sabato 25 aprile 2009

Yahoo cancella GeoCities






Scritto da Laura Benedetti | sabato 25 aprile 2009
Yahoo cancella GeoCitiesGeoCities, il servizio gratuito di Yahoo che permette ad ogni utente di costruire e personalizzare la propria home page, è stato chiuso nella giornata di ieri dall'azienda americana. Bisogna ridurre i costi al minimo!

GeoCities è stato acquistato da Yahoo per circa quattro miliardi di dollari nel 1999, e dopo quasi 10 anni di servizio l'azienda americana ha deciso di chiudere definitivamente il portale. La notizia è stata resa nota attraverso un messaggio presente su Yahoo Help per GeoCities, in cui si legge che il servizio ha disabilitato il form per le nuove iscrizioni e sarà cancellato entro il 2009. Tutti coloro che possiedono la propria pagina personale su GeoCities, dunque, avranno ancora qualche mese di tempo per salvare i propri dati, file e contenuti secondo le istruzioni dettate da Yahoo.

SI PROVVEDA AD ACCERTARE LA CONSISTENZA ANTISISMICA DEGLI EDIFICI PUBBLICI DELLA CITTA' : Lo sollecita il consigliere Mario Presti al Sindaco Nania


Il disastro che recentemente ha colpito L'Aquila e molti altri centri dell'Abruzzo è diventato motivo di preoccupazione anche e soprattutto tra quanti, anche in altre zone d'Italia, viviamo a rischio di terremoti. Barcellona, si sa, insiste in un territorio altamente a rischio ed è pertanto indispensabile che la Protezione Civile e quanti hanno a cuore l'incolumità degli abitanti si accertino della consistenza e valenza antisismica delle strutture e degli edifici della città.
Tale esigenza è avvertita nella interrogazione che il consigliere comunale del Pd Mario Presti ha presentato al sindaco e al competente assessore, per sollecitare un'attenta ricognizione antisismica negli edifici pubblici.
"Il recente sisma che ha colpito la Regione Abruzzo provocando morte e distruzione - scrive il consigliere Presti - ha posto in rilievo la necessità di garantire la massima sicurezza degli edifici pubblici (con una particolare attenzione agli immobili adibiti a scuole) attraverso un opera di ricognizione degli stessi edifici ed eventuale riduzione del rischio sismico; tutto ciò nella consapevolezza della criticità del nostro territorio storicamente soggetto agli eventi suddetti. A tal fine si chiede: che l’ Amministrazione esegua indagini diagnostiche finalizzate alla valutazione della qualità dei materiali in edifici esistenti in cemento armato. La creazione e/o l’aggiornamento degli elenchi e le valutazioni preventive di vulnerabilità sismica sugli edifici pubblici strategici; la programmazione dell’assegnazione delle risorse economiche per gli interventi di adeguamento sismico sugli edifici in relazione ai livelli di vulnerabilità sismica ed alle elevate criticità eventualmente rilevate; la valutazione dei costi di intervento globali in termini strutturali e di incidenza delle spese di finitura ed impianti e l’individuazione tra le possibili scelte progettuali di quelle che possono consentire una miglior convenienza tra il costo ed il beneficio atteso; la ricognizione delle uscite di sicurezza e delle infrastrutture di emergenza (scale anti-panico, estintori,sistemi antincendio ecc) presenti in tali edifici".

venerdì 24 aprile 2009

COLPO DI SCENA O COLPO SPARATO "A SALVE"?? Chi ha "deciso" il trasferimento del G8 non avrà avuto troppa "prescia"??

Il G8 a L'Aquila incassa molti sì, ma anche qualche no e diverse preoccupazioni, mentre in Sardegna continuano le proteste per la decisione di spostare il vertice di luglio in Abruzzo.

PARIGI, 24 aprile (Reuters) - L'Italia non ha ancora informato la Francia della decisione di spostare da La Maddalena a L'Aquila il G8 di luglio, ma se la decisione fosse confermata potrebbe rendersi necessario ridurre la portata delle delegazioni.

Lo riferiscono fonti vicine alla presidenza della Repubblica francese, aggiungendo che una decisione finale dovrebbe essere presa nel corso della riunione a livello di sherpa del G8 prevista il 4 e il 5 maggio.

"In termini logistici, è una sfida considerando un vertice di quel tipo, che mobilita fino a 25 mila persone", dice una fonte dell'Eliseo. "Occorrerà senza dubbio ridurre le delegazioni".

SI RISPARMIERA' O SI SPENDERA' DI PIU', NON IMPORTA QUANTO, PURCHE' LA SCENEGGIATA DURI...


Che l'improvviso annuncio del trasferimento del prossimo G8 dalla Sardegna alla terremotata città dell'Aquila sia una "furbata","il coupe de teatre di Silvio Berlusconi, è lo stesso Presidente del Consiglio ad ammetterlo, quando spiega che sarà più difficile ai no global rompere le scatole al G8 nella terra dei poveri sventurati che hanno subito la tremenda sventura del terremoto. Si risparmierebbe anche nei servizi di sicurezza, secondo il Premier, perché La Maddalena non è l’Aquila, che si può proteggere meglio. E per quale ragione si potrebbe proteggere meglio il consesso internazionale, che avrebbe dovuto svolgersi in una nave alla fonda nell’arcipelago della Maddalena?
I no global avrebbero potuto raggiungere a nuoto il luogo della riunione?
Ma c’è dell’altro. Si risparmiano 200 e più milioni di euro. Così ha affermato il Premier. Invece che spenderli in Sardegna, li spenderebbero in Abruzzo.
Ma per fare che cosa?Non costerà niente il G8 perché è fatto in Abruzzo? O costa di meno perché è assediato dalle macerie?
I problemi della sicurezza verrebbero risolti dal buonsenso dei no global, sterilizzati dal teatro sventurato dell’Aquila?
I capi di Stato e di governo presenti all’Aquila andranno protetti comunque, perché il pericolo maggiore, anzi l’unico, è rappresentato dal terrorismo e non dai no global?
Risparmio di 200 e più milioni: per che cosa, dunque?

Il Ministro per le Infrastrutture ai sardi che si sono arrabbiati per la novità ha fatto sapere che La Maddalena verrà utilizzata per un’altra assise internazionale, dedicata al clima e proposta dal Presidente Obama. Quindi le opere che si stanno realizzando in Sardegna non verranno fermate. Da ciò discende che nemmeno le spese diminuiranno.

Infine, ci sono gli abruzzesi. Non crediamo che coloro i quali abitano le tende invase dall’acqua delle ultime piogge, siano assai interessati all’evento o abbiano espresso entusiasmo per la scelta del governo.

Restare sul palcoscenico mondiale per molti altri mesi non è certo il meglio che possa capitare. Ciò di cui gli abruzzesi hanno più bisogno è il ritorno alla normalità. Per esempio il passaggio dalle tende a casette di legno che permettano di sopportare con pazienza i tempi della ricostruzione"


Tratto da: SICILIA INFORMAZIONI

AGNESE MORO ALL'ITIS DI BARCELLONA A COLLOQUIO CON GLI STUDENTI: ha presentato il libro "Un uomo così"

FOTO:Stefania Santoro e Agnese Moro

E' stato un incontro-dibattito altamente significatvo, quello svoltosi mercoledì presso l'Istituto Tecnico Industriale Statale & Liceo Scientifico Tecnologico “Nicolò Copernico” di Barcellona Pozzo di Gotto.
Studenti e professori hanno avuto modo d'incontrarsi con la figlia del presidente Aldo Moro rapito e ucciso, 30 anni fa, dalle brigate rosse, La dottoresa Agnese Moro. la quale ha presentato il libro "Un Uomo Così", di cui è autrice :"un centinaio di pagine ricche di ricordi personali che presentano Aldo Moro nei suoi panni non ufficiali e non pubblici. C’è poca politica in questo «album di famiglia»: qualche viaggio, gli onnipresenti giornali, le preoccupazioni del partito. Il Moro stratega, l’uomo pubblico contornato dal mito del martirio, è sostituito dal ritratto di un padre ricordato nei momenti quotidiani e domestici. Ai ricordi personali si aggiungono tre lettere scritte da Aldo Moro durante la prigionia e prima della morte: una diretta a Luca, l’unico nipote conosciuto, una alla moglie Noretta e una alla figlia Agnese. Le tre lettere, mai recapitate, sono state ritrovate in fotocopia dagli inquirenti nel covo delle Brigate Rosse, a più di dieci anni dalla morte".
Agnese Moro è sociopsicologa, vicepresidente del Gruppo CERFE - un coordinamento di enti di
ricerca sociale non profit - e presidente dell'ASDO, l'Assemblea delle donne per lo sviluppo e la
lotta all'esclusione sociale. E' impegnata anche nelle attività dell'Accademia di studi storici Aldo Moro.
A fare gli onori di casa. la dirigente dell'Istituto Stefania Scolaro, che introducendo l'eccezionale ospite, ha condotto l'incontro, conclusosi con la presentazione e visione del filmato “Ricordando Aldo Moro” realizzato dagli alunni e dai docenti della Commissione Legalità Progetto “Diritto e Democrazia: io, cittadino e la Costituzione” .

giovedì 23 aprile 2009

IL COMITATO MESSINESE DEL F.N.S. ESPRIME PARERE NEGATIVO SUL METODO INTRAPRESO PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA CITTADINA


La città di Messina ha intrapreso un percorso di pianificazione strategica al fine di promuovere "un processo di governance urbana che mira al coordinamento di attori, gruppi sociali, istituzioni per il raggiungimento di obiettivi condivisi tesi a sviluppare in modo integrato sia gli assetti economici, sia quelli sociali che culturali".
Non tutti però pare siano d'accordo sul metodo intrapreso .
Il Comitato Messinese del Fronte Nazionale Siciliano – “Sicilia Indipendente”, in un proprio documento, si manifesta tra coloro che esprimono grossi dubbi e peplessità su come sintende affrontare tale progetto .
"Noi siamo - si legge nel comunicato - estremamente critici con la prassi e la metodologia che ha ispirato ed ispira questa iniziativa.
Crediamo che un siffatto modo di agire andava pensato, pianificato e realizzato solo dopo che fosse stata determinata politicamente, comunitariamente una condivisa linea d’indirizzo per Messina e il Messinese.
Sembra invece che qui si sia proceduto diversamente, cioè la cosiddetta riflessione sul Piano Strategico altro non è che il tentativo sia pure in gran spolvero di forzare il riconoscimento e la istituzionalizzazione di taluni “desiderata” espressi da alcuni settori politico-burocratici che li vogliono appunto “prescrivere” all’intera città di Messina e non solo.
A nostro giudizio nessuno può e deve sottrarre ai Messinesi il diritto di operare le proprie scelte e di farre valere i propri diritti e i propri interessi.".
Il documento prosegue:
"Abbiamo riflettuto e riflettiamo e invitiamo a riflettere, infatti, su come sia concretamente impossibile, ad oggi , pensare e delineare leggiamo testualmente dalla stampa “lo scenario per lo sviluppo futuro della città dello Stretto attraverso le specifiche attribuzioni tematiche: l'organizzazione fisica della città e le infrastrutture materiali; le infrastrutture immateriali della ricerca e dell’innovazione; i servizi per lo sviluppo locale dei territori e le reti per la solidarietà e l’impresa sociale.”.
"Peraltro non ci pare che nessuno abbia ancora detto l’ultima, definitiva parola sull’ipotesi del Ponte sullo Stretto che a sé vincola e subordina ogni credibile ipotesi di sviluppo per Messina. Come altresì pensiano che sia oggi in grado di prevedere sismi e calamità né quantificarne la potenza".
"Purtroppo - afferma il Comitato - non sono pochi quelli che danno per scontata la realizzabilità del Ponte-Iattura.
Vanno anche oltre: pensano già ad una iinnaturale ed artificiosa REGIONICCHIA DELLO STRETTO ad usum partitocratico.
In questo contesto apparirebbero provocatori i tentativi di ammannire a Siciliani e Calabresi, a Reggini e a Messinesi tutta una serie di tecnicismi e di studi precotti sulle “magnifiche sorti progressive” del Moloch ponte e della non meno improbabile Area dello stretto"....

TORNIAMO ED INSISTIAMO A PARLARE DEI MARCIAPIEDI DI BARCELLONA



Quando non si è nella possibilità di fare palestra, si consiglia di camminare a piedi, perchè il movimento fa bene alla circolazione sanguigna. Ed io, comprendendone l'importanza, mi muovo spesso da pedone, cercando naturalmente di farlo camminando sui marciapiedi.
Solo che nella nostra città esiste una difficoltà: è davvero diffic
ile, se non quasi impossibile, trovare dei marciapiedi calpestabili. Quelli esistenti sono, in massima parte, logori e sgangherati, striminziti e in molti posti invasi da macchine, esposizioni ortofrutticole, pedane da bar e "quant'altro" d'ingombrante. Non è inoltre rara la presenza di chiusini con coperture metalliche corrose dalla ruggine, come quello che un anno fa fotografai in via Umberto primo e che tuttora resta là come trofeo, ancor più consumato di allora.
A proposito di anno, ho notato che proprio un anno fa - era, guarda caso, il 24 aprile del 2008 - ebbi l'improntitudine di scrivere una letterina aperta al signor sindaco, con l'intento di esporre il mio disappunto - e credevo anche quello dei cittadini - per il cattivo stato in cui da sempre vengono lasciati i marciapiedi cittadini. Non so se il signor Sindaco abbia avuto occasione o tempo di leggerla, o se avendola letta l'abbia dimenticata.
Comunque, in un caso o nell'altro, avendola io opportunamente archiviata, sono in gr
ado di riproporla, convinto che, se dovessi scriverne un'altra su questo argomento, non avrei affatto bisogno di cambiare una virgola a quanto feci notare un anno fa. Eccola: °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
"Ogni tanto, una letterina aperta al mio caro Sindaco, la voglio scrivere. Questa, che vorrei fosse breve, ma non lo garantisco, ha per oggetto i marciapiedi e i chiusini dei tombini che, per le loro pessime condizioni, costituiscono un vero e proprio pericolo per i pedoni.
La nostra incolumità - come vede signor Sindaco mi classifico tra coloro che camminano con le proprie gambe - è a rischio in parecchi punti della città, dove le banchine, quando non ne sono addirittura prive, hanno le mattonelle logore e traballanti, e in diversi posti, presentano tombini con coperchi metallici arrugginiti e logori, tanto che, se inavvertitamente qualcuno ci mette sopra un piede, può sprofondare e rischiare di rompersi o lacerarsi la gamba. Come d'altronde avvenne ad una mia parente che dovette ricorrere al pronto soccorso e, quando ebbe l'intenzione di fare ricorso contro il Comune, i responsabili di Palazzo Longano le fecero spallucce dicendo che "tanto, il Comune era assicurato e, caso mai, avrebbe pagato l'assicurazione". E l'assicurazione successivamente disse "che tanto l'infortunata era stata curata dall'assistenza sanitaria e quindi non poteva pretendere alcun risarcimento". Non dico che ciò sia avvenuto sotto la Sua amministrazione, signor sindaco; il caso si riferisce ad epoca precedente. Ma sa, dispiacerebbe ugualmente, anche adesso, se qualcuno dovesse soffrire per improvviso sprofondamento in uno dei tanti tombini marci. E poi, sa dirmi, signor Sindaco, quando sono stati puliti l'ultima volta i pozzetti di cui sopra? Il puzzo di chiavica che emanano ci sembra poco rassicurante. Quei tombini potrebbero essere ricettacolo, oltre che di pericolosi ratti, anche delle larve di quei fastiosissimi insetti (pappataci, zanzare tigri) che ci tormenteranno fra qualche mese. A tale proposito, prima di chiudere, mi consenta l'ultima domanda: -Cosa è stato fatto per la cosiddetta demuscazione?"
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Ebbene, qua mi tocca fare un piccolo ritocco, visto che nei giorni scorsi il sindaco Nania ha emanato una bella ordinanza per la demuscazione. Di cui ho dato atto con un post ad essa dedicato proprio ieri.

DAL 2005 A BARCELLONA POZZO DI GOTTO I NEGOZI POSSONO APRIRE ANCHE DI DOMENICA E IN ALTRE GIORNATE FESTIVE


<======Clicca qui per leggere copia dell'ordinanza n.8

Coraggiosa ordinanza del 2005 del sindaco di Barcellona, rispolverata in questi giorni. Ed è la seconda operazione che sicuramente incontra, dopo quella sul servizio di demuscazione ecc., il favore dei cittadini.
Si sa che ci fu un periodo - quello delle vacche grasse - che aveva fatto preferire ai negozianti della città, vogliosi del riposo festivo, la chiusura dei loro esercizi, oltre che nella giornata infrasettimanale stabilita dalla legge, anche di domenica e nelle altre festività.
Ovviamente non si trattò d'una particolare scelta locale, ma di vera e propria disposizione nazionale, che eccezionalmente concedeva la deroga ai centri con valenza turistica.
Deroga che col tempo - come spesso avviene in Italia - tese ad elasticizzarsi fino a consentire anche a centri come Terme Vigliatore o Tonnarella di accamparne il diritto.
Fino a qualche anno fa, a Barcellona, sono stati pochi i commercianti al minuto ad essere allettati da tale deroga, tanto che quando qualcuno ha cercato di muovere il problema dell'apertura domenicale, la maggioranza gli si è opposta.
Finalmente nel 2005, in considerazione della crisi tra i nostri esercenti - che ha avuto radici più antiche di quella economica attuale - la categoria ha mostrato di avere cambiato orientamento, e numerosi esercenti si sono detti pronti a optare per un'estensione dell'apertura ai giorni festivi. Sulla base di ciò è scaturita l'ordinanza n°8 del sindaco che, come vedremo, ora che è stata rimessa in luce, mostra d'avere risolto già da qualche anno la questione in tal senso.

ORDINANZA 08
del 2005

Il Sindaco, visto il D.A. con cui questo Comune è stato riconosciuto ad economia prevalentemente turistica; valutate le richieste di numerosi operatori commerciali relativamente all'opportunità di consentire l'apertura domenicale e festiva...; vista la nota d'invito delle organizzazioni consumatori, imprese di commercio, lavoratori dipendenti...; sentite le organizzazioni presenti in tale riunuione e preso atto di quanto concordato; considerato che, collocandosi questo Comune in zona di collegamento di centri prevalentemente ad economia turistica (Milazzo, Terme Vigliatore, Portorosa), è soggetto a rilevante flusso turistico di transito, ordina di dare facoltà a tutti gli esercenti la vendita al dettaglio, operanti nell'intero territoroio comunale, di effettuare - salvo restando il rispetto dei diritti dei lavoratori - l'apertura nelle giornate domenicali e festive ad eccezione dei seguenti giorni, nel corso dei quali resterà ferma la chiusura totale:

1 gennaio, domenica di Pasqua, lunedì di Pasqua (è data facoltà di apertura al solo settore alimentare), 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto (facoltà d'apertura ad esercizi di Calderà, Cicerata, Spinesante), 1 novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre (con facoltà d'apertura per il settore alimentare).

mercoledì 22 aprile 2009

BALLARO' COMINCIA A BALLARIARE: CHISSA' PERCHE'!




Ballarò? Ieri sera ho cercato di vedere , su Rai tre, il programma condotto da Flores, anche se ormai, da un po' di tempo, ho avuto l'impressione che anche questa trasmissione ha cominciato a perdere colpi. E non per i risultati dello share, che non ho mai avuto la curiosità di conoscere, ma per il crescente appannamento della trasmissione in sè, logorata oltre che dal tempo, dalla qualità di taluni protagonisti di turno. Sarà che il conduttore si stia fossilizzando, sarà che la regia si stia lentamente adattando al berlusconismo, il fatto è che l'intero spettacolo va verso lo scadimento. Comunque, non m'interessa più di tanto scoprire perchè Ballarò, arrivato ad un certo punto, mi fa manovrare il telecomando per cercare un altro programma o addirittura per spegnere il televisore. Anche se, ieri sera, avrei potuto capire il perchè, quando ho dovuto cambiare canale per non continuare a disgustarmi per il comportamento di un tipo dalla mefistofelica risata, che - d'altronde come sempre - non ha fatto altro che disturbare, coprendo in maniera tracotante, con continue importune raspose interruzioni, le parole dell'interlocutore di turno.

FRA' GALDINO

CON UN'ENERGICA ORDINANZA IL SINDACO AFFIDA AD UNA DITTA PRIVATA IL SERVIZIO DI DEMUSCAZIONE, DERATTIZZAZIONE, DISINFESTAZIONE TRASCURATO DALL'ATO


Dev'essersi proprio arrabbiato, il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, dott. Candeloro Nania, per avere preso una decisione d'emergenza come questa espressa nell'ordinanza n° 38, che stabilisce di affidare ad una ditta privata un servizio non ottemperato dall'ATO ME 2, nonostante i ripetuti appelli del Comune. Chi pensasse che si tratti del servizio di nettezza urbana, sappia però che sta prendendo un abbaglio. Perchè su questo, ancorché malamente gestito, non si ha avuto finora sentore alcuno di atti legali decisivi in grado d'imporre all'Ambito Territoriale di essere realmente Ottimale.
L'ordinanza n°38, comunque, è un decisivo passo, che potrebbe precederne altri ancora più importanti, riguardanti appunto la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, mai così male gestita da quando sono stati coinvolti gli ATO in Sicilia.
Ma vediamo il contenuto dell'ordinanza, che riportiamo integralmente:

COMUNE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO
Provincia di Messina
ORDINANZA N° 38 LÌ 17 APRILE 2009
IL SINDACO
Premesso che:
· A seguito di contratto stipulato con l'ATOME2 S.p.A., gli interventi di igiene cittadina, ivi comprese le attività di demuscazione, trattamento antilarvale, derattizzazione, deblattizzazione e disinfestazione su tutto il territorio
Comunale , ricadono tra le competenze d'istituto e tra i servizi priotari da rendere a tutela dell'igiene e della salute pubblica.
VISTA la propria precedente missiva del 9.2.2009, prot. 45/8°/amb., con la quale si chiedeva all'ATOME2 S.p.A. per l'anno 2009, un calendario per gli interventi antilarvali, demuscativi, disinfettanti e derattizzanti, anche nella
considerazione dell'urgenza dettata dagli eventi atmosferici avversi che hanno lasciato sul territorio una miriade di acquitrini, habitat ideale per la proliferazione di insetti nocivi e zanzare;
VISTO il tele n° 062/hd del 24.3.2009 con il quale veniva intimato all'ATOME2 S.p.A. di effettuare i trattamenti antilarvali e derattizzanti su tutto il territorio e si assegnava tutto il mese di marzo per l'adempimento avvertendo che, in caso di perseverante inerzia, l'intervento sostitutivo da parte dell'Amministrazione con il totale addebito della spesa;
CONSIDERATO CHE
a tale richieste non è stato dato alcun riscontro; l’essenzialità dei servizi, imposti dalla legge, non permette ritardi o indugio alcuno, in quanto tutela
dell’igiene pubblica e dell’ambiente;
VISTA la missiva dell'A.U.S.L. N° 5 di Barcellona – Servizio Igiene Pubblica , inviata per fax, ove si sollecitano interventi urgenti atti alla salvaguardia igienico-sanitaria del territorio e alla salute dei cittadini;
VISTA la relazione dell'VIII° Settore – Ufficio Ambiente, prot. n° 179/8°/Amb. nella quale vengono evidenziate le lamentele dei cittadini e le richieste di intervento e quantifica in €. 20.000,00 oltre IVA la
spesa che dovrà essere anticipata dal Comune ed addebitata all'ATOME2 S.p.A. ;
PRESO ATTO CHE l’Ordinanza costituisce, in atto, l’unico strumento giuridicamente adeguato per regolare i casi concreti, ed individuati, non altrimenti ricomprendibili in altra situazione tipica prevista dalla normativa vigente; che gli effetti della stessa sono temporaneamente circoscritti alle situazioni di sofferenza che si vuole appunto, regolare con provvedimento contingente e che gli effetti prodotti dall’atto rappresentano, comunque, il minore aggravio possibile per il contrapposto interesse sacrificato;
VISTO il progetto per il servizio di demuscazione,derattizzazione,deblattizzazione su tutto il territorio comunale,
redatto dall'Ufficio Ambiente di questo Comune ed approvato dal Servizio Igiene Pubblica – A.U.S.L. N° 5 –Distretto di Barcellona Pozzo di Gotto in data 16 settembre 2004
RITENUTO CHE.
- l’urgenza non consente di espletare in tempi brevi gare o aste ma impone di far ricorso alla procedura di
cui agli artt. 50 e 54 del Decreto Legislativo n° 267/2000 e O.R.E.L. per la tutela della pubblica incolumità ;
VISTI i vigenti Regolamenti di Polizia Urbana e di Igiene ;
VISTO l’art. 69 della L.R. n° 16 del 15.3.1963;
VISTO il Decreto Legislativo n° 22/97;
VISTI gli artt. 50 e 54 del Decreto Leg.vo n° 267/2000,
TUTTO CIO’ PREMESSO, VISTO, RITENUTO E CONSIDERATO
O R D I N A
ALLA DITTA RATIDION s.a.s. Rappresentata dal Sig. La Rosa Antonino L'EFFETTUAZIONE DI INTERVENTI ATTI ALLA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO CONSISTENTI IN N° 1 INTERVENTO ANTILARVALE, N° 1 INTERVENTO DEMUSCATIVO E N° 1 INTERVENTO DERATTIZZANTE AL FINE DI GARANTIRE ALLO STESSO REQUISITI DI IGIENE E SICUREZZA ALLA PUBBLICA INCOLUMITA' SECONDO LE ESIGENZE E LE NECESSITA' CHE SI PRESENTANO, ADDEBBITANDO ALL'ATO ME2 S.P.A., PER I SERVIZI DI ESCUSIVA COMPETENZA, LE SPESE ANTICIPATE DALL'AMMINISTRAZIONE.
D I S P O N E che copia della presente venga notificata al Dirigente dell'VIII° Settore, al Comando di P.M. che ne curerà la notifica, all’Ufficio Ambiente che curerà gli ulteriori atti, all’A.U.S.L. n° 5 - Ufficio del Dirigente Sanitario - di Barcellona P.G., all’Ato Me2 S.p.A. e alla Ragioneria per l’annotazione d’impegno e per la successiva liquidazione e IL RECUPERO DELLE SOMME ANTICIPATE A DANNO DELL'ATOME2 S.P.A e ai locali Comandi di Polizia.
E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservare la presente e di farla osservare.
IL SINDACO
f.to dr. Candeloro Nania

martedì 21 aprile 2009

E ADESSO IL FISCO POTREBBE METTERE LE MANI NELLE TASCHE DEI PORTABORSE=Sarebbero almeno due terzi quelli che lavorano in nero


I presidenti di Camera e Senato vogliono vederci chiaro

.....................................................FOTO:Rocco Buttigllione==>

Stavolta Giannantonio Stella (come già le Iene di Italia Uno) ha denunciato un abuso che potrebbe rivelarsi falso.
Entrambi, e con loro tanti altri, sono convinti che ci sia molto lavoro nero nella "categoria" dei portaborse parlamentari. E sulla base di questa convinzione, esternata mediaticamente, i due presidenti della Camera dei deputati e del Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani,hanno deciso d'intervenire per convocare i rispettivi uffici e affrontare la questione; possibilmente risolvendola con un semplice stratagemma: consentire l'ingresso in Parlamento soltanto a quei portaborse che saranno in possesso di regolare contratto con il parlamentare "collaborato".
Secondo le denunce di cui sopra, almeno il 60% di questa specie di collaboratori, lavorerebbe in nero: Il che significa che il compenso percepito da questa larga fetta di portaborse non viene denunciato al fisco, con una perdita di introiti per il Ministero delle Finanze.
Ma c'è un ma: è proprio esatto dire che c'è un'evasione fiscale, se il compenso va in effetti retribuito da un parlamentare che - se effettivamente lo paga - lo deduce dalla remunerazione (stipendio ed indennità) che riceve dallo Stato per la sua carica di parlamentare? Somma che, essendo nota, non può che essere tassata integralmente, qualora non venisse denunciata la spesa per il mantenimento del portaborsa.
E siccome, l'onorevole o il senatore, praticamente ha un reddito presumibilmente, se non addirittura certamente, di gran lunga superiore a quello del povero portaborse, non pensate che allo Stato convenga tassare il primo e non il secondo? Per cui anziché perdita ci sarebbe guadagno per le casse dello Stato.

Rocco Butti­glione, vicepresidente centri­sta di Montecitorio, sembra un po’ scettico: «Il problema è vecchio. E l’idea di dare una stretta è buona. Ma come si fa a stabilire il diritto di accesso a Montecitorio? Prendiamo il caso di un funzionario di par­tito: può certo collaborare con un deputato, ma senza avere necessariamente un contratto con lui. Il contratto ce l’ha con il partito».
«Credo che il problema vero - consiglia l' on. Buttiglione - sia quello di vincolare le cifre dei parlamentari a determina­ti servizi. E non dare quindi soldi ai parlamentari a pre­scindere dall’uso che dovran­no farne». Sulla stessa linea anche un altro vicepresidente della Camera, Antonio Leone del Pdl. Dice, Leone: «Penso che l’ideale sia destinare una quota dei fondi dei parlamen­tari per l’assunzione di un col­laboratore. E solo e soltanto se quel collaboratore viene as­sunto con un determinato contratto possono essere ero­gati quei denari. Altrimenti non credo si possa andare da nessuna parte».
Pazienza se poi lo Stato dovrà tassare su parametri più modesti.

A meno che - mi viene improvviso un dubbio - a meno che i Parlamentari non siano talmente privilegiati da godere l'esenzione fiscale su quanto percepiscono in quanto tali.

fra' Galdino

SI AVVICINA LA GIORNATA DELLA LIBERAZIONE E RISPUNTANO LE RECRIMINAZIONI


E' mai possibile che ogni anno, all'avvicinarsi del 25 aprile, debba riattizzarsi la polemica tra fascisti e antifascisti, che serve soltanto a lacerare - ad oltre 60 anni dalla fine della seconda guerra - il popolo italiano?
Quest'anno ad innescare la diatriba non è venuto meno il solito ruvido blaterone che lo scorso anno ebbe a farsi rimproverare dal presidente della Repubblica per avere parlato sopra le righe, rimodellando a modo suo la storia dei repubblichini. Mi riferisco al ministro La Russa, che s'è così pronunciato, riferendosi ai partigiani comunisti, in vista della ricorrenza della Liberazione.:
"Meritano rispetto ma non di essere celebrati come portatori di libertà, i partigiani rossi che volevano per l'Italia un futuro stalinista".
Ora si sa che La Russa è il classico lupo ammantatato d'agnello, ma il suo carattere è tale che spesso la lana del mite pecorello se ne cade a pezzi facendo intravvedere di sotto il nero d'una vecchia ormai logora camicia.
Ad un personaggio che occupa un ruolo così importante - ministro della difesa - però un parlare così provocatorio non è certamente consono.
E va bene, si sa che non tutti gli ex di An possono avere la finezza - o il bonsenso? - di Fini: forse l'unico a rendersi conto che il proprio ruolo politico esiste ed è valido finchè democrazia c'è.
Cosa che probabilmente non ha ancora compreso lo stesso Berlusconi che, per paura d'essere contestato, non riesce ad esporsi nelle manifestazioni politiche impegnative, qual è la prossima del 25 aprile.
Mentre gli appare meno traumatico ostentare la propria presenza tra i terremotati. Bisognosi di conforto e d'aiuto.
Ah, un'altra cosa. Quando la smetterà, quel Franceschini, di battere sul chiodo fisso delle inadempienze del premier, sarà sempre tardi.
Sta diventando stucchevole coi suoi continui rimbrotti.
Farebbe meglio ad occuparsi di più del PD e dei suoi doveri verso il proprio elettorato.

Sono troppo vicine le elezioni, e non è opportuno che faccia cattiva figura.

CHI SI CURA A BARCELLONA DEI RISCHI LEGATI ALLA SALUTE PUBBLICA?


Uno dei tanti problemi che dovrebbero essere presi prioritariamente in considerazione dall'Amministrazione Comunale, per la tutela della salute dei cittadini, dovrebbe riguardare il monitoraggio e controllo dell'inquinamento ambientale :di qualsiasi tipo possibile nella nostra città.
Il condizionale - in questo caso obbligatorio - è significativo a Barcellona, per il semplice fatto che, nonostante lamentele e denunce, questo importante problema purtroppo è considerato marginale, se non addirittura di nessuna importanza, tanto che non è stata mai data risposta concreta ai rischi che esso comporta. Probabilmente tale inesistente reattività, da parte di chi dovrebbe invece reagire per tranquillizzare chi teme per la salute, è resa in parte giustificabile dalla mancanza a Barcellona di un'idonea organizzazione ambientalista, capace di martellare sulle sacrosante esigenze di interventi per la lotta all'inquinamento, che com'è noto può essere causato da fonti diverse, per cui c'è il pericolo determinato dalle radiazioni elettromagnetiche, quello plurivalente provocato dal traffico automobilistico, quello attualmente sperimentato con l'accumulo sui marciapiedi dei rifiuti solidi urbani, ma anche quello intermittente proveniente dai limitrofi siti industriali di Milazzo e della Valle del Mela.
In questi giorni caratterizzati dal tanto parlare della protezione civile, giustamente incensata per quanto sta facendo in stato d'emergenza, viene spontaneo chiedere che cavolo di protezione esiste in questa nostra città, dove i problemi sopra ricordati sembrano essere assolutamente ignorati. Se ci fosse qualcuno dei visitatori - anche occasionale - di barcellonablog , in grado di farci sapere come e quanto siamo tutelati nel nostro territorio dal crescente pericolo dell'inquinamento, gli saremmo grati se c'informasse.
Attenti che qui ci stiamo occupando, per il momento, soltanto delle fonti inquinanti. Ma ci sarebbe da prendersi cura anche del problema riguardante l'incombente minaccia del terremoto, che dalle nostre parti non è certamente trascurabile.
L'argomento è importante, complesso e anche scabroso scabroso, tale cioè da essere affidato all'elaborazone di gente altamente competente. La quale sarebbe opportuno fosse contattata e resa protagonista d'una serie d'interventi esplicativi sui rischi di un eventuale fenomeno tellurico e sulle modalità per la riduzione di probabili danni.
Ci penserà il Comune a procurare l'apporto di siffatta gente e provvederà, nel frattempo, a rendersi conto delle possibili carenze antisismiche negli edifici cittadini?
Sono domande che attendono risposte rassicuranti.

SONO 93 I CONTRASSEGNI DEPOSITATI IN VISTA DELLE ELEZIONI EUROPEE DI GIUGNO: Diversi quelli curiosi, che forse non contrassegneranno nessuna lista


Chiuso il termine, per la presentazione dei simboli che dovrebbero contrassegnare le liste per le elezioni europee del prossimo mese di giugno, adesso il ministero dell'Interno ha un paio di giorni per il loro controllo. Sono in tutto 93 i contrassegni presentati, per la cui eventuale collocazione addirittura non è mancata una gara tra gli interessati. Accanto ai "loghi" ormai noti dei partiti tradizionali, ne sono stati depositati molti altri inattesi o curiosi. Tra i curiosi, non è stato inatteso quello presentato da Mirella Cece, che ormai da trent'anni insiste con il simbolo del "Sacro Romano Impero". Ugualmente scontati alcuni altri contrassegni prodotti puntualmente dal dottor Cirillo - un sessuologo ormai noto produttore di tali stranezze - che ha depositato ben cinque "loghi" uno più assurdo dell'altro, ma non del tutto nuovi, visto che alcuni erano stati ufficializzati in occasione di precedenti elezioni. Tra quelli che sicuramente (o quasi) non saranno utilizzati ci sono i vecchi simboli dismessi che avevano contrassegnato le liste dei due maggiori partiti attuali: Pd e Pdl, quali quelli della margherita, della quercia, dell'asinello, di forza italia e di alleanza nazionale, che sono stati depositati per tutelare il "copyright", per avere cioè la garanzia che nessun'altra forza politica possa cogliere l'occasione per utilizzarli.

lunedì 20 aprile 2009

BERLUSCONI PROMETTE UNA RAPIDA SOLUZIONE DEL PROBLEMA ABITATIVO PER I TERREMOTATI D'ABRUZZO: Fini asseconda l'incitamento di Napolitano alla giustizia

"INDIVIDUARE E PERSEGUIRE EVENTUALI RESPONSABILITA' PER I DANNI"


"Stiamo lavorando al progetto di nuovi insediamenti, che dovremmo fare con tecniche ipermoderne e che dovrebbero consentire di darci delle abitazioni assolutamente confortevoli nel giro di cinque o sei mesi".Con questa illuminante dichiarazione, il premier ha sottolineato, in un'intervista rilasciata a Radio Vaticana, la volontà del governo di fare uscire presto dalle tende i terremotati d'Abruzzo e sistemarli in alloggi nuovi e sicuri, anzi ipersicuri.
Quindi, tempi brevi, non oltre i cinque-sei mesi, perchè "La permanenza in tenda non può durare troppo. Dopo la prima fase, quella dello scampato pericolo, possono subentrare malinconia e disperazione e ciò può determinare rabbia". Ecco il pericolo: la rabbia. Nessun accenno al fatto che a settembre, in Abruzzo, l'autunno si può definire inverno, perchè già la temperatura non supera i cinque gradi. E in quelle condizioni, sarebbe mostruoso pretendere che vecchi e bambini - ma anche giovani sani - rimangano nel guado di un campo adattato a tendopoli.
Probabilmentte, questa causa principale, è scontata e non può che essere stata alla base delle preoccupazioni di un premier che bada anzitutto alla salute del suo popolo, prima di occuparsi di eventuali arrabbiature.
Oltre alla questione della permanenza in tenda dei profughi, un altro non meno grave problema si spera che assilli i nostri amministratori: quello della assoluta necessità di accertare - anche queste in tempi rapidi, prima che scvaniscano gl'indizi - le responsabilità per il crollo anomalo di molti edifici e dell'altrettanto anomala fine di giovani vite, schiacciate dall'irruente peso di macerie, frutto della stoltezza umana.

Lo stesso problema che fa dire al presidente della Camera, Gianfranco Fini, che è"giusto il sentimento che si accertino eventuali responsabilità" dei danni provocati dal terremoto in Abruzzo.
"La vicenda abruzzese - spiega il presidente della Camera intervenendo alla festa nazionale dei piccoli comuni - deve massimamente indurre gli amministratori, chi governa ed i parlamentari a non transigere nella prevenzione e nel rispetto delle regole. Se ciò non avviene, le conseguenze le vediamo tutti. Sono angoscianti e provocano il giusto sentimento di chiedere l'accertamento di eventuali responsabilità ".
"Ognuno ha la responsabilità di rispettare e di fare davvero rispettare le regole che il Parlamento dà alla comunità nazionale, magari dopo un grande dibattito ed un aspro confronto": Questo riferimento al "grande dibattito del Parlamento" e la sollecitazione all'avvio di inchieste sulle responsabilità sembra che facciano da contraltare a quanto finora aveva auspicato Berlusconi: Parlamento e procedimenti investigativi in secondo piano.

DAL 22 AL 24 APRILE, SI SVOLGE A SIRACUSA IL "G8 AMBIENTE". Pronti i "controgiottisti", con forum e corteo, a manifestare contro - Molte le adesioni -

IL GRANDE RIFIUTO DEGLI INDIPENDENTISTI DEL F.N.S.
------------------------------------------------foto: Stefania Prestigiacomo=>
Dopodomani Siracusa assumerà, per tre giorni, un ruolo internazionale,
Non per le sue ricchezze archeologiche, ma per il carattere politico di un appuntamento che porrà di fronte i ministri dell'Ambiente degli otto paesi più industrializzati e quelli di altri - India, Cina, Brasile, Messico, Sudafrica, Australia, Indonesia, Corea del Sud - che si presentano come potenziali coprotagonisti dello sviluppo di domani.
Sto parlando del G8 Ambiente, che si svolgerà nella città d'Ortigia dal 22 al 24 di questo mese e che, appassionatamente organizzato in Sicilia dal ministro Stefania Prestigiacomo, incontra il dissenso degli ambientalisti, che in tale incontro intravedono tanta ipocrisia essendo - a loro giudizio -un prodotto di "governi sostenitori e applicatori delle politiche liberiste, grandi inquinatori, grandi devastatori, grandi responsabili del declino inarrestabile del Pianeta e dell’oppressione dei suoi abitanti", come si può leggere in un comunicato emesso recentemente dal COORDINAMENTO REGIONALE SICILIANO “CONTRO G8”, istituito "contro i programmmi di distruzione sociale e ambientale dei "grandi" della terra per la difesa del territorio, dell'ambiente, della vita, del reddito, del lavoro".
Sulla base di queste posizioni, in occasione di questo incontro, a Siracusa si svolgerà nei giorni dedicati al G8 una manifestazione di protesta, con due forum nei primi due giorni e un corteo, promossi da: Coordinamento Regionale Contro G8, Coordinamento “Altro G8” Siracusa, Rete Catanese Contro il G8, Rete Iblea Contro il G8, Coordinamento Palermitano Contro il G8. L'iniziativa ha fatto registrare numerose adesioni di organizzazioni, coordinamenti e reti siciliane e nazionali.
A tale proposito si registra un comunicato del Fronte Nazionale indipendentista siciliano, in cui si spiega "perche’ gli Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu– “Sicilia Indipinnenti” non partecipano alla manifestazione contro il G8 che si svolgera’ nella nobile città siciliana di Siracusa".
La motivazione si basa su una valutazione politica d’ordine generale da cui non s'intende prescindere.
Cioè:"Nel documento del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” - dicono gl'indipendentisti - rileviamo che non c’è alcun riferimento, collegamento o anche solo richiamo al fatto che il G8 che si svolge in Sicilia ha luogo in una nazione senza stato".
"Ora tacere o “dimenticare” ciò a nostro avviso significa, in buona sostanza, dare una percezione alterata di quella che realmente è la situazione sociale, politica ed economica che si vive in Sicilia"
"A questo punto - prosegue il documento - ci domandiamo perché gli animatori, i “No global” del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” evitino accuratamente nel loro documento – piattaforma di parlare della dimensione nazionale siciliana.
E’ ovvio, a nostro avviso, che tutto ciò non è né dettato da ingenuità né è tanto meno casuale .
Alla luce di ciò pur avendo Noi alcuni punti di contatto con la loro analisi , come forza indipendentista, non possiamo sottoscrivere il loro punto di vista.
Se lo facessimo perderemmo, concretamente, la nostra funzione politica".
Il comunicato, lunghissimo, continua con un ragionamento che intende ribadire che "Essere, dunque, schierati con quelli del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” non sarebbe in alcun modo comprensibile per chi è e si propone come Indipendentista o anche solo sicilianista".

domenica 19 aprile 2009

ERA SOLTANTO UN MANIFESTO DI PROTESTA E NON UN AVVISO FUNEBRE QUELLO "SCONGIURATO" DAL GOVERNATORE

Ah, Lombardo! Lombardo!
Queste cose non si fanno, soprattutto non deve farle un Governatore, se non vuole che gli cresca il naso come a Pinocchio.
Il caro presidente, forse perchè allarmato da un'informazione distorta ed esagerata, forse perchè credeva di potere suscitare simpatia in un momento prossimo alla campagna elettorale, aveva insinuato che a Granmichele, dove era stato invitato per ricevere un premio, ignoti avversari avevano tappezato i muri del paese di manifesti mortuari col suo nome.
Notizia, questa, che aveva indignato, perchè tali scherzi sono di cattivo gusto e non si dovrebbero fare neppure ad un acerrimo nemico, almeno che non si tratti della squadra avversaria.
Quei presunti necrologi, oltre a citare il nome del governatore, facevano riferimento alla protesta dei cittadini per la cancellazione dell'Azienda Sanitaria di Caltagirone.
Ma s'è trattato davvero di un manifesto funebre o semplicemente di un manifesto di protesta senza alcuna intenzione di macabro dileggio?
I Calatini - cioè i protestatari di Caltagirone - sventolando l'incriminato manifesto, sostengono che esso nulla ha di somigliante ad un necrologio, perchè è "chiaramen
te indicativo del disappunto della popolazione circa le decisioni di Lombardo di ridimensionare l’azienda ospedaliera catalina, e non rappresenta alcuna minaccia o offesa, in quanto mostra una croce cassata che è inequivocabilmente indicativa della sanità e nulla ha da spartire con la classica croce delle locandine mortuarie.
Comunque pare che il "malinteso" sia stato chiarito non appena don Raffaele ha avuto la possibilità di vedere una copia del temuto avviso per nulla "non funereo".

LA GESTIONE PRIVATA DELL'EROGAZIONE IDRICA? DIO CI SCANSI E LIBERI DA SIFFATTA TENTAZIONE.Esistono validi esempi fallimentari che suggeriscono un NO!



Ieri in un incontro organizzato da Idv e Pd, svoltosi nella sala conferenze della Vecchia Stazione, s'è parlato di uno dei beni più preziosi dell'umanità: l'acqua, elemento essenziale per la vita, come l'aria e più del cibo.
S'è parlato della necessità d'un'oculata reggimentazione, trattandosi di liquido prezioso a rischio di crescente carenza per il dilatarsi della siccità. E s'è pure fatto riferimento ad un altro pericolo, consistente nel sempre più sfacciato tentativo di privatizzazione. Problema, quest'ultimo, che nasce dalla proposta di liberalizzazione di tutti servizi pubblici, formulata dalla Comunità Europea su delibera dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), e descritta nel trattato GATS (Accordo Generale sulle Tariffe e Servizi).
Oltre alla sanità, scuola, strade, ferrovie, poste, energia, anche la gestione dell'acqua rientrerebbe nel calderone dei servizi privatizzabili, per la semplice ragione che si reputa il "privato" sinonimo di maggiore efficienza, essendo in esso insita la concorrenza che determinerebbe prezzi più bassi e servizi migliori, nel rispetto dei diritti dei cittadini. Convinzione che, almeno dalle nostre parti, in base alle più recenti esperienze, s'è rivelata sbagliata.
Poste e ferrovie docent.
Ma non sarebbe neppure necessario andare fuori della gestione dell'elemento acqua, per convincersi che sarebbe un grosso errore affidare in mani private il controllo e la gestione dell'acqua.
Ci sono esperienze "in corpore vili" davvero significative che bastano a far respingere, a calci nel di dietro, chi s'azzardasse, nella nostra città, solo ad accennare vagamente ad una sia pure minima tentazione di privatizzare il servizio idrico.
Eccone alcune da valutare:
L'esperienza di privatizzazione dell'acqua a Chieti è stata all'insegna di un aumento dei prezzi di 5 volte. Altri comuni hanno sperimentato la diminuzione degli investimenti privati per l'ammodernamento delle reti idriche, con conseguenze gravi per l'irrogazione; per ragioni del genere, il Comune di Grenoble (Francia), dopo aver privatizzato il servizio, si è ripreso la gestione della distribuzione e del trattamento dell'acque.
.
"La contestazione che viene mossa a questa operazione è che si passa da una gestione di società di diritto pubblico, i cui interessi sono le necessità primarie del cittadino a costi minori, ad una società di diritto privato la cui finalità è di favorire l'interesse dei soci, e l'obbligo del profitto, si parla di un minimo del 7% (le direttive WTO indicano il 15% per la distribuzione e un 20% per il trattamento delle acque), pena la chiusura, dopo tre anni di conti in rosso".
E allora, vi sembrerebbe sano e giusto un eventuale tentativo di privatizzazione?
Per carità, non se ne parli affatto.
Tutte le novità, che finora abbiamo sperimentato nell'erogazione dei servizi sono risultate fallimentari: basterebbe accennare al grosso guaio che ci hanno procurato Regione e Comuni facendoci affidare la gestione della raccolta dei rifiuti solidi urbani agli ATO.
Dio ci scansi e liberi da siffatte operazioni.
Nevvero signori amministratori di Palazzo Longano?

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