sabato 24 gennaio 2009

FUOR DI POLEMICA: UNO SCRITTO PER GLI AMICI DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO


Questo post è specificatamente scritto per miei concittadini ed ha lo scopo di ricordare a tutti coloro che mi danno il piacere di frequentarlo che, sin dalla sua nascita, Barcellonablog ha dichiarato apertamente qual è il suo compito: cercare d'individuare i problemi che assillano Barcellona e proporli per la loro possibile soluzione agli aministratori della Città.
Ovviamente sarebbe un compito arduo ed anche presuntuoso, se quanto specificato dovesse identificarsi con la pretesa di essere in grado di rilevare tutto ciò che si dovrebbe fare e di sperare che il "denunciato" potesse essere recepito e risolto dagli amministratori.
Ma siccome la Città, di problemi minuti ed impellenti, non ne ha pochi, e tanti di essi spesso vengono segnalati dagli stessi cittadini - non chiamateli lamentele anche se ci si può giustamente lamentare di fronte alle carenze - ecco che putroppo appaiono, accanto ad altri argomenti generali, quelli più specifci riguardanti carenze e inadempienze, che effettivamente stanno sulle scatole di chi vorrebbe vedere la città più pulita. più ordinata, più sicura, più accogliente di quanto è in realtà. Ora voler sperare o addirittura pretendere che le carenze di ogni giorno - per piccole che siano - una volta denunciate non facciano fare spallucce o peggio seccare chi dovrebbe provvedere alla loro eliminazione, non mi sembra una pretesa d'altro mondo, addirittura architettata con chissà quale recondito fine. Si rassicurino i nostri frequentatori, perchè qui c'è soltanto lealtà e buonsenso, tanto di quel buon senso che, per quattr'anni, il sottoscritto ha voluto guardare dalla finestra sull'operato dei nostri amministratori, prima di cimentarsi in questo compito semplice ed arduo nello stesso tempo, più o meno apprezzato, a seconda il punto di vista di chi lo guarda.

Francesco Cilona

venerdì 23 gennaio 2009

LAMPIONI E LUCI DAVANTI AL PALAZZO E AI SALESIANI




E' quasi buio, il buio della sera che s'avanza. Lungo la via San Giovanni Bosco, mentre nel tratto basso della copertura del Longano i lampioni splendono di viva luce, in quello antistante l'oratorio salesiano e il Municipio solo uno sembra avere il compito d'illuminare la strada, in altri le lampade - forse perchè in via d'esaurimento - stentano ad accendersi, mentre in altri ancora - probabilmente perchè completamente esaurite - non s'accendono affatto.
Può darsi però che l'esaurito sia io, che mi sono stancato d'attendere il buio profondo per scattare questa foto.
Ma poi, se avessi aspettato, sarebbe riuscita pubblicabile?

L'INQUINAMENTO CHE FA ACCAPPONARE LA PELLE


Oggi pomeriggio, autorevoli relatori, in un incontro organizzato congiuntamente da tre sodalizi locali, come ho anticipato ieri, metteranno in evidenza la portata del rischio che la popolazione della cosiddetta valle del Mela corre per la presenza d'insediamenti industrali inquinanti.
Io ho la convinzione, anzi la certezza, che le relazioni degli esimi scienziati saranno talmente chiare e convincenti da fare accapponare la pelle: così come d'altronde riesce a fare il servizo audiovisivo di cui ho riportato il link in fondo al post di ieri e che ripeterò anche a conclusione di questo scritto, pregandovi di cliccare sopra perchè vale la pena vederlo, pur nella brevità dei due filmati in esso compresi.
Qui voglio aggiungere una mia considerazione, che non so se sarà condivisa. Secondo me, stasera, ad assistere e forse anche ad intervenire, ci saranno persone che finora si sono battute per migliorare le condizioni ambientali della Valle del Mela, ed anche del territorio limitrofo, qual è il nostro, che diciamolo sinceramente, pur se non costantemente, fruisce parecchio delle esalazioni industriali viciniori. Ma non mancherà la presenza di altri personaggi che hanno la capacità di immedesimarsi solo formalmente della gravità della situazione e non vanno oltre, perchè non riescono a proteggere il territorio in cui sono stati chiamati ad operare.
L'inquinamento, oltre ad essere provocato dai fumi solforosi, può essere frutto di altri fattori, quali le onde elettro-magnetiche, diffuse dalle numerose antenne telefoniche e dai cavi dell'alta tensione elettrica, di cui qualche traliccio è vicinissimo a scuole. Inoltre sono inquinanti i cumuli di rifiuti che per settimane restano percolanti sui marciapiedi, e sicuramente anche le fogne e i depuratori inadeguati e maleodoranti. Tutti mezzi inquinanti, più volte segnalati a chi di dovere, anche con interrogazioni consiliari, e mai presi in seria considerazione da chi avrebbe l'obbligo di monitorare almeno tali emissioni, sicuramente nocive.
Riporto qui il link sul quale potrete cliccare:
http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_28/milazzo_reportage_nino_luca_a2923dde-cdc6-11dc-b103-0003ba99c667.shtml

giovedì 22 gennaio 2009

LA SALUTE AL PRIMO POSTO, MA BASTERANNO I DISCORSI SULL'INQUINAMENTO SE POI FINIRA' TUTTO LI'?..... L'importante argomento sarà affrontato domani .



"Inquinamento e salute nel nostro territorio", sarà questo l'argomento che, in un incontro orgnizzato da FIDAPA, Lions CLub e Leo Club, sarà trattato domani nel salone dell'auditorio Vecchia Stazione, dai relatori dott. Gaetano Capilli, direttore responsabile dell'ARPA di Palermo, e dal prof. Vincenzo Adamo, direttore U:O: Oncologia Medica e Terapia Integrata, Scuola di Specializzazione in Oncologia A.O.N. Pliclinico "Gaetano Martino" di Messina.
Specificatamente il dott. Capilli relazionerà sulla "Qualità dell'aria nel territorio della Valle del Mela", mentre il prof. Adamo parlerà di "Ambiente, stile di vita, incidenza dei tumori" .... e cercherà di spiegare "dove stiamo andando".
Seguiranno interventi programmati, con la partecipazione del dott. Giuseppe Falliti (wwf di Milazzo), di Padre Giuseppe Trifirò (Parroco di San Filippo del Mela), dell'ing. Fulvio Guidi (Edipower S. Filippo del Mela).
E' prevista la presenza organizzata di studenti dell'Istituto Industriale "Copernico" e del Liceo Scientifico "Medi" di Barcellona.
Hanno assicurato la loro presenza i Sindaci di Barcellona P.G., Milazzo, S.Filippo, S.Lucia, Pace del Mela, Gualtieri.
L'incontro avrà inizio alle ore 17,30.
click here clicca qui sotto e avrai un antipasto della riunione sopra annunciata:
http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_28/milazzo_reportage_nino_luca_a2923dde-cdc6-11dc-b103-0003ba99c667.shtml

ADESSO BASTA CON LE PAROLE, VISTO CHE PAGHIAMO E NON SIAMO NEL TERZO MONDO, CHIEDIAMO FATTI CONCRETI


Siamo con la spazzatura fino al collo, e invece di affrontare concretamente il problema, unendo le forze di tutti gli istituti coinvolti nelle respnsabilità del caso, si continua a fare tutt'al più polemiche, con il solito scarica barile, che la città non può accettare.
Sentire un sindaco che, ritenendosi maltrattato dalle lamentele dei cittadini, cerca di giustificare la sua inanità affermando che questo problema dei rifiuti urbani gli sta togliendo la pace e la salute, o un sindacalista che, giustamente ripassa la storia obbrobriosa della costituzione e disfunzione dell'Ato, e va oltre soltanto quando si tratta di proclamare lo sciopero dei lavoratori, che non risolve alcunché, neppure per i lavoratori, non è certamente accettato dalla popolazione, poichè a fronte di tutto ciò c'è soltanto l'esito sconcio del pattume sparso su tutti i marcipaiedi della città, persino il giorno in cui per quelle strade è dovuta passare la processione del Santo Patrono.
Io non dico altro e, stavolta solo per correttezza d'informazione, riporto un comunicato stampa dell'amico sindacalista Salvatore Chiofalo, responsabile della Cgil di Barcellona.
La parola è arte leggera, diceva mio compare Santalco, quando i miei articoli lo punzecchiavano, solo che lui alla parola faceva seguire i fatti....e le mie segnalazioni andavano a buon fine. Adesso però...
Comunque, scrive il sindacalista:
" La problematica relativa alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani sulla quale da diversi anni forze politiche, associazioni Sindacali, forze ambientaliste e amministrazioni comunali dibattono riveste caratteri sempre più drammatici, a danno delle comunità amministrate, riguardo: alla tenuta della vivibilità ambientale per il pessimo servizio reso; all’esborso di somme per tributi TARSU che nell’ATO Me/2 sono il doppio rispetto a tante altre ATO (Ambiti territoriali Ottimali) del paese; all’imbarazzante scaricabarile tra amministrazioni comunali e Ato e tra il medesimo Ato e il governo regionale. Nell’Isola, il giocattolino costruito con il piano regionale di smaltimento dei rifiuti, varato nel 2003, non certo per rendere ottimale il servizio, così come la normativa nazionale aveva previsto e così come, oltretutto, si è fatto in tante altre regioni, il quale piano siciliano scricchiola e fa acqua da tutte le parti, l’interesse preminente è stato quello di parcellizzare la gestione, si pensi che in provincia di Messina sono stati realizzati ben cinque Ambiti Ottimali, ne sarebbe bastato uno, per mettere sette componenti nei cosiddetti Consigli di amministrazioni e negli apparati degli stessi un reticolato di consulenti ed esperti, tutto a spese dei cittadini utenti e contribuenti. Naturalmente ai costi richiamati e a quelli relativi alla raccolta e allo smaltimento si aggiungono le percentuali: il 4% a favore della nostra provincia regionale la quale dovrebbe promuovere e realizzare la bonifica ambientale, non è stato mai fatto nulla; la percentuale che supera il 10% a favore dell’imponente apparato-consulentificio, con parcelle da capogiro, dell’emergenza regionale rifiuti, ora abolito per Legge, finalmente.A fronte di tutto ciò una percentuale considerevole di famiglie, io immagino sentitesi giustamente raggirati, non hanno mai pagato la tassa la cui imposizione forzata è stata demandata con Ordinanza della regione agli ATO, scippando, con esuberante raffinatezza, i Consigli Comunale delle proprie prerogati Il risultato ora sta sotto gli occhi di tutti, dal Maggio del 2005, data in cui è stato avviato il nostro ambito Ottimale che comprende, si ricorderà, i Comuni che vanno da Brolo a Villafranca Tirrena si è riusciti a fare, tra l’altro, un grande capolavoro: avere accumulato debiti, per circa trenta milioni di €, a favore della Ditta che attua la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, e poi, per il conferimento in discarica ed altre spese. Chi dovrà pagare tutti i debiti? L’interrogativo è grande quanto il monte Bianco. Una cosa è certa: tutti cercano di scaricare le responsabilità gli uni contro gli altri e tuttavia, a riguardo, ciò che maggiormente ci sconcerta, come Sindacato CGIL, è questo velato e velenoso tentativo di scaricare sulla casacca degli operatori ecologici le responsabilità degli evidenti disservizi anche quando i medesimi lavoratori non vengono retribuiti del modesto salario mensile.Eppure tutti sanno che le Maestranze non vivono di rendite immobiliari né di investimentiFinanziari e perciò stesso il momento in cui non vengono retribuiti, alla scadenza contrattuale, sono guai per essi e per le loro famiglie. Proprio in queste ore lo sconcerto e l’inquietudine di Sindacato e Lavoratori è ai massimi livelli per aver preso un pugno di mosche al posto del salario dello scorso mese di Dicembre i cui termini, per l’elargizione, sono scaduti lo scorso 15 Gennaio ed occorre aggiungere, per onestà intellettuale, che lo stato di agitazione proclamato, giustamente, dalle organizzazioni Sindacali di categoria, non produce alcun danno alle comunità amministrate in quanto la discarica di Mazzarrà S. Andrea è chiusa da tempo e nelle altre discariche dell’isola non fanno scaricare senza la preventiva firma della convenzione per avere la certezza dell’incasso.Solo sette comuni del nostro Ato hanno firmato la richiamata convenzione; a non occuparsene, e dunque, a non dare l’assenso sono stati i comuni più grandi e tra essi Barcellona Pozzo di Gotto.In questi giorni, pertanto, non c’è stato dove poter scaricare i rifiuti, anche per questo la città del Longano festeggia il Santo Patrono con Strade e Piazze non adeguatamente pulite.
Salvatore Chiofalo- responsabile della CAMERA DEL LAVORO CGIL DI BARCELLONA P.G."

mercoledì 21 gennaio 2009

STRADE COME GRUVIERA , MA LA COLPA E' DEL MALTEMPO


La buca è ancora là, e continua a fare danno a copertoni e motocicli.
Ma non è la sola.
Oltre all'angolo dell'Ospedale Psichitarico Giudiziario, ce ne sono a josa in molti altri incroci - al Crocifisso per esempio - e in molte strade, che alla vigilia dell'ultima campagna elettorale sono state "ammantate" in fretta e furia, per tirare l'acqua al mulino dell'Amministrazione uscente.

MA CHE LINGUACCIUTI, QUESTI STILISTI ITALIANI



E chi non se l'aspettava?
Se critica bisognava fare alla cerimonia del "President Day", quale migliore appiglio se non l'abito indossato per l'occasione dalla nuova first lady? Soprattutto si sono buttati addosso, sulla preda, gli stilisti italiani, che con il loro snobismo non sono riusciti a tollerare ciò che sicuramentte è stata la libera scelta di una signora che preferisce farsi giudicare più per l'intelligenza e l'umanità che la distingue, anzicché per gli orpelli che stilisti leziosi sarebbero stati disposti a metterle addosso.
Un abito non adatto alla cerimonia; un colore oro sgargiante; un tessuto di broccato che l'appesantisce; ed il confronto con Jacqueline o con Barbara o con la first lady di Parigi, Carla Bruni; ma quante in un attimo ne hanno sparate contro! E chi più (di albagia livorosa) ne aveva, più ne ha scagliato.
Può darsi che sia stata gelosia di mestiere, perchè la Michelle Obama aveva scelto una stilista giovane, poco nota e per giunta Cubana, scartando tutte le firme brillanti, pronte a ritagliarla secondo un gusto per nababbi?
Può darsi.
Ma se lei di tutte le critiche se ne fregherà?
Sarà certamente la risposta migliore, soprattutto in un momento in cui conta non la forma , ma la sostanza, per affrontare con chiarezza d'idee ed energia i gravi problemi che affliggono l'America e con essa il Mondo.
E Barack Obama intende far questo.
E Michelle sarà sempre al suo fianco, per ispirarlo e sostenerlo.

Per non concludere con la retorica, a questo punto, mi piace riportare un giudizio più da donna che da stilista, anche se a parlare è
Lella Curiel, la stilista piu' invitata nei salotti che contano, la quale ha apprezzato la mise di Michelle Obama.
"Giovanilistica - l'ha giudicata - Quel suo look mi piace particolarmente. Ho apprezzato anche il giallo, l'avrei consigliato alla first lady. Nella mia ultima collezione, presentata qualche giorno fa a Milano, c'e' molto giallo, in tutte le sue sfumature. Quella tonalità - aggiunge - le illumina il volto. Ed è giusto, perché Michelle Obama deve dare l'immagine di dolcezza e femminilità. La first lady è madre e moglie. Ho anche amato quel suo coctail di colori - conclude Lella Curiel - Il rosso, il giallo, il verde. Molto trendy, alla moda, il futuro".
Alla faccia di chi non vuole.

iN BOCCA AL LUPO, "PRESIDENT" OBAMA.

Dopo una giornata estremamente faticosa, preludio all'ingresso nella Casa Bianca, Barack Obama si rilassa, davanti alla sua nuova scrivania.
Adesso l'attende un compito arduo carico d'attese e d'imprevisti.
Dalla crisi economica, che in maniera pesante ha per prima investita l'America, con tutte le conseguenze negative a livello planetario, alla perdita del ruolo di Gendarme del Mondo degl Stati Uniti, effetto delle guerre in Irak ed Afghanistan, al rapporto da aggiustare coi paesi del Medioriente, al terrorismo islamico: saranno tutti problemi che da domani saranno su quella scrivania e che Obama dovrà affrontare con coraggio e discernimento.
E allora, per il bene della Sua Nazione e del Mondo, non possiamo che augurargli: IN BOCCA AL LUPO, PRESIDENTE OBAMA! e CREPI IL LUPO!!!

martedì 20 gennaio 2009

SARA', MA IL COMUNE SEMBRA SORDO AI RICHIAMI


E adesso, per il problema dei rifiuti, siamo giunti al top dello scaricabarile.
In merito alla rimozuione dei rifiuti abbandonati in aree al di fuori dei centri abitati, ed in particolare negli alvei dei torrenti, una cinquantina di amministrazioni comunali del territorio servito dagli Ato1, 2, 3 e 4, si sono rivolte alla Provincia Regionale di Messina perchè provveda ad espletare la rimozione del materiale accumulato in quelle molteplici discariche abusive.
Di fronte a tale massiccia richiesta, l'assessore provinciale Piero Petrella ed il dirigente Carolina Musumeci, in una nota congiunta, chiariscono che "il compito dell'ente Provincia in materia di raccolta e smaltimento di rifiuti abbandonati nelle aree al di fuori dei centri abitati debba avere il carattere della eccezionalità e debba avere luogo solo nei casi in cui si dimostri, previe indagini da parte della Polizia municipale e/o altri Organi preposti all'attività di accertamento di reato, di non aver potuto individuare i responsabili del reato di abbandono e deposito di rifiuti in aree non autorizzate".
Proseguendo, gli scriventi fanno presente che "le vigenti leggi statali e regionali hanno dato precise indicazioni sulle responsabilità oggettive e soggettive di chi abbandona o effettua depositi incontrollati di rifiuti in aree pubbliche e/o private, stabilendo il principio che chi inquina ne deve pagare le conseguenze. In particolare l'art. 14 del D.L.vo.22/1997, come sostituito dall'art. 192 del D.L.vo 152/2006, vieta l'abbandono ed il deposito incontrollato sul suolo senza effettuare alcuna distinzione sulla proprietà o uso del suolo medesimo e viene sancito il potere ordinatorio del Sindaco nei confronti dei responsabili per il ripristino dello stato dei luoghi anche con l'esecuzione in danno dei soggetti obbligati in caso di inadempienza".
Richiamate le disposizioni normative vigenti, nella nota si comunica che l'ufficio provinciale, "per conto e nell'interesse dell' Ente ha già avviato l'attività istruttoria su tutte le istanze pervenute al fine di predisporre il piano degli interventi secondo i criteri di priorità sotto riportati:
- presenza di rifiuti pericolosi in quantità prevalente rispetto ai non pericolosi.
- presenza di rifiuti che mettono a rischio il regolare deflusso delle acque negli alvei dei torrenti, tenuto conto del volume dei rifiuti abbandonati in una specifica porzione dell'alveo".
Per il resto è ovvio che debba provvedere, nel poprio territorio, ogni singolo Comune.

Solo che da questo orecchio i Comuni ci sentono poco.

lunedì 19 gennaio 2009

Tra storia e leggenda la vita in breve di San Sebastiano martire




Sebastiano era originario, da parte del padre, della Gallia, probabilmente della città di Narbona, e di madre milanese. A Milano venne educato nella fede cristiana. Arruolato nell’esercito di Diocleziano intorno al 283, divenne capo della prima coorte della guardia imperiale di Roma. Allo scoppio della persecuzione di Diocleziano, sfruttando la sua posizione a corte, aiutò molti cristiani rinchiusi in carcere, e per questo fu condannato a morte dall’imperatore. Venne sepolto sulla via Appia, nelle catacombe che più tardi prenderanno il suo nome.
Di lui ci parla sant’Ambrogio nella 20ª Omelia sul salmo 118. A queste poche notizie storiche se ne aggiungono altre leggendarie, scritte nella Passio del monaco Arnobio il giovane. La condanna a morte del soldato romano venne eseguita su ordine di Diocleziano da un gruppo di arcieri in aperta campagna: legato a un albero e trafitto da frecce, fu lasciato in pasto agli animali selvatici. La matrona romana Irene, andata a raccoglierne il corpo, trovò Sebastiano ancora vivo. Portatolo a casa lo curò. Recuperata la salute, andò al palazzo imperiale a rimproverare l’operato di Diocleziano contro i cristiani. Stupito nel rivederselo davanti, l’imperatore questa volta lo fece fustigare a morte e gettare nella cloaca della città. Lucina, un’altra matrona, ne recuperò il corpo e gli diede sepoltura cristiana.
La Depositio martyrum, il più antico calendario di Roma, segnala il luogo originario del suo sepolcro ad catacumbas. Per le sue piaghe, Sebastiano è invocato come protettore degli appestati, e a Milano, durante la peste del 1576-77, san Carlo Borromeo ne rivivificò il culto.
Nella nostra città il culto di San Sebastiano risale ai tempi in cui imperversò in Sicilia la peste, quando per invocare la protezione del Santo, gli abitanti di Barcellona - allora ancora casale - costruirono una Chiesa in suo onore: l'antica Matrice, sorta in quella che è l'attuale piazza San Sebastiano e , a metà degli anni 30 del secolo scorso, demolita perché dichiarata pericolante.
Adesso San Sebastiano è il protettore dei Vigili Urbani.

UNA BUCA CHE POTREBBE DIVENTARE PERICOLOSA....













Una buca. Cos'è una buca? Niente,
soprattutto per un'Amministrazione che si vanta d'avere ricostruito centinaia di strade.
Eppure una buca, potrebbe avere la sua grave importanza. Bisogna vedere dov'è strategicamente situata e da quanto tempo si trova là, lasciata ad ingrandirsi.
Visto che di essa non s'è accorto chi, in seno al Comune, ha il dovere di segnalare i guasti nella rete stradale interna - diciamo, per esempio, il Comando del Corpo di Polizia Urbana, che dovrebbe avere almeno un vigile con il compito di perlustrazione e pare che non l'abbia - visto tale inconcepibile disguido, purtroppo dopo avere atteso che chi di competenza facesse il proprio dovere, ci siamo presi noi l'incombenza di intervenire - almeno come cittadini con un tantino di sensibilità civica - per ovviare.
E allora diciamo che la buca di cui trattasi - formatasi un paio di settimane fa e allargatasi con le ultime piogge - si trova al centro dell'imbocco di via Madia con via Ugo di Sant'Onofrio, angolo OPG.

E' abbastanza profonda per potere recare danno e, quel ch'è peggio, si trova quasi in centro della svolta, per cui una macchina in transito o ci passa sopra affondando le ruote oppure, per scansarla, devia verso sinistra, col rischio di finire contro altro mezzo proveniente dalla parte opposta. Ecco perchè una semplice buca, tenuta in nessun conto, può diventare un micidiale trabocchetto.

fra' Galdino

domenica 18 gennaio 2009

PIAZZA MERCATO TRASFORMATA IN CAMPO DI BATTAGLIA











Sig. Presidente
ATO ME 2 S.p.A Via Statale S.Antonino, 461 98051 Barcellona P.G.
E p.c. Sig. Procuratore della Repubblica Barcellona P.G.
Il sottoscritto Bruno Sebastiano,residente in Via On. Pino Balotta , con la presente desidera sottoporre alla Sua cortese attenzione che la PULIZIA del mercato settimanale non è stata eseguita, lasciando rifiuti solidi urbani di vario genere e natura, creando oltre alla grave situazione igienica-sanitaria enorme disagio ai residenti. Alla luce di quanto sopra esposto, con la presente il sottoscritto invita la S.V. ad attivarsi affinché venga (per sempre) eliminato un simile e grave disagio o, mio malgrado, sarò costretto a tutelare i propri diritti presso le competenti Autorità Giudiziarie. In attesa porgo distinti saluti Sebastiano BRUNO
E' questa la lettera che uno dei nostri assidui "visitatori", il signor Sebastiano Bruno, il quale dimora in prossimità di piazza Mercato, ha riportato nell'angolo dei commenti del post precedente, per farci conoscere lo stato di disagio di chi abita in quella zona, per il degrado in cui è stata lasciata ieri, dopo lo svolgimento del mercato settimanale, la piazza ad esso riservata.
Per rendermi personalmente conto della qualità dello spettacolo, mi sono recato sul posto e devo confessare che effettivamente si è trattato di una visione spettacolare: una specie di campo di battaglia dopo uno scontro bellico, con sparse al suolo le spoglie più disparate - se non di morti e feriti fortunatamente - di tutto ciò che di superfluo un centinaio di mercanti può abbandonare, dopo avere venduto alle migliaia d'avventori la propria merce. Dagli scatoloni, alla plastica, dai resti di ortaggi, ai sacchi
pieni di rimasugli, insomma tutto ciò che il servizio di nettezza urbana avrebbe dovuto raccogliere e smaltire e che, per lo scioopero degli operatori ecologici non pagati, è stato lasciato in mezzo alla piazza e alle strade adiacenti.
Ovviamente, a me personalmente, che tanto sconcio ho avuto modo di registrare su
barcellonablog in ordine al degrado della città, il nuovo episodio di abbandono non dovrebbe più suscitare meraviglia. Eppure, devo dire che mi ha colpito, anche perchè m'accorgo che chi di dovere, nel momento in cui tu gli fai notare disservizi del genere, o cerca di lavarsi le mani come Pilato, oppure s'incazza anche lui, per dire però che un tale problema lo sta tanto assorbendo da portarlo all'esasperazione.
Eppure sarebbe bastato poco perchè si evitasse lo sconcio cui, da ieri pomeriggio, gli abitanti della zona devono assistere. Chi intende reggere una città sa di avere la facoltà ed il dovere, non soltanto di emettere ordinanze, che poi risulteranno inosservate come le gride manzoniane, ma anche di operare con decisioni straordinarie di fronte a casi d'emergenza. E quella del campo di battaglia di piazza Mercato emergenza è.

Francesco Cilona

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barcellona pg, messina, Italy
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