sabato 24 aprile 2010

TRE AMMINISTRATORI DEL COMUNE DI MESSINA - DEPUTATI REGIONALI - PER SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE DEVONO DIMETTERSI DA UNO DEI DUE INCARICHI

BUZZANCA (PDL), ARDIZZONE (UDC) , ROMANO(MPA) SONO IN SITUAZIONE D'INCOMPATIBILITA'


I deputati dell'assemblea regionale siciliana non possono contemporaneamente assumere l'incarico di sindaco e assessore di un Comune, compreso nel territorio della regione, con popolazione superiore a ventimila abitanti. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha così dichiarato in parte illegittima la legge sulle elezioni dei deputati dell'Ars così come modificata, sotto il profilo delle incompatibilità e delle ineleggibilità, dalla legge regionale n.22 del 2007, La Consulta, con la sentenza n.143 scritta dal vicepresidente Ugo De Siervo, ha pertanto accolto la questione sollevata dal Tribunale di Palermo.
Nel Comune di Messina, sarebbero tre i personaggi soggetti a tale obbligo, chiarito dalla Corte Costituzionale: il sindaco Giuseppe Buzzanca (Pdl) , il vice sindaco Giovanni Ardizzone (Udc) e l’assessore alla Protezione Civile, Fortunato Romano (MpA).
Il comportamento dei tre deputati, in questa occasione, si differenzia, avendo ciascuno in mente un'intenzione diversa di affrontare la sentenza emessa dalla Corte.

Se Ardizzone, che ha lavorato finora senza indennità, è pronto a lasciare, non è di questo parere il sindaco Buzzanca, il quale ha dichiarato di non lasciare le due cariche, avendo intenzione di difendersi in ogni grado di giudizio, nel caso in cui ci saranno ricorsi.
L'Assessore Romano invece è meno categorico, perché dice che "aspetta di leggere il testo per poi parlare con il presidente Lombardo e i colleghi del Mpa", gruppo politico di appartenenza, per decidere il da farsi.

Le opposizioni ovviamente sostengono che la sentenza della Corte Costituzionale va ottemperata da tutti e tre gli amministratori di Messina. Soprattutto per quanto riguarda la posizione del sindaco, fanno rilevare che, data l'importanza ed il peso delle incombenze istituzionali e d'emergenza, non è assolutamente compatibile, particolarmente per lui, il part time.

3 commenti:

U zù nuddu ha detto...

A DOPPIA MINNA PIACI TROPPU E NOSTRI POLITICI: ECCU PICCHì NON SINNI POTI CCHIù

Unknown ha detto...

Abbiamo un neoberlusca siciliano che non ottempererà alla sentenza della corte costituzionale e si difenderà ''in ogni grado di giudizio''(sic!).Insomma ci dovrebbe essere un tribunale della repubblica che dovrebbe giudicare quella somma sentenza. MI sembra incredibile.E' tanta la confusione sotto il nostro cielo!
Franz

Vanni Zagara ha detto...

Certo che ormai si è superato ogni limite se un amministratore,che dovrebbe essere esempio di rigore amministrativo e rispetto delle leggi,dichiara di infischiarsene della sentenza di un organo di garanzia come la corte costituzionale.
L'arroganza e la spocchia di certi personaggi è veramente indecente e meritano di essere cacciati in malo modo dai cittadini che li hanno eletti.

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