sabato 29 agosto 2009

COMMEMORATO A PALERMO IL 18° DELLA MORTE DI LIBERO GRASSI



LA DENUNCIA DELLA VEDOVA E UN COMMENTO DEL FRONTE NAZIONALE SICILIANO

Una cerimonia oggi a Palermo ha ricordato, in occasione del diciottesimo anniversario dell'uccisione, l'imprenditore Libero Grassi, che si era ribellato al racket delle estorsioni e aveva invitato pubblicamente i suoi colleghi a reagire, "Lo stato è assente nella lotta contro la mafia" è il duro attacco della vedova Grassi, Pina Maisano: «Se lo Stato sono la magistratura, la guardia di finanza, la polizia e i carabinieri che lottano la mafia allora è presente, ma non è così. Lo Stato, - ha detto durante la cerimonia - quello che partecipa alle celebrazioni - purtroppo non c'è, è lontano dalla gente». Presenti anche molti commerciati e imprenditori, quel mondo che nel '91 aveva voltato le spalle all'imprenditore siciliano. Alla cerimonia anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e Tano Grasso".
da "il messaggero"
"A giudizio degli Indipendentisti di lu Frunti Naziunali Sicilianu - si legge in una nota dell'FNS - il miglior modo per ricordarne l'eroismo ed il coraggio ed anche l'alto livello di coscienza civile, è proprio quello di avviare una rivoluzione culturale e politica tale da sottrarre alla MAFIA stessa il "controllo"
del Territorio, dell'Economia e della vita di ogni giorno". "Non sarà facile, ma è certamente possibile . Ed è comunque doveroso oltre che giusto. E coincide con l'aspirazione della stragrande maggioranza del Popolo Siciliano , che della mafia è la prima vittima e non certo il complice".

1 commento:

Unknown ha detto...

Per quanto tempo ancora sentiremo denunciare l’assenza dello Stato(territorio governo popolazione) nella lotta alla mafia?Ma l’attuale presidente del consiglio non ha dichiarato qualche settimana fa che vuole passare alla storia per aver sconfitto la mafia?Sarebbe una cosa ottima.Ma ha mancato, il giorno di San Giovanni Battista, l’appuntamento con la Perdonanza.E senza perdono e riconciliazione difficilmente potrà coalizzare attorno a sè tutte le forze necessarie per una tale grande impresa.Il grande Sciascia ,moralista in senso vero e pieno,legava l’etica alla politica,e senza un tale connubio è impossibile redimere il popolo siciliano, perciò egli parlava di irredimibilità.Ma recentemente questo carattere fondamentale dello scrittore siciliano è stato contestato dal liberale(sic!) V.Sgarbi.Questi dice che no ,la politica è indipendente dall’etica e che così la intendeva Sciascia. Lui è attualmente sindaco di un paesetto siciliano,e se quella è la sua idea difficilmente potrà dare un contributo alla lotta alla mafia.Franz.

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