mercoledì 6 ottobre 2010

Ancora emergenza rifiuti a Napoli e ritardi siciliani



Comunicato:

La Rete Rifiuti Zero da sempre sostiene la necessità di misure a monte per la gestione dei rifuti. Pertanto per noi era facile prevedere che l’emergenza rifiuti a Napoli, posto che fosse mai finita, sarebbe tornata ad esplodere, con buona pace della propaganda governativa. Le ultime vicende dimostrano che una soluzione basata su inceneritori e discariche temporanee/definitive manca di stabilità: è bastato un guasto agli impianti, qualche protesta degli operatori ecologici, e Napoli è ripiombata nella emergenza igienico-sanitaria. Noi riteniamo che queste vicende dimostrino inoppugnabilmente che la soluzione proposta dal governo per la Sicilia, basata sugli impianti e sull’incenerimento invece che su organizzazione del recupero e del riciclo, siano solo uno spreco di denaro pubblico e favori resi a grandi gruppi industriali.

Le cause dell’emergenza sono principalmente due. La prima è che rifiuti ne facciamo troppo velocemente troppi. La seconda è che depositiamo nei cassonetti rifiuti sporchi insieme ad altro materiale pulito che non è necessario buttare: se separassimo in casa anche soltanto le parti umida e indifferenziata, il materiale restante non puzzerebbe. Per rimuoverle entrambe c’è una soluzione che non richiede costosissimi impianti ipertecnologici, ma solo le mani dei cittadini e degli operatori ecologici: la raccolta porta a porta. Se ciò fosse poi accoppiato alla buona politica e cioè: 1) una politica tariffaria che incentivasse alla riduzione di rifiuti e premiasse riuso, recupero e riciclo; 2) una politica industriale che favorisse la nascita di piccole imprese che potessero acquisire a basso costo le materie prime-seconde così raccolte per riprocessarle e ricommercializzarne i prodotti, l’emergenza sarebbe evitabile e si creerebbero migliaia di posti di lavoro.

Tuttavia noi temiamo che l’emergenza in Sicilia possa essere voluta per esautorare i territori e gli enti locali, consentire interventi in deroga alle leggi e realizzare inceneritori costosi, perniciosi e, per quello che si vede a Napoli, inutili. In tal senso ci spaventa e preoccupa il ritardo nella presentazione del piano regionale dei rifiuti, atteso in ottemperanza al decreto governativo di commissariamento del 9/7, entro il 21/9. Facciamo, dunque, appello al commissario/governatore Lombardo affinché voglia immediatamente e definitivamente abbandonare qualunque piano che preveda il trattamento solo a valle dei rifiuti, e muoversi lungo le linee da noi sopra suggerite. E ciò soprattutto allo scopo di non fornire pretesti al governo nazionale per imporre in Sicilia soluzioni drammaticamente sbagliate come quella applicata in Campania.

Rete Rifiuti Zero Messina (Beniamino Ginatempo)

Rete Rifiuti Zero Palermo (Donatella Costa)

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