giovedì 19 novembre 2009

SE IL PONTE SULLO STRETTO DOVESSE PORTARE RICCHEZZA E BENESSERE PERCHE' BARCELLONA NON DOVREBBE ATTREZZARSI?



Nei giorni scorsi, abbiamo appreso che il Consiglio Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha approvato, quasi all'unanimità, un piano per la istituzione di un parco commerciale in contrada Siena.
La scelta del Consiglio Comunale potrebbe essere stata suggerita dall'approssimarsi della posa della prima pietra inaugurale (23 dicembre) d'avvio alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. La cui importanza - sicuramente i nostri consiglieri l'avranno capito - comincerà a farsi sentire sin dai primi mesi del 2010.
A suggestionare i consiglieri potrebbe essere stata la lettura di un entusiastico articolo, intitolato "Ponte, occupazione e ricchezza su Messina", apparso su un sito siciliano, e in cui a far da galeotto potrebbe essere stato il brano qui sotto riportato:
LEGGIAMOLO:
"Una parte degli abitanti della provincia di Messina non si è resa conto di ricchezza e occupazione che arriveranno in quel territorio a cominciare dal 2010. Ricchezza e occupazione che incrementeranno mese dopo mese, fino ad andare a regime quando all’infrastruttura lavoreranno oltre 10.000 persone in massima parte della provincia stessa.
Questa gente dovrà alloggiare, mangiare, trascorrere i fine settimana (per coloro che provengono da fuori provincia). Accoglieranno in qualche caso i propri cari. Tutto questo metterà in moto un volàno economico di servizi, di B&b ed alberghieri, di ristorazione, di accoglienza, dell’artigianato e del commercio, nonché servizi ludici.
Il general contractor (la cordata guidata da Impregilo) gestirà a valle moltissime imprese, anche in questo caso locali, che si occuperanno non solo della costruzione dei due immensi pilastri di 400 metri di altezza, ma anche dell’assetto del territorio e delle innumerevoli opere di raccordo fra lo stesso ed il manufatto. Poi vi sono le opere a più alta qualificazione professionale, il vero e proprio Ponte sospeso, ove interverranno tecnologie di primo livello e quindi vi potrà essere un trasferimento di competenze anche alla manodopera locale".

Cosicché la costruzione del Ponte, già a partire dal prossimo Capodanno, sarebbe fonte di lavoro, crescita di commercio, occasione di proficua ospitalità.
Stando così le cose, chi non avrebbe intravisto una grossa opportunità nella potenzialità d'un parco commerciale?
Specie se si pensa che - come solitamente avviene - passeranno decenni prima che tutto vada a buon fine?
Potranno essere quindi decenni di vacche grasse per tutti i lavoratori e gli operatori di Messina e provincia.
E la gente potrà vivere felice e contenta, perchè al benessere familiare s'aggiungerà l'entusiasmo operativo che spronerà a rimboccarsi le maniche per mettere in sesto idrolgeologico il territorio, putroppo acciaccato, costruire nuove strade e tutte le infrastrutture degne di di far la corte al gigante dello STRETTO..

6 commenti:

OHPaola ha detto...

Ho visitato il vostro sito recentemente e l’ho trovato interessante per questo vorrei inserire un link testuale a pagamento, non banner, sulla homepage http://barcellonablog.blogspot.com/ del vostro sito. In caso in cui foste interessati potreste dirmi di che cifra si parlerebbe?

Spero ricevere una vostra risposta al piú presto.

OHPaola

OHPaola ha detto...

Se sei interessato rispondi a questo indirizzo e-mail: marketing2@oh-holidays.com.
Grazie OHPaola

barcellonablog ha detto...

Nessuno interesse per pubblicità a pagamento.

Unknown ha detto...

Un parco commerciale a barcellona pg? Perchè no?Solo chi non è informato è pessimista.Ma i nostri consiglieri sono bene informati.Anzi tutti i cittadini sono bene informati.Li informa la Gazzetta del sud.Ma il settimanale politico culturale Agorà chiude e il periodico bimensile della pro loco Simun ha sospeso la sua periodicità,forse ne uscirà uno ogni tanto.L'informazione la possibilità di esprimere il proprio parere e critiche all'operato dell'amministrazione si assottigliano e solo questo blog rimane.La riduzione della libera stanpa riduce la libertà la creatività la possibilità di progresso.Una pubblica amministrazione cui i cittadini non chiedono un rendiconto giornaliero di quello che fa e a cui non rivolgono critiche giuste per ciò che fa di storto o non fa è un'amministrazione che non può migliorare i suoi risultati nè quelli economici nè quelli di convivenza civile nè quelli morali.E questi ultimi sono basilari ai primi.Gli amministratori pubblici di questi tempi vanno a letto senza rimorsi di coscienza.Se poi gli mancano le giuste dosi di critiche fanno sonni tranquilli e si guardano nello specchio vedendosi pure belli. Al centro città siamo arrivati al punto di indisciplina stradale che i ragazzi a bordo di macchinette strombazzanti giocano ad ammazzare il pedone,frenandogli a ridosso sgommando allo scopo di spaventarlo e farsi quattro risate.Un parco commerciale in città in queste condizioni di vita incivile non penso che possa avere futuro.A parte le considerazioni sul ponte dei sogni che con queste premesse infrastrutturali organizzativi e di indotto e con questi pianificatori demagogici e populisti difficilmente potrà realizzarsi in tempi medi.
Franz

Anonimo ha detto...

"Questa gente dovrà alloggiare, mangiare, trascorrere i fine settimana (per coloro che provengono da fuori provincia). Accoglieranno in qualche caso i propri cari. Tutto questo metterà in moto un volàno economico di servizi, di B&b ed alberghieri, di ristorazione, di accoglienza, dell’artigianato e del commercio, nonché servizi ludici."


AHAHAHAAH e poi c'è anche la marmotta che incarta la cioccolata

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe chiedere a chi di dovere. Ma se la gente a Barcellona compra sempre di meno, il fatto dipende dalla mancanza di negozi in centro? Oppure dalla mancanza di tempo? Boh?
E se dipendesse dal fatto che la gente non ha più i soldi per comprare?
Allora, in questo caso, un mega-super-centro commerciale che senzo ha?
Signori, guardiamo in faccia la realtà: la crisi mondiale nasce dal fatto che mancano i soldi per alimentare il consumo! Perchè i soldi non si possono stampare in casa. Senza lavoro non ci sono soldi. E in Sicilia lavoro vuol dire agricoltura (per favore finiamola con il discorso turistico perchè ormai, al punto in cui siamo arrivati, è un mero discorso retorico); i 18 ettari di terreno violentati per costruirci sopra la mega-cazzata commerciale sarebbero un nerbo incrollabile per l'economia barcellonese; solo che i nostri politici sono troppo poco intelligenti (o forse sono troppo schiavi) per capirlo.

f.to: un amico

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