giovedì 17 settembre 2009

CITTADINANZA ATTIVA RAPPORTA: IN iTALIA UNA SCUOLA SU DUE E' IN ZONA A RISCHIO SISMICO


Cittadinanzattiva ha studiato 106 strutture scolastiche in 11 regioni: una su tre non è agibile. Aule sporche e il 61% dei bagni non ha sapone


ROMA - In Italia più di una scuola su due (il 54% degli istituti) si trova in aree a rischio sismico, il 26% dei plessi è in zone a rischio idrogeologico, l'8% ha sede in contesti dove l'inquinamento acustico è elevato. Poveri studenti, il quadro che emerge dal VII Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza in ambito scolastico restituisce un quadro desolante. Aule invivibili, bagni sporchi, palestre inagibili, cortili immondezzai, ecco cosa descrive lo studio dell'associazione che ha fatto le pulci a 106 strutture scolastiche in 11 regioni per un totale di 33.606 studenti (610 i disabili) e 3.726 docenti. Crolli di intonaco, sedie e banchi rotti, barriere architettoniche, cavi volanti non sono una rarità dentro le aule. E non c'è differenza tra Nord e Sud. Con alcune situazioni paradossali, racconta Cittadinanzattiva, come "la scuola con 12 alunni disabili ma senza bagni adeguati o quella senza riscaldamento anche se inaugurata solo tre anni fa".

CERTIFICAZIONI ASSENTI - E' provvista del certificato di agibilità statica solo una scuola su tre (32%), ed una su 4 ha i certificati di agibilità igienico-sanitaria (26%) e di prevenzione incendi (27%). La musica cambia se si guarda alle prove di evacuazione, realizzate per fortuna da tutte le scuole monitorate. Ma il 50% degli studenti riceve solo sporadicamente, o non riceve affatto, attività formative sui comportamenti per la sicurezza.

DISTACCHI E CROLLI DI INTONACO - E' stato a causa del crollo di un controsoffitto che a Rivoli, un anno fa, ha perso la vita, mentre era seduto al suo banco, Vito Scafidi, studente del liceo Darwin. E purtroppo gli episodi di elementi non strutturali che cedono sono diffusi, come testimonia il rapporto. Ad esempio i distacchi di intonaco interessano tutti i locali scolastici: sono segnalati nel 17% delle aule, nel 16% dei laboratori scientifici, nel 14% delle palestre, nel 13% delle mense, nell'11% dei bagni e aule computer.

AULE E PALESTRE SONO UN DISASTRO - Le aule sono un disastro: nel 24% ci sono cavi volanti, nel 52% armadi non ancorati alle pareti che possono cadere addosso ai ragazzi, nel 29% ci sono interruttori divelti. E quest'anno, per via dei tagli, fa notare Cittadinanzattiva, si rischia anche il "sovraffollamento". Con le palestre non va meglio: il 34% delle scuole monitorate non ne ha una. Per il resto conquistano la palma dell'ambiente più sporco e ben poco adeguato ai disabili (ben il 22% presenta barriere architettoniche). Dopo ci sono aule e mense. E "mentre si parla di influenza suina e di strategie per la prevenzione nelle scuole- sottolinea Cittadinanzattiva- da anni ormai i bagni sono senza sapone. Quest'anno sono il 61% del totale".

LE ECO-SCUOLE? ANCORA POCHE - Secondo un dato nazionale solo il 7% delle scuole utilizzano fonti di energia rinnovabile (8% nel campione di questa indagine). Ma sono il 51% quelle che sfruttano fonti di illuminazione a basso consumo (28% nell'indagine).

Tratto da:Agenzia DIRE |

2 commenti:

Unknown ha detto...

Il rapporto parla chiaro.Ma di chi è la responsabilità di tutto questo disastro? Delle amministrazioni locali? Dei cittadini indifferenti?Cittadinanza attiva ha grandi meriti.Ma chi ne prende l'esempio? La politica? I burocrati?Questo paese è governato?Si ha la terribile sensazione che non lo sia.Ci sono tanti bravi cittadini che fanno il loro dovere ma la politica le istituzioni sembrano pensare ad altro.Esistono situazioni di grave degrado in tutti i settori pubblici.Nei paesi del nord Europa un rapporto del genere è impensabile.C'è ordine pulizia efficienza senso di responsabilità pubblica.Insomma le cose funzionano.Sembra che quelli siano altra specie di politici di burocrati di cittadini,con altro tipo di cultura civica.Fra circa un anno si celebreranno i centocinquant'anni dell'Unità d'Italia.Ma al nord abbiamo la Lega (al governo nazionale!) che vuole la secessione della Padania(?)e al sud il Fronte Nazionale Siciliano che si batte per lo stesso scopo secessionista, anche se con motivazioni più fondate.Ma che cultura c’è in giro? IL ministro Brunetta parla di culturame. .Il grande Silvio sconosce la parola stessa .Cultura?Non è cosa praticabile.E’ meglio lasciar perdere

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

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