sabato 13 giugno 2009

ANCORA UN ANNO COI LICEI TRADIZIONALI: DALL'ANNO 2010/2011 ENTRERA' IN VIGORE LA RIFORMA PREVISTA DAL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE


Il Consiglio dei Ministri ha approvato in prima lettura il decreto presidenziale per la riforma dei licei ad opera del ministro Maria Stella Gelmini.

La riforma, che partirà dall’anno scolastico 2010-2011 nelle prime e nelle seconde classi, prevede sei nuovi licei: classico, scientifico, delle scienze umane, artistico, linguistico, musicale e coreutico.

Saranno tre gli indirizzi per il liceo artistico, due quelli dello scientifico e due gli indirizzi del liceo delle scienze umane. Tutte le sperimentazioni del liceo classico e scientifico (oltre 70 tra sperimentazioni e progetti assistiti) subiranno un drastico calo di ore. Ma nessuna disciplina verrà impoverita di un numero di ore superiore al 30 per cento. Oltre ai sei licei, si avranno 400 indirizzi sperimentali e più autonomia per le scuole e la razionalizzazione dei piani di studio.

Altra novità della riforma è la nascita del liceo delle Scienze umane, che sostituisce il vecchio liceo socio - psico - pedagogico. Sarà obbligatorio l’insegnamento del latino, così come nei licei Classico, Scientifico e Linguistico, mentre sarà facoltativo negli altri licei.

L’unico aumento di numero previsto riguarda la matematica, la fisica e le scienze “per irrobustire”, si legge in una nota del Miur «la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti e saranno potenziate le lingue straniere, con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia».

Inoltre, le scuole potranno attivare insegnamenti opzionali ma soltanto nei limiti delle risorse disponibili. Tra gli insegnamenti opzionali figurano Diritto ed economia, Informatica, Storia dell’arte, Latino, Greco, Musica e Legislazione sociale, Psicologia, Pedagogia.

Tutti i licei disporranno di 27 ore settimanali nel primo biennio e di 30 nel secondo biennio e nel quinto anno, ad eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), per preservare le caratteristiche rafforzando la lingua straniera, dell’artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32), perché questi ultimi prevedono materie pratiche ed esercitazioni. Nel liceo classico non figureranno più il quarto e quinto ginnasio, che andranno a formare il primo biennio liceale: per cui si avranno cinque classi liceali, come per lo scientifico.

5 commenti:

barcellonablog ha detto...

AVENDO NOTATO CHE TALUNI ANONIMI SI SONO COMPORTATI IN MANIERA TALE DA SOVERCHIARE LA DECENZA DEL DIALOGO DEMOCRATICO, ABBIAMO ATTIVATO UNA PIU' SEVERA IMPOSTAZIONE DEI COMMENTI.

rino ha detto...

> "'Parlare fa bene' dice la pubblicità della British Telecom. Ma naturalmente
> questa è soltanto una faccia della medaglia. Nessuno potrà semplicemente
> dire 'Mangiare fa bene' senza aggiungere che molte delle cose che ci piace
> mangiare non ci fanno affatto bene. Se ci fossero dei libri di diete con
> indicazioni per la conversazione anziché per i pasti, ci sconsiglierebbero
> molti modi di parlare ma, dovendo poi dirci dove gustare la haute cuisine
> della conversazione, si troverebbero in difficoltà. 'Parlare fa bene' è lo
> slogan del ventesimo secolo, un secolo che ha riposto la propria fiducia
> nella capacità degli individui di esprimere se stessi, di condividere
> informazioni e di tentare di farsi capire. Ma parlare non significa
> necessariamente cambiare sentimenti o idee proprie o altrui. Credo che il
> ventunesimo secolo debba orientarsi verso un nuovo e ambizioso obiettivo,
> quello di sviluppare non le modalità del parlare ma la conversazione, la
> quale sì che è in grado di cambiare le persone". Zeldin

barcellonablog ha detto...

Evidentemente Zelding, quando ha scritto così non aveva letto commenti
della portata di quello di S,,,, che pur ribattendo ad un
commentatore che si era firmato con nome e cognome non ha avuto il
coraggio di fare altrettanto nel dire cose che non stavano nè in cielo
nè in terra. Comunque l'aver tolto la possibilità dell'anonimato non è
stata una limitazione antidemocratica , ma un adeguamento a quanto si
usa fare in ogni altro sito che abbia intenzione di fare rispettare la
correttezza di linguaggio. Se c'è chi cerca qualche blog dove si
abbia il consenso di battibeccarsi, anche con battute inulse e/o insignificanti, può darsi che ne trovi qualcuno. Si scelga quello.
Questo il nostro consiglio. Comunque ritorniamo all'apertura iniziale fidando che si possa continuare con altro stile.

gcf ha detto...

Caro Francesco,
forse la "passione" della mia età, la mia burrascosa forza e la mia istintualità hanno messo in difficoltà qualcuno.

Le uniche cose che voglio dire, e prometto di concludere, sono che certamente non è mai mia intenzione VOLONTARIA insultare, offendere o denigrare qualcuno (né per quello che dice, né per come eventualmente scrive). Se l'ho fatto, nei confronti di firmatari o anonimi, chiedo scusa. Talvolta il digitale sembra privare di atmosfere emotive serene e scherzosamente "affettuose", lasciando solo quelle forti. Non ritengo stupido nessuno, come spero nessuno ritenga me. Anche se prendo le distanze con forza dall'anonimato e questo sì che eventualmente lo giudico con brutale forza! Talvolta i miei appellativi, gli aggettivanti e tutto il resto appaiono molto forti. Lo so. Ma non sono spinti in faccia alla persona (soprattutto se non si firma e quindi non la conosco!), ma riversati sui concetti o su certe modalità. Mi concentro, con i limiti che mi contraddistinguono come essere umano, solo sugli eventi, gli scritti, i sensi delle cose, certe scelte offensive, certe scelte "territorialmente" discutibili (secondo i miei punti di vista che non rappresentano la verità, ma un amore "carnale" per Barcellona), di certo non sulle persone o le loro "personalissime vite". Con me, invece, è stato fatto (superba saccenza). Ma rispetto anche questo diverso punto di vista. Il mondo non è com'è, è come lo vediamo. Uno straordinario professore di psichiatria ce lo diceva sempre.

La mia "satira" sugli inceppamenti cognitivi forse sembrava uno sfottò nei confronti degli scriventi o dei "pensanti". Ma non era così. Quando dico che fornisco anche i miei testi ai miei alunni, non scherzo. Tutto è comunicazione. E su questo si lavora. Altrimenti ho perso nel mio lavoro e nella mia storia di vita.

Il confronto, acceso o non accesso, è fondamento della democrazia. Ovviamente svolto senza ledere il rispetto. E non anonimo (sai come la penso).

Mi sembrava opportuno precisarlo a te e ai tuoi lettori. Ritorno nel retrobottega ;-)

Giulia Carmen Fasolo

francesco ha detto...

OK. Mi dispiace se ci sono state incomprensioni, anche se devo dire che non mi è sembrato inutile sospendere per un giorno la completa apertura ai commenti. In fondo, a volte si calca la mano senza accorgersi quando c'è di mezzo la politica,e allora fermarsi un attimo per riflettere non guasta. Ti do atto che il tuo intervento non è stato tale da meritare reazioni inconsulte.
Anzi. Beh, lasciamo stare...Ciao ***

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