lunedì 29 giugno 2009

ANCORA LEGNATE IN VISTA PER IL "CUTRONI ZODDA" DI BARCELLONA


IN UN COMUNICATO, IL CONSIGLIERE PD MARIO PRESTI VENTILA IL PERICOLO DIACCORPAMENTO DI TRE DIVISIONI DELL'OSPEDALE DI BARCELLONA E DINTORNI

Che non avessimo un'opinione felice dell'ospedale di Barcellona non è certamente un segreto. Noi, come già tanti altri, abbiamo potuto renderci conto di quanto ormai da tempo si sia avviato verso il declino: molto per la mancata considerazione della sua importanza da parte dei politici, un po'meno, ma sempre decisivo, per il procedere d'un andazzo facilitato dallo stato di abbandono, voluto appunto dall'alto. Inddefinitiva: per il crescendo di difficoltà legate alla carenza di mezzi, di strumenti e di personale adatti e necessari alla adeguata conduzione di un presidio che dovrebbe "servire" un territorio di circa centomila abitanti, tant'è vasto quello di Barcellona Pozzo di Gotto e del suo hinterland.
Dicevamo carenza di strumenti?
Si!
Pensate che se si va a chiedere, tramite il famigerato numero verde, la "licenza" di sottoporsi ad una moc, ad una tac, ad una risonanza magnetica, ad una visita ortottica, ad una qualsiasi diavoleria diagnostica d'un certo livello, vi potranno indirizzare all'ospedale di Sant'Andrea?
Si stia freschi; tutt'al più si avrebbe la risposta che"quel tipo di strumento al CZ non c'è o se c' è, risulta momentaneamente guasto; oppure che manca il tecnico o lo specialista adatto".
A Milazzo o a Patti, se non addirittura al Policlinico si verrebbe indirizzati. Insomma non è certamente piacevole andare in un qualsiasi ospedale, ma in quello di Barcellona si potrebbe dire che è addirittura opinabile, a meno che non si debba parlare di Pronto Soccorso e di qualche reparto residuo che ancora - nonostante le avversità imposte dall'alto e la tiepidezza mantenuta
alla base - resiste decorosamente.
Solo che si rischia che anche il "poco" rimasto venga ad essere inghiottito dalla follia di chi manovra politicamente ciò che dovrebbe essere avulso dai marchingegni dei politicanti.

Il rischio c'è, e viene evidenziato nel sottostante comunicato - anche questo purtroppo politico - emesso dal consigliere comunale Mario Presti.
Lo riportiamo integralmente, lasciando che l'onere e l'onore di quanto detto rimanga a chi l'ha emesso:
"Comunicato Stampa. Nuvole nerissime si addensano sul futuro prossimo e non solo dell’Ospedale Cutroni Zodda di Barcellona P.G.. Giungono infatti notizie relative ad un possibile accorpamento di ben 3 reparti del nosocomio per il periodo estivo; si tratterebbe dei reparti di Nefrologia, Chirurgia e Ortopedia che verrebbero riuniti in un'unica struttura a causa della carenza di personale paramedico nei mesi di Luglio ed Agosto; proprio nel momento in cui la richiesta di assistenza da parte dei cittadini diviene maggiore a causa dei frequenti malori ed incidenti. Questo mentre ad altri ospedali della provincia viene garantito un incremento di tale personale e in alcuni casi l’apertura di nuove unità. Tutto ciò nonostante già il nostro ospedale abbia un rapporto posti letto pazienti che è il più basso della provincia (1,82 ogni mille abitanti contro realtà come Mistretta dove si arriva a ben 3,75 posti per mille abitanti). Intanto nessuna notizia positiva giunge relativamente al completamento della struttura rimasta incompleta in molti piani, che potrebbero essere utilizzati per garantire nuovi reparti e rendere l’offerta sanitaria più adeguato ad un bacino di utenza di 100.000 sbitanti quale è quella di Barcellona P.G. e del suo hinterland. Ci chiediamo perché l’Amministrazione comunale abbia , fino a questo momento, sottovalutato la grave situazione in cui versa il nostro ospedale, nonostante sia stata più volte sollecitata dalle forze politiche, dai sindacati e dai cittadini a costituire un tavolo permanente per la salvaguardia del Cutroni Zodda; continuando di questo passo si rischia l’imminente chiusura della struttura per consunzione, anche in considerazione del fatto che ormai quasi certamente verrà negato al nostro ospedale la possibilità di munirsi di un unità di terapia intensiva che rappresenta un fondamentale presidio per la crescita e la qualità dell’ offerta sanitaria. Riteniamo questo silenzio da parte dell’ Amministrazione quasi un accettazione tacita di questa situazione di depauperamento del Cutroni Zodda sia inaccattabile, mentre in questo momento sarebbero necessarie anche azioni forte e partecipate a presidio di un bene cui la nostra cittadinanza non può permettersi e non deve rinunciare."
Il Consigliere Comunale Dott. Mario Presti

1 commento:

franzsidoti ha detto...

Non concordo con il consigliere Presti.Le risorse sono scarse e i bisogni molteplici.Siamo in Sicilia e nella provincia di Messina.Per dire che i nostri problemi li possiamo risolvere solo in un accordo d'ambito.La demagogia non va bene.Esaspera gli egoismi e imbroglia i cittadini.La politica è bene comune.Non vince chi è più forte ma la ragionevolezza di un bene condiviso.Non possiamo chiamarci democratici se non includiamo e non condividiamo.Se non la politica,chi/che cosa potrà incarnare il profetismo cristiano (o l'ideale) del bene comune?Chi fa politica non deve mai dimenticare il bene comune,e non solo a livello locale.

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