce, dare sostanza ad una opposizione oggi asfittica e provare , quando sarà il momento, a costruire un progetto di governo credibile alternativo.

COSTITUITO A MESSINA IL CIRCOLO TERRITORIALE DI SINISTRA INTITOLATO A MATTEO CUCINOTTA

IL SINDACALISTA MESSINESE RIMASE VITTIMA NEL ROGO DEL RIFUGIO DEL FALCO IN PATTI

Si terrà oggi alle ore 10 presso, la Sala del Consiglio Provinciale a Messina, la presentazione del Circolo Territoriale di Sinistra, Ecologia e Libertà intitolato a Matteo Cucinotta, il sindacalista scomparso nel rogo del Rifugio del falco (Patti) nel giorno del suo 57mo compleanno, insieme a familiari e lavoratori. Presiederanno l’iniziativa dal titolo “Dalla Puglia alla Sicilia: la sinistra che verrà”, Salvatore Chiofalo (coordinatore provinciale di SEL) e Daniele Ialacqua (portavoce del circolo territoriale di Messina “Matteo Cucinotta”).

venerdì 5 febbraio 2010

SE NON SIAMO CADUTI NEL RIDICOLO POCO CI MANCA



Quanto prima entrerà in vigore il permesso «a punti», per l'extra comunitario che intende ottenere o mantenere il permesso di soggiorno: un po' come la patente di guida.
Chi riesce ad integrarsi vede accresciuto il punteggio, chi viola le leggi o non è in regola con gli impegni proposti dala legge, perde punti fino a esaurimento. E in questo caso scatta l'espulsione.
È uno degli emendamenti messi a punto dai senatori della Lega Nord per il ddl sulla sicurezza.
Tra le varie prove ci sarà la conoscenza della lingua, quella della Costituzione, l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale, l'attestato del regolare contratto abitativo, eccetera.
A quanti chiederanno il permesso di soggiorno, verrà proposto di firmare un «accordo per l’integrazione » e firmarlo comporterà il farsi carico di una serie di obblighi e di adempimenti che, solo se portati a termine, permetteranno di raggiungere i 30 punti indispensabili per ottenere l'attestato di soggiorno.
Se l'extra comunitario commette reati i punti gli vengono tolti. Se dopo i due anni, non raggiunge i 30 punti, l’immigrato ha un altro anno di tempo per arrivare al punteggio richiesto; dopo - se sarà sotto i 30 - scatterà l’espulsione.
La nuova regola imposta dalla Lega viene ritenuta bislacca persino da Carlo Giovanardi, sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla famiglia.
In due anni, più uno, secondo l’intesa raggiunta, l’immigrato deve raggiungere 30 punti che gli vengono assegnati attraverso “esami” di lingua, di formazione civica, ecc.
''Qui - spiega Giovanardi - non si parla ne' di clandestini, ne' di irregolari, ne' di lavoratori extracomunitari che vogliono conseguire la cittadinanza italiana, ma semplicemente di lavoratori perfettamente in regola con le vigenti norme sull'immigrazione che richiedono di conseguire il permesso di soggiorno".
Soltanto il permesso di soggiorno? Figuriamoci che cosa si pretenderebbe se i soggiornanti regolari aspirassero alla cittadnanza!
Gli si richiederebbe, come minimo, di superare sette prove, come quelle affrontate, nella fiaba della principessa incantata, dagli apiranti alla sua mano.

I COMUNI DI MILAZZO E BARCELLONA INTERVENGONO D'URGENZA PER AFFRONTARE L'EMERGENZA RIFIUTI




I sindaci di Milazzo e Barcellona, di fronte all'aggravarsi dello stato d'emergenza determinato dall'accumulo di rifiuti nelle due città, al fine di impedire che il perdurare d'una intollerabile situazione influisca sulla salute dei cittadini, in attesa che il problema venga affrontato definitivamente alla radice, hanno deciso di ordinare interventi diretti da parte delle Amministrazioni da loro rette.
Pure avendo entrambi, ciascuno per conto proprio, diffidato ATO ME2 per il protrarsi della sua inottemperanza, hanno disposto provvedimenti di spesa direttamente a carico provvisorio dei propri Comuni.
Come emerge dall'ordinanza sindacale del sindaco di Milazzo, Italiano, il servizio straordinario e urgente di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani sarà effettuato per conto del Comune, però in danno dell'ATO ME 2.
Inoltre Italiano ha i disposto che gli uffici comunali avviino subito la necessaria procedura per la rivalsa delle spese, a qualunque titolo sostenute dal Comune per l’attuazione dell’ordinanza, nei confronti dell’Ato Me 2 spa di fatto inadempiente nella raccolta e conferimento alla discarica dei rifiuti. CLICCA
Il sindaco di Barcellona, Nania, che già con ordinanza del 2 febbraio aveva diffidato l'ATO a intervenire immediatamente per l'attuazione del servizio d'emergenza a Barcrellona, non avendo ottenuto alcun risultato se non la risposta che l'Amministrazione dell'Ambito territoriale di Messina due non ha alcuna disponibilità finanziaria al tal uopo, ha adesso stabilito di fare intervenire la propria amministrazione con uno stanziamento in denaro che consenta il pagamento della discarica per due settimane. Sempre riservandosi di porre a carico dell'ATO le spese effettuate.
Adesso bisogna vedere se esistono le ragioni per consentire la conclusione dello stato d'agitazione del personale, che intanto è stato inoperoso per il mancato pagamento delle proprie spettanze.

CI SAREBBERO MODI E STRUMENTI PER SMALTIRE ECOLOGICAMENTE LA MONDEZZA CHE PRODUCIAMO

In un commento al post di ieri sull'emergenza, COSIMO, in risposta ad Elio Gabalo poneva una domanda: allora sta "munnezza" dove la dobbiamo smaltire?
Come si smaltisce?
Si dovrebbe smaltire come fanno o intendono fare le popolazioni civili, che sono riuscite intanto ad usare meno plastica possibile (leggi sacchetti), hanno saputo e sanno discriminare il rifiuto inerte da quello umido, arrivando al massimo possibile del differenziato, e presto saranno in grado di utilizzare persino strumenti ecologici tipo "THOR", come quello che si può rintracciare in You tube con questo link :
CLICCA

Thor - l'alternativa all'inceneritore
Da noi, soluzioni del genere sembrano impensabili.
Visto che ci riesce più comodo usare i sacchetti del supermercato, riempiti di tutto ciò che vogliamo smaltire, ricorrendo al trafficoso trasferimento in costose discariche che, prima o poi, renderanno tutto il paese una discarica.
Questa è la mentalità generale, che continua a vigere con il beneplacito di chi ci governa.
Non dimentichiamo che per tanti anni abbiamo utilizzato una discarica a Trefinaite, incontrollabile in tutti i sensi, senza che nessuno di noi - tranne qualche mosca bianca - si allarmasse...
Questo dice tutto.

giovedì 4 febbraio 2010

AVEVA IL SALAME SUGLI OCCHI

Berlusconi afferma di non aver visto il Muro alto otto metri che separa Betlemme dalla Cisgiordania.
"Che effetto le ha fatto?", è stata la domanda di un rappresentante della Stampa, a conclusione dell'incontro di Berlusconi con Abu Mazen.
E la risposta del premier è suonata come una gaffe diplomatica.
"Mi dispiace - ha detto, ghignando un sorriso- ma non me ne sono accorto, in quanto stavo rimettendo a posto le miei idee, prendendo appunti sulle cose che avrei dovuto dire al presidente incontrandolo. So di deluderla e me ne scuso".



Sopra: Una strada israeliana soltanto per coloni vicino a Gerusalemme. Il Muro dipinto evita lo sguardo verso il paese palestinese da cui è stata rubata le terra per la sua costruzione.

MONDEZZA: UNO SFACELO CHE RISCHIA DI NON POTERSI EVITARE



I MILAZZESI, STANCHI E PREOCCUPATI, PROGRAMMANO UN'ORIGINALE PROTESTA

Domani i Milazzesi dovrebbero scendere in piazza per una passeggiata lungo le vie della città in segno di protesta per il crescente stato di disagio e di rischio per la salute, causato dall'accumulo di rifiuti in ogni angolo del centro e della periferia.
L'appello ai cittadini, diffuso tramite web, dovrebbe indurre gli abitanti a partecipare ad una specie di percorso, definito tour della munnizza , ciascuno portando in mano un sacchetto della spazzatura prodotta in casa.
Sarà un modo originale per sottolineare che, a Milazzo, come a Barcellona e in tutti gli altri centri disserviti da ATO ME 2, si è gia al collasso ambientale e urgono pertanto interventi d'emergenza che vadano oltre la normale raccolta dei rifiuti.
Normalizzazione che, a quanto sembra, sta diventando una chimera.
Ho riportato questa notizia riguardante Milazzo, in attesa di constatatare quale e quanta sarà la partecipazione dei nostri vicini di casa, ma anche per riflettere su un altro particolare e pormi questa domanda: che cosa saremo capaci, noi di Barcellona Pozzo di Gotto, di fare per dimostrare tutta la nostra preoccupazione e il bisogno di non tollerare oltre tale sfacelo?

FRA' GALDINO

mercoledì 3 febbraio 2010

L'FNS DICE "NO" AD OGNI IPOTESI DI CENTRALI NUCLEARI IN SICILIA

PROPONE CHE SI FACCIANO VALERE LA SPECIALITA'DELL'AUTONOMIA

LA VOLONTA' E LE PROTESTE DEL POPOLO SICILIANO


Gli Indipendentisti di FNS respingono l'ipotesi di allocare a Palma Montechiaro - o in qualsiasi altra parte della Sicilia - una centrale nucleare .

"In questi giorni - si fa notare in un documento - alcuni organi di informazione hanno dato infatti per scontato che una centrale nucleare verrebbe realizzata anche in Sicilia e addirittura che questa dovrebbe essere allocata a Palma Montechiaro, in provincia di Agrigento"

"Il tutto senza tenere in alcuna considerazione la volontà, le esigenze ed i diritti costituzionali del Popolo Siciliano; senza alcun rispetto per le vocazioni del territorio ; senza tenere conto del fatto che proprio la Sicilia - l'intero arcipelago siciliano cioè - ( terra del sole, per antonomasia) , in quanto a fonti energetiche rinnovabili, ha potenzialità immense e variegate che soltanto la inadeguatezza della classe politica pseudo- dirigente degli ultimi sessant'anni ha impedito di valorizzare e di utilizzare come , queste fonti, avrebbero meritato. E senza tenere conto delle notizie secondo le quali, ancora oggi, la SIicilia esporterebbe energia elettrica."

"Il tutto trascurando- fra gli altri- il fatto che non si possono e non si devono realizzare centrali nucleari in quelle aree che -come la Sicilia - sono altamente esposte a fenomeni sismici".

"E - fra le tante condizioni d'incompatibilità - è stata ignorata con disinvoltura la "particolarità " che la SIicilia è ricca di vulcani. E che è anche circondata da vulcani , svegli e/o addormentati, capaci, comunque, di grandi e tragiche sorprese".

"Insomma - continua il documento - in tutta questa operazione le esigenze di sicurezza dei SIiciliani, della vita dei Siciliani, della salute dei Sicliani, del futuro dei Siciliani, sembrano essere state messe all'ultimo posto ed affidate alla tecnologia - peraltro sospettata di essere obsoleta - dei costruttori di centrali nucleari".

"Un'ultima puntualizzazione. Nell'esprimere apprezzamento per le proteste espresse e per gli ordini del giorno approvati dal Comune di Palma Montechiaro (al quale indirizziamo i nostri sentimenti di forte solidarietà) e dall'ARS e dal Governo Regionale, l' FNS ritiene che si debba e si possa esercitare, con assoluta priorità, il diritto-dovere d'impugnare presso la Corte Costituzionale ( in attesa che venga ripristinata l'Alta Corte della Regione Siciliana prevista dallo Statuto) ogni provvedimento legislativo o amministrativo dello Stato, mirante alla costruzione, in Sicilia ,di centrali nucleari".


CHISSA' CHE COSA CI VORREBBE PER LIBERARCI DALLE MONTAGNE DI RIFIUTI CHE MINACCIANO DI SOFFOCARCI



CERTAMENTE NON ESISTE LA SPERANZA CHE VENGA UN LEADER MAXIMUM A SALVARCI


Ecché, siamo giunti al punto di avere superato la gravità dell'emergenza rifiuti che per anni ha soffocato Napoli?
Ed io, e noi, che abbiamo onestamente pagato salatissime tariffe, dobbiamo affogare nella spazzatura perché l'ATO non è capace di far fronte alla rinuncia dell'Azienda appaltatrice - Gesenu - di continuare il pubblico servizio, col pretesto di non avere disponibilità finanziaria a causa dell'esuberante credito nei confronti dell'Ambito territoriale di Messina 2?
Ecché, siamo davvero usciti di senno ad accogliere quasi assuefatti le solite scusanti di chi ci ha messo in questa tremenda situazione, costruendo un carrozzone politico che, tra incompetenza e lassismo, ci ha portato a tanto?
La drammaticità di questa situazione ieri ha avuto la sua giusta eco nell'incontro tenutosi presso l'Ufficio del Lavoro di Messina, al quale hanno partecipato: per la soc. Gesenu SpA il direttore generale Giuseppe Sassaroli, assistito dall'avv. Rodolfo Valdina; per l'ATO ME 2 il presidente Salvatore Re e l'amm. del. Santi Cangemi; per le OO.SS. Antonio Testa (Fit Cisl) , Isabella Calì (Cgil) Lorenzo Gitto (Uil), nonché una delegazione di lavoratori RSU.
Nel corso dell'incontro, il rappresentante della Gesenu ha confermato la decisione dell'azienda di troncare l'attività di servizio e di avere cominciato a procedere al licenziamento collettivo dei dipendenti, "ribadendo che l'unica alternativa a tale procedura dovrebbe essere la disponiblità dell'ATO di assumere le maestranze, per assicurare la continuità giuridica dei rapporti, anche in attesa di diverse soluzioni gestionali: tanto più che l'ATO mantiene alle sue dipendenze dirette una parte del personale e si è fatto carico nell'ultimo periodo di surrogarsi all'impresa appaltatrice nell'erogazione delle retribuzioni".
I sindacati hanno reagito sostenendo l'illegittimità del licenziamento dei dipendenti, nei confronti di 156 dei quali (in totale sono 306) la società Gesenu ha già avviato le procedure di licenziamento collettivo.
Per quanto riguarda il pagamento delle spettanze, considerato lo stato creditizio dell'Azienda nei confronti di ATO ME2, le organizzazioni sindacali hanno chiesto all'ATO di provvedere intanto almeno al pagamento delle spettanze dei lavoratori, sollecitando a tale fine la documentazione contabile relativa a tali spettanze.
Ma il presidente di ATO ME 2, di fronte a tali richieste ha dovuto aprire le braccia e dichiarare che "fino a qualche settimana fa ha potuto far fronte agli impegni economici presi nei confronti dei lavoratori e parzialmente anche nei confronti della Gesenu. Adesso l'ATO non è più nelle condizioni di potere rispettare gli impegni delle ditte appaltatrici e subappaltarici e della stessa società d'ambito.------------ verbale dell'INCONTRO===>
Per l'Ufficio del Lavoro, la procedura avviata dalla Gesenu non è conforme alla legge, in quanto trattasi di servizio pubblico e non è consentita la sua interruzione.

Ma intanto, la realtà è questa: il servizio è già interrotto da un pezzo, sia per l'agitazione dei lavoratori, sia per le difficoltà del conferimento in discarica, cui si aggiunge la prospettiva del licenziamento collettivo.
E a ciò si sta finora reagendo discutendo, promettendo reazioni, o come ha fatto capire il sindaco del Comune capofila, Candeloro Nania, assicurando la propria disponibilità a cercare, assieme ad altri interessati al problema, un approccio col presidente della Regione, l'unico che potrebbe e dovrebbe avere i mezzi per una soluzione dello sconcio.
Ma basterebbe la semplice disponibilità ad un incontro, sia pure con il Governatore di Sicilia, per una rapida azione risolutiva?
Crediamo di no.
Qui ci vorrebbe almeno una forte azione corale, con la discesa in piazza di tutti i sindaci dei 38 Comuni coinvolti in questa sozzura, accompagnati dai loro assessori e dai consiglieri degli stessi 38 centri, divenuti ormai ricettacoli di lerciume.
Ho detto ci vorrebbe: ma non credete che io ci creda che ciò avvenga.

martedì 2 febbraio 2010

ANCORA QUALCHE GIORNO E SI AFFOGA NELLA SPAZZATURA


<===OPERATORI .......ECOLOGICI






Con l'emergenza rifiuti, 38 paesi della fascia settentrionale della nostra provincia stanno rischiando troppo.
Già le strade di quasi tutti i centri del territorio compreso tra Brolo e Villafranca, facente capo per la gestione rifiuti ad ATO ME2, sono stracolme di mondezza in decomposizione e non pare che ci sia speranza di prossimi interventi riparatori.
Per un grosso motivo: c'è penuria di liquido per potere pagare il servizio di raccolta e di smaltimento, cioè il personale e le discariche.
Tale penuria, che in parte è determinata da cattiva gestione e in parte dall'evasione del pagamento della tia da parte di numerosi utenti, ha portato ad indebitamenti con l'impresa appaltatrice del servizio - Gesenu - e con i gestori delle discariche.
Le conseguenze, subite in prima fila dagli operatori ecologici, ogni mese in agitazione per il tardato pagamento delle spettanze, si sono ovviamente riversate nella qualità del servizio, con lo scandaloso risultato dell'altalenante accumulo di montagne di rifiuti nelle strade dei centri mal serviti da ATO ME 2.
Un tale stato di cose, già grave di per sè stesso, viene adesso ancor più aggravato dalla decisione della Gesenu di rescindere il contratto con l'ATO, a causa del mancato pagamento delle competenze: l'impresa sostiene infatti d'avere accumulato, nei confronti di ATO ME 2 un credito di circa 37 milioni di euro e ciò le impedisce di far fronte alle spese. Ne risentono quindi le maestranze, che non possono essere pagate e che, peggio ancora, Gesenu ha deciso di licenziare.
Ieri l'altro, presso l'Ufficio Provinciale del Lavoro di Messina, in un incontro tra le rappresentanze sindacali e quella dell'impresa appaltatrice, s'è dovuto capire che la decisione di Gesenu è categorica e che la crisi è ormai in atto, in quanto l'ATO non si sente in grado di farsi carico del peso che l'Azienda non intende più accollarsi: non può cioè assumere i 156 lavoratori lasciati allo sbando e non è attrezzato per la raccolta e il trasporto della spazzatura.
Il segretario generale della Fit Cisl di Messina, Enzo Testa, che ha partecipato all’incontro tenutosi presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro di Messina, rendendosi conto della gravità della situazione, si dice convinto che ormai il sistema sia giunto al collasso. "Il problema - dice Testa - nasce a monte. L’Ato Messina 2 non incassa da tutti la tassa sui rifiuti solidi urbani, anche perché i Comuni non hanno approvato il piano tariffario e quindi gli evasori non possono essere perseguiti. A questo punto, il problema diventa politico e il rischio di un’emergenza sanitaria è concreto. È necessario che i Comuni si attivino intanto per l’approvazione delle tariffe e, vista l’emergenza, per attingere al fondo di rotazione regionale onde assicurare gli stipendi ai lavoratori e il regolare svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti per il periodo di transizione sino all’assegnazione del nuovo bando che dovrebbe avvenire in circa sei mesi".
"Come Fit Cisl - conclude il sindacalista - abbiamo affermato che è improponibile che la Gesenu lasci il servizio in questo momento. E abbiamo ribadito che, qualora la Gesenu abbandoni, l’Ato Messina 2 dovrà farsi carico di assumere i 156 dipendenti in atto impiegati dall’azienda”.
Ma come? Con quali mezzi?
Siamo proprio nella merda.

LA FIAT NEL MIRINO DEGLI "ITALIANI"


BIASIMATO IL COMPORTAMENTO DELLA MAGGIORE CASA AUTOMOBILISTICA ITALIANA

Stamattina un centinaio di concessionarie della casa automobilistica in oltre 40 città italiane, da Torino a Palermo, sono state trovate 'sigillate' con il nastro bianco e rosso e striscioni con la scritta 'Fiat odia l'Italia".

Il centro sociale di destra ha rivendicato l'iniziativa


LA STRADA COMUNALE "PELLIZZERI" POTRA' ESSERE RIPARATA

QUASI 120.000 EURO SARANNO SPESI PER IL SUO RIASSETTO

Il comune di Barcellona Pozzzo di Gotto ha indetto un bando di gara al pubblico incanto per l'esecuzione di lavori nel proprio territorio e precisamente nella frazione di Acquaficara, per il consolidamento e il ripristino della strada comunale "Pellizzeri".L'importo complessivo, per la messa in atto di tali lavori stradali ammonta ad € 118.436,52,compresi gli oneri di sicurezza.
Tali lavori non sono scorporabili, ne subappaltabili e dovranno essere eseguiti entro sei mesi dalla data di consegna.
Tali lavori fanno parte di uno stralcio del cronogramma relativo al piano strategico redatto dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
Con tale atteso intervento, finalmente sarà possibile mettere in condizione di stabilità per una transitabilità ottimale un'arteria utilissima di collegamento collinare, ancorchè secondaria, da tempo rimasta in condizioni d'insicurezza, sia per il fondo stradale sia per il rischio di smottamenti.

TAG: BARCELLONA POZZO DI GOTTO Piano Strategico



lunedì 1 febbraio 2010

A TERMINI IMERESE OLTRE AL DANNO SI RISCHIA LA BEFFA



IL MINISTRO SCAIOLA HA DI RISERVA SEI O SETTE ALTERNATIVE



Quale sarà la sorte dell'industria in Sicilia, ce lo sta facendo capire la difficile vertenza sulla permanenza o meno a Termini Imerese dello stabilimento Fiat.
Marchionne è fermamente deciso a toglierlo di mezzo, perchè improduttivo, e probabilmente ci riuscirà.
Non solo perchè è tenace e testardo, ma anche perchè la politica non riesce a mettere quei paletti che avrebbe il dovere e il diritto di porre di fronte ad una Fiat che ha succhiato allo Stato miliardi di lire prima e miloni di euro dopo.
Ed è così che il Ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scaiola, prova a mimetizzare, sotto altra specie, quel che il Governo Berlusconi non è in grado di imporre a Marchionne, assicurando che, nel caso in cui non si riuscisse a convincere la Fiat a rimanere a Termini Imerese, in qualità di produttrice d'auto, c'è sempre la prospettiva di una soluzione.
Anzi - stando a quanto ha recentemente balbettato Scaiola - ci sono almeno sette spiragli per bene sperare, anche se ancora esistono motivi di riserbo per valutarne la consistenza.
Insomma ci sarebbero delle alternative, da vagliare, per potere scegliere quella che dovrebbe fare al caso di Termini Imerese.
Poiché è girata l'ipotesi che si possa riconvertire lo stabilimento della cittadina siciliana in altro genere di produzione; e siccome tale ipotesi sembra essere stata caldeggiata dallo sponsor del nucleare in Italia Claudio Scaiola, nasce spontaneo il sospetto che il maggiore dei sette spiragli ventilati dal Ministro possa essere appunto la costruzione di una delle auspicate centrali nucleari italiane: da attuarsi ovviamente a Termini Imerese.
Si avrebbe così oltre al danno la beffa.

CLICCA QUI

NO AL NUCLEARE (video): Al posto della Fiat in piena crisi ...

VOGLIAMO TENTARE DI SVEGLIARE ELETTRONICAMENTE I NOSTRI ASSESSORI? BASTA UN CLICK

Il generale Franz, quando su questo Blog segnaliamo qualche problema agli amministratori, giustamente si pone delle domande: "Quali effetti avranno questi post che mostrano ai nostri assessori problemi d'affrontare? Risponderà qualcuno?" E nel dubbio o sospetto che le segnalazioni passino in cavalleria Franz esclama Bah! Boh!"
Ciò mi ricorda una vecchia canzoncinadi cui riportiamo il testo
Ba-Be-Bi-Bo-Bu (in inglese)
B-A-ba, B-E-be, B-I-bi, Ba-be-bi, B-O-bo, Ba-be-bi-bo B-U-bu, Ba-be-bi-bo-bu.

Ma allora siamo ridotti così a Barcellona, al mutismo assoluto da parte di chi ci dovrebbe spiegare cosa si può fare e cosa si sta facendo per questa città?
I nostri rispettabilissimi assessori, che il sindaco Candeloro Nania ha delegato ad amministrare settori delicati ed importanti per la vita cittadina, perchè mai non ci degnano d'un loro intervento?
Potrebbero farlo almeno uuna volta.
Non hanno il tempo di seguire barcellonablog, o addirittura non lo conoscono o, peggio!, non lo ritengono degno di essere seguito?
Tutto è possibile: e pertanto non ci meravigliamo se restiamo inascoltati.
Ma quanti ci seguono - e ce ne sono parecchi che s'indignano per il silenzio - potrebbero fare qualcosa per sollecitare l'intervento costruttivo di chi ci amministra?
Certamente sì!
Conosciamo, di ogni assessore, l'indirizzo e-mail, sia perchè è segnalato nel sito del Comune, sia perchè recentemente l'abbiamo riportato nel blog. Basterebbe che, da parte di ognuno che lo volesse fare, venisse trasmesso per posta elettronoica l'articolo da segnalare, e si potrebbe almeno tentare di sollecitare qualche risposta.
........................................Per fare ciò, basta un semplice clic sul simbolo della lettera alla base di ciascun post che s'intende inviare, senza quindi dovere entrare nella propria casella e-mail.
Qualcuno potrebbe chiedere: "Ma perchè non lo fa direttamente la redazione di barcellonablog?"
Rispondiamo:"Per una semplicissima ragione: se lo facessimo soltanto noi, mancherebbe il peso della vostra voce....che democraticamente è importantissimo.

fra' Galdino

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La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
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