sabato 13 giugno 2009

ANCORA UN ANNO COI LICEI TRADIZIONALI: DALL'ANNO 2010/2011 ENTRERA' IN VIGORE LA RIFORMA PREVISTA DAL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE


Il Consiglio dei Ministri ha approvato in prima lettura il decreto presidenziale per la riforma dei licei ad opera del ministro Maria Stella Gelmini.

La riforma, che partirà dall’anno scolastico 2010-2011 nelle prime e nelle seconde classi, prevede sei nuovi licei: classico, scientifico, delle scienze umane, artistico, linguistico, musicale e coreutico.

Saranno tre gli indirizzi per il liceo artistico, due quelli dello scientifico e due gli indirizzi del liceo delle scienze umane. Tutte le sperimentazioni del liceo classico e scientifico (oltre 70 tra sperimentazioni e progetti assistiti) subiranno un drastico calo di ore. Ma nessuna disciplina verrà impoverita di un numero di ore superiore al 30 per cento. Oltre ai sei licei, si avranno 400 indirizzi sperimentali e più autonomia per le scuole e la razionalizzazione dei piani di studio.

Altra novità della riforma è la nascita del liceo delle Scienze umane, che sostituisce il vecchio liceo socio - psico - pedagogico. Sarà obbligatorio l’insegnamento del latino, così come nei licei Classico, Scientifico e Linguistico, mentre sarà facoltativo negli altri licei.

L’unico aumento di numero previsto riguarda la matematica, la fisica e le scienze “per irrobustire”, si legge in una nota del Miur «la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti e saranno potenziate le lingue straniere, con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia».

Inoltre, le scuole potranno attivare insegnamenti opzionali ma soltanto nei limiti delle risorse disponibili. Tra gli insegnamenti opzionali figurano Diritto ed economia, Informatica, Storia dell’arte, Latino, Greco, Musica e Legislazione sociale, Psicologia, Pedagogia.

Tutti i licei disporranno di 27 ore settimanali nel primo biennio e di 30 nel secondo biennio e nel quinto anno, ad eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), per preservare le caratteristiche rafforzando la lingua straniera, dell’artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32), perché questi ultimi prevedono materie pratiche ed esercitazioni. Nel liceo classico non figureranno più il quarto e quinto ginnasio, che andranno a formare il primo biennio liceale: per cui si avranno cinque classi liceali, come per lo scientifico.

venerdì 12 giugno 2009

AMICI CHE CI CRITICATE FORSE PRESTO BERLUSCONI VI FARA' UN REGALO: OSCURERA' I NOSTRI BLOG CON BUONA PACE PER LA DEMOCRAZIA


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Intercettazioni, Napolitano: libertà d'informazione fondamentale


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Cosa c'entrano i blog con le intercettazioni?

Siamo nuovamente di fronte ad un provvedimento legislativo che va ad impattare sul mezzo di comunicazione Internet, senza tenere conto della sua specificità.


"Stiamo parlando del comma 28 dell’articolo 1 del disegno di legge a proposito delle "Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali", su cui il Governo ha posto ieri la questione di fiducia.

Questa norma mira ad estendere anche ai “siti informatici” le procedure di rettifica delle informazioni ritenute non veritiere o lesive della reputazione dei soggetti coinvolti, finora applicate ai mezzi di informazione tradizionali". In pratica un blogger amatoriale viene equiparato come responsabilità al direttore responsabile di un qualsiasi quotidiano nazionale...
L’utilizzo dell’espressione generica “siti informatici” è molto preoccupante, in quanto sembra comprendere sia tutti coloro che producono contenuti, siano essi operatori professionali (ad esempio, la testate giornalistiche online) o semplici utenti (ad esempio, i blogger amatoriali), sia le piattaforme che ospitano questi contenuti, come ad esempio i motori di ricerca, le piattaforme di contenuti creati dagli utenti come YouTube ed i social network come Facebook.

Ai gestori di siti, pagine web e blog amatoriali non dovrebbero essere richiesti adempimenti propri dei mezzi di informazione professionali e quindi sproporzionati rispetto ad attività di tipo amatoriale o comunque non lucrative.
Tra l'altro qualche settimana fa la Commissione Trasporti e Comunicazioni della Camera aveva approvato un ordine del giorno sul disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche e telematiche in cui si sottolineavano chiaramente le criticità legate al riferimento generico ai “siti informatici” e si suggeriva che l’obbligo di rettifica riguardasse solamente i giornali e periodici diffusi per via telematica e soggetti all’obbligo di registrazione, escludendone quindi i gestori di siti amatoriali (lo stesso Sottosegretario Romani ha data il proprio consenso a questo approccio). Purtroppo nel testo presentato ieri alla Camera e su cui è stata posta la fiducia non stati integrati questi suggerimenti.

È sullo stesso concetto che si fonda il progetto di legge degli Onorevoli Roberto Cassinelli e Antonio Palmieri, recante “Modifiche all'articolo 1 della legge 7 marzo 2001, n. 62, in materia di definizione e disciplina del prodotto editoriale”, volto a far sì che “coloro i quali sfruttano la rete Internet per esprimere le proprie idee, attraverso, per esempio, i blog, possano utilizzare liberamente le moderne tecnologie, sempre nel rispetto delle leggi, senza però essere soffocati da inutili, e talvolta inopportuni, vincoli burocratici.”

La strada che porta all'affermazione della specificità della Rete e dei diritti dei navigatori è ancora molto lunga.

BERLUSCONI FA CON LOMBARDO IL GIOCO CHE IL GATTO FA COL TOPO



Berlusconi ha rimandato deluso a Palermo don Raffaele, facendo sfumare l'incontro che il Governatore di Sicilia avrebbe dovuto avere con lui per sbrogliare la matassa venutasi a creare alla Regione per il conflitto tra MpA e parte del Pdl.
Il leader del centrodestra ha concesso la corsia preferenziale al sindaco di Palermo, Cammarata, il quale si trovava a Roma per chiedere 100 milioni di euro per risollevare la situazione finanziaria del comune capoluogo di Sicilia. E pare che sia stato un incontro proficuo, visto che si è concluso con l'assicurazione che l'aiuto finanziario ci sarà. Praticamente il presidente del Consiglio, rimandando l'incontro con Lombardo, è facile che intenda far cuocere Raffaele Lombardo nel suo brodo, in attesa di vedere fallire il tentativo di ribellione registrato nelle file del Pdl, dove - come si sa - Gianfranco Miccichè ed i suoi referenti hanno lanciato più di un sasso senza neppure nascondere la mano. D'Altronde le pressioni da parte dei maggiorenti pidiellini siciliani, perchè Lombardo sia tenuto a bada, non sono mancate. Addirittura Il Presidente dell’Ars, Cascio, ha minacciato di lasciare il PdL se Berlusconi gliela dovesse dare per vinta. Prima di tornare in Sicilia, comunque, a don Raffaele qualche consolazione non è mancata: la maggiore è stata l'occasione per un lungo colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini. Un incontro riservato che il presidente Lombardo esclude sia stato imperniato sulla crisi in Sicilia, ma che in effetti - secondo indiscrezioni - non ha lasciato passare sotto silenzio l'argomento.

MONTA LA PROTESTA PER LA RAFFICA DI BOLLETTE A CONGUAGLIO DEI DEBITI DELL'ATO ME2


CONFERENZA STAMPA STAMANI PRESSO LA CAMERA DEL LAVORO DI BARCELLONA

Come frenare l'ingordigia dell'ATO: hanno cercato di spiegarlo i sindacalisti, riunitisi in conferenza stampa stamattina presso la Cgil di Barcellona, per una risposta al disappunto dei cittadini per l'inatteso arrivo di bollette salate, emesse da ATO ME2, a conguaglio per gli anni 2005 e 2006, in aggiunta alle fatture quadrimestrali già pagate, nonostante fossero state dichiarate illegittime dalla Giustizia amministrativa. Il pretesto del nuovo salasso, a fronte del permanere di servizi inadeguati, è stato determinato - come hanno dichiarato gli intervistati - dagli "enormi debiti con buchi di bilancio dovuti ad una gestione dissennata, inefficiente e clientelare del servizio". In un documento, emesso, a conclusione della conferenza stampa, si sottolinea che l'aumento indiscriminato dei costi per i cittadini non è per nulla bilanciato dai servizi offerti, perchè manca "l'avvio della raccolta differenziata, peggiora il servizio e l'ATO continua a rivelarsi il solito carrozzone politico". "Queste inefficienze - affermano i sindacati - non possono essere sempre scaricate sulle spalle delle famiglie utenti, degli imprenditori, degli operatori ecologici, costretti a ricorrere allo stato d'agitazione per potere percepire il salario". La necessità di un'energica protesta da organizzare subito, ha spinto i sindacati Cgil, Cisl, Uil ad invitare "tutti i cittadini a non chinarsi supinamente di fronte a questo stato di cose, a protestare con forza nei confronti del Sindaco, Candeloro Nania, e di tutti i sindaci compresi nell'ATO ME2, affinchè si adoperino per porre fine a questo stato di cose". Pertanto invitano le associazioni dei consumatori, del volontariato ed ambientaliste, sindaci e consiglieri comunali, le Organizzazioni professionali di categoria, i movimenti e i cittadini utenti a partecipare alla manifestazione programmata per il 25 giugno, alle ore 19, con corteo che, sfilando per le vie di Barcellona, raggiungerà il Palazzo Municipale.

giovedì 11 giugno 2009

ATO MESSINA 2 ACCAMPA NUOVE PRETESE DI DENARO PER RIPIANARE IL DEFICIT DI GESTIONE


LA GENTE ESASPERATA ACCOGLIE L'INVITO DEI SINDACATI A COMPATTARSI

Domani, nella sede della Camera del Lavoro di Barcellona, si terrà un incontro
per la trattazione di uno spinosissimo argomento: quello riguardante lo sfacciato comportamento di chi amministra l' ATO ME2, che continua ad aggravare le tariffe con inattesi conguagli, pur nella ormai inveterata incapacità di evitare gravissimi disservizi nel campo affidatole dell'igiene pubblica, e nonostante il notevole dispendio di denaro.
" Adesso - affermano gli utenti - il Consiglio d'Amministrazione dell' ATO ME2 esagera. Nonostante che non riesca ad assolvere il compito istituzionalmente affidatogli, con notevole disagio per il territorio di competenza e le conseguenti nostre lagnanze, continua imperterrita a pretendere denaro da chi finora non è stato adeguatamente servito".
Ed infatti, proprio in questi giorni, agli utenti dei 38 Comuni consociati per il mantenimento dell'Ambito territoriale in questione, è stata recapitata una nuova fattura, aggiuntiva a quelle regolari già evase, richiedente il pagamento di una serie di conguagli riferiti ai cinque quadrimestri compresi tra maggio 2005 e settembre 2006.
Come già avvenuto, lo scorso anno, quando fu richiesto analogo conguaglio per altri mesi precedenti, l'ATO informa che tale nuova fattura è stata emessa in applicazione delle disposizioni contenute nell'art. 49 del decreto legislativo 22/97 - decreto Ronchi - e della conseguente deliberazione del Consiglio d'Amministrazione ATO ME2, adottata in data 03/02/2009, e riguarda il conguaglio della tariffa per gli anni 2005 e 2006, dovuto (sic) per recupero copertura costi d'esercizio per la gestione del servizio d'igiene ambientale.
Per conoscenza, riportiamo il decreto cui i nostri cari amministratori ATO si sono ispirati per ripianare il "rosso" fatto registrare dalla loro gestione.
Art. 49
Istituzione della tariffa
1. (rif. 2) La tassa per lo smaltimento dei rifiuti di cui alla sezione II del Capo XVIII del Titolo III del Testo unico della finanza locale, approvato con Regio decreto 14 settembre 1931, n. 1175 come sostituito dall'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 915 ed al Capo III del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507 , è soppressa a decorrere dai termini previsti dal regime transitorio, disciplinato dal regolamento di cui al comma 5, entro i quali i comuni devono provvedere alla integrale copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani attraverso la tariffa di cui al comma 2.
1 bis. (rif. 3) Resta, comunque, ferma la possibilità, in via sperimentale, per i comuni di deliberare l'applicazione della tariffa ai sensi del comma 16.
2. I costi per i servizi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche e soggette a uso pubblico, sono coperti dai Comuni mediante l'istituzione di una tariffa.
3. La tariffa deve essere applicata nei confronti di chiunque occupi oppure conduca locali, o aree scoperte ad uso privato non costituenti accessorio o pertinenza dei locali medesimi, a qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale.
4. La tariffa è composta da una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti, e da una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito, e all'entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio.
4 bis. (rif. 4) A decorrere dall'esercizio finanziario che precede i due anni dall'entrata in vigore della tariffa, i comuni sono tenuti ad approvare e a presentare all'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti il piano finanziario e la relazione di cui all'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158.
5. (rif. 1) Il Ministro dell'ambiente di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano elabora un metodo normalizzato per definire le componenti dei costi e determinare la tariffa di riferimento, prevedendo disposizioni transitorie per garantire la graduale applicazione del metodo normalizzato e della tariffa ed il graduale raggiungimento dell'integrale copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani da parte dei comuni.
6. La tariffa di riferimento è articolata per fasce di utenza e territoriali.
7. La tariffa di riferimento costituisce la base per la determinazione della tariffa nonché per orientare e graduare nel tempo gli adeguamenti tariffari derivanti dall'applicazione del presente decreto.
8. La tariffa è determinata dagli Enti locali, anche in relazione al piano finanziario degli interventi relativi al servizio.
9. La tariffa è applicata dai soggetti gestori nel rispetto della convenzione e del relativo disciplinare.
10. Nella modulazione della tariffa sono assicurate agevolazioni per le utenze domestiche e per la raccolta differenziata delle frazioni umide e delle altre frazioni, ad eccezione della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio che resta a carico dei produttori e degli utilizzatori. È altresì assicurata la gradualità degli adeguamenti derivanti dalla applicazione del presente decreto.
11. Per le successive determinazioni della tariffa si tiene conto degli obiettivi di miglioramento della produttività e della qualità del servizio fornito e del tasso di inflazione programmato.
12. L'eventuale modulazione della tariffa tiene conto degli investimenti effettuati dai Comuni che risultino utili ai fini dell'organizzazione del servizio.
13. La tariffa è riscossa dal soggetto che gestisce il servizio.
14. Sulla tariffa è applicato un coefficiente di riduzione proporzionale alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l'attività di recupero dei rifiuti stessi.
15. La riscossione volontaria e coattiva della tariffa può essere effettuata con l'obbligo del non riscosso per riscosso, tramite ruolo secondo le disposizioni del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973 n. 602 , e del Decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1988, n. 43.
16. In via sperimentale i Comuni possono attivare il sistema tariffario anche prima del termine di cui al comma 1.

Ciò che maggiormente si evince da tale DLG, è un fatto importante, che pare sia stato sistematicamente scavalcato dall'ATO: cioè, che a stabilire le tariffe devono essere i Comuni e non un consiglio d'Amministrazione che dei Comuni è soltanto un'emanazione senza tale delega.

mercoledì 10 giugno 2009

UNA RISPOSTA CHE NON AVREI VOLUTO DARE


A taluni commenti, apparsi nel post sul caos stradale, non varrebbe neppure la pena di rispondere, visto che sono solo frutto d'un appiglio sul particolare della sosta forzata delle macchine incidentate: un appiglio che dovrebbe far cadere tutta la responsabilità del caos sul comportamento degli utenti della strada, ignorando il senso di responsabilità proprio di chi ha il compito di vigilare.
E questo quando, invece si dovrebbe capire ed ammettere quanto io ho detto e ribadito ormai da tempo: che cioè il tratto di strada segnalato è un posto pericolosissimo , tanto da richiedere una costante vigilanza che regoli il traffico, impedendo intralci ed abusi. Non è un caso che i sensi unici stabiliti in quel tratto adiacente alla stazione non vengano rispettati da alcuni indisciplinati, con gravissimo pericolo di scontri, non è un caso che la via Umberto Primo e la via Ugo di Sant'Onofrio siano diventate un inferno, per il riversarsi d'un traffico anomalo, non è un caso che la necessaria segnaletica orizzontale non sia stata ancora neppure concepita, e forse non sarà mai attuata, in tutto quel tratto che passa per il parcheggio e si estende fino alla via Umberto Primo.
Ma davvero esiste gente che, per difendere ad ogni costo il nulla di fatto, si appella sempre al grande da fare?
Ma cos'ho detto io, e qui ripeto? Se si fa cinque e non si fa uno, si perde il cinque e si perde l'uno.
L'ha capito questo saggio modo di dire, il leguleo secondo cui le mie "osservazioni propendono per la tutela individuale del “capriccio”?
E se capriccio c'è, chi ha contribuito a rendere "capricciosa" questa città?
Il mio lassismo, per caso?
Oppure la "distrazione" di qualcun altro, che distratto non dovrebbe essere di fronte ad una popolazione che si dice sia diventata "capricciosa".?
Sinceramente, non varrà mai più la pena di rispondere, se si persiterà con commenti così chiaramente interessati politicamente.

SI ACCENTUA IL CONTRASTO TRA IL PRESIDENTE LOMBARDO E IL PDL: Al Senato si predispone la corsia preferenziale per la trattazione d'un ddl riformante


Don Raffaele, anche se la coalizione da lui sostenuta non è riuscita a raggiungere il sospirato 4% che avrebbe aperto la porta del Parlamento Europeo, un danno al cavaliere certamente l'ha fatto, facendogli perdere un sacco di voti, e ferendo così la sua sensibilità di leader max: tanto d'avergli fatto dire che ad impedirgli la marcia trionfale, oltre alla moglie e a Kakà, è stata la defezione in Sicilia.
Adesso, il Governatore, reo d'avere iniziato la sua protesta azzerando la propria Giunta, dovrebbe pagare "di faccia" - come si dice nel gioco delle carte - con una punizione esemplare.
E quale può essere la rivalsa, se non la minaccia di farlo decadere dalla carica di presidente della Regione?
Ed ecco che è spuntato, come fungo dopo un acquazzone, il colpo basso formalizzato in disegno di legge, inteso a modificare la norma dello Statuto Siciliano sullo scioglimento dell'Assemblea.
Attualmente, la norma stabilisce che, se per propria iniziativa o per sfiducia subita, il presidente della Regione decade, di conseguenza l'assemblea regionale si scioglie e si procede a nuove elezioni. Alla base di tale norma c’è il principio secondo cui entrambi vengono eletti dal popolo ed entrambi se ne vanno.
Cosicchè se, per caso, don Raffaele decidesse di mollare, tutti i filisdei farebbero la fine di Sansone.
Il colpo basso, per impedire che - ancorchè teoricamente - ciò avvenga, consisterebbe in una significativa modifica, che consenta all'Assemblea di non decadere pur decadendo il Governatore.
"Le motivazioni, secondo gli amici del Governatore, sarebbero politiche e non frutto di una scelta ponderata". "Quanto al merito ed alle modalità con cui l’iniziativa è stata intrapresa non poche sono le perplessità: la prima delle quali riguarda proprio le prerogative della Regione siciliana".
"Viene richiamata la natura pattizia dello Statuto regionale, secondo cui ogni modifica non può essere scelta unilateralmente dallo Stato. Anzi, esiste di fatto un iter che prevede la “primogenitura” dell’iniziativa legislativa al Parlamento siciliano".
L’iniziativa assunta dal Senato costituirebbe un grimardello in grado di aprire la porta ad altre modifiche che l’Assemblea sarebbe costretta a subire. Con evidente rischio d'un "annacquamento statutario", a tutto danno dell'Autonomia siciliana.

fra' Galdino

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CONTINUA LO STATO DI ABBANDONO DI QUESTA CITTA'


IL CAOS ORMAI FA DA PADRONE NELLE NOSTRE STRADE


Nel modo più assoluto:NO.
Così non si può andare avanti. Avete abbandonato la città e fate finta di non accorgervene. Il caos che avete creato nella zona compresa tra piazza vecchia Stazione e la via Umberto primo ha già prodotto i primi guai.
Gli incidenti, per scontri e tamponamenti si cominciano a moltiplicare, ma nessuno di voi, cari amministratori e addetti al controllo della viabilità, mostra di volere metterci mano, per cercare di attenuare il rischio che accada di peggio.
Proprio mezz'ora fa ho scattato queste due foto, dopo che invano avevo cercato di districarmi dal parapiglia che s'era determinato all'incrocio tra la via Umberto primo e la stradella che la congiunge con piazza Stazione.
E' bastato un mezzo incidente tra due macchine per farle inchiodare nella strada in attesa che qualche vigile urbano arrivasse per dirimere il contrasto sorto tra i conducenti incidentati.
L'attesa è stata lunghissima, senza che un qualsiasi responsabile della vigilanza stradale facesse capolino. E non so se adesso sia già stato fatto qualcosa, per togliere dalla strada quei due ingombranti mezzi (visibili a destra nelle foto).
Si può facilmente capire dalle immagini, quanto difficoltoso sia diventato il transito dei mezzi nello stretto varco lasciato nella strada dalle due macchine durante la loro lunga permanenza, in posizioni assurde. Un vero e proprio ostacolo, soprattutto per i mezzi più grossi che dovevano proseguire la marcia obbligata verso monte. Ho detto "obbligata", perchè appunto non è consentito più immettersi dalla via Umberto nella stradella verso piazza Stazione, quella stradella che sempre ho paragonato al famigerato passo delle forche
Ma gli amministratori di Palazzo Longano credono davvero che significhi governare una città, se non si riesce ad affrontare il minimo indispensabile?
Quello che sta avvenendo a Barcellona è scandaloso. E non basta, per giustificare situazioni del genere, sparare i fuochi d'artificio delle opere pubbliche che si stanno realizzando. Ricordiamoci che c'è un detto secondo cui "Chi fa 5 e non fa 1, perde il cinque e perde l'uno".
Parabola significa che " Nell'organizzare le cose grosse, occorre evitare che s'ingigantiscano gli effetti collaterali". Visto che, in quest'occasione, il riferimento è alla chiusura del tratto di via del Mare, per evitare inconvenienti bisognava organizzare con cura e vigilanza il percorso provvisorio sostitutivo.
E non si continui a dire che non s'è potuto fare perchè mancano i vigili urbani.
In tal caso ci obbligherebbero ad aggiungere che, oltre ai vigili, mancano gli amministratori.

Francesco Cilona

martedì 9 giugno 2009

IL RISVEGLIO DI RAFFAELE LOMBARDO:sorgono i primi dubbi sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina


Meglio tardi che mai.
C'era una volta don Raffaele, il quale era "tutto una cosa" con zio Silvio, e tutto ciò che costui proponeva egli l'accoglieva con entusiasmo.

Avvenne un giorno che don Raf sollecitato di soppiatto da Gianfrancesco Mpiccichè, il ministrello discolo ribelle, s'accorse che zio Silvio lo stava prendendo per i fondelli, in quanto le promesse fatte venivano sistematicamente smentite, togliendo i Fas e nulla dando per compensarne la perdita.
Ma i Fas (= Fornitura Automatica di Soldi) erano euro, che venendo meno avrebbero messo in confusione il credulo don Raf.
Stando così le cose, questi, che aveva intenzione di governare fino all'ultimo giorno del suo mandato, decise di svuotare il sacco dell'alleanza e di riempirlo di ciò che più gli sembrava utile.
Intanto, mentre cercava di compiere questa pesante operazione, gli capitò tra i piedi un'incombenza: doveva raggranellare una certa percentuiale di "consensi" ( si dice un 4%) per potere acquistare almeno qualche biglietto per una gita in Europa.
Don Raf si mise di buzzo e, con un paio d'amici autosospesi da zio Silvio, cercò di raggranellare punti per potere avere il diritto al sospirato ticket per l'Europa.
Era in Sicilia, la sua terra amata, e là non fece fatica per fare incetta di punti, tanto che ne collezionò un bel po': furono tanti, ma non quanti potessero bastare per il raggiungimento del ticket al 4%, per cui - pur grato al suo popolo siculo - dovette rinunciare alla sospirata gita continentale.
Pazienza: bisognava allora fare buon viso a cattivo gioco, e per farlo cominciò a pensare. Tanto pensò che gli venne in mente la questione del Ponte: quello sullo Stretto.
Disse fra sè e sè: "Ma scusa, Raf, quell'amico dalle tante promesse, smentite dai fatti, non ci ha fatto pure la promessa di costruire il Ponte di Messina? E pensandoci bene, per costruire un ponte non ci vuole un progetto? E che progetto, perbacco! "
“Parlano di avvio dei lavori - ripeteva don Raffaele - Ma come potrà essere posta la prima pietra del Ponte sullo Stretto se manca il progetto esecutivo?”.
E il dubbio del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, diventò atroce: tanto da indurlo a contestare a voce alta “la politica degli annunci nei confronti del Sud”. Ancora oggi, don Raffaele intende contestare, perchè crede che solo così potrà indurre "il governo nazionale a imprimere una svolta nella sua politica per il Mezzogiorno".

Ci riuscirà? O sarà un disegno velleitario, il suo, specialmente adesso che i "senso
ri" di zio Silvio sono puntati a nord, dove c'è uno strano cumpar che lo LEGA a sè?

fra' Galdino

lunedì 8 giugno 2009

LE TRE SCIMMIETTE CIECHE,SORDE E MUTE C'INSEGNANO QUALCOSA


Gli addetti al controllo- ha detto Elvira nel suo commento - sono sordi, muti, ciechi e...
E forse con quei puntini di sospensione ha voluto nascondere chissà quale epiteto.
E' bastato quel "trinomio" per farmi ricordare le ormai classiche tre scimmiette, che con il loro comportamento gestuale esprimono ormai significati disparati: da quello originario, che per i Giapponesi vorrebbe essere rappresentazione del concetto interiore di saggezza, a quell'altro più laico - sempre orientale - dei tre detti "mizaru", "kikazaru" e "iwazaru", che significano rispettivamente "non vedere il male", "non sentire il male" e "non parlare del male".
Tre motti interpretabili in diversi modi. Uno dei quali è senza dubbio quello riferito a quanti dovrebbero fare qualcosa per controllare e proteggere e non lo fanno, per ignavia , cecità, impotenza.
Ma c'è di peggio: purtroppo le tre scimmiette possono diventare il logo di chi - come tanti che conosciamo - mancano della sensibilità necessaria per accorgersi di ciò che non va, per ascoltare le lagnanze , di rispondere a chi ha bisogno. Proprio ciechi, sordi e muti.

Una rapida analisi del voto per l'Europa

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ROMA (Reuters) - Il primo dato che emerge dal voto italiano di sabato e domenica è che, dalle Politiche dello scorso anno a queste Europee, oltre 7 milioni di elettori si sono persi per strada: sicuramente incerti, sicuramente insoddisfatti, sicuramente delusi. Soprattutto si tratta di una valanga di gente che sbatte la porta in faccia a tutto e tutti.

L'altro dato è che il Pdl è lontanissimo da quella soglia indicata da Silvio Berlusconi come decisiva, quella del 40%. Con il dato attuale è addirittura in regresso di oltre due punti rispetto alle Politiche dello scorso anno, cosa che penalizza molto Berlusconi e non si può non pensare al peso delle recenti polemiche personali ma anche a quelle politiche (vedi la Sicilia dove il Pdl avrebbe perso circa l'1% su scala nazionale).
Si tratta di un'Italia meno bipartitica e sia a sinistra sia a destra si consolidano le aree della protesta e dell'antagonismo. Tutti i principali quotidiani sottolineano nei loro titoli questo inatteso elemento del voto; il Corriere parla di "un'Italia meno bipartitica e apparentemente meno berlusconiana".
Il dato per il Cavaliere è aggravato dal successo della Lega che invece cresce, cresce in linea con le aspettative (oltre il muro psicologico del 10%). Solo per una manciata di voti non diventa il primo partito in Veneto ma fa il sorpasso in molte importanti province del Nord e per Berlusconi i problemi potrebbero aumentare. Per Berlusconi resta la consolazione del sorpasso sul Pd, altro grande sconfitto, nelle Marche e in Umbria.
Il coordinatore del Pdl Denis Verdini ha parlato nella notte di "dato veramente molto basso" per il suo partito e Ignazio La Russa ha detto che il dato "non sarebbe soddisfacente".
A sinistra male il Pd di Dario Franceschini anche se ha evitato la catastrofe di scendere sotto la soglia psicologica del 26%, ma partirà comunque una dura fase congressuale; molto bene l'Italia dei valori (anche se non sfonda come qualche previsione aveva prospettato).
Benino l'Udc che evita di rimanere schiacciato e consolida la sua presenza ben oltre il 6%.
Gli altri partiti sono tutti sotto la soglia del 4%, cioè senza poter sperare in alcun eletto. C'è da dire che a sinistra c'è un bacino potenziale di un altro 10% circa di elettori che esiste anche se non trova rappresentanza.

Paolo Biondi
Il vero legno storto è l'uomo, proprio

quando vuole estorce
re alla Natura ciò che

non ha
diritto di possedere.(fra' galdino)

GRANDE RETROSPETTIVA PER IRIS ISGRO'


La retrospettiva "I colori di una terra" organizzata dalla Genius Loci di Barcellona, per onorare la memoria del pittore Iris Isgrò, scomparso il 23 novembre scorso, è stata presentata con una conferenza sull'Autore, introdotta dal presidente dell'Associazione, Marcello Crinò, e sviluppata con una serie di relazioni sulla complessa personalità e sull'iter artistico del pittore barcelgottese. Dopo il salutoo del Sindaco Candeloro Nania, sono intrervenuti, a roinfrescare la memoria,
quali testimoni di vita, il magistrato Franco Cassata, il presidente della Pro Loco, Gino Trapani, il nipote Emilo Isgrò, anche lui col dna dell'Arte, l'atro nipote più giovane, Luigi Lo Giudice, che, nella qualità di biografo “ufficiale”, ne ha tracciato il profilo, sottolineandone il carattere difficile, ma dotato di grande bontà ed umanità, il critico d'arte Andrea Italiano, che si è soffermato sui criteri organizzativi della mostra, scandita per decenni, dagli anni trenta al duemila, facendo notare la compresenza di più stili nella maniera dell’artista, fondamentalmente espressionista, affinata nel tempo fino alla preminenza del colore sul disegno.
A conclusione degli interventi, gli organizzatori hanno consegnato una “xerografia-palinsesto” dedicata al maestro Iris Isgrò. Ed è stato
proiettato un video sulla vita dell’artista “Iris Isgrò: la sua vita fra lavoro e arte”, con foto, quadri, e rari filmati d’epoca, alcuni realizzati in occasione del viaggio negli Stati Uniti, fino a quello girato durante la consegna della “Pigna d’Argento” a Palermo; il tutto curato e montato da Francesco e Luigi Lo Giudice.
La mostra è attualmente visitabile.

ESISTONO PROBLEMI REALI CHE NESSUNA MANIFESTAZIONE D'ARTE PUO' FARE DIMENTICARE:


ADESSO NEPPURE GLI ECOLOGISTI, A BARCELLONA, SEMBRANO ESISTERE

Una domanda semplice e tuttavia inquietante: c'è qualcuno o qualcosa che riesce a controllare fino a che punto è inquinata questa città?
Il traffico caotico, che continuamente ingombra le strade interne, in gran parte anguste, quanto veleno scarica in mezzo a noi? Lo sa qualcuno? C'è qualche amministratore che abbia cercato di monitorare?
L'esorbitante crescita d'antenne telefoniche, impiantate sui nostri edifici, da chi è stata autorizzata? E chi si occupa di controllare se tale selvaggia esposizione supera i limiti consentiti di radiazione delle onde magnetiche?
Adiacenti alla copertura del torrente Longano, che d'altronde costituisce una strada di massimo traffico, su due edifici distanti tra di loro un centinaio di metri [nella foto, il palazzo in primo piano a sinistra e quello in fondo a destra] si ergono "fasci" d'antenne che ovviamente emanano onde magnetiche certamente non benefiche per la salute.
Di tanto in tanto, qualche consigliere - su pressione di cittadini preoccupati - presenta sull'argomento un' interrogazione, che di prammatica lascia il tempo che trova. Perché tutto finisce lì.
Presso le scuole Commerciale ed Elementare, nella zona tra il PalAlberti e il rione Santa Venera, si erge da anni un traliccio portante cavi elettrici ad alta tensione, sicuramente emananti onde elettriche mai misurate, e nonostante io ne abbia scritto e documentato fotograficamente, sia sul Giornale di Sicilia, sia su questo blog, mai nessuno s'è presa la briga di accertare se sia stato giusto mantenere una tal situazuione in un posto, abitualmente, frequentato da centinaia di giovani.
Questa è la nostra città, e lo dico apertamente, anche se adesso ci saranno i soliti amici del giaguaro che si scaglieranno contro il passato remoto per difendere il presente, che in fondo ha un suo passato prossimo poco brillante.


Francesco Cilona

domenica 7 giugno 2009

RIPETEREMO QUESTO POST FIN QUANDO IL SINDACO NON AVRA' PROVVEDUTO A SANARE LA SITUAZIONE CHE SI TRASCINA DALLA FINE D'APRILE

PROBLEMI SPICCIOLI, MA ANCHE SECCANTI:

Sarà questa la ragione per cui vengono trascurati?


Vedete questa transenna?
E' stata collocata alla fine di aprile per "proteggere" quel buco formatosi nella via Cambria, in prossimità del supermarket Sigma di Militi.
Dicevo per proteggere il buco e non i passanti, perchè evitando che ci passino di sopra gli automezzi di transito, avvenga ciò che era accaduto qualche mese prima in via Madia: la creazione d'una voragine larga un metro, dove era sprofondata una macchina.
Si noti che ho scritto avvenga e non avvenisse, perchè ancora la transenna col relativo buco è là, nonostante sia trascorso più di un mese da quando il Comune è intervenuto per la "protezione" (incivile. è il caso di dirlo) sopra accennata. Questo per dire che, purtroppo, pur non mancando le segnalazioni, a Palazzo Longano sembra prevalga l'abitudine di dimenticare e quindi trascurare i problemi spiccioli, persino quando si rischia di farli diventare grossi, com'è avvenuto per il buco via Madia.
A proposito di buco, mi sovviene che percorrendo via Cambria, un po' più a monte di quello transennato, se n'è formato un altro, al centro della carreggiata, profondo come quelli già segnalati. Ciò pare sia determinato da un difetto esistente in queste strade: lungo il percorso della rete fognaria, sotto il manto della strada, in diversi punti a fianco della conduttura c'è il vuoto. Di ciò, i nostri tecnici comunali se ne saranno accorti, ed è probabile che stiano ancora studiando la "strategia" più adatta per intervenire. Dato il tempo impiegato in tali studi, sorge il sospetto che si tratti di problema difficile a risolversi... A meno che...

fra' Galdino

COSì SI VOTA: NON SCIUPIAMO QUEST'OCCASIONE DEMOCRATICA CON L'ASSENTEISMO



Sono poco meno di 50 milioni gli italiani aventi diritto al voto per le europee, 29 milioni per le provinciali e 17 per le comunali.

Per il rinnovo del Parlamento Europeo il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa, un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. Si possono apporre fino a tre preferenze.

L’elettore, all’atto della votazione, riceveràun’unica scheda, di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale nelle cui liste è iscritto.

Lo scrutinio dei voti per il Parlamento europeo inizierà’ a partire dalle ore 22.00 di stasera, 7 giugno, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti; lo scrutinio dei voti per le consultazioni amministrative avrà inizio, invece, alle ore 14.00 di lunedi’ 8 giugno, dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni provinciali, comunali e, eventualmente, circoscrizionali.

Adesso l'Eolie risolveranno il problema economico: il sindaco di Lipari ha deciso: Ogni turista che accede nell'Arcipelago versi un "obolo"


Un euro a testa , per vedersi la festa. Sapete dove? Alle Isole Eolie. L'ha deciso il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, il quale ha pure "deliberato" che con quell'euro è consentito al pagante di sbarcare in una qualsiasi delle Isole sorelle e da lì muoversi per raggiungere qualunque altra gli aggrada. Però, se gli capita di doversi trovare in un'isola vulcanica e intende arrampicarsi per raggiungere il cratere deve pagare tre euro, tanto è valutata ogni arrampicata.

Il provvedimento, entrera' in vigore il prossimo 15 giugno e sarà valido fino al 31 dicembre. L'euro sarà pagato direttamente alle compagnie di navigazione che assicurano i collegamenti marittimi da e per le Eolie oppure ai titolari dei pontili galleggianti se si tratta di diportisti. Nel caso in cui il turista in entrata si trovasse spovvisto di ticket, dovra' pagare una multa di dieci euro. Per l'armatore o il comandante, titolare della concessione, la multa sara' di cento euro per passeggero. L'incasso dei ticket permettera', secondo quanto dichiarato dal sindaco, un miglioramento dei servizi per la collettivita' delle Eolie, prese d'assalto durante il periodo estivo. Il Comune di Lipari infatti punta a incassare circa 400 mila euro.

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