sabato 3 ottobre 2009

QUANDO C'E' DISASTRO TUTTI CORRONO PER DARE UNA MANO,...

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...



GIUFA': Don Babà, sugnu sbarruatu, mi pari chi semu junti a fini du mundu.
DON BABA': Eh, figghiu beddu, è l'omu stissu chi sta subbissandu a terra. Non vidi comu si smuddica tutta, sta nostra bedda Sicilia? Ti ricoddi quandu ti dicìa chi bruciari i stippagghi era un dilittu?
GIUFA': I stippagghi suli si bruciaunu? U focu non ha mai risparmiatu nenti, nte nostri muntagni, mancu i cristiani, c'hannu murutu comu i muschi.
DON BABA' E mureru puru nta sti jorna. Chiuvendu, chiuvendu, a genti andava murendu pi l'acqua e pu focu. Pari na favula....spavintusa
GIUFA': Viditi don Babà? Stavota u focu non c'entra...
DON BABA': Autru chi no. C'entra e comu. Non ci sunnu chiù arburi che cu so radicamentu ponnu trattèniri u tirrenu, basta chi chiovi na picca chiù forti e a muntagna si sduvaca supra e casi, comu sta succidendu a Giampileri e a tutti l'autri paiseddi vicini.
GIUFA': Povirazzi, quanti morti e quanti casi spasciati. Ma dicu, na vota non si faciuni l'armacìi, chi petri, pi trattèniri a terra?
DON BABA': L'armacìi erunu na bona cosa, picchì erunu na specia di muritti a siccu chi sirviunu a frinari u tirrenu, ma oggi cu ti l'ava a fari? I marucchini chi ti travagghiunu a sambru? Ma vidi, Giufà, ci sunnu tanti autri scaciuni: u fattu, per esempiu, chi si fabbrica undi cazzu si voli ti pari nenti?
GIUFA': Non sulu. C'è puru nautra scaciuni:
DON BABA': Quali?
GIUFA':Chidda chi, quandu succedi un disastru, tutti currunu pi dari na manu, prumettunu mari e munti pi giustari i cosi e poi sinni futtunu.
DON BABA': Chistu è nautru par'i manichi.
GIUFA': A propositu, u sapiti chi Bellusconi dissi chi piccamatòra non ci veni?
DON BABA': Cè troppu fangu, troppa iacqua e ci pari chi si veni si metti mmenzu i pedi ...e non voli dari fastidiu...
GIUFA': E c'è piriculu chi duna fastidiu? O si scanta chi si lorda i tacchi?

MOLTEPLICI LE CAUSE DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO IN SICILIA: E QUASI TUTTE DOLOSE

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...



Sono rimasti ustionati tutti insieme padre, madre e figlio. E' la drammatica sorte toccata ai componenti della famiglia De Luca di Giampilieri Superiore. Nella loro abitazione, dopo la frana che ha sconvolto il paese, c'é stata un'esplosione dovuta a una fuga di gas. Il ragazzo, di una trentina d'anni, è morto, mentre i genitori sono ricoverati in gravi condizioni nel centro grandi ustionati dell'ospedale di Palermo.

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Non solo l'acqua ma anche il fuoco è stato causa del disastro "annunciato" che si è verificato nella Sicilia nord orientale. Le frane e gli smottamenti nelle zone collinari di Messina, tra le province più piovose d'Italia come dimostra l'alluvione di appena due anni fa, sono determinati infatti non solo da fenomeni come l'abusivismo edilizio, ma pure dagli scarsi interventi effettuati dopo gli incendi, spesso dolosi, che ogni anno puntualmente bruciano centinaia di ettari di bosco e macchia mediterranea, indebolendo e rendendo i terreni più "deboli". Ne sono convinti esperti, ambientalisti e sindacalisti che si occupano di forestazione. "Messina ha la superficie verde più estesa della Sicilia - dice Salvatore Lo Balbo, della segreteria nazionale della Flai-Cgil - ma è anche la provincia che ha una quantità di territorio demaniale forestale al di sotto della media regionale. Molti terreni sono privati, che non fanno opere di consolidamento". Per Lo Balbo "la carenza di prevenzione e di manutenzione provoca danni al terreno per l'assenza di alberi, vegetazione e di canali per fare defluire l'acqua". Secondo i dati diffusi dall'Ispettorato forestale di Messina, nel 2008 sono andati in fumo 1.497 ettari. "Gli unici interventi vengono fatti dal Demanio forestale - sostiene Peppino Restifo del movimento Ecologia sociale - che però si prende cura delle sommità collinari. Il resto è abbandonato, le colline messinesi un tempo famose per i terrazzamenti presidiati dagli agricoltori ormai sono ridotte a terre incolte". Restifo cita l'esempio del Burgensatico di Pezzolo, oltre 200 ettari di terra di proprietà del comune di Messina: "Gli agronomi ci spiegano che è proprio ridotto male, persino la macchia mediterranea stenta a crescere; ecco come l'amministrazione di Messina gestisce i suoi beni". E le parole più chiare sono del capo dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso:"O si fa una grande opera di messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale o queste tragedie sono destinate a ripetersi.
(Da Sicilia Informazioni.com)



REAZIONI E COMMENTI D'OCCASIONE ALLA TRAGEDIA ANNUNCIATA DEL DISASTRO A MESSINA SUD

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La rabbia della gente
: «E' una tragedia annunciata. Si sapeva che la montagna era pericolosa, questi morti "ce li hanno" sulla coscienza».
Buzzanca, Sindaco di Messina: «Non è il momento delle polemiche. Tragedia annunciata? Forse sì, ma dobbiamo evitare che cose del genere accadano di nuovo. Per capire chi dovrà fare cosa, con quali risorse intervenire, ed evitare che lungaggini burocratiche rallentino tutto. «Messina non ha avuto pochi fondi. Ne ha avuti "zero". Quando nel '94 presentai un dossier, feci un quadro drammatico ma reale. Ma poco è cambiato. Il sacco edilizio? La mia amministrazione ha già avviato un processo per rivedere il Piano regolatore. »- Buzzanca in chiusura dello speciale di Tv7 su Rai 1: «Bisogna fare tesoro del passato, la protezione dell'ambiente è ormai elemento imprenscindibile. Ma c'è bisogno di risorse, altrimenti giriamo solo attorno al problema. I comuni e gli enti locali vengono lasciati soli».
Stefania Prestigiacomo, Ministro Ambiente:«L'Italia assiste con dolore e rabbia alla tragedia della comunità messinese perchè siamo in presenza di una tragedia che si poteva evitare».
«Dobbiamo cercare di recuperare il tempo perduto attraverso una politica che permetta un maggior coordinamento tra le varie forze del territorio e che eviti la dispersione delle risorse così come avvenuto finora».
Prefetto Francesco Alecci:«Affinché la storia non si ripeta, il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza: a Messina arriveranno finanziamenti e verrà istituita un'autorità incaricata di valutare la situazione dei territori della Provincia di Messina evitando così il ripetersi di fenomeni di questo tipo. Nel 2007 evidentemente, il commissario non ha fatto il necessario per evitare una nuova tragedia»
Berlusconi Primo Ministro:''Io volevo andare ieri - ha concluso - ma davo piu' fastidio che altro. Probabilmente vado giu' oggi, a vedere e a parlare con la gente. I danni sono ingenti, ma piu' dei danni ci sono quasi cinquanta morti, una cifra importante''
Casualità: Mentre la zona sud cadeva a pezzi, il presidente del Consiglio assisteva alla proiezione del film 'Barbarossa' proiettato in anteprima mondiale al Castello sforzesco di Milano alla presenza del Senatur, Umberto Bossi.

LA REAZIONE DEGLI INDIPENDENTISTI DEL COMITATO MESSINESE F.N.S

"Noi Indipendentisti du Cumitatu Missinisi du Frunti Nazziunali Sicilianu –“ Sicilia Indipinnenti” e ovviamente l’intero F.N.S., siamo provati ed addolorati per le vittime, i feriti e gli sfollati di Giampilieri e Scaletta Zanclea.

Se il dolore e il pudore sono prevalsi e prevalgono su ogni altra cosa tuttavia ad esso si affianca, in Noi, la doverosa rabbia per ciò che appare sempre più evidente e cioè che certa politica e la sua promanazione tecnico-burocratica hanno fatto o non hanno fatto per evitare e/o comunque limitare gli eventuali danni di eventi dovuti al dissesto idro-geologico.

Speriamo che almeno questa volta si individueranno responsabili, colpevoli e conniventi che hanno concretamente permesso che ciò accadesse e potesse causare una siffatta tragedia.

Pretendiamo intanto provvedimenti seri e celeri e poi un programma capillare di sistemazione idrogeologica del territorio.

Vorremmo poi dire, visto che altri ne hanno parlato, che appare evidente che il ponte sullo Stretto si dimostra un opera secondaria, inutile e che quei fondI vanno immediatamente utilizzati invece per risanare e bonificare il territorio siciliano.

A tal proposito va precisato che la maggior parte del Popolo Siciliano non vuole il Ponte sullo Stretto e ciò si può verificare con uno specifico Referendum.

E ora che si finisca di spacciare per consenso del Popolo Siciliano alcune manifestazione di propaganda pro ponte organizzate e forse finanziate dai pontisti per millantare quel consenso del Popolo Siciliano che nei fatti non esiste".

venerdì 2 ottobre 2009

IL DISASTRO PROVOCATO DAL RECENTE DILUVIO ATTENZIONA LA MAGISTRATURA SU EVENTUALI RESPONSABILITA' UMANE

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LA PROCURA DI MESSINA APRE UN'INCHIESTA . REATO IPOTIZZATO: DISASTRO COLPOSO



:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::fOTO:IL DOTT.GUIDO LO FORTE

Sale a 21 il numero delle vittime del nubifragio che ha provocato frane e alluvioni nel messinese.
Lo ha reso noto l'unità di crisi istituita presso la Prefettura di Messina.
Ricerche, ha detto il responsabile della Protezione Civile regionale Salvatore Cocina, sono in corso anche in mare. I corpi di due delle 20 vittime sono stati recuperati sotto il fango a Scaletta Zanclea. Si tratta di due giovani: Ketty De Francesco, 30 anni, travolta da un torrente in piena mentre era alla guida della sua auto, e di Onofrio Sturiale, 26 anni, sorpreso dalla frana mentre era per strada.
Aperta un'inchiesta - Il reato ipotizzato è di disastro colposo. "Abbiamo dato mandato, in prima battuta, ai carabinieri del comando provinciale - ha detto Lo Forte - di compiere tutti gli accertamenti per cercare di individuare le cause, anche pregresse, dell'accaduto". "L'apertura dell'inchiesta - ha sottolineato Lo Forte - è un atto doveroso per verificare come si è creata questa situazione che ha avuto tragiche conseguenze. Lavoreremo con scrupolo e competenza per risalire, se ci sono, a eventuali responsabilità e se ci sono state violazioni delle leggi". La Procura si avvarrà del contributo dei carabinieri del Ris di Messina.
Bertolaso: dissesto causato dall'abusivismo - "I soccorsi sono stati tempestivi. Nelle zone colpite dal disastro sono subito intervenuti cinquecento uomini della Protezione Civile e cento militari dell'esercito. Avevamo anche lanciato l'allarme, ma purtroppo non possiamo fare nulla contro il degrado del territorio provocato da anni di abusivismo". Bertolaso ha spiegato che la zona più colpita "è quella di Giampilieri", dove il distacco di un costone roccioso ha provocato una frana che ha travolto alcune palazzine. Il sottosegretario ha aggiunto che la zona più difficile da raggiungere "è la frazione di Molino". Poi ha precisato: "Adesso ci occupiamo del soccorso poi vedremo di chi sono le responsabilità".

GRAVISSIMI DANNI NELLA NOSTRA PROVINCIA , MORTI, FERITI E DISPERSI, A CAUSA DEL NUBIFRAGIO ABBATTUTOSI SULLA ZONA ORIENTALE

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Una tragedia annunciata, dall'alluvione di dueanni fa

IMMEDIATI GLI INTERVENTI DI SOCCORSO: SARANNO POI PUNTUALI QUELLI RIPARATORI?




Morti, dispersi e feriti, sono stati causati dal nubifragio che s'è abbattuto, ieri sera, sulla nostra provincia.
Già si contano quindici decessi e si teme che il numero aumenti, alcune decine i ricoverati per ferite subite durante il temporale e non pochi i dispersi. Quattro delle vittime sono già state identificate. Sono: Pasquale Bruno, 40 anni, travolto dal fango nella piazza di Giampilieri; Francesco De Luca, un pensionato di 70 anni,annegato nello scantinato della sua casa rurale, in contrada Vallone, sempre in territorio di Giampilieri; Roberto Carullo, sovrintendente della Polizia ferroviaria, il cui corpo è stato recuperato dai soccorritori all'interno di un'automobile travolta da un torrente nei pressi di Scaletta Zanclea; Martino Scibilia, un pensionato di 80 anni, morto all'interno della sua abitazione a Scaletta Zanclea.
Sui posti maggiormente colpiti dall'ondata di maltempo, affluiscono squadre di soccorritori dell'esercito, dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile.
Le frane e gli smottamenti hanno provocato, tra l'altro, la chiusura provvisoria dell'autostrada A18 Messina- Catania e della strada statale 114, ostruite in più punti.
Ancora permangono difficolta' sull'autostrada, nel tratto fra Messina e Roccalumera, dove sono presenti diversi restringimenti di carreggiata .
Secondo quanto rende noto la Protezione civile nazionale, a Giampilieri, una delle zone messinesi piu' colpite dall'alluvione, in nottata si e' verificata anche un'esplosione che sarebbe stata causata da una fuga di Gpl provoicata dal maltempo.
Il Consiglio dei Ministri, informato della gravità dell'evento, ha dichiarato lo stato di emergenza per la zona di Messina colpita dal violento nubifragio.
Un primo bilancio della situazione lo traccia l'ingegnere Mario Arrigo, responsabile delle emergenze della Protezione civile regionale. ''I problemi piu' gravi - sottolinea - si riscontrano nella zona compresa tra Giampilieri, Scaletta Zanclea e Messina Sud. Fino ad ora abbiamo contato venti edifici crollati. In questo momento registriamo sei vittime a Giampilieri superiore e otto vittime a Scaletta Zanclea. Ma sono numeri che, purtroppo, potrebbero aumentare, visto che i soccorsi sono in pieno svolgimento. Gli sfollati, almeno fino a questo momento, sono quattrocentoquindici. Ma, anche in questo caso, i numeri sono destinati a cambiare in peggio''.

Com'è facile intuire, devono accadere eventi così gravi per fare accorrere soccorritori da ogni parte e fare proclamare lo stato di emergenza da chi ci governa. Benemeriti vanno pertanto considerati gli operatori di così difficili e dolorose azioni di soccorso, e ritenute puntuali ed immancabili le promesse di pronti interventi riparatori da parte dello Stato.
Tuttavia, passata l'immediatezza dell'evento e della manifesta solidarietà, che cosa avverrà dopo?
Quello che non s'è fatto per Giampilieri che, a due anni dall'alluvione del 2007, stanotte s'è trovata scoperta da ogni intervento riparatorio?
Se si guarda ai fatti, ci sarà chi vede l'esempio positivo del dopo-terremoto d'Abruzzo, ma ci sarà pure chi (come i diciotto sindaci, sempre dei Comuni della nostra Provincia, che per protesta si sono autosospesi da rappresntanti della Protezione Civile) vedrà le inadempienze finora fatte registrare nei confronti delle promesse ammannite subito dopo l'alluvione dell'11 dicembre 2008, che tanto danno arrecò anche alla fascia settentrionale della nostra provincia.
2007: fascia orientale; 2008: fascia settentrionale della Provincia di Messina:
promesse molte, fatti nessuno!

SI COMMEMORA, OGGI, L'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL MAHATMA GANDHI

Il logo odierno di google in omaggio al Mahatma Gandhi







Oggi, due ottobre 2009, ricorre il 140° anniversario della nascita del Mahatma Gandhi. Una figura esemplare da non dimenticare mai, perchè simbolo di pace, libertà, indipendenza, democrazia e soprattutto di non violenza. Riportiamo, qui di seguito, un "quadro" progressivo della vita di Gandhi.


2 ott 1869
- Mohandas Karamchand Gandhi nacque in una famiglia giainista il 2 ottobre 1869, a Porbandar, Gujarat, India. Figlio di Karamchand Gandhi, il dewan (primo ministro) di Porbander, e Putlibai, quarta moglie di Karamchand. Discendenti di commercianti (la parola .... All'età di 13 anni Gandhi sposò Kasturbai, sua coetanea. [Photo] Mostra di più [Photo] Mostra meno

11 set 1906 - L'11 settembre del 1906 l'Empire ospitò lo storico raduno in cui Gandhi convinse gli indiani sudafricani a opporsi all'apartheid attraverso la protesta nonviolenta; l'esperienza sudafricana sarebbe stata il modello su cui Gandhi avrebbe impostato la propria linea d'azione.

1915 - .Nel 1915 Gandhi ritorna in India, dove ha inizio la sua attività politico- morale. Il Mahatma (cioè «Grande Anima»), come viene ora chiamato da tutti, sostiene e rivendica l'indipendenza del suo Paese dall'Inghilterra, indipendenza da ottenersi attraverso la lotta nonviolenta e il dialogo. Per Gandhi la battaglia contro l'imperialismo coloniale non deve essere attuata attraverso azioni di forza o spargimenti di sangue,. ma solo e sempre pacificamente...

12 mar 1930 - Il 12 marzo 1930, con 78 discepoli satyagrahi, Gandhi parte dall'ashram di Sabarmati verso la località costiera di Dandi, a 380 chilometri di distanza.
Da SEPM - Testimoni di Pace - Pagine web correlatewww.caritasroma.it/settori/sepm/TestimoniDiPace/gandhi.asp

1938 - .Ambientata nel 1938, quando l'India era ancora una colonia e il Mahatma Gandhi stava iniziando la sua ascesa, la storia si apre con la piccola Chuyia (8 anni) che, rimasta vedova, viene mandata a vivere in una casa che ospita le vedove Indù costrette a vivere in eterna penitenza. L'energia della piccola Chuyia avrà un grande effetto sulle donne che abitano nella casa, soprattutto sull'affascinante vedova Kalyani che si innamora di Narayan, un giovane idealista sostenitore di Gandhi ...
15 ago 1947 ...Per Gandhi il raggiungimento dell'indipendenza per la quale si era battuto per lunghi anni, fu un momento drammatico e tristissimo: quando nella notte tra il 14 ed il 15 agosto 1947 Nehru proclamò la nascita della repubblica indiana indipendente, Gandhi era a Calcutta e dormiva ed il giorno dopo non partecipò alle celebrazioni. Vedere l'India divisa e indù e musulmani ammazzarsi tra loro nelle zone di confine tra India e Pakistan fu per lui una sconfitta.
30 gen 1948 - L'atteggiamento moderato di Gandhi sul problema della divisione del paese suscita l'odio di un fanatico indù che lo uccide il 30 gennaio 1948, durante un incontro di preghiera.

giovedì 1 ottobre 2009

L'ASS. TAT CHIEDE NOTIZIE RASSICURANTI SUL MONITORAGGIO DELLE SOSTANZE EMESSE NELLA VALLE DEL MELA DALLE CIMINIERE DELLA CENTRALE ELETTRICA


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Sarà possibile conoscere come produce la energia elettrica la Centrale di San Filippo del Mela?"
E' la domanda che il vice presidente della T.A,T, arch. Salvatore Crisafulli, rivolge "in modo particolare al Signor Sindaco di San Filippo del Mela, attraverso questa nota:in cui si mostra preoccupazione per il silenzio che non consente di sapere cosa sta accadendo.
"La Centrale di San Filippo del Mela (Me), - si legge nel comunicato - quotidianamente ci pone problematiche, e per porle all’attenzione, dovremmo far ricorso a ragionamenti di qualità tecnologica, che spesso preferiamo evitare, in luogo utilizziamo aspetti concettuali più comprensibili".
"In questi giorni la Centrale fuma toscani di scarsa qualità, abbiamo effettuato giusto reportage fotografico ed abbiamo anche appreso le risibili giustificazioni diffuse dagli interessati, che in sintesi si possono riassumere: in operazioni di Startup e di “Setup”.
Per Startup si intende avviamento di impianto e per Setup operazioni di regolazione funzionale del medesimo impianto".
"Tali fasi operative non vengono monitorate da nessuno e quindi non sappiamo nulla, circa le quantità di prodotti organici, inorganici, volatili e non che in quelle frequenti fasi vengono immessi in atmosfera, che sicuramente sforano i limiti ammessi".
"Comunque sia, questa Centrale Termica - insiste il vice presidente Crisafulli - non riesce ad operare, nel rispetto ambientale, sia in fase di avviamento che nelle successive fasi di regolazione ed infine durante la sua operatività.
Tale problematica non è di questi giorni, si trascina da sempre, con giustificazioni sempre “fumose”, quindi ci aspettiamo che il sistema di monitoraggio comprendesse anche le fasi di Startup e Setup, e che i risultati di tale monitoraggio vengano acquisiti dallo stesso Comune che ospita gli impianti e diffusi pubblicamente in tempo utile nel website comunale".
"Desideriamo conoscere i tempi di attuazione del sistema di monitoraggio e cosa accadrà qualora si evidenziano sforamenti dei limiti assegnati.
Desideriamo ancora conoscere, se esiste un controllo degli approvigionamenti dei combustibili e di quelli in stoccaggio nei serbatoi della Centrale Termica.
Sarà possibile conoscere come produce la energia elettrica la Centrale di San Filippo del Mela?"
"Ci rivolgiamo - precisa la nota - in modo particolare al Signor Sindaco di San Filippo, il suo silenzio ci preoccupa, cosa sta accadendo?
Non vorremmo risvegliarci con un aggiustamento tecnico-politico alla italiana!
In ogni caso è giusto che il Sindaco e l’Ass. Prov. Sig. P. Petrella, sappiano che se non esercitano il potere amministrativo per garantire ai cittadini della Valle del Mela il corretto funzionamento della Centrale termica ed il corretto monitoraggio, non solo dei prodotti che verranno e che vengono immessi in atmosfera, ma anche il controllo sugli approvvigionamenti dei relativi combustibili, ci vedremo costretti a promuovere una massiccia campagna divulgativa sui loro comportamenti".

Milano lì 27 Settembre 2009
Il Vice Presidente T.A.T.
Arch. Salvatore Crisafulli

RABBIA IN CASA PDL PER LA PRESENZA ANNUNCIATA DELLA D'ADDARIO AD ANNO ZERO

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"Per Berlusconi è «una vergogna» che in un programma tv del servizio pubblico venga invitata una prostituta per gettare «fango» sul premier. Si è sfogato così il Cavaliere quando ieri ha saputo dell’invito ad Annozero di Patrizia D’Addario. «Facciano pure, sarà un boomerang per loro, ne resteranno colpiti»." Brano tratto da La Sttampa.it (AMEDEO LA MATTINA)
Click
il PdL diserta Annozero
Bianca Berlinguer direttore del Tg3
Fini rinuncia alla ghigliottina

GRAVE STATO DI INCURIA RENDE UNA SELVA IL NOSTRO CIMITERO

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Tutte le volte che "salgo" al Cimitero per deporre un fiore sulla tomba dei miei genitori mi si attorcigliano le budella.
E non si pensi che ciò avvenga perchè penso alla Morte che, prima o poi, deve arrivare.
Mi si "intrusciano" per due motivi più plateali: lo stato di sporcizia e d'incuria in cui il Camposanto - tranne la zona d'accesso- viene lasciato e l'assurdo protrarsi della pericolosa situazione prodotta dall'alluvione dell'11 dicembre 2008, quando lo smottamento di una parte del muro di recinzione fece franare una fila di tombe, sulla strada provinciale sottostante.
Una fetta di cimitero sprofondò dove - guarda caso - c'è pure la tomba di mia madre, che da allora rimane, assieme a tante altre, in bilico sul dirupo.(<=foto accanto)

Per questo caso, l'Amministrazione Comunale cercherà presumibilmente
di giustificarsi accusando d'inadempienza lo Stato che non mantiene le promesse, annunciate due giorni dopo l'alluvione; e a conferma di ciò ci potrebbe essere la reazione fatta registrare, nei giorni scorsi, da 18 sindaci della zona alluvionata - tra cui il nostro - che si sono autosospesi da responsabili comunali della Protezione Civile.
Ma per il resto, che ci fa apparire pulito l'ingresso del cimitero e selvaggio il resto di quel luogo santo, non ci sono scuse che tengano.
Intanto sfoghiamoci con la presentazione delle foto, scattate stamattina col solito cellulare, ricordando però ai nostri amministratori ciò che ammonisce "La livella" del grande Totò, secondo cui nel cimitero non ci possono essere "figli e figliastri" e che, anche per la pulizia, non si possono fare discriminazioni.

Francesco Cilona

mercoledì 30 settembre 2009

PUNTA ALTA, GEMELLA DI BARCELLONA, FESTEGGIA IL PRIMO ANNIVERSARIO DEL PATTO DI GEMELLAGGIO


IN ARGENTINA, DOV'E' PUNTA ALTA, NEL TERRITORIO DI BUENOS AIRES, I NOSTRI CONCITTADINI LA' RESIDENTI NON HANNO MEMORIA CORTA COME NOI CHE VIVIAMO SULLE RIVE DEL LONGANO


In occasione del 1° anniversario del patto di gemellaggio con la città di Punta Alta in Argentina, che ospita una numerosa comunità di nostri concittadini, a Punta Alta si terrà una manifestazione nel corso della quale una via di quella città verrà intitolata a Barcellona Pozzo di Gotto.
La firma del patto di gemellaggio con Punta Alta é avvenuta il 2 Ottobre 2008, pertanto la cerimonia d'intitolazione è stata fissata per giorno 2 Ottobre 2009 alle ore 10,00 (in Italia saranno le ore 15,00), in concomitanza della quale, tramite videoconferenza, si avrà la possibilità di interagire e condividere momenti di gioia e di fraternità con i nostri concittadini in Argentina.
La sede della videoconferenza é stabilita nella Sala Consiliare di questo Comuno, per le ore 15 di venerdì, 2 ottobre.
Parteciperanno il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri, i componenti della delegazione barcellonese che nel 2008 si è recata in Argentina e, soprattutto, i parenti delle famiglie barcellonesi residenti a Punta Alta. E ovvio che la sala è aperta per tutti i cittadini che intendono assistere alla videoconferenza.

I SICILIANI PAGANO INOPPORTUNAMENTE I BALZELLI SUL CARBURANTE E IL GOVERNO LI USA PER FAVORIRE IL NORD

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E' UNO DEI MOTIVI PER CUI IL FNS CHIEDE LA DEFISCALIZZAZIONE
IN SICILIA DELLA BENZINA E DEGLI ALTRI DERIVATI DEL PETROLIO


Ciò che gli automobilisti siciliani hanno sempre sognato e che tutti i governi hanno negato, viene adesso riproposto con tenacia dagli Indipendentisti del Fronte Nazionale Siciliano.
Essi ritengono che sia opportuno e necessario defiscalizzare in Sicilia il prezzo della benzina e quello degli altri derivati del petrolio.
"Oltre che un atto di giustizia nei confronti del Popolo Siciliano che, negli ultimi sessant'anni, ha pagato i costi altissimi della politica energetica italiana e della devastazione del territorio in corso - affermano in un comunicato - la defiscalizzazione del prezzo della benzina darebbe un impulso generale e consistente all'economia siciliana a tutti i livelli. E contribuirebbe al contenimento dell'inflazione strisciante e non dichiarata che affligge le famiglie, gli imprenditori e lo stesso mercato del lavoro". Fanno inoltre "rilevare che, nell'ambito del territorio della Repubblica Italiana, esistono già numerosi precedenti in materia di riduzione del prezzo della benzina, con vari meccanismi e varie motivazioni. Alcune delle quali valide anche per la Sicilia".
La richiesta dell'FNS mira ad affrontare la questione di fondo delle accise e dei balzelli e chiama direttamente in causa il prezzo eccessivo dei carburanti, che consente allo Stato di percepire un gettito fiscale superiore al valore del prodotto cui si riferisce. E che è ingiustificato ed ingiustificabile. "Il costo del carburante - conclude la nota - è, in sostanza, regolamentato dalle esigenze del fisco italiano e prescinde dalle leggi di mercato e dal principio della "giustizia" contributiva. A ciò si aggiunga il fatto che, con quel gettito fiscale, lo Stato italiano ha finanziato una politica economica che, sostanzialmente, ha tutelato e tutela gli interessi settentrionali".

A "SUONARE GLI ORGANI" DEL PARTITO CHI PROVVEDERA'?

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Sulle diversità di vedute con il presidente della Camera, Berlusconi ha spiegato: "Fini ha il diritto di avere una sua opinione su tutti gli argomenti che vengono all'esame del Pdl, un movimento che punta ad essere maggioritario". "Dentro un grande partito le diverse sensibilità plurali sono una ricchezza - ha aggiunto il premier -. Poi ci sono gli organi di partito che discutono e decidono, e tutti si devono adeguare a quella decisione".

LA GELMINI, IL CANONE RAI E I GIORNALI DEL CAVALIERE

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FOTO: ATTILIO BEFERA



Pinco
: Senti Pallino, tu stavolta lo paghi il canone Rai?
Pallino: Chi non paga il canone Rai deve essere ritenuto evasore del fisco Lo ha detto il direttore dell'Agenzia delle entrate, Befera. Dice che si tratta di imposta e c'è l'obbligo di pagarla.
Pinco: E allora, che cavolo vogliono dire, quando ci invitano a non pagarlo. Persino un ministro pare d'accordo con questa istigazione.
Pallino: Già, Maria Stella mi pare che ce l'abbia con la Rai.
Pinco: Però fa dei distinguo: per lei c'è Rai buona e Rai cattiva . E sa che cosa consiglia?
Pallino: Non lo so.
Pinco: Ha suggerito di metterci il bollino ai programmi. E per lei bisognerebbe pagare solo in parte: quelli col bollino giusto.
Pallino: Come le banane e le mele, che hanno i bollini. Ma quelle costano di più.
Pinco: No, per la tv non sarebbe così, siccome quelle col bollino buono (mettiamo blu) vale la pena pagare, allora si paga solo una parte del canone. Diciamo che si può dimezzare la tariffa.
Pallino: Aspetta un po', fammi capire. Tu dici che si metterà il bollino blu sui programmi buoni. E chi stabilisce quelli che sono buoni e quelli che sono cattivi?
Pinco: E' facile, Berlusconi farà una commissione e questa, se ci sono programmi che parlano male di lui e del suo governo, non ci mette il bollino blu. Perchè sicuramente sono cattivi.
Pallino: Ma scusa, c'è bisogno che faccia tutto questo traffico Berlusconi, non gli conviene stabilire che sono tutti cattivi i programmi della Rai, e così ci consentirà di non pagare il canone?
Pinco: Eh, no! Non gli conviene fare così. Per tanti motivi.
Pallino: Ma che motivi, se non paghiamo il Canone, la Rai muore e le sue televisioni così non hanno più concorrrenti.
Pinco: Ti sbagli di grosso. Se la Rai non introita i soldi del canone, si scoperchia il tetto e Mediaset viene fregata.
Pallino: Il tetto? Ma che cavolo vai dicendo? Che cosa c'entra l'edificio della Rai col canone, me lo spieghi?!?
Pinco: Io non parlo dl tetto della sede, io mi riferisco al tetto della pubblicità, cioè al limite del quantitativo di pubblicità che è consentito alla Rai di mandare in onda.
C'è una regola, per questo, che la Rai deve rispettare finchè fruirà dell'apporto del canone.
Pallino: Ah, ho capito: venendo a mancare l'introito del canone, la Rai diventa libera di incassare tutta la pubblicità che vuole e quindi può fare concorrenza alle tv del cavaliere, togliendola a Mediaset.
Pinco: Vedi che ti rendi conto. Figuriamoci se non lo capisce Berlusconi.
Pallino: Ma mettiamo che la Rai non riesce a strappare la pubblicità alla tv commerciale e lentamente perisce. Non conviene questo al capo?
Pinco: No, non gli conviene. Se la Rai perisce, lui come fa ad andare a Porta a Porta? Non può mandare a ramengo Vespa e neppure i vari amici che ha sistemato nella Rai e che tanto favore gli stanno facendo col loro mutismo.
Pallino: Quindi, tu dici che non gli conviene che la Rai perisce. Ma allora mi domando, perchè mai i suoi giornali hanno aperto la campagna contro il canone? Per fare concorrenza a Grillo e togliergli la prerogativa di danneggiare il cavaliere?
Pinco: Me lo son chiesto anch'io.

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................Annozero Domani sera ospite la D'Addario ...

martedì 29 settembre 2009

COMMOSSA PARTECIPAZIONE DEI FEDELI ALLA CERIMONIA RELIGIOSA CELEBRATIVA DEL 40° ANNIVERSARIO DELL'INSEDIAMENTO A BARCELLONA DEI PADRI VENTURINI


Con la presenza dell'arcivescovo di Messina, Archimandrita del SS Salvatore, mons. Calogero La Piana, è stata stasera commemorata la data d'insediamento dei Padri Venturini a Barcellona, avvenuto quarant'anni fa con l'arrivo di due giovani sacerdoti, in seguito a richiesta dell'allora arciprete Mons. Mento e su designazione dell'Arcivescovo mons.Fasola.
La cerimonia s'è svolta nella Basilica di San Sebastiano, dove sentita ed intensa è stata la partecipazione dei fedeli.
A concelebrare la Messa solenne, assieme all'arcivescovo, oltre ai padri Venturini, uno stuolo di sacerdoti provenienti dalle parrocchie del vicariato e di altri centri vicini.
Dopo un'introduzione evocativa della presenza e della fattiva opera della congregazione dei Venturini, attualmente insediati nella moderna struttura del "Cenacolo" di via Case Longo, fatta da uno dei padri della fraternità, l'arcivescovo ha espresso la gratitudine della Diocesi e della Comunità dei fedeli verso la Congregazione, il cui ministero pastorale d'assistenza spirituale nei confronti dei sacerdoti e dei "vocati" al sacerdozio, è sempre stato arricchito dalla costante condivisione sui problemi del territorio. (FOTO: sequenze cerimonia e gruppo Venturini della Congregazione di Barcellona)

Per la Federazione dei Liberali e' giunta l'ora di finirla con le diatribe e le spartizioni RAI e di aprire un dibattito serio sul ruolo dell'Azienda

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...




La federazione dei Liberali, in riferimento alle polemiche sorte sulla RAI, accentuate dopo l'invito di giornali vicini al Pdl di non pagare l'annuale canone, hanno emesso un comunicato in cui si chiede
"al PDL e al PD di assumere sulla RAI un comportamento coerente."
"Una RAI così - si afferma - è ormai diseducativa e non serve più a nulla. Se la RAI vuol essere servizio pubblico, occorre che svolga un'informazione obiettiva su cui far crescere il senso critico, respingendo l'idea di farsi veicolo di propaganda di parte (per cui la pluridecennale ripartizione in tre aree partitiche è superata e non rivitalizzabile)."
"Se invece la RAI vuole svolgere un ruolo commerciale autonomo esercitando la sua funzione nei confronti del mercato dei gusti degli utenti - suggeriscono i Liberali - deve formalmente rinunciare al canone e poi trasformare il suo azionariato adottando una progressiva sostanziale privatizzazione".
"Viceversa, Popolo della Libertà e Partito Democratico adottano comportamenti ambigui ed irresponsabili, tesi solo a difendere i propri interessi di bottega anche a costo di sfiorare il ridicolo e senza preoccuparsi di affrontare una riforma indilazionabile".
"Anche nel campo della RAI, però, è indispensabile ed urgente che il dibattito politico porti a scegliere un indirizzo chiaro e coerente, per risanare questa piaga del paese".

RAFFAELE BENDANDI, "L'UOMO DEI TERREMOTI" UNO SCIENZIATO DA NON DIMENTICARE

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...




Ieri sera, su Rai 2, nel corso del programma Voyager condotto da Roberto Giacobbo, s'è parlato del sismologo autodidatta faentino che la fantasia popolare definì "l'uomo dei terremoti".
Chi era costui?
Per tanti giovani e meno giovani di queste uiltime generazioni, probabilmente, potrebbe essere il solito "Carneade". Eppure, il progresso tecnico odierno non è difficile che, quanto prima, glielo faccia conoscere, come il "solito italiano incompreso e maltrattato" che ha precorso i tempi con le sue intuizioni scientifiche.
"L'uomo dei terremoti" si chiamava Raffaele Bendandi.
Nato a Faenza il 17 ottobre del 1893 da una famiglia di modeste condizioni economiche, potè frequentare la scuola soltanto fino alla quinta elementare. In seguito acquisì la specializzazione in disegno tecnico attraverso un corso. Nel frattempo imparò il mestiere del padre, d'intagliatore,
per realizzare giocattoli e ornamenti sacramentali in legno.
La sua spiccata abilità e la precisione nel lavoro gli diedero la possibilità di fare esperienza da un orologiaio nella riparazione di oggetti meccanici di precisione.
Contemporaneamente, le nozioni di astronomia acquisite e il mistero dei terremoti, che già annotava fra le pagine dei quaderni di scuola, lo attrassero a tal punto da tenere libri di fisica e astronomia fra gli attrezzi da falegname e da studiarli in ogni momento libero.
Questo giovane autodidatta di Faenza, all'inizio del secolo scorso, all'età di 15 anni - era nato nel 1893 - profondamente colpito dalla notizia della tremenda catastrofe sismica del 1908 che distrusse le città di Messina e Reggio Calabria, si mise in testa di fare qualcosa per capire come possono avvenire certi fenomeni distruttivi e se fosse possibile prevederli.
"Nel 1917 , durante il servizio militare, da autodidatta si mise ad osservare il fenomeno della marea e, avviando ricerche, lo pose alla base delle sue indagini. A partire dal principio della marea e dallo studio della teoria di Darwin si cimentò nei primi tentativi di previsione e, attraverso lo studio di 20.000 terremoti del passato, affinò ulteriormente tale metodo.
Si costruì un sismografo per verificare le sue previsioni e in seguito lo perfezionò per venderlo in tutto il mondo. Nel 1920 i suoi studi gli permisero di entrare a far parte della società sismologica italiana.
Qualche anno dopo - il 20 novembre 1923 - consegnò una prima previsione ad un notaio di Faenza. La conferma delle sue previsioni gli diede la fama nazionale, mentre gli articoli di previsione che scrisse per i maggiori quotidiani del mondo lo fecero conoscere ovunque (tali articoli sono raccolti nella sua casa-osservatorio in via Manara n.17 di Faenza)"

LA TEORIA DI BENDANDI

Nel libro "Un principio fondamentale dell'Universo" - volume Iº - scritto dal Bendandi e pubblicato nel 1931, si legge:
"La forza di attrazione è dunque l'agente principale di ogni manifestazione del mondo fisico; è dessa che regola il corso dei pianeti e dei satelliti lungo la loro orbita; che presiede allo sviluppo evolutivo delle diverse masse planetarie; che mantiene con una semplicità ammirevole quella intricatissima teoria di orbite viventi che ogni corpo celeste ineluttabilmente descrive; è dessa infine la regolatrice e l'alimentatrice di ogni manifestazione radiosa corrispondendo ad ogni sua leggera variazione un conseguente accentuarsi di radiazioni e un divampare della luce.
E questo soffio divino che anima di un movimento generale tutto il creato e ci offre la più eloquente testimonianza della vita dell'universo, può giustamente definirsi con l'alata parola del nostro Alighieri:
"L'amor che muove il Sole e l'altre Stelle".".

Bendandi sosteneva che tutte le manifestazioni terrestri e solari sono causate da uno squilibrio gravitazionale, e che esiste un'influenza solare decisiva sulla salute degli organismi umani ed una spiccata influenza sulle cellule cerebrali.
Per lungo tempo Bendandi fu "snobbato" dalla scienza ufficiale del nostro Paese, che lo considerava quasi alla stregua di un ciarlatano, e si rifiutava di prendere in considerazione le sue teorie sull'origine cosmica dei terremoti, esposte nei suoi libri.
Ma perchè in Italia, quasi tutti si sono dimenticati di lui e del suo lavoro?
Nel 1927 il regime fascista vietò a Bendandi di divulgare le sue previsioni, come si può leggere ad esempio sul quotidiano "La Nazione"del 30 maggio di quell'anno, probabilmente sotto la pressione di molti accademici del tempo desiderosi di togliere di mezzo lo scomodo
personaggio che li metteva nella grande difficoltà di spiegare perchè loro non riuscivano a prevedere i terremoti. Bendandi non si diede per vinto e scrisse un primo libro che pubblicò completamente a sue spese nel luglio 1931.
Tale libro intitolato "UN PRINCIPIO FONDAMENTALE DELL'UNIVERSO" era dedicato all'attività solare e conteneva il primo caposaldo su cui egli basava le sue ricerche.
Oggi l'associazione culturale "Bendandiana", formata da fisici e addetti ai lavori, ne ha raccolto l'eredità e tenta di far luce sulla gran quantità di materiale che Raffaele Bendandi ha lasciato.

Notizie tratte da Alessandro Gelagi e da Fiorenzo Zampieri

LE FERITE DELLO SCORSO DICEMBRE DIVENTANO PIAGHE, MA LA PROTEZIONE CIVILE NON SE NE ACCORGE

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...

"Ad oggi le promesse fatte e gli impegni assunti sono stati totalmente disattesi e non appaiono prospettive di alcun tipo in ordine allo sblocco dei fondi più volte evocati e mai concretizzati".
Con questa motivazione, riguardante il "mancato assolvimento degli obblighi assunti, il 13 dicembre, dai rappresentanti dello Stato, in seguito all'alluvione di due giorni prima che tanti danni aveva causato nel loro territorio, i sindaci dei Comuni di Barcellona P.G., Castroreale, Falcone, Fondachelli Fantina, Furnari, Gioiosa Marea, Librizzi, Mazzarà Sant’Andrea, Merì, Montalbano, Novara di Sicilia, Oliveri, Rodì Milici, San Piero Patti, Terme Vigliatore, Tripi, Basicò e Montagna Reale hanno deciso di autosospendersi. da responsabili di Protezione Civile, "poiché impossibilitati ad esercitare le proprie funzioni della carica ricoperta, per totale mancanza di fondi, mezzi e personale".
Detti amministratori, costretti a limitare al massimo gli interventi per risollevare le sorti dei loro Comuni disastrati, dopo una sofferta riunione, hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente e si sono autosospesi dalle funzioni di responsabili comunali della Protezione Civile.
E' un fatto grave e tuttavia inevitabile, considerata la impossibilità di rendere efficace l'assunto compito.
E i danni ancora evidenti e non affrontati, a tale proposito, parlano chiaro.
A tale punto, il meno che abbia potuto fare la Provincia à stata la convocazione per il 2 ottobre alle 10 di una riunione di parlamentari messinesi e altri rappresentanti istuituzionali, per discutere sulla gravità della situazione e “promuovere nelle sedi proprie tutte le azioni a difesa del territori interessati”.

lunedì 28 settembre 2009

IL PAPA HA PARLATO DI PERSONE E NON DI POLITICI


  1. Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province,
    ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI
    ...


    E I POLITICI NON SONO PERSONE? HANNO ANCHE IN CIO' UN LODO ALFANO CHE LI DISTINGUE?

    Appello del Papa: ''C'è bisogno di politici credenti e credibili ...‎ - 7 ore fa
    (Adnkronos/Ign) - "C'è bisogno di responsabili politici credenti e credibili, dediti non al proprio interesse egoistico ma al bene comune". ...
    Adnkronos/IGN - 595 articoli correlat
  2. Benedetto XVI: «Servono politici credenti e credibili» - Corriere .

  3. 28 set 2009 ... Dediti non al proprio interesse, ma al bene comune. Non basta apparire buoni e onesti: occorre esserlo»

    www.corriere.it/.../papa-politici-credibili_63376b5a-ac09-11de-8068-00144f02aabc.shtml - 8 ore fa - Simili -
  4. L'appello del Papa: "C'è bisogno di governanti credenti e ...

    28 set 2009 ... Oggi c'è bisogno di responsabili politici «credenti» e «credibili», dediti «non al proprio interesse egoistico, bensì al bene comune». ...
    www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/.../47723girata.asp - 8 ore fa - Simili -
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    PRAGA - "C'è bisogno di persone credenti e credibili, dedite non al proprio ... mai usato la parola "governanti" né si è riferito a "responsabili politici", ...
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  6. corrispondenti.net: Benedetto XVI: "Servono politici credenti e ...

    Nell'occasione ha indicato il modello del Santo ucciso nel 1935 richiamando i politici a essere “credenti e credibili”. In particolare, ha precisato il Papa ...
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  7. Appello Del Papa: ''c'è Bisogno Di Politici Credenti e Credibili ...

    - 18.55
    Praga, 28 set. (Adnkronos/Ign) - "C'è bisogno di responsabili politici credenti e credibili, dediti non al proprio interesse egoistico ma al bene comune".
    it.notizie.yahoo.com/.../tts-appello-del-papa-c-e-bisogno-di-poli-c8abaed.html - 3 ore fa - Simili -
  8. Benedetto XVI: "Politici siano credenti e credibili" - Esteri ...

    28 set 2009 ... Il Papa, in visita in Repubblica Ceca, ricorda San Venceslao davanti a 20-30mila giovani:
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  9. L'appello del Papa: "Servono politici credenti e credibili" - Nel ..

  10. 28 set 2009 ... 28/09/2009 - L'Unione Sarda: Nel Mondo - L'appello del Papa: "Servono politici credenti e credibili". Leggi l'articolo.

    unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/146987 - 8 ore fa - Simili
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    28 set 2009 ... Il Papa: "Occorrono uomini credenti e credibili". L'appello lanciato da Benedetto XVI da Stara Boleslav, a 30 chilometri da Praga, ...
    tg24.sky.it/.../il_papa_occorrono_politici_credenti_e_credibili.html - 7 ore fa - Simili -
  12. Appello del Papa: ''C'è bisogno di politici credenti e credibili ...

    Praga - (Adnkronos/Ign) - Benedetto XVI nella Repubblica Ceca: ''Servono persone pronte a diffondere in ogni ambito della società principi e ideali ...
    www.adnkronos.com/.../Appello-del-Papa-Ce-bisogno-di-politici-credenti-e-credibili-dediti-al-bene-comune_3820043593.html - 7 ore fa - Simili -
  13. «Servono politici credenti e credibili» | Facebook

    Topic: «Servono politici credenti e credibili». Displaying all 2 posts by 2 people. Post #1. Sergio wroteabout an hour ago ...
    www.facebook.com/topic.php?uid=39248063209&topic... - 6 ore fa - Simili -
Tutti, in pratica, tranne qualcuno, hanno riferito che il Papa, parlando ai Cechi, ha preso come esempio San Venceslao e, facendo riferimento al fallimento dei potenti del novecento, avrebbe espresso la necessità che ci siano "politici" credenti e credibili.
Adesso si precisa che Benedetto XVI ha parlato soltanto di "persone" credenti e credibili.
Ed effettivamente la parola esatta è stata "persone". Ecco la giusta cronaca, parola per parola, riportata da La Repubblica:
"Il pontefice ha preso spunto dalla vicenda del re cristiano per impostare la sua omelia. "Il secolo passato, e questa vostra terra ne è stata testimone, ha visto cadere non pochi potenti che sembravano giunti ad altezze irraggiungibili" ha detto, riferendosi, come nei giorni scorsi, ai regimi totalitari del Novecento. "Chi nega Dio e non rispetta l'uomo sembra avere vita facile, ma sotto la superficie in queste persone c'è tristezza e insoddisfazione". "Per questo - ha ammonito Benedetto XVI - c'è bisogno di persone che siano credenti e credibili, pronte a diffondere in ogni ambito della società quei principi e ideali cristiani ai quali si ispira la loro azione".

Sopra abbiamo riportato i link di una sola pagina, ma in Google se ne possono reperire uguali a centinaia: tutti che parlano di "uomini politici" o "governanti" credenti e credibili.
E sapete perchè?
Per il semplice fatto che la premessa dell'omelia del Papa era stata tutta una condanna per i "governanti" totalitari del secolo scorso. Miscredenti e non credibili.
Adesso c'è la precisazione della Curia?
E' facile capire perchè sia giunta a tamburo battente: si teme che il discorso del Papa venga strumentalizzato ...politicamente: pensando per esempio che, sia pure velatamente, il Pontefice abbia
inteso "pizzicare" qualcuno di casa nostra.
Niente affatto di tutto ciò: non abbiamo visto il cordiale incontro all'aeroporto di Ciampino?

SVANITE NEL NULLA LE BRUNETTATE


Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...

E allora, ci sono o non ci sono i fannulloni che infestano l'Italia?

Vi ricordate quanto rumore avevano fatto gli interventi di Brunetta, e quanta approvazione avevano riscosso le minacce di severe sanzioni? Adesso, abbiamo potuto apprendere che tutti gli sfoghi dell'arrabbiato ministro sono sfumati, per eccesso d'incostituzionalità.
Alle grida di un ministrello che ricalcano le gride di manzoniana memoria, dedichiamo questo lungo brano tratto da un pezzo di "Aprileonline"

"Tanto rumore per nulla. Il fiore all'occhiello del governo berlusconi, ovvero la campagna del ministro brunetta "contro i fannulloni" doveva rivoluzionare il pubblico impiego. Molte di quelle norme sono sparite in gran segreto. Prevedevano disposizioni penalizzanti per gli impiegati pubblici, tra le quali indennità di malattia ridotta, e fascia di reperibilità per i dipendenti in malattia estesa praticamente a tutta la giornata (con un'unica "ora d'aria" dalle 13 alle 14). La realtà è che erano palesemente incostituzionali e quindi il governo ha pensato di togliere di mezzo i presupposti di un'altra figuraccia. Così, in sordina, il "ravvedimento": tutto torna come prima. Dopo la "rivoluzione" arriva la "restaurazione" sotto forma di un decreto legge pubblicato l'1 luglio (poi diventato la legge n.102/2009) che cancella le disposizioni penalizzanti per gli impiegati pubblici, tra le quali indennità di malattia ridotta e fascia di reperibilità per i dipendenti in malattia.

Le fasce orarie di reperibilità sono tornate due di due ore ciascuna, la certificazione medica è stata nuovamente affidata al medico convenzionato, e sono state abrogate alcune delle norme che prevedevano penalizzazioni economiche. Ai dipendenti pubblici e ai loro sindacati non è rimasto che chiedersi, come fa per esempio la Flp, "perché quando sono state introdotte certe norme, come la reperibilità di 11 ore al giorno in caso di malattia, lo si è fatto con le "fanfare", tuonando contro i dipendenti pubblici assenteisti e fannulloni e ora che fa marcia indietro il ministro Brunetta non rilascia nemmeno una misera parola alla stampa?". Forse perché il provvedimento era ampiamente incostituzionale, obiettano i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. "Noi abbiamo chiesto fin dal nostro congresso di maggio al ministro Brunetta di tornare indietro e di rendere omologate al privato tutte le regole del pubblico - dice Giovanni Faverin, segretario Cisl-Funzione Pubblica - Le norme ora abrogate erano frutto di un eccessivo accanimento con il controllo, stavano in una logica di pressione dell'opinione pubblica".

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ITALIA SPACCATA, ITALIA NEL TORPORE

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...

Ne stiamo vedendo e sentendo di tutti i colori, ma fingiamo di non accorgercene. Ci lamentiamo del
gossip nei confronti del "nocchiere" che abbandona il timone nella tempesta in cui rischia d'affondare l'Italia, e di contro ignoriamo il rabbioso tentativo in atto di avvelenare il carico - leggi popolo - della nave Italia e di sprofondarlo, nel mare pattumiera dell'assuefazione. Come s'è fatto con le tante "carcasse" cariche di rifiuti affondate nel Mediterraneo. Fra' Galdino
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Oggi c'è bisogno di responsabili politici «credenti» e «credibili», dediti «non al proprio interesse egoistico, bensì al bene comune». Papa Benedetto XVI
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