sabato 17 ottobre 2009

PER CHI NON LO SAPESSE, IL GIUDICE MESIANO E' COLUI CHE HA CONDANNATO FININVEST A RIFONDERE 750 MILIONI DI EURO A DI BENEDETTI PER IL LODO MONDADORI



'Mattino 5', il programma di intrattenimento di Canale 5, ha pedinato il giudice Mesiano, filmandolo abusivamente nei suoi spostamenti privati, peraltro assolutamente normali; e ciò nonostante definendo 'stravaganti' i suoi comportamenti. , Il quotidiano 'il Giornale' ha pubblicato il racconto di un anonimo avvocato che tre anni fa avrebbe carpito in un ristorante alcune frasi dello stesso giudice, a commento dei risultati delle elezioni politiche 2006. Racconto evidentemente privo di qualsiasi riscontro, e dal quale tuttavia non si potrebbe trarre alcun elemento sulla mancanza di correttezza del magistrato nell'esercizio della giurisdizione".
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"Il presidente del Consiglio aveva annunciato che sul giudice se ne sarebbero sentite delle 'belle'. Con un'interrogazione parlamentare, insieme ad altri colleghi, abbiamo chiesto che rispondesse a questa undicesima domanda: quali sono queste 'belle' che si dovrebbero sapere su Mesiano? Ora a rispondere arrivano le testate di famiglia, 'Canale 5' e 'Il Giornale'". E' un pestaggio mediatico? "No, direi che e' un 'massaggio mediatico' perche' dal servizio si vede che sul conto di Mesiano non c'e' proprio nulla. E allora ci si affida ai commenti per preparare una campagna negativa verso il giudice, per descriverlo come una persona singolare, un po' cattiva, stravagante. Tra un po' chiederanno la perizia psichiatrica per il colore dei calzini"
Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21

venerdì 16 ottobre 2009

UN DOMANI, COSA SARA' DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO?


Un domani, secondo un disegno di questa Civica Amministrazione, una buona parte della via Roma dovrebbe essere trasformata in zona pedonale, con conseguenze che - sempre secondo il piano di questa Amministrazione Civica - migliorerebbero l'attuale condizione caotica che caratterizza la strada-salotto di Barcellona. Sarà cosi? Oppure ci si impiglierà in un un più aggrovigliato traffico interno, con intasamenti e intermninabili code, nelle modeste strade destinate a sopportare l'afflusso dei mezzi che non potranno più circolare nel tratto di via Roma ormai pedonale? Che la via Roma, nella direzione monte-mare, sia sempre stata la "dorsale" del centro storico cittadino, in fatto di circolazione, è un fatto innegabile. Come è vero che - pur con la mancanza di semafori e la perdurante assenza di vigili urbani - è finora riuscita, anche se in maniera non ottimale, a sostenere il carico di transito e sosta di un parco macchine in abnorme crescita. Un domani, però, quando cioè grazie al nuovo arredamento urbano, questa affaticata strada verrà stroncata, diverrà davvero migliore la vita in questa città?

ADESSO, BASTA UN TEMPORALE PER FARCI TEMERE IL PEGGIO


Mentre scrivo, si sta scatenando un nubifragio sulla nostra città. Il pensiero, in un momento come questo, non può che essere rivolto a quei luoghi, facenti parte dei nostri stessi Peloritani, in cui mezzo mese fa un diluvio ha seminato danni irreversibili a cose e persone.
E' poco più di mezzogiorno e l'estesa coperta caliginosa del cielo, i tuoni, le saette, che per un paio di volte hanno spento questo computer, non mi distolgono dall'esprimere quello che in questo momento mi passa per la mente.
Cioè la preoccupazione per la durezza d'orecchio di chi, pur avendo registrato quanto male è stato fatto finora alla nostra terra per avere trascurato la giusta prevenzione, continua a non rendersi conto della necessità di non perdurare in tanta stoltezza; forse perchè considera impossibile affrontare il costo delle misure necessarie a ridare tono al territorio, mentre crede di potere reperire fondi, anch'essi enormi, per finanziare un mastodontico ponte, da fare sorreggere sullo Stretto da due sponde presumibilmente friabili,non meno del territorio spappolato dal nubifragio del primo ottobre ultimo scorso.
E' soltanto - a mio parere - un non senso insistere sulla necessità di una mega struttura, frutto di megalomania, in una Sicilia che, per essere messa in sicurezza e in grado di esternare le sue bellezze, va difesa dallo stupro del suo territorio, dall'abbandono dei suoi centri abitati, dall' inadeguatezza delle sue strutture ed infrastrutture.

Basterebbe - per esempio - percorrere una sola volta le nostre poche autostrade, per rendersi conto di quanto pericolo si può correre in esse, a causa delle purtroppo rabberciate manutenzioni a loro riservate; o avventurarsi nelle strade statali e provinciali, per capire che la Sicilia non è trattata da terra italiana e che non basterbbe nessun ponte mastodntico per renderla tale.

A proposito di autostrade, sapete da quanti anni s'è fatta pressione perchè uno dei viadotti, tra i più pericolosi d'Italia, cadente appunto sull'A 20 Messina-Palermo, venisse messo in sicurezza? Si perde il numero.
E' il viadotto di Montagnareale, famigerato per la gravità degli incidenti in esso occorsi, nei cui confronti, finalmente, a due anni dall'ultimo tragico episodio, il Consorzio Autostrade Siciliane potrà provvedere alla messa in sicurezza.
Si ha notizia, infatti, che dopo reiterate richieste e altrettanti piccoli interventi risultati però inidonei, finalmente, si interverrà in maniera decisiva.
Sono stati, a tale scopo, consegnati i lavori alla "Sicurvie Service" di Caserta, per l'installazione, sui cigli stradali, di barriere protettive del tipo "New Iersey, in grado di impedire che, in eventuali incidenti, i mezzi in collissione finiscano sotto.
Una notizia, questa, confortante, che si vorrebbe non rimanesse la solita mosca bianca....

giovedì 15 ottobre 2009

AUTOINCENSAMENTO BULGARO...

"Io faccio di tutto per farmi amare, anche dai media". "Sono una persona buona, forse troppo buona, sicuramente giusta e vorrei - afferma il premier - che questo fosse riconosciuto da tutti".(Sofia, 15.10.2009)

Un capo interrogò Gesù :"Maestro buono, che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?" Gesù gli rispose:" Perché mi dici buono? Nessuno è buono, tranne Dio.
Conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dire il falso, am
a tuo padre e tua madre".
Quell'uomo disse: "Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza".
Udito ciò, Gesù gli disse: "Ti manca ancora una cosa: vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, così avrai un tesoro nei Cieli; poi vieni e seguimi".
Ma quello, udite queste parole, diventò molto triste.
Era infatti molto ricco.
Gesù, notando la sua tristezza, disse: "Com'è difficile per coloro che sono ricchi entrare nel Regno di Dio. E' più facile che un cammello passi attraverso la cruna d'un ago, piuttosto che un ricco entri nel Regno di Dio". (Luca 18, 25)

ANCORA LACRIME NELLA CATTEDRALE DI MESSINA


Domani, nella Basilica-Cattedrale di Messina, si svolgeranno i funerali dei due fratellini di Giampilieri, Francesco e Lorenzo Lonia, di 6 e 2 anni, i cui corpicini sono stati finalmente rinvenuti sotto le macerie ed il fango , trecento metri più in basso della loro abitazione, in prossimità del posto dove erano stati estratti, giorni fa, i corpi della loro mamma, Letizia Scionti di 26 anni, e del nonno materno, Salvatore di 64 anni.
A piangere i suoi pupilli, assieme e più di tutti noi, sarà il papà Antonio, salvatosi dal disastro, perchè fuori casa per lavoro, e ora rimasto disperatamente solo.
Il ritrovamento dei due picciriddi, dal primo ottobre in Cielo tra lo stuolo degli Angeli, è avvenuto dopo una estenuante ricerca, caparbiamente effettuata dai Vigili del Fuoco, sotto gli occhi speranzosi del padre, ancorchè disperato per la sciagura abbattutasi sulla sua casa.
Poichè ancora mancano all'appello sei persone, le ricerche nei posti disastrati continuano senza tregua.
I dispersi sono: uno del villaggio Altolia e cinque nel Comune di Scaletta Zanclea; specificatamente 4 donne e 2 uomini.

mercoledì 14 ottobre 2009

PONTE SULLO STRETTO: BERLUSCONI, LA SUA REALIZZAZIONE RENDERA' I SICILIANI COMPLETAMENTE ITALIANI


Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...


"A dicembre cominceremo a realizzare quella grande e fondamentale infrastruttura per la Sicilia che è il ponte sullo stretto di Messina'' L'ha annunciato Berlusconi intervenendo alla presentazione dei piani di sviluppo dei sistemi aeroportuali di Roma e Milano a Villa Madama. Secondo il premier - l'ha detto chiaramente - la costruzione del ponte servirà a rendere i Siciliani completamente Italiani. "Meno male che Silvio c'è", perchè se non ci fosse lui a fare questo miracolo i Siciliani rimarremmo extracomunitari o tutt'al più "coloni" dell'Italia. Per cui non sbaglia l'ex sindacalista Sergio D'Antoni dicendo che la mentalità di Berlusconi, non tanto diversa da quella dei leghisti, gli fa vedere il Sud come fosse "una colonia sottosviluppata, di fronte alle cui vicissitudini non si risponde con interventi di merito, ma con annunci roboanti di magniloquenti opere di regime". Mentre "in tempi difficili come questi le poche risorse a disposizione andrebbero invece concentrate su obiettivi prioritari, quale un piano su vasta scala di risanamento delle aree a rischio idrogeologico". Come d'altronde ha recentemente suggerito il presidente della Repubblica.

LETTERA APERTA AL SINDACO DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO: ZANZARE E PAPPATACI CI STANNO MARTIRIZZANDO.




Caro sindaco, Le scrivo queste quattro chiacchiere per farle presente che zanzare e moschitos ci stanno letterelmente bersagliando.

A parte il perdurare del clima estivo, che avrà favorito la persistenza di questi feroci insetti, c'è tuttavia da chiedere se, per caso, non stia contribuendo, al protrarsi del fastidioso fenomeno, una fin troppo blanda campagna antilarvale, comunque non paragonabile per efficacia a quella, ormai rituale, della demuscazione, visto che le mosche sono diventate rare: al contrario delle zanzare e dei pappataci, divenuti sempre più numerosi ed aggressivi.
Ricorderà che, lo scorso mese d'aprile, Vossignoria ha emesso un'ordinanza con cui urgentemente disponeva "L'EFFETTUAZIONE D'INTERVENTI ATTI ALLA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO CONSISTENTI IN N° 1 INTERVENTO ANTILARVALE, N° 1 INTERVENTO DEMUSCATIVO E N° 1 INTERVENTO DERATTIZZANTE AL FINE DI
GARANTIRE ALLO STESSO REQUISITI DI IGIENE E SICUREZZA ALLA PUBBLICA INCOLUMITA'
SECONDO LE ESIGENZE E LE NECESSITA' CHE SI PRESENTANO, ADDEBITANDO ALL'ATO ME2 S.P.A., PER I SERVIZI DI ESCUSIVA COMPETENZA, LE SPESE ANTICIPATE DALL'AMMINISTRAZIONE".
E ciò perchè appunto aveva dovuto constatare l'inottemperanza in tale settore dell'ATO ME 2.
A parte il fatto che ignoriamo se l'onere addebitabile all'Ambito Territoriale sia stato estinto, qui ci interessa particolarmente sapere come mai le somme reclamate, perché spese in quella e nelle successive disinfestazioni antilarvali ordinate dal Comune, non abbiano sortito l'effetto sperato. Zanzare e pappataci tuttora vivi vegeti e voraci ne sarebbero la prova. Non le sembra opportuna una campagna larvale più mirata e costante? Tanto i soldi da spendere potranno essere detratti al'ATO.
Distinti saluti,
Fra' Galdino

martedì 13 ottobre 2009

I SINDACI DI MESSINA E PROVINCIA CONVOCATI DAL PRESIDENTE GUSTAVO RICEVUTO HANNO PROSPETTATO UNA SERIE DI INIZIATIVE A DIFESA DEL TERRITORIO



Una fila di tombe è andata distrutta ed altre rischiano di sprofondare, se non s'interverrà in tempo, prima che arrivi il maltempo :
Nel corso di una riunione convocata, ieri, dal presidente della Provincia Regionale di Messina Gustavo Ricevuto, con i Sindaci della provincia, per discutere sulle iniziative da prendere, in seguito al disastro provocato dal nubifragio del 1° ottobre, si è espressa la necessità:
- di dotare il territorio provinciale di modelli di previsione meteorologica ad area limitata;
- di procedere ad un aggiornamento dei piani di assetto idrogeologico, già operativi e predisposti dalla Regione Siciliana, utilizzando scale di maggiore dettaglio e con l'individuazione di tutte le aree a rischio per colate rapide torrentizie e per gli altri fenomeni a cinematica rapida e ad elevato potere distruttivo.
La Provincia di Messina, per iniziativa del presidente, si farà carico di predisporre, nell'immedato, un piano a salvaguardia della vita umana, con l'apporto degli istituti di ricerca dello Stato, in modo da individuare:
- tutte le zone abitate, a rischio di eventi franosi a cinematica rapida (crolli e colate detritiche), che trovano direttamente esposta la popolazione e che rappresentano una priorità di intervento assoluta e improcrastinabile;
- i tratti di viabilità principale (autostrade e strade statali) da mettere in sicurezza, coinvolgendo il Cas (Consorzio Autostrade Siciliane) e l'ANAS, assieme ai tratti di viabilità provinciale, che rappresentano l'unica via di fuga per tanti centri abitati collinari e montani.
I Sindaci hanno dato mandato al Presidente della Provincia di istituire un tavolo di confronto permanente con il governo nazionale e regionale per reperire in tempi brevi le risorse necessarie al superamento di tutte le emergenze e fare in modo che non si abbiano più a ripetere catastrofi di questa portata, dando alle comunità la certezza di un territorio sicuro.
Nello stesso tempo il Presidente della Provincia, sulla base dell'ampio mandato ricevuto dai Sindaci, s'impegnerà per coinvolgere le strutture regionali, gli Assessori Regionali ai LL.PP. al Territorio ed Ambiente ed alla Protezione Civile, nonché il Presidente della Regione Siciliana, anche nella sua qualità di commissario delegato per l'emergenza in atto, affinchè si diano risposte concrete alle comunità locali colpite dalle precedenti emergenze.
E su questo ultimo punto, vale la pena di ricordare le promesse fatte e non mantenute per la riparazione dei danni subiti dai centri della costa tirrenica l'11 dicembre 2008, sempre in seguito a violento nubifragio. Danni non riparati che rischiano di aggravarsi nell'eventualità di ulteriori piogge torrenziali. A Barcellona, per dirne uno, c'è un posto molto importante e delicato che, da quasi un anno, attende di essere rimesso in sesto: è il Cimitero monumentale Sant'Anna, in parte franato lungo la recinzione che costeggia la via provinciale per San Paolo-Cannistrà.

PASSO FALSO DI PD E IDV:SOLO MOMENTANEAMENTE BATTUTO IL GOVERNO ALLA CAMERA SUL TESTO DELL'OMOFOBIA

foto: LE DEPUTATE BONGIORNO E CONCIA==========>

PER IL TIMORE DI NUOVE LUNGAGGINI RESPINTA CON L'AUSILIO DI DEPUTATI DEL PDL LA PROPOSTA DI RINVIARE IN COMMISSIONE IL TESTO DELLA RELATRICE CONCIA (PD) : ALLA FINE PERO' HA VINTO LA PREGIUDIZIALE AVANZATA DALL'UDC E LA PROPOSTA DEL PD E' STATA BOCCIATA.
NIENTE QUINDI AUMENTO DELLE PENE.


Il testo di cui era relatrice Paola Concia del Pd non è tornato in commissione, come proposto dal presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno su richiesta del ministro alle pari opportunità Mara Carfagna.
Pertanto l'aula ha proseguito con l'esame delle pregiudiziali di costituzionalità, avanzate dall'Udc.
Il voto è arrivato a sorpresa: contro la proposta di rinvio in commissione si sono espressi Pd e Idv (come già annunciato), ma anche numerosi deputati del Pdl. Durante la votazione, rimasta aperta a lungo, ci sono stati litigi e polemiche.
Lega, Pdl e Udc erano per il rinvio in commissione «per approfondire e non per dimenticare»
PD E IDV, tramite la relatrice del testo, Paola Concia, avevano chiesto tempi rapidi.
L'Italia dei Valori si era detta fin da subito contraria al richiamo in commissione considerando la mossa della maggioranza dilatoria.
Il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna,invece, aveva giustificato la richiesta di ritorno in Commissione del testo, prospettando la necessità di "allargare l'aggravante di reato a tutti i fattori discriminanti previsti dall'articolo 19 del Trattato di Lisbona", ovvero il sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale.
"Credo - aveva detto il Ministro - sia questa la via maestra: prevedere e aggiungere in questo testo i fattori normativi dal Trattato di Lisbona e non previsto come causa di aggravante oggi nel nostro ordinamento. Prendo atto di alcuni distinguo fatti da alcuni gruppi ( pregiudiziale di costituzionalità avanzata dall'Udc ndr) e ho paura che una norma di civiltà come questa rischi di non passare. Invece se si fa riferimento al Trattato di Lisbona, già ratificato da questo Parlamento, è difficle non recepire quanto previsto in riferimento a certe azioni".
Nonostante le rassicurazioni del Ministro, i gruppi Pd e Idv e diversi parlamentari del Pdl, preferendo l'uovo oggi alla gallina di domani, hanno ritenuto opportuno portare avanti la discussione in aula, per concluderla al più presto senza possibilità di tergiversazioni.
La resistenza però alla fine s'è rivelata controproducente, perchè l'aula della Camera ha bocciato la proposta di legge , che inaspriva le pene per le aggressioni agli omosessuali, approvando le pregiudiziali di costituzionalità avanzate dall'Udc con i voti di Pdl e Lega Nord.La questione pregiudiziale ha ottenuto 285 voti a favore, 222 contrari - quelli di Pd e Italia dei Valori - e 13 astensioni.
Il voto è arrivato al termine di una giornata concitata di lavori parlamentari, cominciata con la richiesta della presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, di far tornare il testo in commissione per depurarlo da possibili profili di incostituzionalità.

GABRIELE PAOLINI CHIUDE CON L'INQUINAMENTO TV: SI SARA' ACCORTO CHE LE SUE APPARIZIONI ERANO ORMAI SUPERFLUE?




"L'inquinatore televisivo" Gabriele Paolini, che tante volte è stato visto a fare lo sberleffo dietro gli inviati Rai e Mediaset, ha annunciato di "non voler continuare con le incursioni sul piccolo schermo".In occasione del suo 35° compleanno, ha finalmente deciso di cambiare rotta e di comunicarlo, oggi, al giudice che istruisce il processo che lo vede imputato su iniziativa di Rai e Mediaset.
Di questo stop, giunto dopo il ventimillesimo fastidio dato da Paolini ai conduttori delle più importanti tv nazionali, oggi riferiscono agenzie giornalistiche e quotidiani, senza però chiarire il motivo che avrebbe indotto "l'inquinatore" a porsi in pensione telematica. L'ha fatto per il proimato da guines raggiunto nel settore, oppure perchè è soddisfatto d'avere dato materia per una tesi di laurea ed eventualmente per qualche trattato di psicologia, oppure per la più banale ragione che così decidendo intenderebbe commuovere il giudice?
Nessuno ce l'ha spiegato, forse perchè non ci sono spiegazioni plausibili. A meno che non si riesca a scoprire che Gabriele l'inquinatore s'è sentito sconfitto da una verità lapalissiana: che i vari telegiornali non hanno bisogno di essere disturbati, visto che lo sono già per natura, da omissioni e favoritismi politici. Basta seguirli una volta, e non ventimila, per rendersene conto.

lunedì 12 ottobre 2009

BARI: GALEOTTO FU IL TELEFONO ....

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...


La politica è una gran bella cosa, ma è pericolosa.
Mentre nel Pd se le danno di santa ragione, cercando di demolirsi scambievolmente, per avere il primato in un partito che intanto stanno sbriciolando, nell'altro versante - dove si insiste nel cercare l'immunità ad ogni costo - il gioco della politica non si discosta dai vecchi vizi tangenziali che si era creduto d'avere relegato nella vecchia Repubblica.
A Bari, bellissima città negli ultimi mesi assurta agli onori della cronaca per taluni effetti d'intercettazioni galeotte, la magistratura "rossa", incurante delle drastiche misure minacciate dal governo, continua imperterrita a tirare diritto...

DISASTRO AMBIENTALE: FINITA LA FESTA GABBATO LO SANTO?



Dopo ogni tragedia ( e sono state innumerevoli con un costo di vite umane - a proposito di sicurezza- più alto di qualsiasi altra causa) tutti si appropriano per 48 ore delle parole e delle proposte degli ambientalisti, i giornali si riempiono di articoli che ci informano di quanto sia pericoloso occupare con manufatti le aree di esondazione, costruire abusivamente, ricoprire con cemento sempre più aree agricole, tombinare i torrenti, non fare le reti scolanti, non manutenere le fognature. Così come dopo ogni terremoto tutti scoprono che abbiamo 5000 scuole e 500 ospedali in area sismica, ma senza certificato di agibilità statica e dunque rischiosi per gli 11 milioni di persone che ogni giorno entrano in queste strutture...per non dire del patrimonio edilizio abitativo ( case) che andrebbe messo in sicurezza. Passate quelle 48 ore tutto torna uguale a prima, spariscono gli allarmi e le proposte e si torna a rapinare il territorio.

La classe politica italiana tutta, gli economisti più o meno quotati, le banche, il sistema delle imprese ma anche il sistema dell'informazione non hanno saputo e voluto fare del nostro paese un paese più sicuro. Sono sessant'anni ( dalle prime grandi alluvioni) che sappiamo quali opere di manutenzione andrebbero fatte e quali abusi non si dovrebbero compiere. Dopo il terremoto dell'Abruzzo ho proposto di rinunciare al Ponte sullo Stretto e di destinare quei fondi, già approvati dal Cipe, alla messa in sicurezza di scuole e ospedali e alla manutenzione idrogeologica del territorio, lo ripropongo anche oggi, al Governo che annuncia che non c'è una lira per il prossimo anno e a tutte le opposizioni che non devono alzare la polemica e poi lasciarla cadere nel nulla.

Ma non credo che il punto siano solo le risorse, sbaglieremmo a pensarlo, perchè ad esempio una regione come la Sicilia ( a statuto speciale) ha avuto negli ultimi trenta anni una mole enorme di risorse rispetto ad altre e non li ha spesi per mettere in sicurezza il territorio e la vita dei suoi abitanti. C'è una inadeguatezza dei governanti ( e purtroppo spesso coinvolge la destra come la sinistra), una ignoranza inaccettabile rispetto ai temi ambientali, e una "moda" diffusa che cataloga coloro che si occupano di ecologia come catastrofisti e nemici dello sviluppo.

Fulvia Bandoli (ambientalista)

SI FA SEMPRE PIU' EVIDENTE LA RESISTENZA AD OLTRANZA DEGLI SFOLLATI A NON VOLERSI ALLONTANARE DALLE LORO CASE






SCATTANO I PRIMI FINANZIAMENTI DELLO STATO PER LE OPERAZIONI D'EMERGENZA


Mentre si continua a liberare dal fango e dai detriti i centri colpiti dall'alluvione del 1° ottobre, il Governo fa i primi passi per coprire finanziariamente gli interventi da attuare per liberare il territorio dallo stato d'emergenza.
Con ordinanza del Primo Ministro, si provvede ad un primo finanziamento di 60 milioni d'euro da destinare ad operazioni d'urgenza e a contributi speciali da assegnare alle famiglie colpite dal tragico evento.
Altro specifico provvedimento riguardante la sospensione dei tributi è allo studio presso il ministero dell'economia, retto da Tremonti.
Intanto non tutte le iniziative prospettate da Berlusconi sembrano avere accoglienza favorevole tra le popolazioni colpite.
Contestata a larga maggioranza risulta l'idea di una ricostruzione delocalizzata, mediante insediamenti in aree diverse da quelle degli abitati a rischio di frane.
Mancano le aree idonee in prossimità dei luoghi da evacuare e ciò rende restii a possibili trasferimenti
"Gli abitanti ed i commercianti di Scaletta, Giampilieri, Altolia e degli altri villaggi colpiti dal nubifragio nel Messinese - sostiene il presidente nazionale dei consumatori associati, Ernesto Fiorillo, adesso pure a capo di un comitato di cittadini alluvionati - non vogliono case in posti diversi , ma preferiscono tornare dove sono vissuti per tanti anni". "L'alluvione di Messina costituisce un evento totalmente diverso dal terremoto de L'Aquila e richiede interventi differenti. La ricostruzione delle case e dei negozi deve avvenire nei villaggi di origine per non cancellare queste realtà e deve essere affidata alle imprese locali per rilanciare l'economia. Gli imprenditori infatti devono essere aiutati subito perché altrimenti le attività commerciali rischiano di scomparire per sempre".
"Non vogliamo inoltre più sentire dire - continua l'avv.Fiorillo - che la colpa di tutto è dell'abusivismo edilizio, perché la causa esclusiva della tragedia è la mancata attenzione di chi doveva prevenire il dissesto idrogeologico, già dopo l'alluvione disastrosa del 2007 e la frana del 2008, e invece ha ignorato il problema".
"Per questo, come gia’ annunciato, se in tempi brevi la situazione non dovesse essere risolta - prospetta Fiorillo - proporremo, agli aderenti al comitato e a tutti gli altri cittadini vittime del nubifragio, di avviare con il supporto della nostra associazione di consumatori una causa collettiva contro lo Stato”.

GLI INDIPENDENTISTI DEL FRONTE NAZIONALE SICILIANO S'IMPEGNANO A SOSTENERE LA MOBILITAZIONE IN SICILIA A DIFESA DEI LAVORATORI


SOLIDARIETA' PER CHI DA' VISIBILITA' ALLA QUESTIONE OPERAIA NELL'ISOLA


Gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti” affrontano il problema dei lavoratori dell'Isola solidarizzando con i metalmeccanici dello stabilimento Fincantieri di Palermo e dell’indotto che hanno inteso richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, dell’azienda e della politica attraverso organizzato il sit-in dalla FIOM davanti al Cantiere di Palermo.
In un comunicato ribadiscono che da tempo si sentono "impegnati a sostenere, ovunque in Sicilia, la sacrosanta mobilitazione a difesa del lavoro di tante lavoratrici e lavoratori, metalmeccanici e no, e delle loro famiglie" e approvano pertanto "tutte quelle iniziative, democratiche e partecipate, promosse da qualsivoglia sindacato, volte a ridare visibilità alla questione operaia in Sicilia".
Per cui, non da oggi individuano "nella mobilitazione sociale , sindacale e politica la chiave di volta della vertenza del lavoro di cui Fincantieri, a Palermo, è simbolo e paradigma".
Tuttavia la mobilitazione per la cantieristica, sempre per il FNS, va considerata "parte della più generale questione operaia che in Sicilia vede come esempi realtà produttive quali, ad esempio, Sicilfiat a Termini Imerese o ancora Cesame a Catania.

PRASSI INDUSTRIALE di tipo COLONIALE.

Il FNS si dice convinto della "oggettiva necessità che si realizzi con la mobilitazione per la difesa del lavoro, degli stabilimenti e dei loro livelli occupazionali una vera “rivoluzione culturale” nelle prassi politiche e sindacali e nelle relazioni di politica industriale Le vertenze in realtà come Fincantieri sono oggetto, spesso, solo di sporadiche attenzioni il più delle volte in occasione di momenti elettorali".
"Salvo poi conclusasi la fase delle promesse i lavoratori, le loro famiglie si ritrovano innanzi alla evidente realtà qual è e non quale dovrebbe o potrebbe essere".
Si tratterebbe quindi, "di una sorta di autoalienazione che invade e pervade, nello specifico, anche il sindacalismo italiano in Sicilia".
Malgrado ciò, gli Indipendentisti del FNS ammettono "che FIOM riesce a cogliere almeno l’evidenza del disagio e stigmatizza anch’essa il mero approccio mediatico sin qui seguito dal Governo romano che ad oggi non ci risulta abbia prodotto effetti concreti soprattutto per i “travagghiaturi” siciliani metalmeccanici e no".
Segnalano, in termini politici, anche l‘atteggiamento assunto dal Governo regionale, "che per altro verso, si è profuso, anch’esso, in mere dichiarazioni , di per sé spesso incoraggianti, ma che a nostro avviso, risentono, della vecchia abitudine a delegare ad altri, a Roma, ogni scelta che prescinda dagli equilibri di potere sanciti e praticati".
Quanto poi, in questo clima, alle proposte come quelle del leader storico della Lega nord, Bossi , volti a reintrodurre le famigerate “gabbie salariali” Noi du FNS rispondono che "non solo questa è irricevibile, ma doppiamente offensiva per l’intero Popolo Siciliano"...

domenica 11 ottobre 2009

BUZZANCA, SINDACO DI MESSINA, TORELLO DA INFILZARE NELL'ARENA MEDIATICA DI GILETTI


Devo confessare un mio debole: non amo vedere i talk-shows che affollano la tv.
E una motivazione ce l'ho, a mio modesto parere: sono convinto che spesso si cerchi di far credere che il trash in essi programmato sia oro colato.
Oggi, per caso, mi sono imbattuto nel talk-show "l'Arena", in cui il conduttore Massimo Giletti ha la pretesa di svolgere una specie di "processo mediatico" a fatti e personaggi tra i più disparati.
E mi sono fermato, avendo notato che si stava dibattendo su un argomento gravissimo di grande attualità: la tragica alluvione che, nei giorni scorsi, ha sconvolto Messina e altri piccoli centri della costa ionica della provincia.
Bene: Anzi male, perchè quella sosta è servita soltanto a farmi completamente indignare nei confronti della televisione fino a farmi sdegnare completamente, oltre a quel talk show, l'intero programma nazionale della Rai.
Mi spiego: tra gli invitati a partecipare a quel "dibattito" televisivo, c'era in collegamento dalla Sicilia il sindaco di Messina, Peppino Buzzanca. Mentre erano presenti - quali testimoni diretti della tragedia - un giovane giornalista della Gazzetta del Sud e alcuni residenti della zona sinistrata, tra cui un avvocato.
Ad avviare il dibattito è stata un'affermazione del giornalista (ex Mediaset) Lamberto Sposini, che sull'onda di una campagna mediatica - montata subito dopo il tragico evento e successivamente sgonfiata, almeno in parte - ha asserito che ""la tragedia di Messina non ha mosso il cuore degli italiani" La gente l'avrebbe classificata tragedia di serie B , perchè non si riesce a capire come sia andata effettivamente. Non si capisce, cioè, di chi siano le colpe: nessuno degli amministratori se ne assume, anche solo una parte. Nessuno parla di abusivismo".
Una battuta velenosa che ha fatto reagire il sindaco Buzzanca, il quale ha addebitato la causa di tanta insensibilità all'accanito "sciacallaggio mediatico che ha voluto far credere che il disastro sia stato causato dal'abusivismo. Un messaggio in malafede che soprattutto per l'abitato di Giampilieri si rivela del tutto bugiardo. Praticamente, secondo Buzzanca, s'è agito mediaticamente in maniera tale da far passare i Messinesi autori del loro stesso male.
Insomma chi è causa del proprio male pianga sè stesso?
A parte i banali luoghi comuni ripetuti in ulteriori interventi da personaggi tipo Davì. quello con la pettinatura alla mascagni; a parte l'imperioso ironico diniego, volto a tagliare le gambe agli sfollati che vorrebbero tornare nelle loro case riparate, opposto dal geologo MarioTozzi, favorevole alla dislocazione, perchè per la collina franante non c'è più niente da fare; a parte tutto, ciò che ancora risuona penosamente nelle orecchie, se pur flebile e non marcato dagli applausi a comando, è l'accorato appello dei rappresentanti del comitato degli sfollati che, speranzosi di potere rientare nelle loro case, vogliono tornare alla normalità, senza essere esclusi dal partecipare alla fase decisionale per la rinascita della loro terra.
Caro Peppino Buzzanca, Ti devo confessare che, oggi pomeriggio, assistendo a quella sceneggiata, resa ancor più umiliante dalla farsa divinatoria ad essa accoppiata, quando ancora si stava febbrilmente scavando per recuperare i resti di due bambini e di altri dispersi, mi son sentito umiliato per Te, per tutta Messina, per tutta la Sicilia. Ti prego, cerca di evitare eventuali altre occasioni come questa, ché sicuramente niente riuscirebbero a risolvere a favore della città che hai l'onore e l'onere di amministrare.

fra' Galdino

MESSINA PIANGE I SUOI CARI UCCISI DUE VOLTE

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...

NON SARANNO MAI PIU' TOLLERATI LO SCARICABARILE E LE VUOTE PROMESSE DEI POLITICI





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