martedì 16 giugno 2009

Cosa pensiamo di ciò che sta accadendo nella nostra Regione?


Leggendo i commenti in questo blog, m'è venuto di fare una considerazione.
Basta parlare di una transenna lasciata per mesi sopra un buco, o fare qualche battuta ironica su Berlusconi perchè ci sia un sussulto allarmato di chi si sente in dovere di difendere chissà quale posizione.
Mentre ciò non accade e nessuno - o solo qualcuno - resta turbato , se si racconta quanto sta accadendo a danno delle sorti della nostra Regione.
Dico questo, avendo notato quanto poco interessamento susciti nei nostri cittadini ciò che sta avvenendo a Palazzo dei Normanni, dove se le stanno dando e dicendo di santa ragione, dimenticando che fremono i problemi della Sanità, dell'Igiene Ambientale, delle strutture, dell'occupazione, dell'equità sociale.
Mentre cioè il popolo soffre, i vertici litigano, si fanno lo sgambetto, minacciano spaccature, fantasticano sulla creazione di nuovi partiti.
Il tutto per sete di potere, per desiderio di primeggiare.
Esplode il rancore tra Miccichè e Cuffaro, s'appalesa la rabbia di un Governatore trattato da stoino, prima speranzoso di potere giustamente rivendicare il diritto ai fondi d'assistenza e poi deluso: e di nuovo speranzoso di risolvere la controversia con un incontro non ancora concesso.
E intanto in un momento d'orgoglio ferito arriva al punto di sciogliere la giunta da lui presieduta, per formarne un'altra che però è costretto a tenere in stand by, o per dire alla maniera nostrana in naftalina.
Ebbene, mentre non si sa se veramente Lombardo arriverà a trattare con Berlusconi, il piatto siculo piange: i nostri ospedali continuano a soffrire i guasti di sempre, la spesa per la sanità continua a gonfiarsi di debiti, gli ATO si sfasciano succhiando conguagli immeritati, nelle strade si muore traditi dai guasti nelle carreggiate.
Eppure di fronte a tanto guasto c'è chi preferisce tribblare.
Tra qualche giorno si dovrebbe affrontare, con una manifestazione di piazza, uno di questi problemi - o per lo meno un aspetto di uno di essi, quello delle bollette ato -; si tratta di interessi vivi, che riguardano le tasche di tutte le famiglie d'un comprensorio di ben 38 Comuni, e potrà essere una prima prova della reale volontà della gente di fare sentire le esigenze d'una comunità così grossa, ma anche tanto bistrattata.

Francesco Cilona

Click**V**
Centrodestra spaccato in Parlamento e nel governo, in Sicilia. Lombardo si gioca tutto, nel mirino lobby e protettori.

1 commento:

franzsidoti ha detto...

Questi signori scherzano con la vita di 5mln di persone.E' uno spettacolo indecente.Ma la cosa più indecente è che i siciliani continuino a votarli.La nostra abitudine alla conservazione è paura del cambiamento è incultura storica umanistica politica è nostalgia per un passato mitico che ci rende perfetti e quindi immutabili.Siamo tutti prigionieri di una situazione statica che non prevede alcuna evoluzione.La mossa di Lombardo di azzerare il gioco per cambiare è una mossa finta.Il partito del sud è un'altra boutade che se fosse realizzata ci porterebbe all'odio nord-sud.La Lega vuole creare l'indipendenza della Padania una regione che non esiste.Sta al governo di uno Stato che disconosce di cui calpesta i simboli più sacri e le memorie più luminose.E questo grazie anche al voto dei siciliani che votando in massa(61 a 0) per Berlusconi Fini Cuffaro votano indirettamente per la Lega partito antitaliano senza minimamentente rendersene conto.Bossi fa girare su un dito Berlusconi e gli chiede ascoltato tutto ciò che fa grande la Lega .Lombardo si rivolge a Berlusconi che neanche lo riceve.La Lega sfrutta il governo italiano per propri fini antitaliani antisiciliani e i siciliani votano indirettamente Lega. Oltre che nostalgici conservatori siamo anche autolesionisti.Barcellona vive in questo contesto mortificante e mortifero.Dove sono i nostri rappresentanti? Chi difendono? Solo se stessi?Mi auguro che alla manifestazione del 25 saremo in tanti non solo per difendere le nostre tasche ma soprattutto la nostra dignità di uomini liberi.

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