mercoledì 18 novembre 2009

GLI OPERAI FIAT DI TERMINI IMERESE, NEL LORO PRIMO GIORNO DI CASSA INTEGRAZIONE, OCCUPANO IL MUNICIPIO



IN VISTA DELLA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO CHIEDONO CHE IL VICE SINDACO GIANFRANCO MICCICHE' FACCIA DA INTERMEDIARIO CON IL GOVERNO BERLUSCONI

Non c'è futuro per la produzione di auto nello stabilimento di Termini Imerese per l'Amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. «A Termini Imerese non c'è indotto: è un luogo stranissimo dove non c'è niente intorno. Noi - sostiene Marchionne - non stampiamo a Termini e lì ci sono costi di logistica che sono enormi».
Escluso un futuro anche se la Sicilia dovesse decidere di migliorare le infrastrutture: «Il problema è la collocazione geografica- aggiunge l'amministratore Fiat - Termini non ha ragione di esistere. D'altronde se faccio un centro di stampaggio in centro Italia posso fornire 4 stabilimenti». A Termini subentrano invece i problemi di logistica.

Il sito produttivo di Termini Imerese dovrebbe cessare la produzione nel 2011. Come già annunciato da Marchionne, la nuova Lancia Ypsilon verrà assemblata in Polonia. Il futuro rimane quindi un grosso punto interrogativo per i 1500 dipendenti dello stabilimento siciliano. Fiat da parte sua ha auspicato un intervento del governo per risolvere al meglio la questione.
Tutto ciò significa che se il Governo non si farà carico del futuro dei 1500 lavoratori imeresi della Fiat, la miseria entrerà nelle case di Termini Imerese.

Circa 200 di questi sfortuinati operai, stamani , hanno occupato, nel Palazzo Municipale,
la stanza del sindaco Salvatore Burrafato. per chiedere con un’azione simbolica l'attenzione dello Stato su tale icresciosa situazione.. Gli occupanti promettono che nobn si muoveranno di là finche non avranno incontrato il vicesindaco, che è Gianfranco Miccichè sottosegretario alla Presidenza del consiglio, con delega al Cipe..

“Se le istituzioni non prendono in considerazione i nostri problemi – dice Roberto Mastrosimone della Fiom – cercheremo di fare da soli”.
Ma cosa potrebbe fare Miccichè, che dal Governo centrale è guardato di traverso per lo scompiglio creato alla Regione Sicilia?
Gli operai credono che il vicesindaco Micciché possa e debba fissare un incontro con il ministro Claudio Scajola, prima che la Fiat presenti ufficialmente il piano industriale di cui s'è parlato. Senza questi due incontri sono intenzionati a restare ad oltranza nel gabinetto del primo cittadino.

1 commento:

Marco F. ha detto...

L'importante è che gli operai, prima ancora dei politici, si rendano conto che forse rifiutare anche solo l'idea della riconversione è controproducente, vedi "Cosa ci faremmo con le auto di Termini Imerese?"

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