domenica 12 luglio 2009

QUANTO PRIMA LA NOSTRA DESERTA STAZIONE FERROVIARIA VERRA' "POPOLATA" DALLE RONDE ANTIFUMO


Nessuno può negare che l'assoluto divieto di fumare nel locali pubblici sia stato un fatto positivo, addirittura una vera conquista civile, salutare persino per lo stesso fumatore.
Ricordo quanto fastidioso fosse il pericoloso fumo "di risulta" all'interno delle sale cinematografiche, spesso affollate, e negli altri luoghi di ritrovo o d'incontro, quali bar, ristoranti, sale d'ascolto, eccetera.
Tutte le volte che, per il giornale, dovevo seguire le riunioni consiliari a Palazzo Longano, l'aula in breve si riempiva d'una nebbia tabagica talmente greve che, tornando a casa, prima di mettermi a scrivere il "pezzo" da trasmettere, ero costretto a cambiarmi la roba d'addosso, talmente era impregnata di fumo.
E quante battaglie abbiamo dovuto sostenere per indurre il capo dell'Amministrazione pro tempore a imporre il divieto di fumo in aula! E quante volte, ottenuta l'ordinanza sindacale, si è stati costretti a criticare il vigile di turno che, attento a redarguire lo spettatore che accendeva la sigaretta, non s'accorgeva del consigliere che stava fumando!
Ma poi è giunta la legge nazionale e la situazione è cambiata: gradualmente, ma è decisamente mutata.
S'è capito che si faceva sul serio, soprattuto per la salvaguadia della salute e gradualmente con
fermezza si è cominciato ad inculcare la buona abitudine di rispettare almeno la salute altrui.
Adesso, però, sta accadendo qualcosa che sembra assumere il carattere dell'esagerazione. Probabilmente nel tentativo d'imitare leggi ed abitudini affermate all'estero, ci si acinge ad estendere il divieto di "smoke" anche in ambienti esterni.
E' freschissima di giornata la notizia che le Ferrovie Italiane hanno deciso d'imporre il divieto di fumo nelle stazioni, oltre che nelle sale d'attesa ed altri locali chiusi come di prammatica, anche all'aperto. Già è stato stabilito di fare le prime prove in alcune stazioni ferroviarie del Veneto, per poi estendere il divieto in tutte le altre regioni.
Fumare sarà consentito soltanto in piccole aree limitate intorno a taluni catini portacenere, dove potere spegnere le sigarette, nel caso che si avvicinassero bambini e donne incinte.
A vigilare saranno incaricate apposite ronde, autorizzate a multare in maniera salata chi venisse colto con la sigaretta accesa.
Chi trasgredisce dovrà immediatamente spegnere la sigaretta e pagare una multa che va da 27 a 500 euro. La penalità massima sarà applicata nel caso in cui il trasgressore sia colto in fragrante vicino a qualche fanciullo o donna gravida.
A questo punto mi viene in mente la desolazione in cui molte stazione - come quelle di Barcellona e di Milazzo - vengono lasciate: deserte, abbandonate, prive di personale, incontrollate.
Ci metteranno anche là le ronde per "spiare" e multare i fumatori all'aperto?
Ma non sarebbe più opportuno che ci mettessero ben altro personale, in grado di garantire il ripristino d'essenziali servizi eliminati per ottusità economica?

2 commenti:

Edua ha detto...

Lo stato di abbandono in cui versa la stazione di Barcellona è preoccupante, un'aria surreale la contiene, sembra di trovarsi in un qualche luogo remoto del pianeta, è il deserto assoluto da parte del personale che dovrebbe attendere ai servizi interni, mentre la frequentazione dubbia è crescente, alcuni giorni fa addirittura notavo che qualcuno si è installato permanentemente sotto uno dei ponti al limite estremo del terrapieno che delimita l'ingresso al complesso ferroviario, occupando con una costruzione fra legno e cartone un posto , per così dire, panoramico! Naturalmente ai piedi del terrapieno si è gia formato un cumulo di immondizie e bottigliame vario.... ma questo non lo vede nessuno, sono preoccupato per la nostra comunità vorrei sapere come queste persone si guadagnano da vivere. Per quanto attiene l'argomento in questione, purtroppo devo rilevare che la persona che lo pubblica ha tristemente ragione, negli anni si sono raggiunti dei traguardi insperati dal punto di vista legislativo per la regolamentazione del fumo nei locali chiusi, anche Io ricordo che guai a trovarsi in una sala cinematografica se non si era fumatore, si usciva come me, storditi e con un forte mal di testa e tutto perchè? per inseguire un momento ludico, meglio starsene a casa, personalmente non capirò mai il fumatore, la scienza ha acclarato il male che questo produce sul nostro organismo, paradossalmente è superiore quello passivo, eppure il genere umano che si ritiene intelligente, del tabbacco continua a farne uso ed abuso, se fossi nelle condizioni da poter far cessare la produzione mondiale di sigarette lo farei, ma questa mia idea è una utopia, come contrastare infatti le grandi lobby che sopra ci speculano? sopra purtroppo la nostra vita? E poi su questo argomento apparentemente così semplice, l'ignoranza è ancora tanta, Io ho visto persino delle donne in evidente stato avanzato di gravidanza con la sigaretta in bocca, ed all'argomento che ponevo in difesa del nascituro che a differenza della madre non poteva operare la scelta di accettare il fumo, sapete cosa mi si rispondeva? "Si faccia i fatti suoi!" Ho capito! tuttavia la scelta di multare adesso chi fuma all'aperto sembra anche a me eccessiva, come dire togliere al soggetto il diritto all'eutanasia, ma forse nel suo profondo vorrebbe celare la volontà di fare capire alle persone che fumano che lo stesso fà male sempre, prendendole per mano ed inculcando loro un concetto del male come lo si farebbe con i bambini, e cioè che se è male lo è sempre e senza opzioni! Un complimento al prof. Cilona per la scelta di questo argomento quanto mai attuale e serio che spesso si sottovaluta poichè ormai, come alla nicotina ci si è assuefatti complimenti alla sua sensibilità.

francesco ha detto...

@ EDUA> Ti spiego da dove nasce questa sensibilità: anch'io ho avuto la cattiva idea di fare qualche boccata quand'ero più giovane - dico più giovane, non meno senile -:fumavo le mie poche sigarette al giorno, non più di sei o sette. Quando è arrivato il momento in cui ho deciso di smettere,non essendo fumatore incallito, m'è stato relativamente facile rinunciare alla sigaretta. A farmi d'incentivo a tale decisione è stato però un fatto traumatico: la morte di mio padre, causata appunto dal fumo. Lui, sì, era stato fumatore accanito e ne AVEVA PAGATO LE CONSEGUENZE.
Adesso vedo che la situazione si sta rovesciando, sempre meno uomini fumatori e un numero crescente, in progressione geometrica, di donne con la sigaretta in bocca. Con quanta albagia molte di loro ostentino questa infelice conquista mascolina, non c'è bisogno che lo rimarchi io.

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