lunedì 18 ottobre 2010

RIVENDICHIAMO IL DIRITTO ALLA MEMORIA STORICA E SOPRATTUTTO IL DIRITTO ALLA VERITA', ALLA GIUSTIZIA E AL RISPETTO DELLA DIGNITA' DEL POPOLO SICILIANO,




COMUNICATO FNS:

Palermo, 18/10/2010 - Ricorre, in questi giorni, il 66° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI VIA MAQUEDA, avvenuta, appunto, il 19 Ottobre del 1944, nella centralissima Via Maqueda.

Fu una STRAGE orrenda, nella quale persero la vita almeno VENTIQUATTRO persone (la maggioranza delle quali erano giovani). Mentre i feriti furono alcune centinaia. La Via Maqueda restò coperta di sangue e fu necessario chiamare i pompieri per "RIPUILIRLA".

Tutto partì da una manifestazione popolare di protesta di diverse migliaia di persone che chiedevano pane, lavoro, libertà, giustizia, progresso, ripristino dei servizi essenziali. E si chiedeva anche l'impegno "SERIO", da parte del Governo Italiano e da parte dei suoi rappresentanti in Sicilia, contro la FAME e contro il CAROVITA. Così come si chiedeva un impegno altrettanto "SERIO" contro l'INTRALLAZZO e contro la MAFIA (che si andava riorganizzando in conbutta con i politicanti). Si protestava contro la mancanza di ALLOGGI. Esigenza primaria, questa, in una Città sovraffollata e semi-distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

La folla, che, strada facendo, si era ingrossata, marciava verso la Prefettura, che allora aveva Sede in Via MAQUEDA n° 100. Nel Palazzo COMITINI, cioè, che oggi è Sede della Presidenza dellla Provincia Regionale di Palermo.

Abbiamo già accennato a quale fu, a suo tempo, la risposta delle Istituzioni. Lo ripetiamo. Fu chiesto l'intervento della Questura, che inviò sul luogo due camion di soldati con armamento da GUERRA.Si trattava di soldati appartenenti alla Divisione Sabauda, che era stata trasferita dalla Sardegna in Sicilia per fronteggiare il SEPARATISMO. Ai soldati in questione erano state attribuite funzioni di ordine pubblico e di pubblica sicurezza. Così come a quell'epoca si usava per le COLONIE italiane in Africa.
E fu subito STRAGE. I soldati spararono con armi da guerra e con bombe a mano contro i cittadini DISARMATI. Erano queste le disposizioni alle quali attenersi. Soprattutto in Sicilia.
L'azione di DISINFORMAZIONE e di MANIPOLAZIONE delle notizie iniziò subito. Si imbrogliarono le carte e si cercò di minimizzare la gravità del "caso".

Si cercò anche di attribuire la responsabilità della manifestazione ai "Separatisti", che in quel momento erano - se non gli unici - i più convinti e leali sostenitori delle ragioni del POPOLO SICILIANO. A prescindere dal fatto che i dirigenti del Movimento Indipendentista (quello VERO, guidato da Andrea FINOCCHIARO APRILE) eranio partiti per TAORMINA per partecipare al 1° Congresso del Partito.
Insomma: si fece di tutto per esimere da responsabilità il Governo Italiano dell'epoca, guidato da IVANOE BONOMI, e tutti gli esponenti dei partiti politici italiani rappresentati nel Governo stesso. Dall'estrema Sinistra all'estrema Destra, passando per il Centro. Responsabili, tutti costoro, moralmente, politicamente e giuridicamente del PUGNO DI FERRO usato contro la SICILIA che rialzava la testa.

L'appello che oggi l'FNS sente il dovere di rivolgere ai Siciliani tutti è quello di non fare passare sotto silenzio questo anniversario. E', questa, anzi, a giudizio dell'FNS, un'occasione per difendere e riaffermare il diritto alla memoria storica e il diritto alla giustizia, alla verità, nonchè il diritto al rispetto della DIGNITA' del Popolo Siciliano. Ognuno può e deve fare qualcosa anche individualmente, come meglio può ed in modo diffuso. E' dimostrato, infatti, che la percentuale di Siciliani che conosce questa tragica vicenda è MINIMA.

Non è, quindi, un caso che oggi, per ricordare quella STRAGE, - da parte delle Istituzioni, - esista solo la LAPIDE posta all'interno del Palazzo Comitini nel 1994, in occasione della ricorrenza del 50° Anniversario.

Nei cinquant'anni precedenti non vi era stato nient'altro che le proteste, puntuali, dell'FNS ed il composto, costante, struggente e commovente ricordo delle Famiglie delle Vittime, riunite in Associazione. Doveva trionfare la regola del SILENZIO. Diamo, quindi, atto all'Amministrazione "MUSOTTO" di avere infranto il muro del silenzio e diamo atto a tutte le Amministrazioni che si sono succedute negli anni successivi, di avere continuato a rendere omaggio alle Vittime ad ogni ricorrenza.

Occorre, però, fare di più. Occorrono monumenti e lapidi nelle strade e nelle piazze di ogni Città e di ogni Centro abitato della Sicilia, per far sì che ogni cittadino possa ricordare ed onorare questi nostri "Cittadini", questi nostri FRATELLI, che sono stati i Martiri, ancora sconosciuti ai più, che si sono sacrificati per la Rinascita ed il riscatto del Popolo Siciliano, della NAZIONE SICILIANA. Non dimentichiamolo. Non facciamo che altri Siciliani dimentichino o ignorino questa Pagina di STORIA SICILIANA!


clicca
PALERMO: - 19 ottobre 1944, cronaca di una strage impunita

1 commento:

Unknown ha detto...

Con la retorica non si rende nè giustizia nè verità.E' successo un fatto orrendo,e non nel nome dell'indipendenza della sicilia ma nel nome dei diritti e dei bisogni fondamentali.Cittadini italiani furono massacrati in risposta alle legittime richieste.Il governo italiano pro-tempore era un governo di transizione dalla monarchia alla repubblica,incapace e feroce.E reagì come nel passato monarchico di fronte alle manifestazioni di grave disagio del popolo siciliano,cioè come nel primo decennio dell'unità d'italia:con la repressione feroce.Ricordiamolo,ma consapevoli che lì sono stati trucidati barbaramente cittadini italiani che chiedevano i loro diritti e la soddisfazione dei loro bisogni.Senza retorica sicilianista.Basta la verità.E la verità da affermare è che esiste l'unità d'italia, per la quale si batterono tutti, ricchi e poveri colti e incolti cittadini del nord del centro e del sud ,fin dall'epoca del risorgimento italiano.Pensiamo a completarlo, dando pace ai morti e ai vivi,e rendendo onore a chi per essa unità si sacrificò.Basta divisioni.Basta,per carità.
Franzsidoti

Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.