giovedì 9 luglio 2009

UN COMMISSARIO AD ACTA PER ATO ME 2: ERA ORMAI TEMPO CHE LA REGIONE METTESSE MANI IN QUESTA SOCIETA' D'AMBITO CHE HA FATTO DISCUTERE E PROTESTARE

L'ATO ME2, che tante polemiche ha suscitato soprattutto per l'esosità delle tariffe e la non corrispndente risposta sul piano dei servizi, è stato finalmente commissariato.
Il suo CdA, già da mesi decapitato per le dimissioni del presidente, Andrea Paratore, viene adesso messo sotto la lente d'ingrandimento da parte della Regione, dato che il presidente dell'Agenzia regionale per i rifiuti e le acque ha finalmente deciso l'invio di propri commissari ad acta presso due società d'ambito cosiddetto ottimale: all'ATO PA2 e all'ATO ME2, appunto anche presso quello che ha la responsabilità per l'igiene ambientale nei 38 Comuni del comprensorio cui fa capofila Barcellona Pozzo di Gotto.
Sarà commissario ad acta per il nostro "amato" ATO, il dottor Giuseppe Di Franco, funzionario regionale. Egli avrà il compito di verificare le condizioni finanziarie di ATO ME2 e d'individuare le soluzioni più idonee a garantire la continuità del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, in attuazione delle disposizioni contenute nell'articolo 61 della Finanziaria della Regione.
E' chiaro che si tratterà di un'operazione di controllo e di esame di una situazione che da molto tempo si presenta talmente precaria da produrre non solo malcontento, ma anche il rischio di un aggravamento delle condizioni gienico-ambientali in tutto il territorio fino adesso malservito.
Tale pericolo fa lievitare la protesta, finora avanzata per il guazzabuglio delle tariffe, rese più odiose dalla recente aggiunta d'un conguaglio. Si fa sapere che le bollette relative a tale illegale aggiunta tutt'al più saranno sospese per alcuni mesi, ma nessuno finora ha parlato del loro anullamento. E allora, vista la nuova presenza d'un commissario, sarebbe opportuno che tale funzionario si occupasse di tale specifica contestazione, anche perchè l'illegalità segnalata non deve fare riferimento soltanto all'abuso dell'aumento, ma anche e soprattutto alla necessità che
le tariffe siano decise non da un consiglio ATO, bensì dai consigli comunali.
A conferma di ciò vale una recente sentenza del TAR di Catania che ha impugnato il provvedimento del 27 gennaio 2009 del commissario dell’Agenzia regionale per i rifiuti e l’ambiente riguardante appunto l'aumento delle tariffe per la Tassa igiene ambientale, a carico degli utenti del Comune di Belpasso. Il Tar, con sentenza breve depositata lunedì, ha accolto in pieno le osservazioni del Codacons, confermando che l’unico organo preposto all’adeguamento tariffario per la tassa sui rifiuti è il consiglio comunale e non il commissario nominato dall’Agenzia regionale per i rifiuti, che non puo’ in nessun caso sostituirsi, perché la legge non lo consente, ai poteri del consiglio comunale. La sentenza chiarisce che e’ stato escluso il potere della società d’ambito di determinare la tariffa per il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani. Di ciò il Commissario ad Acta Giuseppe Di Franco dovrebbe tenere debito conto.

2 commenti:

franzsidoti ha detto...

Temo che i commissari ad acta non risolvino i problemi ma li aggravino.Sono i politici a doverli risolvere.Così prendono tempo, e tutto marcisce.Noi cittadini disorientati pagheremo con l'aggiunta.Ci stanno prendendo per i fondelli.Sanno che più che protestare non possiamo fare.Ma i cittadini stavolta sono veramente indignati e arrabbiati.Non so cosa succederà.I sindacati hanno detto basta all'unisono quel 25 giugno.Ora che faranno?

filippo ha detto...

Conosciamo questo tipo di commissari, ricordiamoci i commissari al Municipio di Barcellona, dopo la Giunta Speciale
Sindaco Nania tuteli i cittadini onesti, che hanno sempre pagato un servizio molto scadente.

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