sabato 18 aprile 2009

C'E' CHI LA PENSA COSI' E C'E' CHI LA PENSA COSA'


Il capo della Protezione civile Guido Bertolaso punta il dito contro il mancato rispetto delle norme antisismiche nella costruzione degli edifici: "Il terremoto dovrebbe provocare solo un grande spavento. È impossibile escludere che ci siano delle responsabilità. È l'uomo che uccide perché costruisce male. I centri storici – ha aggiunto - costruiti nei secoli precedenti, possono essere anche giustificati, perché si è intervenuti quando non c'era nessuna conoscenza sulle norme. Oggi la situazione è diversa e nel corso degli anni le leggi sono state approvate. L a normativa è abbastanza chiara – ha concluso Bertolaso - si tratta di capire se queste norme sono state rispettate o meno; o peggio, se ci sono state intenzioni anche malevole o superficiali nella costruzione
Berlusconi non crede ai suoi occhi
A me sembra inverosimile Un costruttore che costruisce su una zona sismica e risparmia sul ferro e sul cemento puo' essere solo un pazzo o un delinquente". Secondo Berlusconi c'è poi da dire che "le case cadute sono in gran parte case vecchie, fatte di mattoni e non di cemento armato. Sono case - ha aggiunto - costruite senza nessuna conoscenza delle tecnologie antisismiche con tecniche e materiali che negli anni 60-70 non erano quelli di oggi". "Se responsabilita' ci saranno, emergeranno", ha detto Berlusconi. Ed ha aggiunto: "io sto qui, alla fine, a difendere la sinistra perché se ci sono state responsabilità nei controlli non sono della mia parte politica, in quanto negli anni passati questa regione e questa provincia sono state amministrate dalla sinistra". E qui il premier ha citato il ricordo della frase del padre. "Mio padre mi diceva - ha detto - che se qualcuno nasce con il piacere di fare del male ha tre scelte: puo' fare il delinquente, il pm o il dentista. I dentisti pero' si sono emancipati e adesso esiste l'anestesia".
Finocchiaro giudica il premier irresponsabile
"Sono stupefacenti le dichiarazioni di oggi del Presidente del Consiglio sulle inchieste che la magistratura sta compiendo per verificare ed accertare se esistano responsabilità nella tragedia del terremoto. Proprio oggi, mentre il Presidente della Repubblica lancia un accorato monito per condannare chi, infischiandosene della vita dei cittadini e preoccupandosi solo del proprio lucro, ha costruito senza tener conto delle regole, il premier attacca magistrati ed enti locali che vogliono sapere e capire di chi siano le responsabilità".
Il presidente dell'Anm Luca Palamara replica
"Sono inaccettabili gli insulti e le denigrazioni, soprattutto se provengono da chi riveste una delle massime cariche istituzionali". Il "rilevante lavoro dei pm non puo' essere messo in discussione".

MORTO CHE PARLA: 31 E 47


S'era appreso che, oggi pomeriggio, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, doveva andare a Grammichele per ritirare un premio. e ignoti hanno colto l'occasione per fargli un dispetto...di cattivo gusto. Durante la notte, quando le strade erano deserte, hanno tappezzato i muri del paese di manifesti funebri col nome del Governatore dell'Isola.
La "macabra" notizia, giunta all'orecchio del falso defunto, gli ha fatto esclamare:"Mi tocco, mi guardo e constato d'essere vivo e vegeto. Per cui ho deciso che a Granmichele ci andrò lo stesso e là parlerò a tutti".
"M'hanno riferito - ha aggiunto il morto-vivo - che, in quei necrologi, si fa riferimento alla chiusura dell'ASL di Caltagirone. Se si tratta di questo, ne spiegherò le ragioni: se un cittadino ha bisogno di cure, non si rivolge all'azienda sanitaria, ma ricorre all'ospedale, il quale - posso assicurarlo - resterà aperto".

RITA BORSELLINO SARA' "L'APRI-PISTA" DEL PD NELLA CIRCOSCRIZIONE SICILIA-SARDEGNA PER LE EUROPEE


Rita Borsellino ha sciolto la riserva. Ha accettato di figurare a capo della lista Pd nella circoscrizione Sicilia-Sardegna, per le elezioni al Parlamento Europeo. L'adesione è stata annunciata da lei stessa personalmente al segretario nazionale del Partito Democratico, Dario Franceschini, dopo che tale decisione era stata concordata in una riunione del consiglio nazionale e regionale di Un'Altra Storia, il movimento unitario costituitosi, in occasione della candidatura della Borsellino alle ultime regionali, come progetto di cambiamento e d'incontro democratico con la società. Per cui tutte le iniziative politiche da lei avviate sono state sempre concordate.
Questa, la comunicazione ufficiale a conclusione della riunione: "Il Consiglio nazionale e quello regionale di Un’Altra Storia, riunitisi congiuntamente ieri nella sede di via XX Settembre a Palermo, al termine di un sereno e costruttivo confronto hanno dato pieno mandato a Rita Borsellino, nella qualità di presidente del movimento, di assumere qualunque decisione riterrà opportuna circa la sua candidatura alle elezioni europee. I consiglieri rimettono pertanto la decisione della candidatura nelle mani del presidente Rita Borsellino, rispetto alle proposte pervenute da più fronti, "certi che la sua scelta non si allontanerà dagli obiettivi e dalla filosofia del movimento”.
E la Borsellino ha deciso di accogliere l'offerta fatta da Franceschini, spiegandone così la motivazione:"La decisione finale della mia candidatura fra le liste del Partito Democratico è scaturita dalla condivisione di un progetto comune”. “Essa ha avuto un decorso lungo e pensato, oltre che rispettoso delle riflessioni interne al partito regionale e nazionale, e nasce da una scelta consapevole, in cui il mio progetto di costruzione politica fondata sulla partecipazione della società si abbraccia al progetto politico del Partito Democratico". Determinante è stato "un segnale di apertura da parte del Pd verso la società civile che ho sentito di sposare e che riflette la natura originaria e gli obiettivi che il Pd si è dato all’atto della sua costituzione. Il Partito Democratico, per voce del suo segretario Franceschini, ha visto nella mia candidatura la possibilità di valorizzare al meglio quel progetto costruito negli anni, quell’esperienza di partecipazione, che nasce dalla società e si muove per la società stessa, per portarlo in Europa". Quindi "una scelta meditata, condivisa e supportata dal consiglio nazionale e regionale di Un’Altra Storia, che mi consente, ripartendo dall’Europa appunto, di soddisfare una necessità forte e tangibile di questi tempi: riportare al centro dell’Italia e dell’Europa la tutela della democrazia, messa a rischio dai governi del centrodestra”.

PER CHI SUONANO LE CAMPANE DI MILAZZO E BARCELLONA


Ogni tanto, le campane di San Sebastiano e quelle di Santo Stefano suonano in armonia. Recentemente i sindaci di Barcellona e di Milazzo, Candeloro Nania e Lorenzo Italiano, si sono incontrati per sottoscrivere un protocollo d'intesa, mirato all'attuazione di un programma, comune ai due Comuni limitrofi, in grado di stimolare la mobilità "ecologica", cercando di fruire dell'apposito cofinanziamento pubblico, previsto da un bando specifico del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare.
Grazie a tale accordo, i due Comuni di Barcellona e di Milazzo, si prefiggono di preparare un progetto unitario per la realizzazione delle opportune infrastrutture e all'acquisizione di mezzi da utilizzare per la diffusione di abitudini finalizzate al miglioramento alla qualità dell'aria, così come prescrive il bando ministeriale.
Tutto ciò potrà avvenire se nel programma si sarà previsto: il potenziamento del trasporto pubblico, l’incremento di veicoli a basso impatto ambientale, la promozione della mobilità ciclistica con la creazione di apposite reti urbane, l'attuazione di interventi specifici atti a garantire la sicurezza pedonale.
A quanto pare - il condizionale è d'obbligo, visto che ancora non c'è stata alcuna anticipazione pubblica sulla prevista programmazione - per la pista ciclabile i due capi d'Amministrazione Comunale avrebbero tenuto conto del "passo" già avviato sul lungomare compreso tra Calderà e Milazzo, dove sono ancora in corso lavori dati in appalto a diverse ditte, e purtroppo saltuariamente sospesi. Pare che Nania e Italiano abbiano creduto di partire giocando questa prima carta, che ovviamente rende obbligatorio un certo orientamento non certamente favorevole al progetto più ambizioso e congruo, riguardante la tanto auspicata arteria a scorrimento veloce, congiungente i due centri urbani .
Quella. per intenderci, che viene auspicata sin da quando si parlò con insistenza della "nascita" di Duilia, la nuova grande città destinata ad inglobare Milazzo e Barcellona e possibilmente anche Merì. Un sogno, che se attuato, avrebbe offerto alle due attuali cittadine una prospettiva di gran lunga superiore a quanto adesso mostrano di possedere entrambe.

venerdì 17 aprile 2009

DOPO-TERREMOTO: MENTRE SI PROCURANO I FONDI PER RISOLLEVARE LA POPOLAZIONE DISASTRATA, LA MAGISTRATURA INDAGA SU RESPONSABILITA' PER CROLLI ANOMALI



Adesso che si sono contati i morti del terremoto in Abruzzo e si continuano a calcolare i danni materiali da esso prodotti, la Magistratura mostra di essere al lavoro per accertare se esistono responsabilità umane che abbiano eventualmente aggravato gli effetti del fenomeno tellurico.
A tale scopo, la procura dell'Aquila ha disposto una serie di perizie per chiarire se nella costruzione di alcuni edifici di recente fattura, crollati durante la scossa del 6 aprile, siano stati impiegati materiali impropri.
Si tratta di una prima fase, durante la quale, come ha dichiarato il procuratore capo Alfredo Rossigni, sono stati raccolti elementi comprovanti l'ipotesi che talune costruzioni in cemento armato siano crollati per difetto di materiale. Si tratta comunque di elementi da approfondire, attraverso accurati esami dei reperti raccolti e delle parti dirute, poste sotto sequestro, e attraverso lo studio anche di immagini, sia fotografiche sia video che si stanno raccogliendo.
Si tratterà di lavoro abbastanza impegnativo e meticoloso, attraverso il quale si vorrà chiarire quali e quanti siano i responsabili dell'aggravarsi del disastro.
Intanto, da parte del Governo, si va alla ricerca dei fondi necessari al primo impatto di spesa, mentre dall'Europa si spera che possano giungere aiuti consistenti - si parla di 500 milioni di euro - da aggiungere alle somme preventivate dal Ministero dell'Economia.
Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, in visita oggi all'Aquila, ha detto che il governo garantirà un'indennità di 800 euro al mese per i lavoratori autonomi delle zone abruzzesi colpite dal terremoto e stanzierà per l'emergenza 55 milioni in deroga agli ammortizzatori sociali.

AFFOGHEREMO NELLA SPAZZATURA?


La situazione igienica si mette male. Gli operatori ecologici, non sentendosi corrisposti dalla Gesenu decidono di continuare lo stato di agitazione e ciò è un annuncio della crescita del rischio che incombe sul territorio che dovrebbe essere servitoo da ATO ME2.Tutto ciò si evince dal seguente comunicato sindacale, fattoci pervenire da CGIL-CISL e UIL

" In relazione alla nota vertenza sindacale riguardante la mancata erogazione della retribuzione, a favore dei dipendenti dalla Ditta GESENU e dalle Ditte Sub-appaltatrici, maturata lo scorso Mese di Marzo, le scriventi in data odierna hanno incontrato la direzione Aziendale della richiamata Azienda Gesenu.

Dalla medesima queste OO.SS. hanno avuto comunicazioni sconcertanti e sicuramente non conducenti per riportare serenità tra le Maestranze.

Infatti, l’inutile riunione è giovata, purtroppo, ad intensificare la protesta con ricadute pessime a danno dei lavoratori e per la tenuta del servizio di nettezza urbana nei Comuni compresi nell’ATO Me -2.

GESENU, dopo mesi di agitazione e di protesta sindacale, non ha fornito alcuna assicurazione circa i tempi e la data entro la quale sarà erogata la retribuzione.

Ciò rincresce ed è inaccettabile. In tutti i modi si cerca di scaricare le conseguenze negative e dannose del sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Sicilia, voluto per obbedire alla sete di potere politico-clientelare funzionale alla maggioranza di governo dell’isola con notevole sperpero di denaro dei cittadini contribuenti, sugli operatori ecologici e sulla tenuta della vivibilità ambientale.

CGIL-CISL e UIL nella giornata di Lunedì prossimo terranno l’assemblea con tutti i lavoratori per decidere sulle iniziative di intensificazione della protesta da porre in essere.

Intanto, lo stato di agitazione, mai revocato, resta confermato

Fp/CGIL FIT/CISL UILTRASPORTI



SANTORO E MASI AI FERRI CORTI: L'ANCORMAN RISCHIA IL LICENZIAMENTO

FOTO: MAURO MASI E MICHELE SANTORO


E adesso come la mettiamo?
Santoro, con quella sua faccia di bronzo, ieri sera, invece di presentare un "Anno zero" riparatore, ha ancora una volta utilizzato la TV pubblica per il proprio interesse: insultare i "poveretti lettori del "Giornale", il cui direttore aveva avuto soltanto la colpa di dedicargli intere pagine, e soprattutto fare uno sgarbo al nuovo direttore generale della Rai, Masi, che non solo gli aveva intimato di riequilibrare la trasmissione, ma anche addirittura aveva sospeso il vignettista Vauro, disegnatore reo di una vignetta blasfema : quale fosse fra le nove presentate ad "Anno zero" non è dato capire: se quella delle bare o l'altra di Berlusconi con la cetra.
Ma c'è di più: con un sotterfugio è riuscito persino a fare rientrare dalla finestra, senza alcun permesso, lo stesso Vauro: se non in carne ed ossa, nella specie di sue nuove vignette.
E che vignette! Talmente scandalose e irriverenti da destare sicuramente, prima che sorga l'alba, l'indignazione generale.
Figuratevi che ha fatto sciorinare, dalle mani di una "valletta", una quindicina di satiriche vignette sulla "via crucis" di un povero precario.
Un sarcasmo che, vedrete, sarà definito più blasfemo della satira dell'altro giovedì.
Se un vescovo ha già condannato in un suo recente comunicato il sarcasmo di Vauro, per avere questi postato vignette tipo quella del cavaliere neronizzato, figuriamoci che cosa dovrà proclamare quando avrà visto le "stazioni" del poveraccio sotto il peso della croce del precariato.
Per lo meno lancerà un invito alla Rai perchè si liberi definitivamente di quello scriteriato vignettista.

Intanto già si ventila che Masi abbia l'intenzione di risolvere il contratto con lo stesso Santoro.
Ma crede davvero, il nuovo direttore generale della Rai, di stare ancora al Viminale?

fra' Galdino

giovedì 16 aprile 2009

Una provocatoria richiesta: Il giornale LIBERAZIONE avanza una proposta: usiamo i fondi per il ponte per mettere in sicurezza le case dello Stretto

SE VOGLIAMO EVITARE DI RITROVARCI COSI'


FOTO:Un'immagine di Messina dopo il sisma 1908
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ASCA) - Roma, 16 apr - ''Rinunciamo al Ponte e mettiamo in sicurezza il 100% delle case dello Stretto di Messina''. E' l'appello lanciato oggi dal quotidiano Liberazione che promuove da oggi una campagna contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, per chiedere che ''i fondi destinati a quest'opera faraonica e pericolosa siano reinvestiti nella messa in sicurezza di quell'area ad altissimo rischio sismico. E' una sfida che - se vinta - puo' contribuire a una svolta generale nella politica e nella cultura sociale ed urbanistica dell'Italia''. ''Mentre il Paese e' mobilitato per portare soccorso alle popolazioni terremotate e ricostruire le case, i servizi e l'economia dell'Aquilano - scrive il quotidiano comunista - dobbiamo fare tesoro della tragica lezione dando priorita' agli investimenti per l'adeguamento antisismico degli edifici delle aree geologicamente piu' a rischio. E' questa la vera emergenza sicurezza''. L'appello, gia' sottoscritto da un primo gruppo di intellettuali puo' essere sottoscritto via e-mail all'indirizzo ''strettonecessario@liberazione.it''.

ACCETTERA' RITA BORSELLINO LA CANDIDATURA COME CAPOLISTA PD, PER LE PROSSIME EUROPEE? Stasera si potrebbe sapere qualcosa, in merito



Rita Borsellino, la sorella del Giudice Paolo massacrato dalla Mafia, stasera potrebbe decidere se sarà disponibile la sua candidatura alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo. Ed essere in grado di dare risposta a chi finora in questo senso le ha fatto la corte : da Franceschini, che vorrebbe presentarla a capo della lista del Pd per la circoscrizione Sicilia-Sardegna, a Claudio Fava che, memore che la Borsellino, alle ultime elezioni regionali, fu in corsa come capolista della "Sinistra Arcobaleno, la vorrebbe per la sua nuova "Sinistra" .
La farmacista di Palermo ha infatti convocato per oggi pomeriggio il consiglio regionale di "Un'altra Storia", il movimento di cui è presidente, e in quella riunione si discuterà per stabilire quale decisione prendere.
In Sicilia-Sardegna, la situazione comunque si presenta complessa. I nomi sono tanti, ma le disponibilità poche. Un nome papabile potrebbe essere quello di Sergio D’Antoni: ex segretsrio generale della Cisl, un altro quello dell’ex ministro Paolo De Castro sponsorizzato da D’Alema. Un personaggio che non disdegnerebbe la posizione di capolista in quella circoscrizione sarebbe l'ex sottosegretario campano Umberto Ranieri. Gli uomini di Franceschini vedrebbero, però, di buon occhio - nel caso in cui la Borsellino non fosse disponibile - l’ex governatore Renato Soru, che nonostante la sconfitta subita nelle recenti elezioni sarde, mantiene intatta la sua popolarità.

mercoledì 15 aprile 2009

LE VIGNETTE CHE FANNO SCANDALO E LO SCANDALO DELLA CENSURA



"In relazione alla puntata di giovedì scorso di "Anno zero", essendo stata «valutata gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico la vignetta di Vauro Senesi «Aumento delle cubature dei cimiteri'», la direzione generale della Rai ha comunicato ai direttori Antonio Di Bella e Antonio Marano e allo stesso Senesi che «la Rai in via cautelativa e da subito non intende avvalersi delle prestazioni dello stesso Vauro Senesi»
E', questa, la notizia, che a margine del terremoto in Abruzzo, ha scatenato un'aspra polemica tra chi considera le vignette di Bauro "vergognose" e chi invece definisce stolto l'assalto alla libertà di stampa, mediante la censura alla satira politica.
«No alla censura! La satira è libertà!». Vauro risponde così, con poche parole pubblicate sull'home page del suo sito.

LE ALTRE REAZIONI


"La Rai ha bisogno di pluralismo e non di censura. Il pluralismo esige una informazione onesta e corretta, ma sospendere un disegnatore satirico mi pare una scelta assurda. La satira deve restare uno strumento di liberta'". (Francesco Rutelli).
"A me personalmente quella trasmissione non piace molto, ritengo ci siano troppe persone che pensano di avere la verita' in tasca sempre e comunque. Ma ritengo che anche le cose che non piacciono non debbano essere censurate dalla politica". ( Dario Franceschini).
"La sinistra forcaiola sostiene che Santoro fa satira oggi, come Orazio al tempo dei Romani e perciò i dirigenti della Rai avrebbero osato, quale orrore! sanzionare la satira. Il povero Orazio si rivolta nella tomba, e noi ci chiediamo con che faccia questa sinistra rimproveri i vertici della Rai, colpevoli di aver fatto finalmente rispettare le regole del servizio pubblico". (Paolo Bonaiuti)
"Se serve chiedo scusa io per la vignetta, a mio avviso di pessimo gusto. Ma tale e' anche l'inaccettabile decisione del DG Mauro Masi di sospendere il giornalista /vignettista Vauro.Ci preoccupa la disinvoltura nello spegnimento di una voce con cui si annuncia il nuovo corso aziendale. Una bizzarra priorita'.(Carlo Verna, segretario naz. Usigrai)
"Spetta al Consiglio di amministrazione e non al direttore generale della Rai decidere sulle violazioni di una trasmissione televisiva rispetto ai suoi indirizzi editoriali". (Nino Rizzo Nervo, consigliere di amministrazione Rai)

TIMORI PER IL PEGGIORAMENTO DELLO STATO AMBIENTALE NELLA VALLE DEL MELA E NELLA PIANA "MILAZZO- BARCELLONA"


Crescono le preoccupazioni per il rischio d'un possibile incremento del potenziale inquinante nella piana di Milazzo-Barcellona e Valle del Mela.
Un consigliere provinciale - Massimiliano Branca del gruppo "Gioventù dela Libertà" - ha chiesto al presidente Ricevuto di attivare l'Ente Provincia per informarsi sull'impatto che potrebbe avere nell'ambiente la realizzazione, all'interno della Raffineria di Milazzo, di un ventilato progetto riguardante un impianto all'idrogeno, visto che - qualora avvenisse - si tratterebbe di "industrializzazione pesante "che sarebbe un ulteriore aggravante per la già difficile situazione della Valle del Mela".
Il consigliere Branca ha fatto pure presente che "a tutt’oggi non sono pervenuti i dati del monitoraggio ambientale più volte richiesti all’ARPA di Palermo e di Messina in modo da poter sapere se le apparecchiature, dalle stesse collocate, sono perfettamente funzionanti e conoscere i risultati di tali controlli”.

***************TRE CONVEGNI DI VARIO INTERESSE:*************** Lodevole impegno culturale a favore della Città


18, 23, 29: potrebbero essere i numeri di un terno da giocare al lotto. In realtà li ho ricavati dalle date di tre convegni che, in questo mese d'aprile, si svolgeranno nella sala conferenze della Vecchia Stazione Ferroviaria.
Il 18 aprile, alle ore 9,30, si aprirà l'incontro su "Mobilità e Sviluppo", patrocinato dall'Assessorato provinciale ai trasporti, e tratterà appunto del trasporto pubblico, le infrastrutture e la qualità della vita nella provincia di Messina. Argomento interessante, ma anche scottante, alla luce di ciò che sta accadendo a danno dell'Isola, soprattutto per iniziativa delle Ferrovie.
Giovedì, 23 aprile, con inizio alle 17,30, nella stessa sede si avvierà lo svolgimento del "seminario" "Il Lavoro nelle mie Mani", organizzato dal Comune di Barcellona P.G. con la partecipazione di "Sviluppo Italia-Sicilia" Verterà sulle misure riguardanti il lavoro autonomo, la microimpresa e il franchising.
Il 29 aprile, con inizio alle ore 15, si svolgerà il convegno "Sbulloniamoci", organizzato dal Centro Studi e Ricerche di Psicologia e Psicopatologia "Sentieri della Mente".Tratterà dell'età adolscenzuiale, del fenomeno del bullismo e di un progetto ergoterapico ideato dal Centro organizzatore dell'incontro.

martedì 14 aprile 2009

SIAMO DAVVERO FORTUNATI DI VIVERE IN QUESTA PROVINCIA E IN QUESTA CITTA'....


Non so se ve ne siete accorti: dall'11 dicembre, quando c è stato tutto quello sconquasso che ha alluvionato gran parte della Provincia - parlo del territorio e non dell'Ente, che resta a galla grazie alla sua vacuità - da allora dico, nonostante tutti i guasti alle strade, al cimitero, alle saie, ai torrenti, al litorale, non sembra che ci sia stata una cazzuolata per la riparazione dei danni, per la cui portata addirittura è stato dichiarato lo stato di calamità. Basterebbe percorrere la via destra Longano, nel tratto che dal ponte di via Roma porta a Santa Venera, per rendersi conto quant'è grave la situazione.
E lo è, a causa dello smantellamento della carreggiata, che - essendo un lungo rettilineo - diventa un grosso rischio per chi, percorrendola, preme un po' sul pedale dell'acceleratore.
Si tratta di una delle tante strade provinciali, che, purtroppo, hanno la sfortuna di essere di competenza di quell'Ente che più sù ho definito inutile, e aggiungerei adesso dispendioso oltre che inconcludente.
Con questo non voglio dire che sia soltanto la Provincia riprovevole, perchè c'è anche in sede più ristretta non minore immmobilismo, ancorchè ammantato della vanità d'un'amministrazione che incensa - o si fa illustrare - agitando la palma della miglior conduzione a livello isolano.
Figurarsi, se non debba essere così per un Comune, capofila di tanti "carrozzoni": ATO DOCET.
Se poi gli sgangherati marciapiedi continuano ad ospitare ammorbanti immondezzai, se le strade restano prive d'ogni cenno di segnaletica orizzontale, se continuano a non esistere i necessari semafori, se scarseggiano i vigili nelle strade, se sulle colline sorgono come funghi mostri di cemento e la vecchia Calderà è ormai sconvolta ed impraticabile, se... e potrei continuare a lungo: se tutto ciò insomma permane, vuol dire che si tratta di bazzecole che non potranno mai infirmare la bontà dell'unica amministrazione attiva che io debba ricordare ed apprezzare, non essendocene state altre uguali, da quando è finita la seconda guerra mondiale. Ha da venì G8, spera qualcuno.

FRA' GALDINO

MORTE E DANNI PROVOCATI DAL SISMA:Il problema non si risove con gli spot, ma con la giusta prevenzione e l'onesta oculatezza.



Uno squarcio si è aperto fra le maglie della macchina perfetta degli interventi, rappresentata in TV.
Un signore e la figlia hanno pianto a dirotto davanti alle telecamere della Rai, durante il programma di Porta a porta, e non riuscivano a smetterla. Una pena infinita.
Le lacrime fanno audience, ma stavolta non li aveva voluti nessuno. Imprevedibili, come la scossa di terremoto. Quella gente ha perso il figlio e il fratello, estratto dalle macerie privo di vita. L’hanno trovato che abbracciava la nonna con la quale era andato a dormire perché non restasse sola con quelle scosse continue di terremoto. Non piangevano di dolore, non solo di questo. Piangevano perché si sentivano soli, abbandonati. Così hanno detto, non avevano dove dormire, abiti da indossare, cibo. Il terremoto s’era preso la loro vita, la loro anima. Il passato, il presente e il futuro. Tutto. Dalle loro parti era arrivata la televisione, ma non erano arrivate le cose che servivano per sopravvivere. I soccorsi non sono arrivati ovunque con tempestività, impossibile nasconderlo. Non l’ha nascosto la Rai, che ha concesso spazi lunari ai rappresentanti del governo Il terremoto è imprevedibile, ma le scosse sismiche in una zona ad alto rischio hanno abbondantemente avvertito sulla vulnerabilità dell’area e sulla possibilità di un evento sismico importante. Bisognava intervenire, dunque. Da decenni si predica la necessità di misure antisismiche per tutti gli edifici: inutile. Le priorità sono altre. E ci vogliono risorse ingenti. Ma almeno gli edifici strategici, a questo avrebbero dovuto pensarci. O no? E invece non se n’è fatto niente. Ci sono edifici costruiti pochi anni fa secondo norme antisismiche che sono crollati e provocato la morte di tanta gente; ci sono edifici “strategici”, come la Prefettura, l’ospedale e la Questura dell’Aquila che non hanno retto al sisma. Si tratta del cuore della prevenzione. Un ospedale costruito in un’area ad alto rischio sismico circa venti anni or sono crolla, nonostante le norme antisisma: non si tratta di una casetta costruita dai contadini. Le conseguenze sono drammatiche: s'impedisce alla prevenzione di funzionare. E la Prefettura che crolla? Significa cancellare la cabina di regia. Stessa cosa vale per la Questura. Da dove coordinare la sicurezza? Prefettura e Questura erano palazzi antichi, ci fanno rilevare. E allora? Bisognava intervenire per renderli sicuri, oppure trasferire la Prefettura e la Questura altrove. È la storia delle scuole italiane che cadono a pezzi o sono ospitate in plessi privati, con norme di sicurezza precarie. Ogni tanto crolla un tetto e ammazza uno studente. Si piange, ci si emoziona, si grida al misfatto e poi tutto rimane come prima. Perché? La prevenzione non è nelle corde del nostro grande paese. Sappiamo scavare fra le macerie, anche per interposta persona, ma non sappiamo investire sul futuro. La ragione? La prevenzione non muove consensi, non concede spot. Chi volete che si commuova per il fatto che un governo - uno qualsiasi – decida di stanziare un sacco di soldi per mettere in sicurezza gli edifici pubblici, almeno quelli? Chi volete che si alzi in piedi ad applaudire se il Ministro, uno qualsiasi, batte i pugni sul tavolo per invocare denari da spendere per consolidare le strutture delle nostre scuole o degli edifici “strategici”?

(Estratto da: "Sicilia informazioni")

lunedì 13 aprile 2009

MENTRE C'E' CHI FA LA SCAMPAGNATA FUORI LE MURA, C'E' CHI LAVORA PER VERIFICARE I DANNI PRODOTTI DAL SISMA IN ABRUZZO


E' stata già avviata la verifica dell'agibilità degli edifici rimasti in piedi, in Abruzzo, dopo il terremoto della scorsa settimana. Già ne sono stati controllati un migliaio e sono circa la metà quelli ritenuti agibili dai tecnici dei Vigili del Fuoco e della Protezioine Civile. Si tratta però di edifici non facenti parte dei centri storici, dove ovviamente le costruzioni sono più antiche e quindi più facilmente soggetti a crolli devastanti. Un altro venti per cento, degli stabili finora sottoposti a verifica, è stato ritenuto recuperabile con interventi di lieve entità, mentre per ilrestante 30 per cento si tratta di case ed altri edifici completamente inagibili ed in massima parte irrecuperabili. Dicevamo che il computo dell'inventario finora fatto riguarda soltanto un migliaio di unità controllate, mentre in realtà restano ancora da fare verifiche in notevolissima quantità, maggiormente complicate man mano che dalla periferia si passerà alle zone centrali.
"Si ha la convinzione che il quadro cambierà radicalmente nel momento in cui si entrerà nei centri storici, dove i danni provocati dal sisma sono stati sicuramente più devastanti e tali da rendere pressoché irrecuperabili abitazioni ed edifici, e la percentuale quindi dovrebbe variare".
"La procura della Repubblica de L'Aquila sta indagando sui reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.Il fascicolo, aperto per accertare eventuali responsabilita' nei crolli seguiti al terremoto, e' ancora contro ignoti e al momento i magistrati non avrebbero disposto alcun sequestro delle macerie. La procura ha anche incaricato un pool di esperti di effettuare verifiche sugli edifici crollati per accertare eventuali responsabilita' penali".
******************PILLOLE DI BONSENSO ********************


Tratte da un commento e da una lettera scritti durante il terremoto in Abruzzo

L'OCCASIONE HA FATTO L'UOMO LADRO

E' sciocco parlare, adesso, della possibilità o meno di riuscire a prevedere un terremoto come quello che ha colpito l'Abruzzo. Utile è piuttosto ribadire quello che già si sa ma viene, sistematicamente, ignorato. Cioé che gran parte dell'Italia è a rischio sismico, e nelle zone esposte servono interventi diretti di messa in sicurezza degli edifici pubblici e incentivi per quelli privati. L'occasione di cominciare a fare qualcosa si presentò dodici anni fa, ma non venne colta.

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IL TERREMOTO: UNA SEVERA LEZIONE

Siamo allarmati per il futuro perché sappiamo che alcune scelte infrastrutturali nazionali non contengono questa consapevolezza e responsabilità.

In un posto ad altissimo rischio sismico come lo stretto di Messina come si può pensare di fare un ponte dalle altissime difficoltà e incertezze tecniche? Perché non utilizzare quei fondi per la messa in sicurezza delle scuole, degli ospedali, degli edifici pubblici e privati del Mezzogiorno d'Italia?
E poi, sapendo che gran parte dell'Italia è zona sismica chi può responsabilmente scegliere di costruire vicino alle proprie case centrali nucleari al posto delle fonti rinnovabili e della modernizzazione energetica delle case, delle scuole, degli ospedali e delle imprese?

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LA SCIATTERIA HA CAUSATO MORTI

E' stata la sciatteria e non il terremoto che ha provocato i morti in Abruzzo. L'accusa viene lanciata dal neo candidato alle Europee per l'IdV, l'ex pm Luigi De Magistris nel corso di una lunga intervista di Klaus Davi andata in onda sul sito "KlausCondicio" su You Tube. "Nel caso dell Abruzzo - afferma De Magistris - abbiamo edifici antichi costruiti molti anni fa che andavano messi in sicurezza. Come e' possibile che la prefettura e l'ospedale siano inagibili? La polemica sui soccorsi la trovo sterile. Vorrei invece capire perche' quegli edifici siano crollati. E soprattutto vorrei fare in modo che per il futuro questa non diventi una occasione per i soliti noti di arricchirsi su queste tragedie come avvenuto nel passato". Per l'ex pm, in altre parole, "c'e' stata una sciatteria che e' costata la vita a centinaia di persone". Per quanto riguarda la macchina dei soccorsi, secondo De Magistris, "ci sono molte luci e qualche ombra". "Le luci - afferma - appartanengono al popolo italiano che ha dato straordinaria prova di solidarieta'. Mi riferisco alla totale dedizione delle forze impegnate per i soccorsi: i vigili del fioco, a chi lavora nella protezione civile ai carabinieri, agli infermieri ai medici, alle forze di polizia". Ma tutto questo, secondo il candidato dell'IdV alle Europee non deve "diventare un alibi per chi ha precise responsabilita' in questa catastrofe. Non dimentichiamo che ancora una volta un terremoto che in Giappoone e in California non provocherebbe nemmeno un ferito in Italia ha provocato 300 morti. Le responsabilita' vanno accertate". (AGI)

TACCUINO DELLA CULTURA


Giovedì prossimo - 16.04.09 - si svolgerà nell'aula Magna del Liceo Classico "Valli" un incontro culturale organizzato dal "Centro Studi "Nino Pino Balotta" di Brcellona P.G.
Si parlerà di: NINO PINO NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA: L'UOMO, LO SCIENZIATO, IL PARLAMENTARE".
L'incontro, che avrà inizio alle 17,30, ha in programma interventi di Antonio Catalfamo, Vincenzo Consolo, Luigi Chiofalo, Federico Martino.
E' aperto a tutti e prevede il rilascio, a richiesta, di un attestato di partecipazione.

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Sabato prossimo -18 aprile 2009 ore 18.00 - nella sala convegni oasi di Barcellona, sarà presentato il libro di Salvo Zappulla "In viaggio con Dante all'inferno". Un libro ironico e divertente. Politico senza fare politica. Ingegnoso e coinvolgente. L'opera sarà introdotta e commentata dal medico-scrittore Nino Genovese.
Ingresso libero.

domenica 12 aprile 2009

ANCORA LE VITTIME DEL TERREMOTO SONO CALDE E GIA' COMICIANO AD INTRECCIARSI LE POLEMICHE SUL TERREMOTO


Anno Zero, il "talk-show" di Santoro su Rai 2, è ormai nell'occhio del ciclone. Criticato aspramente da Fini , per le due recenti trasmissioni - una con Lucia Annunziata e l'altra sul terremoto in terra abruzzese - è stato ulteriormente censurato dal Premier che, guarda caso, come pure il presidente della Camera, non aveva avuto modo di vedere, per lo meno la puntata sul sisma.
Gianfranco Fini, in visita nelle zone colpite dal terremoto, ha usato parole durissime: "L'unica cosa stonata in questa tragedia - ha detto - è stata una trasmissione televisiva, voi sapete quale, semplicemente indecente. Non si può speculare sulla tragedia solamente per l'indice di ascolto". A chi gli chiedeva cosa si potesse fare per moderare talune trasmissioni, Fini ha risposto: "Non spetta a me dirlo, io esprimo l'indignazione profonda di tutti coloro che l'hanno visto. Me l'hanno detto tutti". Insomma indignazione, per sentito dire?
Facendo eco allo sdegno di Fini anche il presidente del Consiglio, intervenendo dalla tendopoli di Monticchio, vicino l'Aquila, ha attizzato la polemica, con parole di biasimo sul modo di fare televisione da parte di Santoro.
Tanto che il nuovo presidente della Rai, Paolo Garimberti, e il direttore generale Mauro Masi hanno immediatamente fatto sapere di aver avviato sulla puntata "tutti gli approfondimenti previsti dalla normativa vigente e dai regolamenti aziendali".
Ed hanno colto l'occasione per ribadire il loro apprezzamento per l'operato della Protezione Civile in occasione del terremoto in Abruzzo; comportamento che era stato invece parzialmente stigmatizzato durante l'ultima trasmissione di "Anno zero".

Ovviamente, essendo stata data la stura alla polemica, possiamo essere certi che non appena usciranno i giornali, essa s'incrementerà, con le solite note dolenti della dicotomia, tra chi continuerà l'assalto all'indecente comportamento del conduttore di Anno zero e chi si scaglierà contro le indecenti accuse dei due importanti uomini politici.

Italiani 'Forza Abruzzo' Parte il motomondiale in Qatar.


"Forza Abruzzo", comincia così il mondiale per i piloti italiani in MotoGp: avranno proprio questo adesivo sulle carene delle loro moto. "E' un messaggio da parte nostra alla gente d'Abruzzo - ha spiegato Valentino Rossi - vittima lo scorso fine settimana di un terribile terremoto. E' accaduto non troppo lontano da casa mia, a Tavullia, in provincia di Pesaro-Urbino, e vogliamo sappiano che gli siamo vicini in questo memento così tragico" Anche la squadra italiana Pramac Racing (Ducati) incollerà gli adesivi sulle sue due moto, guidate dall'italiano Niccolo Canepa ed il finlandese Mika Kallio. Ed è stata poi proprio la Ducati a mettere tutti in fila con il solito Stoner lì davanti ad essere stato inseguito subito dagli altri: il fuoriclasse Ducati all'inizio delle prove, secondo un copione ormai consolidato, ha immediatamente gelato il cronometro su un tempo impossibile per gli altri (1.55.286), per poi cercare di migliorarsi ancora solo alla fine delle prove.

Secondo posto per Rossi che ha ottenuto il tempo di 1'55"759. La prima fila si chiude poi con lo spagnolo Jorge Lorenzo (Yamaha) staccato di "479. Seconda file a tinte italiane con Andrea Dovizioso sulla Honda ufficiale (1'55"977) che ha preceduto la Suzuki di Loris Capirossi (1'56"149). Sesto Colin Edwards (Yamaha) in 1'56"194.

Tratto da "La Repubblica.it"

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