sabato 28 marzo 2009

FINI PROPONE UN PARTITO A SCATOLA PIENA PER L'AVVENIRE DELL'ITALIA


Fini ha parlato ed ha parlato fine, cioè non grossolanamente. Al termine del suo intervento, Silvio Berlusconi sale sul palco e l'abbraccia calorosamente. Il suo intervento, dice il premier, è servito anche per "spazzare le malignita' e le malizie su di me e lui". Il che vorrebbe dire che non esiste nessuna divergenza tra i due co-leader del Pdl. Eppure, se ben si analizza il discorso di Fini, si può avere il modo di vedere quanta distanza c'è tra il novecentesco intervento del cavaliere e quello proiettato al futuro del fondatore di An.
Dopo aver dato merito a Berlusconi, per la sua "lucida follia" che gli ha fatto rompere ogni indugio, dal predellino della sua auto, per la nascita del nuovo partito, Gianfranco Fini non ha perso tempo, per conto suo, nel lanciare le "sue" sfide, allo stesso Berlusconi, oltre che agli avversari politici. Riforme, laicità, questione meridionale, bioetica, competizione con la Lega, ecco ciò che il co-leader del Pdl ha subito messo sul tavolo del suo nuovo partito: tutti problemi d'affrontare e risolvere, per dare un senso e un contenuto a quella che Berlusconi aveva definito "rivoluzione liberale".

"Fini chiede al Pdl di esprimere una posizione sulla riforma elettorale in senso bipartitico che sarà al centro del prossimo referendum. Già nel citare la data del referendum Fini spariglia le carte. Parla infatti di referendum "del 7 giugno" cioè in contemporanea con le prossime elezioni europee, proprio contro la Lega e gran parte di Forza Italia che avevano chiesto di svolgere il referendum in altra data per rendere possibile che possa non avere il quorum necessario di votanti per essere valido".
"Fini ricorda poi di essere stato fra coloro che hanno promosso la raccolta delle firme per il referendum e lo rivendica quindi come scelta politica propria, anche qui in opposizione con la Lega e gran parte di Forza Italia.
Il presidente della Camera aggiunge che, "se vogliamo evitare che la polemica esca ricorrente [il riferimento è ai suoi battibecchi con Berlusconi sul ruolo del Parlamento], dobbiamo quanto prima rilanciare una grande stagione costituente. La modifica dei regolamenti parlamentari è un anello di una più grande riforma istituzionale".
"Cioè per Fini non basta riformare i regolamenti parlamentari -- come invoca Berlusconi -- per dare al governo ed alla sua azione maggiore incisività, ma occorre dare all'Italia una più completa riforma istituzionale che riguardi i poteri del capo del governo e del governo e che porti al bipartitismo, cioè una profonda riforma della seconda parte della costituzionale".

Le conclusioni stesse dell'intervento del presidente della Camera sono "dialettiche" e questa volta per sua stessa ammissione: "In cauda venenum", dice lui stesso e cita il contestato disegno di legge sul testamento biologico: "Siamo sicuri che il testamento biologico sia laicità e non sia stato etico? So che è una posizione minoritaria", ha detto Fini.
"Abbiamo certamente un leader che si è imposto, un popolo, una grande organizzazione; dobbiamo impegnarci per dimostrare di avere anche le idee giuste per immaginare l'Italia di domani e per costruirla", ha concluso Fini.
E ci pare poco?


La parte in corsivo è tratta da REUTERS ITALIA)

1 commento:

franzsidoti ha detto...

D'accordo con Fini.Ma quali sono le idee giuste da orientamento per il futuro?Non certo quelle semplificate del Berlusca.Quelle vanno bene per il populismo.Ma il populismo non potrà a lungo confrontarsi con la modernità dell'Occidente civile.Quello che costruisce le case ecologiche,che incentiva l'energia pulita, la raccolta differenziata,il merito ,la riduzione delle sperequazioni sociali,la scuola, la ricerca,l'efficienza ,la solidarietà,l'economia verde...attività queste che presuppongono lavoro duro ordinato e continuato.E uno sguardo lungo che vada al di là dell'ultimo sondaggio e della prossima elezione.Uno sguardo che guardi al paese e non agli interessi immediati e di parte.Non mi sembrano uomini che possano assicurare un tale sviluppo.Peraltro, la politica è diventata marginale rispetto alla tecnica.Un buon politico oggi ne segue gli sviluppi per adattarli alla società,con beneficio di tutti.

Informazioni personali

La mia foto
barcellona pg, messina, Italy
Questo blog non va considerato testata giornalistica: poichè i suoi post non vengono aggiornati con cadenza periodica e preordinata, non può costituire prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 7.3.2001. L'autore si dichiara non responsabile per i commenti ai vari post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non vanno addebitati all'autore, neppure quando vengono formulati da anonimi o criptati. Le immagini pubblicate, quando non sono di proprietà dell'autore, sono procurate con licenza di pubblico dominio o prese liberamente dalla rete. Nell’eventualità che qualcuna violasse i diritti di produzione, si pregano gli interessati di darne comunicazione a questo blog perché si provveda prontamente alla cancellazione.