mercoledì 16 dicembre 2009

SIAMO CERTI CHE SULLA NOSTRA MENSA NON GIUNGONO ALIMENTI NOCIVI?



PANE E PASTA OLTRE AD ESSERE STATI OGGETTO DI SPECULAZIONE, E' CERTO CHE SIANO SEMPRE ALIMENTI SANI?

Da un po' di tempo a questa parte, avendo notato che riducendo o meglio ancora eliminando il consumo di prodotti cerealicoli - quali pasta e pane - la digestione migliorava, m'era parso opportuno fare una piccola indagine per venire a capo della qualità dei prodotti utilizzati per la confezione di tali alimenti, che praticamente sono i più comuni e i più usati, soprattutto dalla parte della popolazione meno abbiente.
Un'opportunità per cominciare a chiarire le idee su tale argomento, mi viene data da un articolo proposto, proprio oggi, dall'agenzia Asca.
Leggiamolo.
''Ben vengano gli accertamenti sui prezzi, a tutela dei consumatori ma questo non basta. Bisogna verificare la qualita' del prodotto''. Lo afferma Michele Cimino, assessore regionale siciliano all'Agricoltura, commentando la notizia che grandi aziende nazionali produttrici di pasta sono sotto inchiesta per un aumento indiscriminato dei prezzi, conseguenza, pare, di un accordo per mettere in atto una manovra speculativa.
Cimino, quindi, fa notare che ''il controllo sulla pasta dovrebbe interessare anche la qualita' della materia prima utilizzata, l'origine del grano, spesso proveniente da Paesi extraeuropei, e i metodi di produzione. Infatti, alcune specie di pasta, anche dopo la cottura, mantengono delle micro tossine nocive per la salute. E' necessario verificare se viene utilizzato il grano duro e dove viene prodotto per evitare di trovare sulle nostre tavole pasta prodotta con grano di origine non controllata. In Sicilia, proprio a tutela della salute, e' nato il marchio regionale ''Pasta di grano duro siciliano di qualita' certificata'''.

Il marchio siciliano e' stato realizzato nell'ambito del progetto pilota ''Implementazione di un sistema di certificazione per la pasta e il pane di grano duro siciliano' avviato dal Dipartimento Interventi Infrastrutturali dell'assessorato all'Agricoltura, in collaborazione con il Consorzio di ricerca ''Gian Pietro Ballatore'. L'obiettivo e' quello di organizzare un sistema di tracciabilita' della pasta e del pane prodotti in Sicilia, partendo dal grano duro locale che viene certificato sulla base di un disciplinare di produzione.

Alla base c'e' un accordo di filiera che consente a tutti i soggetti coinvolti, dai produttori ai trasformatori, di partecipare ai processi di certificazione. Il risultato finale sara' un prodotto qualitativamente elevato, con i giusti valori nutrizionali e incontaminato dal punto di vista della sicurezza alimentare. Una svolta importante per la rinascita di una produzione in crisi. ''E' necessario rivitalizzare la filiera cerealicola - conclude Cimino - per evitare l'abbandono di questa importante coltura e garantire la salute dei cittadini''.

Direi che quanto appreso dalle dichiarazioni dell'Assessore Cimino ci consente di collegare gli abbozzati sospetti di cui sopra con qualcosa di più concreto che - non a me, bensì a chi ne ha possibilità e autorità , anche localmente - dovrebbe imporre l'obbligo di promuovere una campagna di controllo mirata a garantire qualità e innocuità nei generi alimentari di largo consumo.

1 commento:

Unknown ha detto...

Concordo con la sostanza e lospirito di questa campagna promozionale per la pasta certificata siciliana.Grazie Cicciu.
Franz

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