sabato 28 agosto 2010

L'ATO CI HA RIDOTTO AD UN PESSIMO "STATO": COSA FAREMO PER USCIRE DALLA GRAVISSIMA EMERGENZA DEI RIFIUTI URBANI?


CALAMUNERI AVANZA LA SUA PROPOSTA: I CITTADINI COME L'ACCOLGONO?


Che il problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani si sia ormai incacrenito, un po' in tutta la Sicilia, non ha più bisogno d'essere dimostrato.

La sconcezza, il degrado ed il rischio incombente per la salute di tutti, causati dalla pessima conduzione d'un servizio così delicato e importante, sono ormai nella consapevolezza di tutti, persino di coloro che, per inerzia, incapacità, se non addirittura per malafede, sono ritenuti all'origine di tanto sfascio.

Ci si rende conto che siamo giunti al top dello stato d'emergenza, si discetta, si impreca, si scaricano barili di responsabilità, e tuttavia nulla si fa di serio per fare uscire la comunità da una situazione talmente degenerata.

I sindacati guardano il problema da un lato, gli igienisti da un altro, i politici da più lati: tutti lo guardano, ma nessuno che sappia ed intenda affrontarlo nella sua vera essenza.

Vediamo intanto come un cosigliere comunale di radici sindacali - Orazio Clamuneri - l'interpreta e cosa chiede, al sindaco del comune capofila del territorio affidato ad ATO ME2, tramite un suo interento istituzionale.


Interrogazione al Sig. Sindaco di Barcellona P.G Comune Capofila ATO ME-2

"Il sottoscritto Consigliere Comunale Interroga il Sig. Sindaco di Barcellona P.G per sapere quali iniziative ha intrapreso o intende intraprendere per evitare l’imminente sfascio totale nel servizio dei rifiuti solidi urbani. Infatti chi pensa (e sono tanti) che dopo il pagamento del mese di luglio 2010 il problema degli stipendi è risolto, prende un abbaglio di tarda estate. Non si può “trattare” l’argomento R.S.U. solo quando gli addetti al servizio non prendono stipendio e si minaccia lo sciopero, nè si può andare ogni volta alla Regione Siciliana, ritenendola un pozzo senza fondo ove attingere nel fondo di rotazione all’infinito. Chi pensa questo è fuori dalla realtà e dalla grazia di Dio, anche se non piace, la verità vera è che si voglia o no si deve diventare per forza autosufficienti. Nell’ambito dell’ATO ME-2 si devono trovare le risorse necessarie in modo da non andare più a Palermo dove, da ora in poi, diciamocelo chiaro, non c’è piu trippa per gatti. Pertanto è necessario un cambio di passo. Bisogna partire subito e uscire dall’emergenza, mettendo in moto i meccanismi della riscossione che significa liquidità. Contemporaneamente si deve programmare la raccolta differenziata (la gente la vuole) che significa pure risparmio (notevole) per i cittadini e più risorse. Si deve attuare in parole povere una politica nuova e anche coraggiosa se si vuole avere un servizio efficiente che tenga la città pulita (come chiedono i cittadini che pagano il servizio) e garantisca lo stipendio mensilmente ai lavoratori. Aspettare ad affrontare il problema solo quando arriva il fine mese e non ci sono i soldi per pagare i lavoratori è da irresponsabili: l’immobilismo non ha pagato mai.

E chi in questi mesi ha fatto solo aria fritta o incitato allo sfascio, si deve vergognare, fare autocritica e mettersi da parte. Signor Sindaco data la delicatezza dell’argomento si chiede risposta scritta".

Orazio Calamuneri

3 commenti:

Filippo ha detto...

SITUAZIONE DI CUI IL SINDACO, TITOLARE E RESPONSABILE DELL'IGIENE E SALUTE PUBBLICA DELLA CITTA' DEVE TENERE CONTO

Antonio ha detto...

Perchè il Sig. Sindaco Nania, non crea un ufficio del decoro urbano? Alla luce delle numerose segnalazioni di cittdini: in particolare quelle della pulizia delle strade e dei cassonetti, di danni all'arredo urbano, le scritte vandaliche, affissioni di manifesti e locandine abusive, di veicoli abbandonati, insomma di tutto ciò che compromette il decoro e la cura della città. Il DEGRADO a Barcellona è sotto gli occhi di tutti.

Anonimo ha detto...

E' necessario provvedere alla scerbatura di strade e cigli mi sembra, opportuno che il primo cittadino si impegni in prima persona.

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