giovedì 2 luglio 2009

IL NUOVO GOVERNO LOMBARDO ALLA PROVA DEL FUOCO

FOTO: TOTO' CORDARO E ANTONELLO CRACOLICI


La nuova giunta Lombardo è uscita indenne dall'Aula, dove è stata presentata e discussa da un'Assemblea rivelatasi spaccata in due, e tuttavia in grado di assicurare - almeno per il momento - a Raffaele Lombardo i voti sufficienti per passare, grazie all'adesione accanto ai deputati MpA dell'intero gruppo Pdl.
Compresa la parte degli scontenti, già dichiarati inaccessibili, e adesso obtorto collo favorevoli, perchè evidentemente così ha disposto il leader massimo.
Ciò ovviamente è emerso dal dibattito, a conclusione del quale s'è ricavato l'obbligato passaggio dell'Udc all'opposizione, dove quindi il Pd non è rimasto - sempre almeno per il momento - a rappresentare da solo la minoranza. Raffaele Lombardo, replicando agli interventi dei vari gruppi, ha ancora una volta cercato di giustificare l'avvenuto azzeramento del precedente Governo, assicurando d'averlo fatto per necessità di fronte alla politica del "bastone tra le ruote" di coloro che avrebbero avuto il dovere di appoggiarlo.
Secondo l'Udc, Lombardo avrebbe invece tradito il voto dei Siciliani. Per cui, come ha detto il vice capo gruppo dello scudo crociato,Totò Cordaro, "egli sarà ricordato come il primo presidente ribaltonista della seconda repubblica. Eletto con una maggioranza, governa con un’altra”.
Da qui il passaggio dell'Udc all'opposizione, con la speranza che si possa costituire assieme al Pd una forza di contrasto ad un Governo che non dovrebbe avere vita facile.
D'altronde, secondo l’Udc, non sono state fornite risposte alla crisi politica. “Non abbiamo ancora capito chi remava contro – ha detto l’ex assessore Pippo Gianni -. Io di certo quando ero in giunta non l’ho fatto. Lombardo in tre mosse ha spento le speranze dei siciliani".
Il Pd , da parte sua, per intervento del capogruppo Antonello Cracolici, nell'esprimere giudizio negativo nei confronti del Lombardo-bis, in quanto governo debole per mancanza di una maggioranza parlamentare, ha accusato Lombardo di non aver detto la verità, affermando che l’azzeramento era stato provocato da ‘chi remava contro’. E ciò perchè "la realtà è un’altra: l'incapacità di risolvere i problemi della Sicilia,con quella maggioranza, per difetto di una linea comune sulla soluzione da dare alle questioni principali come rifiuti, sanità, formazione e riforma della Regione".
Per questa carenza il nuovo governo - secondo Cracolici - rinvia i problemi solo di qualche settimana.
A proposito della lunga trattativa che ha preceduto il completamento della giunta, Cracolici ha detto: “In nome dell’Autonomia ha dovuto fare pellegrinaggio un giorno sì e un giorno pure a Palazzo Grazioli. Lombardo oltre che degli assessori ha forse chiesto a Berlusconi che fine hanno fatto i fondi che spettano alla Sicilia?”. Il Pd ha pertanto annunciato battaglia sul terreno dell’innovazione nel campo della formazione professionale e della riforma dei rifiuti.
Lombardo, replicando a proposito dei suoi ripetuti incontri a Palazzo Grazioli,
ha difeso la sua scelta di trattare direttamente con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per risolvere la crisi: " Non so con chi avrei potuto e dovuto trattare - ha esclamato - quando mi sono accorto che con i vertici regionali del Pdl non c'era dialogo!".

1 commento:

fra' Galdino ha detto...

Sinceramente rimango perplesso: non riesco ancora a rendermi conto quanto possa durare questo Lombardo-bis. A quanto pare ci sono elementi del PDL che recalcitrano e di contro altri -leggi Miccichè - che si contrappongono a costoro minacciando di creare il partito del sud, se faranno mancare il loro "plauso".Quindi mi sembra che tutto poggi sul ricatto. E non è diificile che Berlusca abbia ceduto per evitare che Miccichè e Lombardo si avventurassero sulla strada di un nuovo partito, che verrebbe formato con la collaborazione di altre regioni: Campania, Calabria e probabilmente anche Puglie.

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