lunedì 28 settembre 2009

SVANITE NEL NULLA LE BRUNETTATE


Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! – Dante Alighieri – Purgatorio – Canto VI ...

E allora, ci sono o non ci sono i fannulloni che infestano l'Italia?

Vi ricordate quanto rumore avevano fatto gli interventi di Brunetta, e quanta approvazione avevano riscosso le minacce di severe sanzioni? Adesso, abbiamo potuto apprendere che tutti gli sfoghi dell'arrabbiato ministro sono sfumati, per eccesso d'incostituzionalità.
Alle grida di un ministrello che ricalcano le gride di manzoniana memoria, dedichiamo questo lungo brano tratto da un pezzo di "Aprileonline"

"Tanto rumore per nulla. Il fiore all'occhiello del governo berlusconi, ovvero la campagna del ministro brunetta "contro i fannulloni" doveva rivoluzionare il pubblico impiego. Molte di quelle norme sono sparite in gran segreto. Prevedevano disposizioni penalizzanti per gli impiegati pubblici, tra le quali indennità di malattia ridotta, e fascia di reperibilità per i dipendenti in malattia estesa praticamente a tutta la giornata (con un'unica "ora d'aria" dalle 13 alle 14). La realtà è che erano palesemente incostituzionali e quindi il governo ha pensato di togliere di mezzo i presupposti di un'altra figuraccia. Così, in sordina, il "ravvedimento": tutto torna come prima. Dopo la "rivoluzione" arriva la "restaurazione" sotto forma di un decreto legge pubblicato l'1 luglio (poi diventato la legge n.102/2009) che cancella le disposizioni penalizzanti per gli impiegati pubblici, tra le quali indennità di malattia ridotta e fascia di reperibilità per i dipendenti in malattia.

Le fasce orarie di reperibilità sono tornate due di due ore ciascuna, la certificazione medica è stata nuovamente affidata al medico convenzionato, e sono state abrogate alcune delle norme che prevedevano penalizzazioni economiche. Ai dipendenti pubblici e ai loro sindacati non è rimasto che chiedersi, come fa per esempio la Flp, "perché quando sono state introdotte certe norme, come la reperibilità di 11 ore al giorno in caso di malattia, lo si è fatto con le "fanfare", tuonando contro i dipendenti pubblici assenteisti e fannulloni e ora che fa marcia indietro il ministro Brunetta non rilascia nemmeno una misera parola alla stampa?". Forse perché il provvedimento era ampiamente incostituzionale, obiettano i segretari di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. "Noi abbiamo chiesto fin dal nostro congresso di maggio al ministro Brunetta di tornare indietro e di rendere omologate al privato tutte le regole del pubblico - dice Giovanni Faverin, segretario Cisl-Funzione Pubblica - Le norme ora abrogate erano frutto di un eccessivo accanimento con il controllo, stavano in una logica di pressione dell'opinione pubblica".

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1 commento:

sebastiano ha detto...

Quel fannullone di Brunetta dovrebbe perdere meno tempo a chiacchierare e dedicare più tempo a verificare la situazione reale in cui sono costretti a lavorare i magistrati».

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