sabato 17 gennaio 2009

LA MONDEZZA SCIAMINATA


Stasera ho fatto una breve camminata in via Roma.
Giunto in prossimità dell'ex caserma dei CC, mi sono avventurato in una specie d'immondezzaio. I sacchetti coi rifiuti che la gente aveva deposto accanto ad un contenitore ATO ormai stracolmo, tutti laceri erano fuori posto e la spazzatura fuoriuscita era sparpagliata - direi meglio sciaminata - lungo tutto il marciapiede.. Nonostante la scarsa illuminazione serale - potevano essere le diciotto - ho voluto scattare una foto con il telefonino. Nella speranza di trarre un'immagine non troppo indecente.
Poco dopo, mi sono incontrato con un conoscente - dipendente comunale, non fannullone - che, come me, aveva percorso lo stesso marciapiede. Per curiosità, gli ho chiesto se si fosse accorto di qualcosa di strano al suo passaggio.

Mi ha risposto di no.
Solo quando gli ho detto: "Ma se ci sei passato di sopra!", l'amico capendo ha esclamato:
"Ah, la mondezza sciaminata! Ma sai, saranno stati i cavalli..."
"Oh, i cavalli, non ci avevo pensato. Niente di strano, una cosa davvero normale. Ed io , stoltamente, avevo pensato di incolpare i cani randagi".


fra' Galdino

CHI RIPARERA' LA STRADA CHE PORTA ALLA DISCARICA DI MAZZARRA'? E QUANDO ?



Da circa una settimana, dopo un mese di ammassamento dei rifiuti urbani lungo le strade, col rischio di ritrovarci in un ambiente alla napoletana, tale sconcia prospettiva sembra essere stata evitata mediante il provvisorio conferimento di tutto il pattume ad una discarica molto più fuori mano di quella, attualmente non accessibile, di Mazzarrà Sant'Andrea.
Si tratta però di rischio solamente sospeso, che potrebbe rifarsi vivo se non si provvederà ad assicurare ai gestori della discarica di Motta Sant'Anastasia - quella appunto attualmente raggiunta dai nostri autocompattatori - la solvenza del "committente" (leggi ATO), possibilmente con l'avallo dei comuni del territorio da esso servito.
Poichè, su questo versante, sono tante le teste che dovrebbero decidere, condizionate tra l'altro dalla burocrazia, non è cosa facile rendersi conto se tale assicurazione sarà presto data.

Per evitare che la minaccia di una replica dell'accumulo dei rifiuti si realizzi, ci sarebbe un'altra strada da percorrere.
Provvedere alla riparazione del tratto di
strada sterrata che immette nella discarica di Mazzarrà, visto che è proprio la sua intransitabilità ad impedire l'accesso in quel "sito" che, come ha chiaramente informato il gestore dell'impianto, non è stato mai chiuso ed è perfettamente funzionante.
Il sindaco Candeloro Nania, che nei giorni scorsi ha inviato in contrada Zuppà (luogo della discarica) due tecnci del Comune per un sopralluogo, essendosi reso conto della possibilità di ripristinare il transito in una decina di giorni, ha avanzato una proposta per la soluzione del problema della garanzia da dare al gestore della discarica di Motta S.Anastasia, suggerendo ai colleghi di firmare un avallo limitato al tempo necessario per la riparazione della strada in oggetto.
Intanto, non si è ancora capito bene chi provvederà a tale riparazione.
Probabilmente si tratta di un...segreto d'Ufficio.

venerdì 16 gennaio 2009

I SINDACI DI BARCELLONA E TERME VIGLIATORE SONO PREOCCUPATI PER LA MANCANZA DI COLLEGAMENTI TRA I DUE COMUNI


E' dovuto succedere il diluvio dei giorni scorsi - che tra l'alto ha messo in pericolo la stabilità dell'unico ponte di collegamento tra Barcellona e Terme Vigliatore - per potere sentir dire che i sindaci dei due Comuni si sono talmente preoccupati da scrivere e firmare assieme una lettera indirizzata al Ministro delle Infrastrutture e al presidente della Regione, al fine di sollecitare un radicale intervento per la soluzione del problema dell'isolamento dovuto alla precarietà dell'unica arteria di collegamento rimasta, dopo il crollo del viadotto della litoranea.
Di tale stato da terzo mondo, riguardante le vie di comunicazione coi centri limitrofi alla nostra città, non è la prima volta che si parla in questo "blog". E per quanto concerne l'inadeguatezza dell'unico ponte rimasto tra Barcellona e Terme Vigliatore - il ponte Termini - è stato detto tutto quello che si poteva dire, e in più riprese.
Questo, per ricordare il pezzo più recente, è ciò che abbiamo scritto subito dopo le ormai famigerate piogge del 10 e 11 dicembre 2008:

"Nella nostra provincia ci sono due comuni limitrofi, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore, che, per quanto importante sia la loro contiguità, da anni ormai sono in situazioni di disagio per l'inadeguatezza del collegamento viario. L'esistenza del torrente Patrì, che fisicamente divide i due importanti paesi, da quando le mareggiate hanno distrutto il ponte della "litoranea", è diventata un dramma per quanti, percorrendo la Strada Statale 113, devono passare, nei due sensi, dall'uno all'altro centro. L'unico "budello" di collegamento rimasto è il vecchio "ponte Termini", naturalmente stretto ed in condizioni di precarietà, e tale da non consentire l'incrocio di mezzi pesanti. Da anni si attende che l'Anas, cui spetta la competenza, intervenga per il miglioramento della situazione, così come fece - solo dopo tante proteste, invero - per il ponte di Merì,sul torrente Mela. Pare che, riguiardo al ponte Termini, siano stati fatti sopralluoghi e studi tecnici per venire incontro a tanta esigenza, ma gli anni sono trascorsi senza che balenasse uno straccio di risultato. Ciò sarebbe giustificato dal fatto che non esisterebbero strade alternative di raccordo tra i due comuni, nel momento in cui si dovesse lavorare per il consolidamento e allargamento dell'attuale ponte. E così, con una scusa e con un'altra, si continua a sonnecchiare, sia per la ricostruzione del ponte sulla litoranea, sia per il miglioramento del ponte Termini. I signori amministratori di entrambi i Comuni farebbero bene se unissero forze ed intenti per fare intendere a chi dovere che Barcellona e Terme non possono e non devono essere trattati come paesi da terzo mondo".
Se si bada a quest'ultimo periodo, si potrebbe avere la sensazione che il consiglio in esso espresso sia stato accolto da entrambi i Sindaci, a distanza di un mese.
Ma è stato proprio per questa sollecitazione che si sono mossi?
Su questo abbiamo grossissimi dubbi...

DELITTO A BARCELLONA: inquietante ritorno della violenza?


La libertà gli è costata cara. Era stato condannato a 27 anni di carcere, per omicidio e appartenenza mafiosa, e tuttavia è stato colto per strada da un killer che, a colpi di lupara, in faccia, l'ha spedito all'altro mondo. E' accaduto ieri sera a Barcellona, dove da tempo non si registravano delitti di tal fatta . A far nascere la preoccupazione che si riecri il clima di quando la città era diventata teatro di una spietata guerra di mafia è stata l'esecuzione con cui, poco dopo le ventuno, è stato assassinato Carmelo De Pasquale, 40 anni, elemento noto alla giustizia e ritenuto uno dei sicari utilizzati dalla malavita locale, in quel periodo cruento che, in maniera indelebile, ha macchiato di sangue la città ed il suo hinterland.
Adesso, la gente si chiede - e i commenti alla notizia riportata da Tempostretto parlano chiaro - com'è possibile che si trovasse in libertà un elemento processato per omicidio e condannato a decine di anni di carcere. La Gazzetta del Sud fa sapere che De Pasquale, che abitava a Nasari assieme ad una zia, essendo ujscito dal carcere per decorenza dei termini, era sottoposto a sorveglianza speciale, con l'obbligo di rimanere in casa dalle 20, e non aveva il permesso di guida perchè gli era stata ritirata la patente. Ciò nonostante, l'uomo è stato colto dal sicario, mentre era fuori casa e alla guida di una macchina.

giovedì 15 gennaio 2009

IL CIMITERO? NON SI PENSA PER I VIVI FIGURIAMOCI PER I MORTI!

FOTO: Cappella Anime del Purgatorio e interni(visibile il buco quadrato)
Giuseppe Fazio all'interno del " piano basso"


Oggi sono andato al Cimitero per mettere dei fiori sulla tomba di mia madre. Purtroppo si trova nel tratto che le piogge dell'11 dicembre, per cedimento del muro di sostegno, fecero franare, trascinando sulla strada un'intera fila di loculi con tutti i resti mortali in essi contenuti.
Malgrado sia trascorso, da quel tristissimo giorno, più di un mese, col rischio che altre piogge aggravassero la situazione, ho dovuto constatare che nessun intervento - almeno di protezione - è stato effettuato da parte del Comune, che anche in questa occasione sta dando prova d'inettitudine.
Stavo facendo, a bassa voce, le mie comprensibili considerazioni, quando si è avvicinato un signore che, avendo notato la mia incazzatura, per bilanciare il danno e la beffa da me accusati, ha creduto di potermi consolare parlandomi d'un'avventura che gli è capitata, proprio in questo cimitero.
Si chiama Giuseppe Fazio, risiede a Bergamo, e due volte l'anno generalmente viene a Barcellona, paese d'origine. Ogni volta approfitta per portare dei fiori ai nonni, sepolti nel nostro Camposanto.
Ecco perchè l'ho incontrato là, e ha avuto modo e occasione per raccontarmi questa storia, davvero poco edificante.

"In una cella , al piano seminterrato della cappella delle "Anime del Purgatorio" - esordisce l'occasionale avventore - sono custoditi i resti di mio nonno. Cinque anni fa, come sempre avevo fatto, son venuto a fargli una "visitina"; avevo portato dei fiori e li stavo collocando quando improvvisamente ha ceduto il suolo sotto i miei piedi e, sprofondando, mi ha trascinato giù.
Inghiottito fino alla cintola ho subìto danno alle gambe e agli abiti. Ovviamente ho protestato e persino ho minacciato di denunciare il fatto, ma siccome m'è stato assicurato che si sarebbe subito provveduto a mettere tutto in sicurezza, me ne sono tornato a Bergamo senza reagire oltre, fiducioso che la promessa sarebbe stata mantenuta".

Ed è stata mantenuta?
"Assolutamente no, adesso dopo cinque anni da quell'episodio, vorrei farle vedere in quali condizioni rimane la Cappella di cui le ho parlato".
Mi ha condotto sul posto e vi posso garantire che un luogo indecente, trascurato e pericoloso com'è quello che mi ha fatto vedere, difficilmente si trova, tanto è il degrado che lo opprime.
Ho scattato un paio di foto, nella speranza che riuscissi a cogliere qualche immagine decente di tanta indecenza.
Nonostante non siano un granchè, le pubblico lo stesso, perchè mi pare che ugualmente parlino da sole.....

Francesco Cilona

RISCHIANO LA MORTE IN PISCINA ALUNNI E MAESTRI

Una cinquantina di persone, tra scolari disabili, maestri ed istruttori, hanno rischiato ieri la vita in una piscina del “Centro educativo specializzato municipale di Torino”, a causa di una nube tossica sviluppatasi all’interno della struttura. La pericolosa nube si è sprigionata in seguito ad errore di un improvvisato “manutentore”, che per uno scambio di contenitori ha mescolato con l’ipoclorito di sodio – usato per la clorazione dell’acqua - acido solforico, provocando una reazione chimica devastante.

L’ignaro autore del guaio è un giovane di 22 anni, assunto come precario Co.Co.Co. nella qualità di “animatore istruttore” dalla cooperativa che gestisce l’attività natatoria in piscina per conto di un’altra società. Ha una qualifica, che, a quanto pare, non sarebbe sufficiente per consentirgli di effettuare operazioni come quella che ha rischiato di provocare una strage. Che fortunatamente è stata evitata, per il pronto intervento di pompieri, polizia, tecnici dell’Asl, dell’Arpa e medici del 118, subito allertati. Diversi ragazzi ed alcune maestre sono stati trasportati in ospedale per essere sottoposti a cure di pronto soccorso. Altre persone, meno soffereni, si sono fatte curare dai medici del 118, nei locali stessi della scuola,.

Finita l’emergenza, sono state avviate le indagini del caso da parte del procuratore Guariniello.

mercoledì 14 gennaio 2009

SAN SEBASTIANO DI NARBONA, PATRONO DI BARCELLONA, SARA' FESTEGGIATO CON TUTTI GLI ONORI DELLA TRADIZIONE

FOTO: Alberto Lupo in due sequenze della rappresentazione sacra "Sebastiano di Narbona"

Martedì, 20 gennaio Solennità di San Sebastiano, patrono di Barcellona. Per l'occasione le Sante Messe saranno celebrate alle ore 7,30 - 8,30 - 9,30 - 11.00 - 19,00, al termine della processione. La Messa solenne delle 11 sarà presieduta dall'Arcivescovo Mons. La Piana in concelebrazione coi sacerdoti del territorio foraneo. Questo 'itinerario della processione del simulacro di San Sebastiano: Basilica - via Carducci - via Alfieri - via Volta - via Mandanici - via Marconi - piazza Marconi - via San Giovanni - via Immacolata - piano Carrubbara - via Umberto I - via Pitagora - via La Marmora - via Moleti - via Roma - Basilica.
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L'origine della Festa di San Sebastiano, storicamente si può far risalire alla fine del'500, quando, nella contrada denominata Bassalona, dipendente da Castroreale, venne costruita una grande Chiesa, dedicata al Santo Martire, perchè proteggesse la zona dalla peste che, infierendo nella vicina Messina, era ormai diventata un terrificante flagello. Verso la fine del sedicesimo secolo, era infatti vivo il ricordo, e con esso la paura, della peste che a più riprese ( anni 1524 - 1575 - 1576 ) aveva imperversato in Sicilia, causando grande strage, soprattutto a Messina. Oltre al carattere liturgico, la festa di San sebastiano ha un suo accento flokloristico, ancora evidente. Ogni anno, sin dalla vigilia, la piazza della Basiilica, la centrale via Roma e quelle adiacenti, invase da una pittoresca moltitudine di bancarelle, si trasformano in bazar, mentre l'aria pungente di gennaio si riempie d'un profumo intenso. E' l'odore forte della "giaurrina", il caratteristico dolce di San Sebastiano , estemporaneamente prodotto con miele caramellato, a lungo sbattuto, mentre è ancora tiepido e malleabile, contro un'asta di legno munita di un gancio.
Dopo la processione, la festa si concentra davanti all'attuale Chiesa Madre, costruita 72 anni fa ed eretta a Basilica Minore con bolla pontificia del 9 febbraio 1991. Il sagrato della Chiesa, per iniziativa del regista Michele Stilo, nel periodo a cavallo degli anni 50-60, fece da palcoscenico ad alcune sacre rappresentazioni, recitate da attori di grido, come Alberto Lupo, Lidia Alfonsi, Giulio Girola, Massimo Mollica, tanto per ricordarne alcuni del cast che, nel 1964, interpretò "Sebastiano di Narbona", due atti di Michele Stilo. Un'opera che, sebbene scritta da un laico agnostico, basterebbe da sola a fare intendere quanto ancora è grande la devozione dei Barcellonesi per San Sebastiano.

IL CONSIGLIERE DEL PD, MARIO PRESTI, CHIEDE LA COSTITUZIONE DI UN REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA SULLE ANTENNE TELEFONICHE


Il consigliere comunale del Pd, Mario Presti, ha presentato al sindaco di Barcellona una richiesta mirata a consentire un adeguato controllo, da parte dell'Istituzione, della ubicazione e portata delle antenne di telefonia mobile, dislocate nel territorio del Comune.
Secondo lo scrivente esistono molte segnalazioni da parte della cittadinanza (in particolare nei quartieri di S. Antonino e di Pozzo di Gotto) relative alla nascita di antenne di trasmissione dei segnali di telefonia mobile. Tali presenze hanno provocato tra gli abitanti timori per la salute. Per tutelare la quale si rende necessario un nuovo regolamento, che il consigliere Presti chiede venga redatto da parte del Comune.
Invita pertanto il Sindaco ad intervenire presso gli uffici comunali per fare redigere una bozza da sottoporre alle commissioni competenti e al Consiglio. Presti chiede inoltre che, nelle more dell’approvazione del regolamento, l’ Amministrazione intervenga presso l’ ARPA affinché verifichi presto e in modo costante nel tempo il livello di eventuale inquinamento elettromagnetico che i siti di antenne producono. A sostegno della sua richiesta, il consigliere del Pd fa riferimento ad una sentenza del Consiglio di Stato emanata a riguardo, a tutela della salute pubblica.

PENSACI, CARO NINO: QUESTA E' PURTROPPO LA PRASSI....


Stamattina, mentre mi trovavo dal fruttivendolo per acquistare un po' di frutta, Nino, che in quel posto lavora, mi ha detto: "Me lo vuole scrivere un articolo per dire a questi signori che qui c'è un pozzetto di fogna che emana un terribile fetore?"
Ebbene, si, lo scrivo e colgo l'occasione per ribadire che il rischio è grosso e va oltre il fetore, perchè se i tombini rimangono fetenti è a causa delle caditoie otturate da melma nera, schifosa e puzzolente.
Quindi - dicamolo ai signori del Comune - costituiscono un duplice pericolo: uno per la salute di chi ci vive accanto, l'altro per la città intera, in quanto impedendo lo smaltimento dell'acqua piovana, durante le piogge tipo quelle recenti, favoriscono l'allagamento delle strade.
Come d'altrode è avvenuto l'11 dicembre e l'altro ieri.
E' probabile che, dopo il nubifragio della fine dello scorso anno, in un mese trascorso da allora nessuno abbia provveduto a fare quel lavoro di pulitura dei tombini, che solitamente facevano una volta gli spazzini. E ciò nonostante che ci sia stato un preciso accordo con l'azienda appaltatrice per la pulizia della città: almeno dovrebbe essere così, secondo quanto ha dichiarato ultimamente il sindaco al Consiglio Comunale.

E' ovvio quindi che Nino senta tutto quel fetore, se nulla è stato fatto.
Ma perchè non sarebbe stato fatto?
Forse perchè s'è ritenuto che a pulire le condotte abbia provveduto il nubifragio dell'11 dicembre?
O caro Nino, sapessi quante cose necessarie vengono eluse!

Purtroppo capita che nei momenti d'emergenza chi amministra si riprometta di porre rimedio a certe carenze, e che lo desideri effettivamente con sincerità, ma poi pian pianino, col trascorrere del tempo e con le sopravvenienti nuove incombenze, la ripromessa langue fino a spegnersi, e dovrà arrivare un'altra emergenza per rendersi conto che quel determinato intervento è passato in cavalleria.
E sarà probabilmente troppo tardi qualsiasi atto di resipiscenza: se poi ci sarà. Non credere però che tutto questo accada soltanto a Barcellona.
Direi che sembra piuttosto una prassi consolidata in molti altri centri della nostra bella Sicilia, dove - come leggo su Repubblica di oggi - "c'entrano, e molto, il malgoverno e la cattiva amministrazione, l'irresponsabiltà politica e l'assenza di adeguati controlli".
"La conferma viene dalle statistiche, ma ogni cittadino può constatarlo da sè nella vita quiotidiana: nel campo della sanità, dei trasporti, della pubblica amministrazione, nella gestione del mercato del lavoro, nella gestione dei servizi. Un esempio? La disastrosa gestione (tranne rarissime eccezioni) dei servizi di raccolta di smaltimento dei rifiuti urbani, affidati ad una pletora di 27 Ato, acronimo beffardo che sta per Ambito territoriale ottimale".
E qui ti lascio. A meditare, se vuoi.


fra Galdino

martedì 13 gennaio 2009

.....ANCORA DANNI DEL MALTEMPO, PER IL PERDURARE DELLE PIOGGE: Chiuso il Ponte Termini per precauzione, Terme Vigliatore è rimasta isolata



Ad un mese dal catastrofico nubifragio che ha creato tanti danni al territorio e alla città, è tornata la pioggia che incessantemente per oltre 24 ore ha nuovamente messo in pericolo l'intera fascia costiera e collinare tirrenica . Secondo i primi accertamenti, il danno non è stato paragonabile a quello dell'11 dicembre, tuttavia ciò non significa che la furia del vento e la persistente pioggia non abbiano lasciato conseguenze rilevanti, delle quali si potrà fare la conta soltanto domani. Intanto i primi rilievi danno per certo il riempimento con esondazioni delle saie e dei principali torrenti che attraversano la città. Il torrente Termini soprattuto ha destato preoccupazione, tanto che s'è temuto sulla stabilità dell'unico ponte che, scavalcandolo, costituisce lungo la SS113 il collegamento tra Barcellona e Terme Vigliatore.
Essendo stata ordinata la chiusura, per precauzione, adesso per potere passare da uno all'altro Comune è necessario servirsi dell'autostrada Messina-Palermo, utilizzando i due caselli di Barcellona e di Falcone. Il che significa che quello che, attraverso ponte Termini, era un percorso di metri deve essere sostituito da uno di una ventina di chilometri.
Ciò perchè, nonostante le tante denunce e le altrettante richieste, non solo non s'è provveduto alla creazione di un ponte alternativo - com'era quello ora distrutto della litoranea- ma neppure ad interventi per rendere più stabile ed adeguato il vecchio ponte Termini.
E intanto si ha la spudoratezza di strombazzare che verrà costruito un miliardario ponte sullo Stretto di Messina. Vergogna!!!

LASCIAMO CONTINUARE A FARCI FREGARE DALLA COMBRICCOLA DEL NORD




Si torna a borbottare contro la politica leghista che Tremonti e Berlusconi avallano a danno del Sud e della Sicilia in particolare.
Si arrabbia il governatore della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e con lui in maniera bipartisan i suoi autonomisti assieme alle opposizioni e a qualche pdellinno, come Franco Miccichè, che pare si differenzi dai numerosi altri deputati nazionali, ministri e sottoministri siculii, ormai dimentichi della loro terra d'origine.
L'ultima bravata contro la Sicilia la sta facendo la Lega, con un emendamentino introdotto all'improvviso, che prevedendo tetti diversi nel costo dell'energia distribuita in Italia, farebbe crescere il prezzo su quella consumata nell'Isola.
A ciò si aggiungono i soprusi prospettati con il diniego della Lega ad un prelievo dei fondi Fas, già precedentemente assicurato per venire incontro - come d'altronde si fa per altre regioni - ad esigenze specifiche per il collegamento con le isole, nonchè i mancati finanziamenti destinati alle infrastrutture isolane, ( stornati per far fronte alla copertura del vuoto creato dalla soppressione dell'ICI) e i tagli a danno della scuola e degli insegnanti di Sicilia.
Il presidente Lombardo, ieri a Catania, per ufficializzare l’ingresso della formazione liberalsocialista dei Democratici autonomisti nell'MPA, "stanco" di tutto ciò, ha attaccato il governo nazionale e Silvio Berlusconi, definendo “residuale” l'attenzione del premier per il Sud.
“Mi sarei aspettato - ha detto tra l'altro - che venissero ripristinati i fondi per la viabilità provinciale. E invece niente, se non in parte. Mi riferisco al mezzo miliardo per la Sicilia e ai 450 milioni per la Calabria, che erano stati stanziati nel novembre 2007 da Prodi dopo la nostra manifestazione di protesta a Roma, ma poi stornati da questo Governo, per la copertura del taglio dell’Ici“.
“I fatti, al di là della buona volontà - si è sfogato Lombardo- parlano purtroppo le politiche dei vari ministri e dei settori dell’azione di governo, che si muovono esclusivamente nel senso di un Nord che raggiunge meglio gli obiettivi che non il Sud. Adesso, non so che faremo. Deciderà il gruppo parlamentare di Mpa. Purtroppo, non abbiamo i numeri della Lega Nord, perché allora avremmo fatto sentire in ben altro modo la nostra voce“.
Ma è proprio vero che, finalmente, don Raffaele si sta rendendo conto che quelli di lassù ci vogliono prendere per i fondelli? Ancora non ci credo.
"Insomma - come scrissi il 25 agosto scorso - due sono le soluzioni: o scimiottiamo i leghisti del nord e ci accodiamo a loro, per farci dire poi che i Siciliani è meglio perderli che guadagnarli, come praticamente ha inteso la ministra dell'istruzione, Mariastella Gelmini, di Brescia, allineandosi al senatur Bossi per denunciare il danno procurato alla scuola italiana dai docenti meridionali; oppure cerchiamo di agire di testa nostra, ricordadoci pure, tra l'altro, che, prima ancora di Dante Alighieri e del Dolce stil nuovo, ci fu una Scuola Siciliana che, dalla corte del grande Federico II, insegnò a tutt'Italia come parlare e come scrivere, in versi e in prosa.
Questo dovrebbe essere il ragionamento sano e giusto del Lombardo siciliano, che, mesi or sono, per imparare a fare politica federalista andò addirittura alla corte di Calderoli, illustre autore di una legge elettorale da lui stesso disprezzata e definita "porcellum" : anche se poi sarebbe servita così bene a dare nelle mani di Berlusconi la bella Italia, con tutti i suoi pregi nordici e i suoi difetti "meridionali".
Rammento che l'altro ieri abbiamo visto in TV Raffaele Lombardo quasi abbracciato con l' homo ridens.
Non sospetta, don Raffaele, che
mister B. col suo eterno sorriso possa continuare a prenderci per i fondelli?

lunedì 12 gennaio 2009

IL RIGORE DI BRUNETTA SALVERA' LA NAZIONE

Brunetta: "centomila presenze in più
negli uffici grazie alla mia cura"


ROMA (12 gennaio) - La cura Brunetta nel pubblico impiego ha portato al «45% in meno di assenteismo...


Brunetta: "Voglio una burocrazia come la Ferrari''


La carota e il bastone di Renato

Finalmente c'è uno che bacchetta
è il ministrello Renato Brunetta
che bastona i fannulloni statali
causa vera di tutti i nostri mali:
tutta gente che di sè si vergogna
perchè il suo lavoro ha la rogna.
L'impiegato del catasto, il professore
non sono fieri come il tornitore
della Ferrari rossa e rampicante
che tre miglia copre in un istante.
Il ministrello Brunetta Renato,
che i suoi dipendenti ha umiliato
bloccandoli all'ingresso coi tornelli
ora li vuole rendere zimbelli
facendoli marcar con le lunette,
quei pisellini che sembrano faccette.
Sarà un modo - sostiene Renatino-
per rendere attivo un poltroncino,
per far dell'impiegata scansafatica
una donna senza pancia e senza fi..
un'eroina che salvi la nazione
contenta del rigore del bastone,
visto che la carota è stata scelta
per il menù di Renato Brunetta.

Paulu Funcia (*)

Nota: Paulu Funcia è un versaiolo estemporaneo nato a Barcellona Pozzo di Gotto, che viaggia molto (con la fantasia) e conosce bene l'anima dei politici.

CRESCE IL DEBITO PUBBLICO, MA ANCHE LE ENTRATE TRIBUTARIE AUMENTANO


Nuovo record per il debito pubblico italiano. A ottobre, secondo il supplemento al Bollettino Statistico di Bankitalia, si è attestato a 1.670,6 miliardi. Inversione di tendenza, dunque, rispetto a settembre, quando si era registrata una contrazione, che portava il debito a 1.648,6 miliardi, dopo il record raggiunto in agosto (1.666,6 miliardi).

Bot ai minimi. Record minimo per i rendimenti dei BoT a un anno, che hanno toccato oggi l'1,84%, in calo di 0,793 punti rispetto all'ultima analoga operazione. Nell'asta odierna i titoli a 3 mesi (con scadenza 15 aprile 2009) hanno registrato un calo di 0,805 punti all'1,659% lordo, scendendo sotto il 2% per la prima volta dopo poco più di 5 anni (ottobre 2003), mentre i BoT a 12 mesi sono scesi oltre il precedente minimo storico di giugno 2003 (1,860%), toccando appunto l'1,84%. Robusta la domanda da parte degli operatori, con quasi 20 miliardi di titoli richiesti a fronte dei 13 miliardi offerti (5,5 miliardi trimestrali e 7,5 miliardi annuali).

Crescono le entrate tributarie. Il Bollettino della Banca d'Italia fotografa una crescita delle entrate tributarie: nei primi 11 mesi del 2008 si sono attestate a 344 miliardi, il 2,8% in più rispetto ai 334,1 miliardi dello stesso periodo (gennaio-novembre) del 2007. Solo a novembre le entrate tributarie sono state pari a 32,7 miliardi (in linea rispetto ai 32,9 miliardi nel novembre 2007).

(tratto da "Sole 24 ore" )

domenica 11 gennaio 2009

L'INAIL METTE A DISPOSIZIONE DELL'EDILIZIA SCOLASTICA SICILIANA UNO STANZIAMENTO DI SEI MILIONI DI EURO


Le scuole della nostra città, in buona parte precarie anche prima dello sconquasso atmosferico che tanti danni ha arrecato a Barcellona, per essere messe in condizione di adeguata agibilità hanno bisogno di finanziamenti, che sicuramente non possono uscire direttamente dalle casse del Comune o della Provincia. Occorrono fondi stanziati soprattutto dal Governo nazionale e da quello regionale. E' quindi auspicabile che, pur a fronte delle attuali difficoltà determinate dalla crisi economica, si trovi il denaro per mettere in sicurezza e adeguatezza l'edilizia scolastica. Intanto un primo contributo a favore dei plessi maggiormente bisognosi di "cure" viene offerto dall'Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro, la cui Direzione, rendendosi conto dei rischi insiti nel permanere di scuole a rischio, ha creduto opportuno di intervenire preventivamente stanziando sei milioni di euro per l'adeguamento degli istituti scolastici siciliani alle norme sulla sicurezza e per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Destinatari del finanziamento sono gli enti locali proprietari degli edifici scolastici, sede di istituti pubblici di istruzione secondaria di primo grado e superiore. Per ciascuna sede scolastica la quota massima di finanziamento ammonta a 350 mila euro. Le domande potranno essere presentate entro il 20 marzo all'assessorato regionale ai Beni culturali - Dipartimento regionale P.I. - Servizio edilizia scolastica - via Ausonia 122 -
Nel caso in cui questa occasione propizia fosse sfuggita all'Amministrazione Comunale di Palazzo Longano, Barcellonablog umilmente spera di potere essere utile facendola presente a chi di dovere. Sempre auspicando, a scanso di delusioni, che Barcellona venga letto da qualcuno dei nostri amministratori.

foto: la scuola disastrata di Destra Longano e l'ass. P. I. Antonietta Amoroso

PRESENTATA L’OPERA DEL BASILIANO BARCELLONESE EUTICHIO AJELLO E LA TRADUZIONE DEL CATALOGO DEL MUSEO DEL PRADO



L’associazione culturale “Genius Loci” ha presentato il “Quaderno di Ajello”, nella sua recentissima ed inedita traduzione italiana. Si tratta di una collezione di sculture antiche custodite nel Museo del Prado di Madrid, illustrate in un manoscritto con disegni, redatto nel 1750 circa dall’abate basiliano barcellonese Eutichio Ajello.

Dopo le note dall’Aria sulla quarta corda di Bach, eseguite al pianoforte da Maria Laura Gisella Corica, ha relazionato l’architetto Marcello Crinò (presidente dell’associazione Genius Loci), che ha "scovato" il catalogo pubblicato dieci anni fa dal Prado, ma praticamente sconosciuto nella città che diede i natali ad Ajello, o che comunque l'ebbe presente e attivo nel locale monastero basiliano, prima a Gala, e poi al centro.. La relazione,sul "manoscritto ritrovato”, è stata un excursus su: la presenza dell’abate in Spagna, la sua attività di organizzatore della galleria di sculture di San Ildefonso e la realizzazione del manoscritto con disegni: ante litteram dei moderni cataloghi dei musei.

L’insigne basiliano, durante il soggiorno in Spagna alla corte di Filippo V, tra il 1743 e il 1752, organizzò per Isabella Farnese (moglie di Filippo V) la galleria di sculture antiche nel palazzo (progrettato da Filippo Juvara) di San Ildefonso en La Granja, cittadina a nord di Madrid.
Nell’organizzare la galleria di sculture antiche, provenienti in gran parte dall’Italia, Ajello preparò il quaderno, contenente delucidazioni sulle sculture, corredate da disegni di Juan Bernabè Palomino. in vista della pubblicazione a stampa. La redazione del manoscritto ad un certo punto venne interrotta, e così pure i disegni. Tutta la collezione confluì successivamente al Museo del Prado, assieme al manoscritto, ritrovato nel 1861 dallo studioso Benito Vicens che ne pubblicò un’ampia sintesi su una rivista madrilena.

Dal 19 ottobre 1998 al 3 gennaio 1999 i disegni e le opere di scultura della collezione di San Ildefonso sono stati esposti nel Museo del Prado e nel contempo è stato pubblicato il catalogo della mostra, col titolo “El Cuaderno de Ajello”. Nella mostra sono stati esposti solo i disegni perché il manoscritto non era rintracciabile. Molti autori, fino al 2006, hanno lavorato solo sulla descrizione del manoscritto fatta da Benito Vicens.
Successivamente lo storico dell’arte Andrea Italiano ha relazionato su “Il collezionismo d’arte in Sicilia”, collegandosi con l’attività di Ajello in Spagna, visto che la collezione di San Ildefonso, oggi al Prado, è frutto di una fusione di precedenti collezioni italiane. Si è soffermato sul collezionismo in Sicilia dal seicento al novecento, arrivando ai musei cittadini “Cassata”, “Jalari” ed “Epicentro” di Gala, che in un certo qual modo chiude il cerchio iniziato proprio da Gala con Ajello.

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