martedì 28 dicembre 2010

L'ALBERO C'INSEGNA COME SOPRAVVIVERE


C'è una notizia davvero strabiliante che, se andrà a buon fine, costituirà davvero la soluzione ottimale del fabbisogno energetico nel mondo. Proviene dal "California Institute of Technology" e ci "garantisce" che dai raggi del sole avremo sicuramente 'l'energia liquida' del futuro".
La garanzia in realtà ce la dovrà dare quel processo naturale che abbiamo appreso studiando il segreto della vita delle piante, quella "fotosintesi clorofilliana" che tanta curiosità suscitava nei miei alunni, quando apprendevano la meravigliosa trasformazione che la luce solare è in grado di operare nelle piante.
Stando agli esperimenti effettuati dall'Istituto americano,
"un semplice reattore, imitando il comportamento delle piante, è in grado di sfruttare i raggi luminosi per la produzione di syngas (gas di sintesi) a partire da acqua e CO2. Non si tratta di una speranza per il futuro o di un’idea tutta da dimostrare, ma del lavoro condotto da un team di scienziati presso il California Institute of Technology. “Ci troviamo di fronte ad un grande problema energetico e dobbiamo pensare in egrand” ha commentato la Professoressa Sossina Haile a capo del gruppo di ricerca. Il progetto avviato dall’istituto californiano ha superato brillantemente la fase di laboratorio. Alla base del successo un metallo, il cerio, facilmente reperibile e comune come il rame e pertanto anche poco costoso, al contrario del platino normalmente impiegato come catalizzatore energetico. “Non ci sono costi proibitivi nel nostro progetto” ha riferito la Haile “E c’è un’abbondanza di cerio a disposizione di questa tecnologia dando così un importante contributo al settore globale del rifornimento di carburanti”.

Entrando nello specifico il reattore utilizza uno specchio parabolico per concentrare i raggi solari all’interno della camera di reazione dove il cerio catalizza la rottura delle molecole d’acqua e di anidride carbonica. L’ossido di cerio riscaldato riesce a guidare gli atomi di ossigeno al di fuori del proprio reticolo cristallino. Raffreddando gli elementi si ha come risultato l’estrazione delle molecole di ossigeno e quindi la produzione idrogeno e di monossido di carbonio. “Il trucco è l’ossido di cerio, è altamente refrattario” ha dichiarato la Haile “ma mantiene ancora questa enorme capacità di liberare ossigeno. Può arrivare a perdere un ottavo delle sue molecole di ossigeno”. Secondo i primi calcoli un reattore di questo tipo posizionato sul tetto di un’abitazione potrebbe generare una media di tre galloni di carburante al giorno, per poi essere utilizzato per alimentare i mezzi di trasporto o per lo stoccaggio dell’energia solare, garantendo un’importante riserva di combustibile da impiegare nei momenti di picco della domanda energetica. Il team si dovrà ora impegnare su una serie di miglioramenti del sistema primo fra tutti il perfezionamento dell’isolamento, una mossa semplice da cui ci si aspetta però addirittura la triplicazione dell’efficienza energetica".

fonte:(Rinnovabili.it)

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