venerdì 22 maggio 2009

GRANDE MANIFESTAZIONE A PALERMO DELLA NAVE DELLA LEGALITA'

ANCHE IL FRONTE NAZIONALE SICILIANO COMMEMORA LA STRAGE DI CAPACI

Arriva a Palermo, da Napoli, la «Nave della legalità» simbolo della manifestazione manifestazione che dal 2006 tende a sensibilizzare studenti e insegnanti sulle tematiche della lotta alla criminalità. All’evento prenderanno parte, tra gli altri, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini.

L’iniziativa, che si svolge per tre giorni , si pone il duplice obiettivo di commemorare la strage di Capaci del maggio 1992, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone e gli uomini della sua scorta, e di sensibilizzare i più giovani sull’importanza del rispetto della legalità nel nostro Paese. L’evento coinvolgerà oltre 1500 persone tra studenti, insegnanti e giornalisti provenienti da tutta Italia, e vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni tra cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che attenderà con Maria Falcone a Palermo sabato mattina l’arrivo della nave, a bordo della quale viaggiano, con gli studenti, il ministro della Pubblica Istruzione ed il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso. «Quest’edizione assume un significato particolare, perché, per la prima volta, la nave parte da Napoli, mentre nelle precedenti edizioni partiva dal porto di Civitavecchia. Gli studenti delle scuole che hanno aderito all’iniziativa, accompagnati da insegnanti e personale educativo, a bordo della nave «Snav Toscana», avranno modo di vivere tre giorni ricchi di attività, tutte accomunate dal tema della lotta alle mafie. Anche un folto gruppo di nostri giovani, accompagnati da insegnanti e dal sindaco di Barcellona, sarà a Palermo, per rendersi partecipe attivo, anche con proprie iniziative, al significativo incontro. E' prevista la partecipazione del cantastorie Fortunato Sindoni, che assieme ad altri due professori di musica, intende offrire al presidente della Repubblica il proprio albo musicale "La ballata contro la mafia". I partecipanti prenderanno parte a conferenze, dibattiti, spettacoli musicali, proiezioni L’evento ha avuto inizio, da pochi minuti, alle ore 17 e 30 di oggi, 22 maggio, presso il molo Angioino all’interno dell’area “Terminal Snav” nel porto di Napoli, con il saluto delle autorità cittadine ai partecipanti in partenza. Lo sbarco avverrà a Palermo domani mattina, quando gli studenti delle scuole si recheranno presso l’aula bunker del tribunale di Palermo, dove il Presidente Giorgio Napolitano terrà un discorso incentrato sul tema della legalità.

Per l'occasione, ricrrendo il 17° anniversario della strage di Capaci, nella quale vennero assassinati Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco DIi Cillo e Vito Schifani (e venne ferito gravemente l'autista Costanza), gli Indipendentisti del Fronte Nazionale Siciliano, hanno emesso un documento in cui si comunica che "riuniti in Assemblea a Palermo, nei locali di Via Brunetto Latini, hanno ricordato quel tragico evento ed, in particolare, il ruolo fortemente innovativo, nella cultura della Legalità e nella lotta contro la mafia, svolto da Falcone, la cui figura entra a pieno titolo nell'Albo degli eroiI dell'Umanità".

I rappresentanti dell'FNS hanno ribadito "il loro impegno di lottare sempre ed ovunque contro il fenomeno mafioso.perchè questo è il miglior modo per rendere omaggio alla memoria di Giovanni Falcone".

9 commenti:

rino ha detto...

La legalità (ovvero il principio di legalità) senza il senso dello Stato è "neve che si scioglie" ( ... e poi con lo scirocco a maggior ragione) sotto gli effetti beceri di interpretazioni di parte, che come sappiamo, provano a piegare ogni cosa con solerzia, arroganza, cinismo, ottusità per soddisfare gli interessi di fazione.
Le menti chiuse, rivolte esclusivamente ai propri orti demagogici, sanno fare spuria propaganda e manifestano in ogni dove superbia culturale. I cittadini per bene, invece, aspirano al meglio provando a dare il proprio umile e buon esempio. Così dicevano Leonardo Sciascia, mente illuminata oggi dimenticata, e Giovanni Falcone, caso vuole che in vita veniva bistrattato ed oggi tutti pronti ad osannarlo.
Dai loro insegnamenti dovremmo trarre quotidiano nutrimento ed invece l’oblio ha preso il sopravvento.
Quando discettiamo sui valori e sulla buona educazione civica dovremmo evitare di sdottorare, poiché l’intransigente indignazione spesso ci fa sproloquiare e difendere cause che non meritano attenzione. In proposito le segnalo una bella inchiesta sulle pagine siciliane di “Repubblica” sul perché la lobby dell’antimafia non riesce a convincere.
Ed allora Caro Prof. proviamo a coniugare dialogo, confronto, con solidarietà, onestà intellettuale e giustizia, discutendo su cose che sappiamo e non su argomenti raccattati sui “si dice” ed i “sentito dire”, spesso e volentieri espressi da portatori di interessi contrapposti.
Anche così si insegna a rispettare gli altri e si impara ad osservare le regole del vivere civile senza sopraffazione di alcun genere.
Sul Signor B. molto è stato detto e scritto, ma, forse, anche perché con i suoi cospicui interessi è stato dalla parte dei “parvenu”. Non dimentichiamo che l’aristocrazia finanziario-economica dei Cuccia e Soci, non so quanto limpida a gestire gli affari nelle segrete stanze di Mediobanca, lo trattò a lungo come reietto.
Forse perché non era di origini nobili e proveniva da un altro mondo. Forse anche questo me lo rende simpatico: ovvero da criticare senza astiosità, da prendere con le pinze e con il beneficio di inventario, da mettere alla prova e verificarlo per i risultati che dà.
Spesso la conflittualità sociale poggiata sulle invidie è stata foriera di tragedie ed è rimasta fine a sé stessa; non ha mai aiutato (per dirla nel lessico ottocentesco) né il padrone né il lavoratore, ha pasciuto sempre e solo i sindacati, cioè i fomentatori di rancore. Cui prodest ?

francesco cilona ha detto...

Non avevo mai sentito un linguaggio così stigmatizzante nei miei confronti per avere parlato obiettivamente e con simpatia di una persona, che avevo considerata distante dai miei sentimenti ideali, e che adesso riconosco in grado di entrare nel cuore di chi crede nella democrazia. Francesco Cilona.
P.S. Visto che mi sono firmato con nome e cognome, mi attenderei che Rino facesse lo stesso in un'eventuale sua risposta

franzsidoti ha detto...

I sindacati fomentatori di rancore?Direi di giustizia sociale.Oggi la loro azione è deperita non è più al passo coi tempi veloci che viviamo ma lo stesso non si può fare a meno di loro del confronto con loro ,prima di varare una legge sociale.L'invidia e l'odio sono parole usate da Berlusconi nei confronti di Repubblica per cercare di bloccarne le inchieste giornalistiche .Poi ,visto che non riusciva, ha proposto un accordo a Repubblica.Incredibile!Berlusconi cadrà davanti alla verità dell'inchiesta .Per altro sono solidale con Fini e con Francesco Cilona.Cicciu credevo che Rino fosse tuo amico e quindi anche mio.Quest'ultimo suo intervento non l'ho capito.Dov'è finita la sua gentilezza simbolo di solidarietà e accoglimento del diverso? E poi se è amico perchè non si firma con nome e cognome?
Falcone e Borsellino sono la riproposizione moderna di un mito univesale ,la lotta per la Giustizia.Mi fa piacere che il nostro sindaco con una rappresentanza di studenti sarà a Palermo a commemorarli .Napolitano, il nostro amabile e saggio presidente,lo farà in modo incisivo,ne sono certo.

rino ha detto...

Garbo non significa ipocrisia, nè caro Prof. bisogna pensare che ciascuno di noi sia "l'ombelico dell'universo mondo".
Ed allora diamo spazio non ad un clima stizzito di sfida, bensì a confronti capaci di misurarsi con la verità dei fatti.
Quando dico che la legalità senza il senso dello Stato rischia di svuotarsi e non essere nulla, non credo di aver proferito una bestemmia.
Né quando ho richiamato Sciascia e Falcone per quello che hanno detto e compiuto nella loro vita letteraria ed istituzionale, ritengo di aver insultato qualcuno.
Penso, invece, che laddove si equivoca che l’incidente sia frutto di “riflessi condizionati”, di pregiudizi, di incomprensioni dovute a letture della realtà che provano a difendere aprioristicamente qualcuno.
Menti chiuse sono quelle che si fanno trascinare nel clima di lite senza provare a capire le ragioni dell’altro. Ed allora, anche sotto il profilo psicologico, dobbiamo operare una revisione copernicana. Le "menti chiuse" - qualora lei si fosse "piccato" per questo non era rivolto a Lei ma ad una sinistra di parte che pensa di aver letto l'ultimo libro "à la page", di avere-maggiori-chance-a-prescindere e di avere sempre l'ultima parola -, le menti chiuse si devono aprire.
Penso e preciso che al di là della scelta di campo le persone si distinguono tra cretini, intelligenti e banditi, sì come ha individuato e rappresentato tali categorie l'indimenticabile economista Carlo Maria Cipolla nel suo “Allegro ma non troppo” edito da “il Mulino”. Non so se rientro tra i cretini o gli intelligenti certamente non sono un bandito, perché i valori a cui mi hanno insegnato e mi sono ispirato nelle esperienze di una vita non si addicono con quanti pensano che lo Stato si debba piegare agli interessi di partito. Umilmente questo concetto ho provato ad esprimerlo quando insieme al sindaco di Barcellona P.G. mi sono recato a difendere la nostra Barcellona P.G. presso gli Uffici del Ministero dell’Interno. Il rispetto per lo stato e le Istituzioni si manifesta pure costruendo un linguaggio comune ed una discussione civile, che non per forza ci deve condurre ad unanimismi, ma neanche a distorsioni interpretative preconcette. La Sicilia nella sua storia millenaria è stata la culla della dialettica interculturale, ha avuto la ventura e la opportunità (perchè geopoliticamente ha sempre rappresentato la “zattera” del mediterraneo) di vedere convivere all’interno del proprio territorio culture diverse, di riconoscere l’”altro”, che non significa subire l’altro, bensì accoglierlo senza buonismi, ed assimilarlo ad una cultura, che anche l’altro deve riconoscere. Questo nostra antropologia dovrebbe insegnarci qualcosa per l’attuale condizione che viviamo, ma ci deve consegnare anche il coraggio e la determinazione di difendere la dignità della persona che la persona che prova ad esprimere un “diverso parere”. In tutte le relazioni, difatti, il “principio di reciprocità” deve essere posto preliminarmente a garanzia e salvaguardia della democrazia e della civile coabitazione, che certamente si fa sempre più difficile in un mondo globale. Con immutato rispetto, rino.

francesco ha detto...

Il principio della reciprocità è un criterio assolutamente equamine solo nel momento in cui non lo si voglia imporre agli altri,pensando che il proprio parere sia invece univoco ed il solo giusto. Mi pare che tu, con la tua lunga diatriba, abbia voluto insegnarlo agli altri senza cercare di riflettere se avevi appreso ad adottarlo. Ti prego, adesso, smettiamola di fare botta e risposta, con il rischio - se non la certezza - di annoiare o fare ridere gli altri. Badiamo invece ai problemi concreti, come quello che per esempio si sta creando in diverse strade della nostra città, per l'improvvisa chiusura di un solo breve tratto in via del Mare.

salvo ha detto...

Ma quale improvvisa chiusura, lei prof. dove caspita vive?
Avevo proprio ragione quando nei passati post le dicevo che lei assieme ad altri sapientoni non leggevate,non vi informavate,ma soprattutto non vivevate la vita amministrativa di questa onorata Citta'.Perchè in fondo non la sentite vostra questa Città,non avete proprio il senso di appartenenza, la denigrate in continuazione,la svendete nei vari post al migliore offerente.Sù via smettetela di ergerVi come unici e soli paladini di giustizia, legalità,cultura ma sopratutto di grandi "SCIENZIATI" . E' finita quella stagione cari amici il popolo vi ha messo alla prova 8 anni fa e avete, purtroppo, per noi cittadini lasciato il vuoto, il NULLA.Una volta completato questo mandato amministrativo sarà il popolo giudicare. In DEMOCRAZIA avviene questo, caro professore.Poi se lei non è soddisfatto le posso elencare tutto quello che questa amministrazione ha fatto e quello che è già in gara d'appalto per questi ultimi 3 anni. "A ben risentirci caro prof.e soci".

prof ha detto...

Salvuccio, non hai letto il post che riguarda quest'argomento. peccato che interpreti le cose e rispondi reagendo ad una sola parola e non a tutto il contesto di un discorso. Qui il problema non riguarda la chiusura del tratto di strada che è stata necessaria, ma la mancanza di provvedimenti adeguati per controllare il traffico che sarenbbe diventato caotico. Ma quante volte te la devono spiegare una cosa per fartela capire?
Ciao...

franzsidoti ha detto...

Cicciu le offese anonime non bisogna prenderle in considerazione

salvo ha detto...

Anonimo è chi si firma con la parola ANONIMO e non con il nome che nell'antica Roma era più distintivo del cognome stesso.

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