sabato 11 luglio 2009

LA REGIONE SICILIANA: UNA BARCA ALLA DERIVA IN UN MARE D'INQUINANTE POLITICA


Quando sembrava che avesse finito la sua "via Crucis" con la messa a punto della nuova Giunta, apparentemete accolta con soddisfazione da tutti gli interlocutori del centro destra, don Raffaele ha dovuto rendersi conto che la strada del Calvario continua ad essere irta di difficoltà. E sono grane che non vengono soltanto dalla rabbiosa reazione dei cuffariani o dalla naturale ositlità del PD - morbidamente costruttiva -, ma anche dalla decina di pidiellini, che di malavoglia hanno seguito il suggerimento del Premier maximus di non remare per il momento contro la Giunta Lombardo bis.
Pur mordendo il freno, in attesa d'avere via libera per esprimere tutta la loro contrarietà, costoro non mancano tuttavia di cogliere ogni possibile occasione per mettere in cattiva luce l'operato di Lombardo, con notevole disagio per lo stesso che, se aveva pensato d'avere risolto i problermi creati dall'azzeramento della sua prima Giunta, ha dovuto cominciare a ricredersi e a rendersi conto da dove effettivamente il pesce comincia a puzzare.
Il sospetto che le promesse fatte a Lombardo da Berlusconi, negli incontri romani dell'altra settimana, possano diventare evanescenti comincia quindi a consolidarsi in chi a tali promesse aveva creduto e ciò non può che generare scontento e rabbia.
L'illusione maggiore era stata offerta direttamente da Berlusconi alla richiesta della restituzione dei Fondi europei per l'assistenza al Sud (FAS). Ora,nonostante la formale promessa, il loro rientro si rivela una fola. E ciò non può che indispettire il Governatore di Sicilia e indurlo a minacciare l'allontanamento del suo "movimento" da ogni collaborazione col Pdl.
Ma se tale "ultimatum" non dovesse bastare, ci sarebbe ancora qualche altra mossa da fare: buttarsi anima e corpo nell'impresa per la formazione del partito del sud, da attuarsi su un'idea condivisa con Gianfranco Miccichè e benvista persino dai governatori di Campania, Calabria e Puglia.
A riuscirci sarebbe un duro colpo contro chi effettivamente non intende "remare" per la Sicilia. A crederci, comunque, sarebbe un altro paio di maniche.

2 commenti:

FRANZSIDOTI ha detto...

Questa dx autonomista o che altro non è credibile non è affidabile.E c’è gente che ne magnifica le gesta.Anche il PD in Sicilia fa pena.Ma per chi bisogna votare? Non certo per quel capopolo di Di Pietro.In questo momento nel PD a livello nazionale ci sono diverse opzioni affidabili ma ce n’è una che mi sembra più innovativa:Ignazio Marino.Mi piace Franceschini ma Marino di più. Finito il congresso potranno dedicarsi con più energia al Meridione?Se no chi ci salva?Il partito del sud?Non ci credo.Non è questione di partito ma di UOMINI

pierino la peste ha detto...

ci dica chi sono gli affidabili? ci mancava anche il comico Grillo a lui affiderei la Presidenza del Consiglio considerata la classe dirigente del PD sarebbe l'unica cosa da fare, un giullare in più uno in meno...non fa differenza! l'affidabilità di quelli che qualcuno chiama "signori" l'abbiamo sperimentata in ventidue mesi di inferno e tasse, che vadano in malora coloro che per continuare ad avere privilegi affamano il popolo!

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