lunedì 22 marzo 2010

LE GRAVI INCONGRUENZE DEL GOVERNO LOMBARDO MIRANO A DANNEGGIARE L'OSPEDALE "CUTRONI ZODDA" DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO


PRIMA LA BEFFA E POI IL DANNO NEI CONFRONTI DI CENTOMILA UTENTI DELLA SANITA'

Il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e, con esso, quelli facenti parte del territorio servito dall'Ospedale Cutroni-Zodda, sono ormai sul piede di guerra, per impedire che il comportamento anomalo della Regione Sicilia - nella fattispecie dell'Assessore alla Sanità Massimo Russo - porti a compimento la declassazione, se non addirittura la chiusura, di un indispensabilie nosocomio della provincia di Messina.
L'operazione demolitrice dell'ospedale barcellonese, che con ipocrite promesse s'era cercato di nascondere, non può assolutamente essere accolta senza reagire, in maniera energica e massiccia, per fare capire una volta per sempre che il diritto alla salute non va valutato col metro delle cricche politiche e private, ma con la più oggettiva valutazione delle caratteristiche e delle esigenze del territorio, la cui popolazione tale diritto attende che sia rispettato.
Nel sito del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, della necessità che tale diritto non sia leso, si parla giustamente in un comunicato Stampa, che volentieri diffondiamo:

"Sanità: Barcellona P.G. il polo infantile tra danno, beffa e lesione del principio di legalità !!!
La salute dei cittadini è un interesse ed un diritto di tutti, che non può essere arbitrariamente
declinato a fini di parte.
L’ipotesi paventata dal decreto approvato nei giorni scorsi dall’Assessore Regionale alla Sanità,
On.le Russo, nega e calpesta il diritto dell’utenza che gravita attorno al comprensorio barcellonese degli elementari strumenti posti a salvaguardia della dignità sociale e della salute pubblica.
Questo accade nonostante le diverse fasi che hanno condotto all’esito negletto voluto dal Governo Regionale portassero tutte alla stesura di un piano sanitario che tenesse conto delle esigenze del territorio, nonché delle emergenze e delle criticità e fosse in grado di rispondere con le prestazioni del servizio sanitario pubblico ai diritti dell’utenza che possono rilevare dal contesto territoriale interessato.
La scelta operata dimostra come l’arbitrio di una parte politica, impersonata dal Presidente Raffaele Lombardo, abbia interrotto un percorso di legalità che ha visto i Sindaci del comprensorio protagonisti nel difendere un’utenza verso cui il Governo regionale si dimostra indifferente.
Entrando nello specifico, in ordine al polo materno-infantile, emerge un quadro tecnico demolitorio: l’ipotesi concordata unanimemente, nella preposta conferenza dei servizi, nella sede istituzionale del Comune di Messina, tra i Sindaci ed il Direttore Generale dell’A.S.P., Dr. Giuffrida, prevedeva che al
“Cutroni Zodda” venissero assegnati 8 posti di Pediatria e 4 di Neonatologia, oltre ad Ostetricia e Ginecologia, concentrando, dunque, secondo logica, il polo materno-infantile in un'unica struttura, quella del
“Cutroni Zodda”. Per il nosocomio milazzese veniva previsto, invece e coerentemente, il trasferimento a
Barcellona di Pediatria, senza alcuna previsione di Neonatologia.
Quest’ipotesi risultava rispondente agli standard predeterminati in materia di ottimizzazione delle risorse che fissano a circa ottocento nascite/anno lo standard ottimale di utilizzazione dei servizi.
L’ipotesi risultava anche conforme alle norme di legge ed ai principi di legalità.
Il piano approvato, viceversa, attribuisce a Barcellona - che diventa Unità Operativa Semplice
dipendente da Milazzo - soltanto 4 posti di Pediatria e 4 di Neonatologia, mentre Milazzo viene “promossa” ad Unità Operativa Complessa. Non solo, ma i posti di Ostetricia e Ginecologia, per il “Cutroni Zodda” originariamente previsti in 14, si riducono 7, mentre a Milazzo, laddove, nell’ipotesi approvata, il Servizio non era neanche previsto, vengono istituiti 7 nuovi posti.
Non si tratta di fare comparazioni e/o difese di campanile, lontane dal senso delle Istituzioni e dagli intendimenti delle Amministrazioni coinvolte nel comprensorio interessato, ma di evidenziare, soltanto, che la scelta adottata dal Governo regionale contraddice sia i dettami di legge, sia i predeterminati standard regionali, sia una efficace ed efficiente logica aziendale tutta rivolta nel perseguire e conseguire l’interesse pubblico alla salute dei cittadini
In siffatta maniera il Governo regionale disattende le esigenze del territorio ed arbitrariamente
àncora le proprie determinazioni a interessi politici di parte, sicché le Amministrazioni del comprensorio afferente il “Cutroni Zodda” fanno istanza a tutti, Istituzioni e Forze Politiche e Sociali, per condurre insieme una battaglia civica unitaria, al solo scopo di tutelare chi ne ha bisogno (l’utenza!) e, nel contempo, di massimizzare le professionalità e rendere, sul serio e con rigore, economici i servizi.
Le macroscopiche contraddizioni rinvenibili nell’approvato piano sanitario dimostrano incoerenza, inefficienza, nonché insensibilità ed indifferenza nei confronti dei cittadini bisognevoli di un comprensorio costituito da circa 100.000 utenti".

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