mercoledì 9 giugno 2010

ECCO LE BARZELLETTE DEI POLITICI DELLA REGIONE SICILIANA


L'altra settimana Raffaele Lombardo, in un incontro di circa mezz'ora con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, ricevette l'assicurazione - così si legge nel blog del presidente della Regione - che il problema del precariato siciliano sarebbe stato posto all'attenzione del premier per la ricerca di un'adeguata soluzione.
In quell'incontro Lombardo ha consegnato al sottosegretario le proposte della Regione per il patto di stabilità per il 2010, contenenti, tra l’altro, la richiesta di deroga per le spese sostenute dagli enti locali per la stabilizzazione dei lavoratori precari. In aggiunta il governatore ha chiesto al sottosegretario la modifica della manovra correttiva del governo nazionale perché non sia applicata ai precari degli enti locali siciliani la norma che fissa un limite del 50% ai contratti che comuni e province possono rinnovare.
Tornato in Sicilia don Raffaele s'è detto convinto dell'interessamento di Letta e della conseguente comprensione del Governo Berlusconi in ordine alle sue richieste.
E' stata vera convizione, questa di Lombardo, o soltanto una manifestazione di fiducia semplicemente di facciata?
A dare la risposta sono intervenuti i pidiellini lealisti, dai quali s'è appreso che non soltanto il Governatore, ma anche due personaggi della loro sponda - il senatore Carlo Vizzini e il Presidente dell’Assemblea regionale, Francesco Cascio - hanno contattato Gianni Letta e si son resi conto che le "assicurazioni" date dal sottoseggretario al governatore non sono state affatto incoraggianti, perché la deroga alla Sicilia susciterebbe richieste di trattamento analogo a favore delle altre regioni in difficoltà.
Una conseguenza incompatibile con l'attuale manovra finanziaria.
Tuttavia - dopo l'amaro il dolce - c'è da aggiungere che, anche se Lombardo è rimasto a mani vuote dopo l'incontro con Letta, così non dovrebbe avvenire per i berlusconiani che - anche loro - hanno a cuore la sorte dei precari ed hanno in mente qualcosa di positivo.
Evidenziabile in una dichiarazione del capogruppo Leontini e di quattordici deputati lealisti all’Ars (Mancuso, Corona, Limoli, Torregrossa, Bosco, Beninati, E. Leanza, Vinciullo, Formica, Buzzanca, Caputo, Campagna, Scoma, D’Asero).
In un passo della quale si legge:
"Oggi più di ieri, sarebbe opportuno, insieme con il Presidente dell’Assemblea e con la Conferenza dei capigruppo, programmare un provvedimento che, in sintonia con i programmi del governo Berlusconi, sia a livello nazionale che regionale, chiuda le vertenze accese sui precari, sulla formazione, sugli enti locali come sullo sviluppo " in maniera che si possa "avviare entro il termine della sessione estiva l’iter per la mozione di sfiducia al Presidente e al Governo in carica, per mettere fine a questa farsa tutta siciliana”.
Un vero e proprio programma per togliere a Lombardo l'iniziativa sui problemi scottanti della Sicilia e rompergli definitivamente i fondelli, cacciandolo via.
Se queste non sono barzellette, cosa sono mai?

4 commenti:

Unknown ha detto...

Peccato che non ci sia niente da ridere.Non dico che mi viene da piangere ma da commiserare tanta pochezza umana ,sì.Incomincio a rendermi conto che la svolta di Lombardo è impossibile.C'è alle spalle molto marcio,che non si elimina con un governo-pezza.Siamo in alto mare ,e il mare è forza otto.Ci vorrebbe una rivoluzione culturale delle menti ma soprattutto dei cuori. Campa cavallo...?Marciremo nel pattume? Il mio ferreo ottimisto mi suggerisce di no.Un problema ha sempre una soluzione,più o meno facile ,più o meno vicina.
franz

Anonimo ha detto...

giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza... per Benito Mussolini eja eja alala

amico-fascio

Agapito, l'uomo apolitico ha detto...

Mussolini avrebbe gradito d'essere esaltato da un anonimo?
Intanto è certo che avrebbe preferito Eia con la "i" nel mezzo e non quell'eja con la J, che è una lettera appartenente all'alfabeto inglese e non a quello italiano.

Anonimo ha detto...

eia eia alala..

amico-fascio

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