martedì 22 giugno 2010

MENTRE LA GENTE SOFFRE E TEME LA FAME, I PINGUI POLLI DELLA POLITICA SI BECCANO PER LA LANA CAPRINA



Mentre a Pomigliano è in gioco il futuro di oltre quindicimila lavoratori e in Sicilia piangono e si disperano per il loro avvenire 22.000 precari disoccupati, già alle dipendenze degli enti locali;
mentre la spazzatura e il lerciume soffocano centinaia di centri abitati dalla Campania alla Sicilia;
mentre in Sicilia si tagliano fino al limite della sopravvivenza gli ospedali e gli altri servizi sociali e in Lombardia cresce - in quegli ospedali - la penuria di personale infermieristico a causa dell'impossibilità di sopravvivere con un salario inadeguato, in quanto non basta neppure per pagarsi l'affitto della casa;
mentre tutto ciò ed altre indecenze avvengono in Italia, nei due pollai politici di destra e di sinistra i gallletti da noi eletti non trovano di meglio che beccarsi tra di loro.
Siamo cioè al centro di una tragica farsa, dove si litiga perchè in una riunione di partito qualcuno s'è appellato a "compagni e compagne" - fatto gravissimo che evoca i tempi bui del comunismo, del socialismo semplice e di quello democratico, del Psiup e persino dei radicali -, e nella sponda opposta c'è chi punzecchia l'antipatico antagonista-alleato, annientando finalmente la Padania, furba invenzioine leghista, che in realtà non esiste. Ma ugualmente pericolosa, perché pur senza esistere rappresenta un subdolo rischio per l'unità della Nazione.
E dalla parte del senatur - è chiaro che è lui l'offeso - si risponde con sarcasmo che "la volpe non potendo raggiungere l'uva sostiene che è acerba".
"La Padania esiste - replica Bossi - tant'è vero che ci ha dato tantissimi voti : quei voti che Fini vorrebbe e non può ottenere."
Insomma più che di punzecchiature, si tratta di coltellate: d'altronde come si dice? "Fratelli, coltelli".
Fratelli che litigano per i voti, quegli stessi voti che noi poveri esclusi gli regaliamo a scatola chiusa.

Francesco Cilona

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