mercoledì 7 luglio 2010

PIANO DI RIENTRO DELLA SANITA': SOLO LACRIME E SANGUE PER I PIU' INDIFESI


(ANSA) - ROMA, 7 LUG - 'In queste condizioni e' impossibile governare'. E' il grido d'allarme del governatore del Lazio Renata Polverini.A 'Omnibus', Polverini ricorda che 'per cinque governatori c'e' il piano di rientro della sanita'. Io non mi sento Mandrake, non credo di potere da sola, in un mese e mezzo, risolvere una situazione che e' li' da 10 anni'. Polverini ha ricordato che 'non siamo andati da Tremonti o Berlusconi col cappello in mano. Abbiamo chiesto al ministro di ascoltarci'. Una breve d'agenzia che la dice lunga sulla lezione che l'ex "capa" dell'Ugl, adesso governatore del Lazio, ha dovuto apprendere quasi seduta stante. Adesso, è bastata la diga della tremontiana "manovra" per farle capire che, per la Polverini come per tutti gli altri Italiani, le salamelecche di Berlusconi non sono altro che "polveroni". La Polverini sa che si tratta di far piangere "lacrime e sangue" a chi avrà bisogno della sanità per obbedire a Tremonti e Berlusconi, e di queste lacrime e sangue noi quaggiù ne stiamo versando parecchio: basterebbe osservare lo scandaloso oltraggio al Cutroni-Zodda, per rendersene conto. E tutto per fare rientrare il piano della sanità, ovviamente a discapito dei più deboli.

fra' Galdino

3 commenti:

Orazio Calamuneri ha detto...

PRECISAZIONE
A proposito della lettera aperta al senatore Nania fatta dal sottoscritto e ignorata totalmente dagli organi di stampa (si sussurra per pura paura) ma divulgata con imperterrito coraggio dal sempre “in trincea” Ciccio Cilona, viene da dire con forza, in questa Barcellona P.G. di “cacasotto”

a ridateci Ciccio Cilona e Pippo Gaglio,

che in pieno regime di un altro più potente senatore “Santalco”, scrivevano tutto quello che piaceva loro scrivere, senza paura, con il coraggio del “vero” giornalista. E anche loro “tenevano famiglia”. Ora siamo a questo punto. Oltre ad essere rammaricato sono pure triste, abbiamo fatto tutte queste lotte per il riscatto e la rinascita civile e democratica di questa città e invece scopriamo che siamo ancora all’anno zero. C’è tutto da rifare. Siamo ritornati indietro di cinquant’anni. Che delusione! Eppure e la città dei Leotta, dei Pino Balotta, di Stilo, ecc. E meno male che Cilona c’è.



Orazio Calamuneri

Anonimo ha detto...

forse intendi Leotti (Nino), caro compagno Orazio (Calamuneri)... e perchè no dei Cattafi (Bartolo) e dei Mandanici (Placido)... e dei Freni (Melo) e degli Isgrò (Emilio)... e perchè no dei Piripicchio e degli Sciacqualattuga?


amico-fascio

Francesco Cilona ha detto...

Mentre Orazio prende le cose troppo sul serio, e quindi esagera, l'amico fascio - sempre anonimo - esagera ignorando completamente la serietà.
Invece che ai Piripicchio avrebbe potuto fare riferimento ai vari Gioacchino Bartolone (d'antica memoria)a Tindaro Bellinvia, a Mario Alizzi, che sempre hanno scritto e scrivono quel che pensavano e pensano. Ma forse è meglio non incensare nessuno, me compreso.

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