mercoledì 17 febbraio 2010

DI FRONTE ALLE CRESCENTI CALAMITA' LA REGIONE SICILIANA SI APPELLA ALLO STATO


IL GOVERNO REGIONALE, INTERVENUTO IMMEDIATAMENTE COI PROPRI MEZZI, NON POTREBBE FARCELA DA SOLO E PERTANTO CHIEDE AIUTO A QUELLO NAZIONALE

Dopo la dichiarazione dello stato di calamità per le zone colpite dal disastro idrogeologico, il Governo regionale intende adesso appellarsi a quello centrale perchè si riconosca lo stato d'emergenza, che consenta interventi immediati e straordinari per far fronte agli effetti del gravissimo fenomeno naturale.

"Grazie a Dio - si consola Raffaele Lombardo - non ci sono state vittime nel Messinese, ma i problemi li' sono gravissimi. Centinaia di persone sono state evacuate e noi, intanto abbiamo provveduto con l'intervento della nostra Protezione civile regionale, che ha presidiato le zone colpite fin dal primo momento. Adesso chiediamo una mano allo Stato, che l'ha prestata in casi analoghi, pensiamo all'Abruzzo o a Sarno. Non vedo perche' non dovrebbe farlo anche con noi. Comunque, nel frattempo, utilizzeremo tutte le finanze a nostra disposizione".

Lombardo ammette che, "in Sicilia, ci sono tante case che di legale non hanno niente e che sono state costruite con un'imprudenza totale, c'è da fronteggiare il fenomeno e prevenire quello che potra' capitare". "Per questo - promette il Governatore - impiegheremo i nostri uomini per monitorare giorno dopo giorno per riuscire a salvare delle vite e per fronteggiare queste frane. Quanto accaduto in passato sono lussi che non possiamo piu' permetterci". E aggiunge: "In Sicilia abbiamo diversi territori che sono molto fragili, dal punto di vista dell'assetto idrogeologico. Il messinese è particolarmente esposto. Le case sono spesso state costruite o sulla sommità delle montagne o a fondovalle, in quel lembo di terra che c'era vicino al mare. Con le piogge straordinarie degli ultimi mesi, strati piu' profondi si sono mossi e c'e' stato lo smottamento".

1 commento:

Unknown ha detto...

Qui si arriva sempre al punto d'emergenza e alla richiesta di intervento del governo centrale ,o del santo patrono che sta nei cieli.E le responsabilità e le inadempienze delle nostre istituzioni?C'è una montagnosa questione morale da affrontare e risolvere,prima di ogni altra cosa.Se non si risolve quella ,ciò che si fa è solo un pannicello caldo.Ma la questione etica non si risolve con le prediche.L'uomo tende naturalmente alla corruzione se ha un pò di potere in mano.Essa si risolve con giuste articolazioni istituzionali e controlli adeguati,indipendenti da chi le rappresenta.
Ma il presidente Lombardo in merito che dice?
Franz

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