lunedì 11 maggio 2009

AL LEADER DANNO FASTIDIO I BLOG E GLI ALTRI SITI INTERNET DAL LIBERO PENSIERO


Dopo il flop dell'emendamento del senatore D'Alia, che per fare un piacere alla maggioranza aveva cercato di attentare alla libera circolazione delle idee in Internet, ancora un tentativo di strumentalizzazione politica dell'universale mezzo web viene posto in essere da una deputata del Pdl.
"Parlando strumentalmente di lotta alla pedofilia e alla criminalità (intento sacrosanto, ma di cui non c’è traccia nel provvedimento), l’On. Gabriella Carlucci (PdL) si è fatta promotrice di un disegno di legge che equipara blog e social network alla stampa in termini di reati. Il gestore di un blog o forum, anche il più piccolo, anche quello amatoriale, diverrebbe responsabile legalmente per tutti i contenuti pubblicati dagli utenti. La responsabilità cadrebbe anche sui provider e le piattaforme di blogging.
Tale norma costringerebbe portali e operatori a chiudere per evitare complicazioni e responsabilità. E la legge si scontra anche con la normativa comunitaria, recepita anche in Italia, che vieta che le responsabilità delle azioni fatte dagli utenti ricadano sui provider.
In realtà, sono già da tempo in vigore e funzionanti norme e tecnologie che perseguono gli illeciti commessi in rete, senza la necessità di schedature digitali. La polizia postale, mediante indirizzo IP, può in poche ore risalire alla persona che ha commesso il reato in rete. Ma a leggere il testo dell’On. Carlucci, in realtà viene fuori ben altro.
Il disegno di legge ha l’obiettivo principale di tutelare gli interessi delle grandi case produttrici di audiovisivi. Basta quindi video musicali o pezzi di trasmissione su Youtube. Sarà forse perchè Mediaset ha un contenzioso in tribunale con Youtube, per eliminare spezzoni delle trasmissioni tv ??
Il PD. nettamente contrario a questa iniziativa, ha presentato nei giorni scorsi una legge per la libertà della rete e per evitare la privatizzazione di un grande bene come la comunicazione".

5 commenti:

rino ha detto...

E' giusto difendere la libertà di critica e di cronaca, frutto di libero pensiero, ma credo che parlare tanto per cianciare rischia di far divenire la parola vuota, ed annullare la vis polemica, quale spinta a fare meglio e di più, facendola degradare a nulla. Non credo che la blog-sfera possa assumere le sembianze di un libero sfogatoio di quanti provino a cimentarsi con una insoddisfazione di fondo che fa vedere tutto nero. Credo, invece, che anche questo interssante sito possa aiutare a comprendere meglio e non per forza andando contro qualcuno. Ritengo che costruire qualcosa insieme (un linguaggio comune ad esempio) possa servire a migliorare le condizioni di una cittadina come Barcellona Pozzo di Gotto, che ha bisogno dell'impegno di tutti. Anche la lagna, senza pensare che possa assurgere a potere, può dare un senso compiuto ad una realtà che presnta difficoltà, pecche, umani limiti ed anche voglia di fare bene. Senza essere Salamone, un pò di sguardo equo non guasterebbe.

fra' Galdino ha detto...

Ma perchè usi il termine lagna, quando potresti parlare di lamentela, protesta, amara constatazione o simile. Vedi già tu con quella parola hai involontariamente fatto capire che è giusto lagnarsi, ma che è sempre una lagna, un lamento fastidioso, importuno. Forse volevi dire lagnanza che è il lamentarsi per un danno subito realmente. Lagna d'altronde è troppo antico, per te che sicuramente sei giovane. Comunque ti perdono e non mi lagno più. Ehi, vedi che ho scherzato, perchè in effetti sono d'accordo con te su quanto hai scritto riguardo alla funzione del blog. Ed io aggiungerei che tale funzione sarebbe più proficua se i commenti non si riducessero a banali battibecchi e a battutine melense. Si può aiutare la città anche attraverso segalazioni dall'esterno, purchè rralistiche e veritiere. Ciao.

rino ha detto...

La battuta fa sorridere, perchè ricorda il maestro che c'è in te e che dopo tanti anni continua a bacchettare i malcapitati che cadono tra le grinfie di chi ha sempre qualcosa da insegnare agli altri. Io, invece, provo spesso a farmi l’esame di coscienza ed a vedere i tanti errori che commetto per imparare, un domani, a commetterne meno.
In terminis colgo l'occasione per segnalarti un testo recentissimo edito da Rizzoli dal titolo "il potere della lagna" di Julian Baggini. Senza fare sfoggio di alcunché ti faccio notare che se la critica prende la china della "lagna", sì come volutamente a volte accade, rischia di tradursi, secondo l'autore del libro, in "nevrosi paranoide". Baggini descrive la nostra società come paranoica e così nella presentazione del testo si sottolinea “Ogni attimo della storia umana ha avuto la sua brava lagna. La prima fu quella di Dio, contro Adamo che aveva disobbedito: cacciandolo dall'Eden gli insegnò che le cose non sempre si sistemano. L'idea ebbe tanto successo che il cristianesimo fu costretto a sviluppare un apposito divieto di lamento: i fedeli devono rimandare la felicità all'aldilà. E il potere della lagna rimodellò interi sistemi politici, per esempio quello inglese: la Magna Charta non fu forse concessa ai nobili dopo molte rimostranze contro il re? Tra storia e filosofia, Baggini guida il lettore in un'esilarante panoramica di lagne, passate e presenti. Da quella "impossibile", quando ce la prendiamo con qualcosa che non possiamo cambiare, a quella "contraddittoria", quando protestiamo per qualcosa che fino a ieri ci andava benissimo. Scopriamo le differenze tra lagna conformista e paranoica, tra nostalgica e luddista. Con ironia tutta britannica, acume e senso del paradosso, Julian Baggini diverte, insegna, castiga. E se mette il dito nella piaga dei nostri personali difetti - poiché il piagnisteo in Italia è quasi una forma d'arte - per questa volta forse è meglio non lamentarcene.” La ripresa di questo testo ci aiuta a capire di più ed a capirci meglio: costruiamo così un tessuto che ci accomuna.

barcellonablog ha detto...

Vedi quant'è vecchia la "lagna"? Tanto che se consulti un dizionario qualsiasi vedrai che è contrassegnata con una croce. E lagna, lo dici tu stesso per averlo appreso dal lagnoso libro di Baccini - arricchito dalla trafila di spassose lagne - significa piagnisteo, quello che qui, caro Rino vorremmo bandire. E' chiaro che qualsiasi lamentela o protesta o segnalazione di un difetto, alla persona cui vanno indirizzate appaiono sempre "lagne", perchè in effetti per essa costituiscono veri e propri rompimento di scatole. Quindi finiamola di lagnarci, per non rompere...Ciao, avv.

franzsidoti ha detto...

Cicciu, non ho capito se noi qui ci lagnamo come bambini che pestano i piedi perchè voglio essere accontentati o segnaliamo disservizi e facciamo critica all'amministrazione pubblica in un contesto democratico del bene comune per ottenere diritti in contropartita di doveri .Il tradimento principale della gerarchia nei confronti di Cristo e dei credenti è stato ed è quello di far credere che i bisogni e i sogni si potranno realizzare solo nell'aldilà.Non è vero è un imbroglio.L'uomo è fornito di coscienza dignità ragione,e si deve battere per ottenere in questa vita giustizia e verità.In relazione ai tempi e alle conoscenze e tecniche disponibili.La gerarchia ha creato invertebrati lagnosi devoti acritici invece che umani dignitosi.Ma la dignità costa fatica pensiero coraggio e molto instancabile lavoro per relazioni ordinate,eticamente improntate all'armonia dell'universo in cui siamo immersi.Ma gli umani sono pigri(l'accidia è il peccato capitale più nascosto,la passione più grande, e Dante la punisce severamente),e trovono più comodo adagiarsi acriticamente sulle promesse del potente di turno,all'insegna del successo della ricchezza della libertà senza relazione alcuna con i principi e gli ideali sanciti a livello mondiale ma prima ancora a livello Creato(vedi Galileo).Un tipo di libertà,quello, che porta crisi violenza guerra povertà...
Cicciu continuiamo a fare le nostre per noi giuste critiche se vogliamo dare un contributo fattivo alla coesione sociale consapevole e volenterosa per una società basata sulla religione(che lega)civile dei doveri e dei diritti.Siamo cattolici eterodossi e cittadini maturi.Responsabili.Amanti della vera libertà,non quella nostra ma di tutti.Se sbagliamo accettiamo le correzioni.

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